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Killer racing

La regola è semplice: premere il gas e tentare di colpire qualsiasi cosa si muova davanti a noi

RECENSIONE di Simone Marcocchi   —   27/05/2015

Era molto complesso descrivere lo spirito originale di Carmageddon agli adulti del tempo, magari aggiungendo una nota di affetto nei suoi confronti, senza la paura di passare per malati di mente. La prima edizione uscì nel lontano 1997 e fece udire la propria eco, rimbalzando anche sui quotidiani nazionali, non tanto per il suo apporto al mondo videoludico - che ai media non interessava, allora come oggi - ma per i "disarmanti" sprite in cui ignari pedoni venivano allegramente asfaltati, dopo aver lanciato urla di terrore. Certo bisogna aggiungere che il bello era proprio passare e ripassare sui cadaveri, facendo in modo che le ruote, sporche di sangue, disegnassero sull'asfalto delle strisce emoglobiniche di pixel. La copia italiana del gioco fu oggetto di censura, con i passanti che vennero sostituiti da zombie e il sangue con del liquido verdastro, ma in realtà arrivò anche la versione con i robot... e fu l'apice del trash! Per permettere di riportare ordine nel codice e poterlo giocare così com'era stato pensato, con o senza internet, già allora ci si passava le patch sottobanco e anche l'espansione ufficiale, che uscì in seguito, permise il ripristino della versione originale. A qualche anno di distanza siamo arrivati al momento della rinascita del brand, con Carmageddon: Reincarnation che dopo una lunga gestazione in Accesso Anticipato è pronto a farsi giocare nella sua interezza. Sarà valsa la pena aspettare tutto questo tempo?

Carmageddon è sangue e lamiere accartocciate, su questi punti il titolo rinnova la tradizione

Pugno in un occhio

A giudicare dalle prime immagini promosse come concept art, abbiamo avuto da subito la piacevole illusione di un design davvero azzeccato, che unisse macchine originali a una profonda rivisitazione in chiave moderna di tutti quegli innesti "tamarri" che hanno da sempre caratterizzato la serie. Il risultato finale si è però distaccato parecchio dalle prime bozze, rivelando un'estetica più discreta e dimostrando un netto taglio sui dettagli. Il tutto caricando i mezzi di un aspetto più gretto e imbolsito, perfino poco elaborato dal punto di vista poligonale. Nel corso dei vari rilasci durante la fase in Accesso Anticipato una qualche evoluzione si è potuta vedere, soprattutto sulla vettura di Max Damage, ma resta la sensazione che i mezzi siano caratterizzati da superfici plasticose e monocromatiche.

Killer racing
Killer racing

Passando al mondo di gioco è giusto spendere qualche parola sugli scenari cittadini teatro degli scontri furibondi del titolo. Se già le macchine sono poco convincenti, gli ambienti sono anche peggio con basilari figure geometriche tridimensionali "dipinte" per darci l'illusione che un cubo sia una casa e un parallelepipedo un palazzo. Il level design richiama la paradossale visione del primo capitolo, con curve estreme e pendenze vertiginose, che impongono una certa attenzione ma che sono (o dovrebbero essere) anche motivo di divertimento. Ciò che non funziona in questo dedalo di cemento e vetro è la mancanza di ottimizzazione dei livelli. Le strade sono infatti dotate di rialzi, collocati in modo casuale, che producono assurde reazioni fisiche in cui le auto sussultano e fanno perdere totalmente il controllo al giocatore. La collocazione di pali, ingombri di vario tipo e perfino alcuni tracciati stradali sembrano disegnati solo per incrementare il fattore frustrazione e non, al contrario, per favorire un guida fluida e dinamica. La fisica richiederebbe un articolo a parte ma, riassumendo, siamo ad anni luce da qualsiasi potenziale concessione si possa fare ad un gioco di corse. Saltate da una qualsiasi rampa e l'auto potrebbe addirittura rovesciarsi o impennare, senza una logica, o rotolare per cinque minuti d'orologio per essere caduti da un paio di metri d'altezza. Ogni volta che vi troverete a fare le tartarughe, con le zampe in aria e non potendovi girare su un fianco, dovrete pagare per essere ricollocati sul percorso, un problema non da poco visto che ci sono zone particolarmente ardue in cui richiamerete l'aiuto dall'alto molte volte. Chiudiamo il capitolo dei problemi citando la pessima ottimizzazione hardware del motore di gioco, che crea continui blocchi dell'immagine, anche per alcuni secondi, e un frame rate ballerino anche su macchine potenti. L'intelligenza artificiale dei nemici è altalenante. Per assurdo nelle prime ore di gioco raggiunge anche il picco della frustrazione: non potrete fare danni a nessuno, gli avversari infatti ne subiranno pochi a differenza vostra che vi accartoccerete come carta stagnola ad ogni impatto effettuato.

Killer racing

Dopo una lunga disanima dei problemi, è giusto sottolineare dove in realtà le cose funzionano e anche bene. La possibilità di potenziare il mezzo, tramite bonus disseminati per i livelli, aggiunge uno stimolo interessante a rigiocare le varie gare ed è anche l'unico sistema per evitare di essere carne da macello troppo a lungo. Anche il sistema dei danni è piuttosto gradevole alla vista, di certo migliore di molti titoli tripla A, mostrando lo scheletro dei mezzi e ogni fase di danno fino alla devastazione totale.

Killer racing
Killer racing

Motore, Armatura e Offesa sono invece le tre statistiche che possono essere potenziate con risultati tangibili. Il numero di corse a disposizione è elevatissimo ed è garantito da una varietà che include l'uccisione di un tot di pedoni entro una data quantità di tempo, il raggiungimento di checkpoint casuali sparsi per il livello con tanto di carneficina per raggiungere le varie zone il prima possibile e così via. Le vetture sono molte: alcune hanno più senso come avversari perché poco utilizzabili, altre sono colossali e riempiono lo schermo oltre che la voglia di distruzione del giocatore. I power up, distribuiti tramite barili a bordo pista, superano la più sfrenata fantasia: fulmini, molle e corazze sono le fondamenta di questi potenziamenti a tempo che possono anche essere rivolti contro di noi e quindi impongono sempre una certa attenzione. La colonna sonora conta ancora su pezzi metal che danno il giusto ritmo all'azione, anche se la noia del gameplay distrae dalla qualità delle note che escono dalle casse. Nella nostra prova su strada, forse per la prima volta in assoluto, abbiamo trovato più comoda la tastiera piuttosto che il pad. Guidare con i tasti WASD e frenare con "spazio" ci ha permesso di derapare in curva al meglio ma anche di controllare la vettura aumentandone la stabilità, cosa che non si è dimostrata altrettanto comoda con un controller. La polizia è sempre implacabile e furibonda con chiunque ma soprattutto con il povero utente. Se le prime vetture delle forze dell'ordine sono poco più di un'utilitaria, andando avanti sarete travolti da veri e propri arieti da sfondamento che renderanno l'esperienza di guida un po' più pepata.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore Intel Core i7-2600 3.50Ghz
  • 8GB Ram
  • Scheda Grafica nVidia Geforce GTX 970

Requisiti minimi

  • Processore Intel i3-2100 3.10GHz
  • 4GB Ram
  • Scheda Grafica 1Gb DirectX 11 (AMD HD 6000 GPU o equivalente)

Conclusioni

Digital Delivery Steam
Prezzo 24.99 €
Multiplayer.it
6.0
Lettori (33)
8.5
Il tuo voto

Nonostante le profondissime imprecisioni, gli errori ed una confezione davvero povera, fa male pensare che appena dietro la superficie si riesca a scorgerne lo spirito originale di Carmageddon e un gioco potenzialmente divertente. Le nuove idee di gameplay ci sono e si vedono, semplici quanto funzionali, ma la mancanza di fondamenta e una costruzione imprecisa fanno in modo che basti un soffio per far crollare il castello di carte eretto da Stainless Games. Gli appassionati lo tengano d'occhio, magari aspettando un abbassamento di prezzo o qualche corposa patch che sistemi le cosa. Sarebbe bastato così poco...

PRO

  • Buona longevità e varietà delle missioni
  • Sistema di danni preciso
  • Musica rockeggiante

CONTRO

  • Pessima ottimizzazione
  • Terribile bilanciamento degli avversari
  • Grafica troppo elementare
  • Level design da suicidio