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Apple iPod Touch

La nostra recensione del più potente tra gli iPod

RECENSIONE di Andrea Palmisano   —   02/08/2015

Parlare di iPod nel 2015 ha un sapore vintage, inutile negarlo. L'epoca della rivoluzione degli mp3 e dei lettori musicali è oramai alle spalle, con gli smartphone capaci di assolvere anche a tale funzione in maniera ideale, e i dati di vendita di questa famiglia di device Apple (e più in generale di questo tipo di prodotti) certificano un declino inesorabile a partire dal picco datato 2007-2009.

Apple iPod Touch

D'altra parte, il nome "iPod" non compare nemmeno più nella home page della casa di Cupertino, ed è necessario cercare nella sezione dedicata a Music per riuscire a trovare finalmente i vari Shuffle, Nano e Touch. Ma se i primi due dispositivi sono praticamente rimasti soltanto dei puri riproduttori musicali, senza ricevere aggiornamenti sostanziali rispettivamente dal 2010 e 2012, l'iPod Touch ha al contrario col tempo sviluppato le proprie capacità e ambizioni, avvicinandosi sempre di più allo status di una sorta di iPhone privo della parte telefonica. A metà luglio è stata quindi presentata la sua sesta generazione, con migliorie e novità importanti al comparto hardware, proposte ad un prezzo accessibile. Abbiamo quindi provato a trascorrere una decina di giorni con questo nuovo device di Apple in tasca, cercando di capire quale possa essere il suo ruolo sul mercato moderno.

A chi interessa?

Pensare all'acquisto di un iPod Touch principalmente per le sue funzioni di lettore musicale è francamente estremamente complicato: chi ha tale esigenza probabilmente è destinato a rivolgersi verso soluzioni più compatte, sebbene sia giusto tenere presente come il Touch sia l'unico iPod attualmente in grado di utilizzare il nuovo servizio Apple Music. Ma è più che altro l'affinità con l'iPhone che ha in passato permesso a questo prodotto di rendersi interessante al pubblico: la presentazione del primo modello, datato 2007, avvenne proprio pochi mesi dopo quella del rivoluzionario smartphone della mela morsicata, con il preciso scopo di offrire al pubblico una via di accesso più economica per provare iOS e prendere confidenza con un'interfaccia via schermo touch rispetto al prezzo ben più impegnativo di iPhone.

Apple iPod Touch
Apple iPod Touch

Una sorta di cavallo di troia, per intenderci. Oggi però la necessità per Apple di un oggetto che svolga questo tipo di ruolo è in larga parte decaduta, fattore ben più che evidente tenendo in conto la diffusione del proprio smartphone, motivo per cui l'iPod Touch deve necessariamente ricercare un nuovo motivo di esistenza. Il target principale al giorno d'oggi, dal nostro punto di vista, è quindi sostanzialmente diviso in due gruppi: utenti di telefoni con altri sistemi operativi e ragazzini. I primi, che per mille ragioni non possono o non vogliono possedere un iPhone o comunque uno smartphone di fascia alta, possono trovare nell'iPod Touch una via di accesso ai servizi, giochi e all'ecosistema iOS senza dover spendere una fortuna: il taglio da 16GB costa infatti 239€, che diventano 289€ per il 32GB, 349€ per il 64GB e 469€ per quello inedito da 128GB. Per i secondi invece, il dispositivo Apple potrebbe essere facilmente letto principalmente nella chiave più strettamente legata ai videogiochi, come una console portatile. Sulla diffusione del mobile gaming non c'è molto da discutere, e la possibilità di accedere a un catalogo enorme composto da titoli gratuiti o al massimo da qualche euro rende oramai per molti preferibile questa soluzione rispetto a quella delle console dedicate come Nintendo 3DS o PlayStation Vita. Per questi ragazzini, a cui magari i genitori non vogliono ancora dare un cellulare né tanto meno un iPhone, l'iPod Touch potrebbe rappresentare di conseguenza una soluzione interessante. Che siano queste o altre le ipotesi di acquisto, è però ovvio come ci si vada a riferire a nicchie di mercato: è chiaro come si tratti comunque di un prodotto secondario anche per Apple, che ha scelto di presentare questa sesta generazione con un semplice comunicato stampa, senza passare per conferenze o eventi particolari.

L'iPod Touch si aggiorna offrendo un hardware ottimo destinato ad una nicchia di mercato

Sotto il cofano

Chiusa questa ampia parentesi di riflessione, non resta quindi che parlare di hardware, ovvero di cosa abbia effettivamente portato di nuovo questa revisione del device. Dal punto di vista estetico, poco o nulla: le dimensioni sono grossomodo le stesse così come la forma e i materiali utilizzati, e l'unico elemento evidente è la scomparsa del poco utile foro per l'aggancio del laccetto da polso. Pur senza modifiche sostanziali, lo sforzo dei designer di Apple è ancora oggi pienamente apprezzabile: l'iPod Touch è piccolo (123,4 x 58,6 x 6,1 mm), praticissimo e molto comodo da utilizzare, e soprattutto incredibilmente leggero coi suoi soli 88 grammi. Tenuto nella tasca dei pantaloni, si rischia di scordarsi spesso della sua presenza. L'assemblaggio è come al solito al top della categoria, con una sensazione di solidità e qualità percepibile sotto ogni punto di vista. Sei sono invece i colori disponibili: oltre ad argento, oro e grigio siderale (in comune con iPhone) ci sono anche il rosa, l'azzurro e il rosso. Una scelta più ampia, sbarazzina e vivace che prosegue una precisa scelta stilistica della famiglia iPod. Anche il display non è cambiato, fermandosi ai 4" del pannello retina IPS multi touch da 326ppi con risoluzione 1136x640: una differenza sostanziale rispetto ai 4.7" di iPhone 6, che fa particolarmente effetto per chi si è ormai assuefatto alle dimensioni generose degli schermi degli smartphone più recenti. Stona un po' l'assenza del sensore di luce ambientale per la gestione automatica della luminosità, che impone di modificare manualmente il settaggio.

Apple iPod Touch

Gli aggiornamenti più sostanziosi sono da ricercarsi quindi all'interno del device, a partire dal processore che fa un triplo salto generazionale in avanti, passando dall'A5 dell'iPod Touch precedente all'A8 a 64-bit di quello nuovo: si tratta dello stesso SoC montato sugli iPhone 6, seppur leggermente più lento nella frequenza di clock (1.10GHz contro 1.39). Anche la RAM è identica a 1GB. Si tratta di componenti che rendono piuttosto chiare le capacità dell'iPod Touch nello svolgimento dei compiti più complessi e pesanti, laddove in tal senso si intende soprattutto la riproduzione dei giochi tecnicamente più elaborati. Abbiamo fatto dei test con diversi titoli tra cui Real Racing 3, Lara Croft: Relic Run e Modern Combat 5 riscontrando un comportamento sempre convincente del device, senza spazio a incertezze o cali di frame rate. Ovviamente il nuovo iPod Touch è perfettamente in grado di supportare le API di Metal. Da segnalare, infine, la presenza del coprocessore di movimento M8, capace ad esempio di svolgere la funzione di contapassi con estrema precisione e senza gravare sulla batteria. Anche le capacità fotografiche sono state irrobustite grazie ad un sensore posteriore iSight da 8 MP, accompagnato dalla fotocamera FaceTime HD frontale. Le funzioni software consentono di poter accedere a tutta la lista di possibilità offerte dagli iPhone, compresi quindi gli scatti in sequenza, la moviola (a 120 Fps) e il Time Lapse. La qualità degli scatti non è al livello dell'ultima generazione di smartphone Apple, assestandosi più realisticamente in zona iPhone 5: si tratta comunque di un risultato più che buono, notevolmente migliore a quello garantito dalla generazione precedente, e capace comunque di offrire immagini luminose e definite anche se visualizzate su schermi molto più grandi. Il supporto a Bluetooth 4.1 (unico dispositivo iOS ad averlo, al momento) e Wi-Fi 802.11ac garantisce inoltre le migliori capacità di connessione col minor impatto sull'autonomia; quest'ultima non è purtroppo particolarmente impressionante, a causa della capacità della batteria di 1043mAh. Una scelta probabilmente dettata dalla volontà di limitare peso e dimensioni del device. In definitiva, la nostra prova del nuovo iPod Touch ci ha lasciato ottime impressioni. Sia ben chiaro, e lo ripetiamo, che si tratta evidentemente di un prodotto secondario nel catalogo Apple, destinato a una nicchia di mercato e a un target di utenza senza dubbio limitato. Eppure al prezzo di ingresso di 239€ si può avere accesso all'ecosistema iOS attraverso un device bello, compatto e leggerissimo, dalle ottime qualità hardware, capace di far girare senza problemi i più impegnativi giochi presenti su App Store per molti mesi a venire. Niente male per un lettore musicale, no?