"Prune è una lettera d'amore agli alberi. Un gioco sulla bellezza e la gioia della coltivazione". Questa è la descrizione sintetica che lo sviluppatore americano Joel McDonald (ex level designer di Raven Software) fornisce riguardo alla sua creazione, ed è anche la maniera migliore e più adatta per solleticare l'interesse verso questo atipico, originale ed esteticamente meraviglioso titolo per piattaforme iOS. Prune è in ultima analisi il tentativo di esprimere attraverso un puzzle game l'arte del bonsai, esaltando allo stesso tempo le incredibili capacità che ha la natura di adattarsi alle condizioni in cui finisce per trovarsi. Chissà quante volte vi è capitato infatti di ammirare un fiore sbocciare tra le rocce, o un arbusto riuscire a crescere in un terreno inospitale. L'idea alla base del gameplay del gioco è proprio questa: favorire lo sviluppo di un albero agendo sulla potatura (pruning = potare), così da permettere ad esso di raggiungere la luce e poter quindi fiorire.
Prune è un puzzle game esteticamente splendido e capace di lasciare il segno
Un gioco zen
New age, zen, rilassante, poetico. Se queste parole vi fanno venire l'orticaria, potete tranquillamente interrompere ora la lettura di questo articolo e passare ad altro. Prune non è infatti un titolo pensato per mettere alle corde i riflessi, né per far spremere le meningi di fronte ai suoi puzzle. Al contrario, l'idea di Joel McDonald è stata piuttosto quella di proporre una progressione soft, senza ostacoli, più basata sulle emozioni che sul reale elemento di sfida.
Volendo fare un paragone nemmeno troppo azzardato, la filosofia è simile a quella di Flower di Thatgamecompany, tanto per intenderci. Con il titolo Sony, Prune condivide anche l'estrema brevità: bastano meno di due ore per completare tutti i livelli a disposizione, e nonostante le convenzioni del mobile gaming lascino le porte spalancate per eventuali futuri aggiornamenti destinati ad espandere i contenuti, al momento si deve necessariamente parlare di un'esperienza intensa ma fugace. La struttura di base è estremamente semplice: si tratta di dover piantare il seme di un albero in una zona prestabilita, determinare l'eventuale curvatura dello sviluppo della pianta e assistere poi alla sua crescita autonoma. È proprio a questo punto, ovvero nel processo di maturazione dell'arbusto, che si può agire per condizionarne la forma: potando un ramo infatti l'albero crescerà di più in quelli restanti, così da proseguire in uno sviluppo ampio o piuttosto sottile e slanciato. Lo scopo è quello di fargli raggiungere la luce solare, elemento imprescindibile di vita, evitando gli ostacoli e infine permettendo quella fioritura che costituisce di fatto il traguardo per il superamento del livello. Da questa base, Prune continua in maniera intelligente a introdurre elementi capaci di aggiungere varietà all'esperienza: per esempio il vento, che condiziona la direzione della crescita, oppure i soli rossi che infettano e corrompono irrimediabilmente la pianta al loro contatto, o le sfere blu che stimolano lo sviluppo in maniera sensibile o ancora quelle nere che si possono spostare a piacimento per attrarre in un preciso verso le fronde. Il controllo è semplicissimo, e passa soltanto attraverso pochi swipe con i quali procedere nell'opera di potatura, e poco altro. La possibilità di effettuare il pinch to zoom rende l'esperienza accessibile e godibile anche su smartphone, ma in generale ci è sembrato che l'ambiente ottimale sia l'ampio schermo di un iPad. Non esiste alcun sistema di valutazione del proprio operato né timer a misurare il tempo impiegato: i livelli di Prune si superano oppure no, e anche in quest'ultimo caso si può scegliere di saltarne uno se per qualche motivo ci si dovesse ritrovare bloccati. È quindi perfettamente evidente come la fatica di Joel McDonald non abbia nulla a che vedere con i concetti di sfida o di frustrazione, e questo è un aspetto da tenere in profonda considerazione nel momento in cui si dovesse considerarne l'acquisto. Senza dubbio le qualità di Prune trovano perfetta espressione attraverso la componente grafica, contraddistinta da uno stile minimale molto originale e affascinante, che esprime e sostiene nella maniera più convincente possibile i contenuti del gameplay. Tutto passa attraverso silhouette ed elementi grafici ridotti all'osso, con un uso di tinte tortora, nere, rosse e grigie che offrono immagini rarefatte, con sapori orientali, vagamente malinconiche, che è possibile anche immortalare con immagini da condividere sui social network o salvare, magari per usarle come sfondo. Ottimo e molto azzeccato anche l'accompagnamento musicale, opera di Kyle Preston, capace di creare con le note una autentica didascalia delle immagini, completando così in maniera perfetta il prodotto.
Conclusioni
Prune è un'esperienza originale e intrigante, che rinuncia quasi del tutto al fattore sfida per preferire una progressione emozionante e poetica, destinata come spesso accade per questo tipo di prodotti a essere totalmente polarizzante. Si tratta di un puzzle game a tinte zen, molto gradevole nel gameplay e splendido nella componente audiovisiva, in grado senza dubbio di lasciare un ricordo in quanti saranno capaci di apprezzarlo. Prune è una lettera d'amore agli alberi, scritta con passione e ispirazione. Vale la pena di leggerla.
PRO
- Direzione artistica splendida
- Meccaniche puzzle piacevoli
- Ottimo accompagnamento musicale
CONTRO
- Molto breve
- Tasso di sfida quasi inesistente