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Le parole mai dette

Un racconto che appartiene più alla carta che allo schermo

RECENSIONE di Andrea Rubbini   —   29/03/2015

Scriviamo dopo avere finito Three Fourths Home: Extended Edition da qualche giorno. La versione base del gioco ha vinto l'invidiabile premio Excellence in Narrative durante lo scorso Independent Games Festival e sì, contiente una storia scritta con grande abilità. Una storia che ancora è dentro di noi e che ricorderemo negli anni a venire, come è accaduto per The Cat Lady, Actual Sunlight e altri giochi capaci di trasmettere un'emozione con un significato. Nonostante questo, e nonostante l'Extended Edition completi l'esperienza narrativa in maniera molto naturale, quasi fosse stata quella la forma originaria del gioco, abbiamo rinunciato al voto massimo. Per comprenderne la ragioni, dobbiamo cominciare dal principio.

Le parole mai dette

Three Fourths Home racconta la sua storia nel corso di una lunga telefonata fra Kelly Meyers e il resto della sua famiglia, madre, padre e fratello minore. L'azione si sviluppa nella lotta per l'affermazione delle proprie ragioni, delle emozioni represse. Il territorio conteso è quello del senso di colpa, che rimbalza da un capo all'altro del telefono. All'inizio del gioco vediamo Kelly seduta sul cofano della sua auto in un campo di granoturco. Scopriamo più tardi che solo da poco è tornata in Nebraska dopo un percorso di studi nel Minnesota che si è concluso con un fallimento. Qualcosa è andato storto nella vita di Kelly, ma le ragioni, oltre che dentro di lei, sono da cercare nel rapporto con sua madre, punto di riferimento instabile della famiglia, intorno alla quale orbitano un marito invalido e alcolizzato e un figlio afflitto salla sindrome di Asperger. Nessuno di loro però è sopra le righe. Il padre non è né violento né privo di empatia, al contrario, è amabile e ironico. Però beve, e si intuisce che l'incidente lo ha piegato nel carattere. Il fratello minore oscilla fra la sensibilità e il cinismo, ma è chiaro che sta soffrendo. Tutti soffrono in questa famiglia, ma le ragioni sono nascoste sotto terra. A disvelarle sarà un tornado in arrivo proprio mentre Kelly si mette alla guida per tornare a casa. Sotto la pioggia battente, mentre dall'altro capo del filo si alternano i parenti, Kelly cerca di arrivare prima che il tornado li travolga tutti. Il finale aperto funziona per il tipo di storia che Three Fourths Home racconta e offre un senso di chiusura. Questo è quanto l'edizione originale del gioco aveva da offrire. Siccome però quella che è stata pubblicata ora è l'edizione ampliata, c'è un'altra telefonata da fare. Questa volta si svolge nel passato, quando Kelly era ancora nel Minnesota, e avviene solo fra lei e sua madre. Kelly cammina in attesa di prendere l'autobus, e intanto noi scopriamo, con lo sguardo rivolto indietro, l'origine della ruggine che corrode la quotidianità di questa famiglia comune impegnata a sopravvivere alla vita.

Three Fourths Home racconta una difficile riconciliazione famigliare nel corso di due lunghe telefonate

Lacrime e sorrisi

Three Fourths Home si sviluppa sullo schermo in due aree. In quella superiore vediamo Kelly alla guida dell'auto lungo una strada sempre dritta che corre fra campi di granoturco. Ad accompagnarci ci sono il suono della pioggia e, se vogliamo, un po' di musica diffusa dall'autoradio. Nella parte inferiore dello schermo si sviluppa invece lo scambio di battute testuali fra Kelly e i membri della sua famiglia. Noi possiamo di tanto in tanto scegliere quale risposta dare fra diverse possibili, ma la nostra scelta non cambia lo svolgimento della storia. Si tratta di un lavoro più fine, un intervento sul sottotesto, ossia quello che intendiamo dire veramente mentre diciamo qualcos'altro. Ciò che rende impossibile staccarsi dal gioco è l'arte con cui sono stati scritti i dialoghi e sviluppati i conflitti.

Le parole mai dette

Dopo pochi minuti non solo ci sembra di sentire le voci dei personaggi ma riusciamo addirittura a vederli. Visualizziamo la casa in cui vivono, il loro modo di muoversi, le espressioni del viso, e questo solamente leggendo ciò che dicono. L'interazione concessa al giocatore è brillante: con un tasto dobbiamo mantenere l'auto in movimento, altrimenti rallenta e si ferma, mettendo in pausa il gioco. Lo stesso tasto però è quello che ci permette di rispondere nel corso della telefonata, sicché abbiamo l'impressione di stare guidando e parlando al telefono nello stesso momento, operazione scomoda, oltre che pericolosa. Questo semplice design di gioco ha un effetto molto potente sul coinvolgimento del giocatore, che si sente letteralmente incollato alla tastiera, trascinato in profondità nella storia. Nel corso dell'epilogo, quando Kelly è in Minnesota, non c'è più l'urgenza di mantenerla in movimento durante la passeggiata, ma potremo prendere in compenso altre decisioni, come per esempio evitare proprio di fare la telefonata. Niente che possa spingere a rigiocare da capo Three Fourths Home, ma sono comunque finezze di senso che chi ha finito la telefonata principale può apprezzare. Oltre alla seconda telefonata sono state incluse le foto scattate da Kelly per il suo corso di fotografia e il commento della sua insegnante, oltre ai racconti brevi scritti dal fratello. Materiale extra che si ricollega ad alcuni temi trattati nella storia e che arricchisce quella che è senza dubbio l'edizione più completa del gioco. La perplessità che ci siamo portati dentro riguarda lo squilibrio fra la sperimentazione narrativa e quella ludica. Non si tratta di quantità o qualità dell'interazione, ma del fatto che Three Fourths Home funzionerebbe benissimo anche senza l'interazione con il giocatore. Altri giochi si sono mantenuti minimali nel contatto con il giocatore, ma lo hanno comunque reso significativo. Se Three Fourths Home è un'esperienza soddisfacente, e sicuramente lo è, lo dobbiamo molto alla qualità della storia e poco a quella del design.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • La redazione usa il Personal Computer ASUS CG8250
  • Processore Intel Core i7 2600
  • 8 GB di RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce GTX 560 Ti
  • Sistema operativo Windows 7

Requisiti minimi

  • Processore da 1,6 GHz
  • RAM 2 GB
  • Scheda video compatibile con DX9
  • Direct X 9.0
  • Sistema operativo Windows XP o superiore

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam
Multiplayer.it
7.9
Lettori (1)
8.5
Il tuo voto

Three Fourths Home è un esperimento narrativo di alto livello che si sviluppa e conclude nel corso di una lunga telefonata. Alla fine ci rimane dentro un'emozione che risuona di significati profondi, ma anche la consapevolezza che il gioco poteva fare a meno di noi e raggiungere comunque lo stesso risultato.

PRO

  • Una storia raccontata con dialoghi a dire poco perfetti
  • L'edizione ampliata sperimenta anche con il tipo di extra
  • Lascia un segno

CONTRO

  • Interazione intelligente ma superflua
  • Qualche rifinitura estetica in più non avrebbe guastato