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A caccia di pesci che camminano?

Il titolo creato da Kiyoshi Sakai ha fatto la sua comparsa anche negli archivi di Steam

RECENSIONE di Davide Spotti   —   13/10/2015

Magari vi sembrerà strano, ma non è la prima volta che su Multiplayer.it parliamo della giovane Umihara Kawase, protagonista di uno dei platform a due dimensioni più stravaganti che possano capitarvi tra le mani. Pressoché sconosciuta nei nostri territori, la serie è invece abbastanza seguita e apprezzata in Sol Levante, dove nello spazio di vent'anni sono stati realizzati ben cinque capitoli. Il primo vide la luce su Super Nintendo nel 1994, avvicendato un paio d'anni più tardi da un sequel destinato alla prima PlayStation a al mondo PC. Nel recente passato sono invece stati commercializzati dapprima un episodio per PSP, intitolato Umihara Kawase Portable, e in seguito una compilation destinata a Nintendo DS, ma si è trattato sempre e comunque di prodotti destinati a rimanere nell'ambito del mercato giapponese. Sayonara Umihara Kawase ha invece imbastito un vero e proprio cambio di rotta, permettendo di sdoganare la saga per la prima volta anche nei nostri territori.

A caccia di pesci che camminano?

Dopo avervi parlato dell'edizione Nintendo 3DS, disponibile sul mercato da oltre un anno, è quindi il momento di passare in rassegna anche la conversione PC, che è stata pubblicata sulle pagine di Steam lo scorso 6 ottobre. Se la protagonista di questo titolo vi suggerisce ben poco, possiamo assicurarvi che il nome del suo creatore vi aiuterà ancora meno. Si parla infatti di Kiyoshi Sakai, programmatore e designer che di fatto non risulta pervenuto agli occhi del pubblico occidentale. Sakai si è sempre professato molto abile nella realizzazione di sistemi di gioco complessi e nello sviluppo di un level design essenziale ma al contempo orientato a rendere difficile la vita al giocatore. Curiosamente la filosofia oltremodo conservatrice e la presenza di idee talmente rigide hanno contribuito a far compiere al già ridotto team di sviluppo un percorso inverso rispetto a quelli che sono i modelli attuali, molto più incentrati sulla sostenibilità economica rispetto alla passione nuda e cruda e con un tendenziale occhio di riguardo alla crescita. A quanto pare Sakai non sembra essere minimamente interessato ai percorsi lineari, basti pensare che il capitolo originario per Super Nintendo venne realizzato da soli sei sviluppatori, mentre per la creazione di Sayonara Umihara Kawase il team TNN/NHK SC è oggi più ridotto di quanto non fosse agli esordi, avvalendosi soltanto del supporto di un programmatore e di due designer. Dopotutto non suona così strano che la serie abbia faticato a trovare un proprio spazio di mercato al di fuori del panorama orientale, soprattutto per i suoi estremismi concettuali.

Sayonara Umihara Kawase è un platform immediato ma anche piuttosto ostico da completare

Lenza multiuso

Nel gioco non è affatto evidente, ma Umihara Kawase è una chef specializzata nella preparazione di sushi giapponese, ecco perché la incontriamo armata di lenza e amo. Fin qui non ci sarebbe molto da obiettare, se non fosse che i pesci presenti negli oltre sessanta livelli disponibili hanno le gambe e se ne vanno serafici a zonzo in superficie. È altrettanto vero che l'assurdità delle mappe all'interno delle quali ci si muove conduce ben presto a presumere che il mondo con cui si sta interagendo sia solamente un'allucinazione, o magari una rappresentazione onirica filtrata dagli occhi della giovane Kawase e dal suo desiderio di procurarsi del pesce fresco per la propria attività, con tutte le complicazioni del caso. Tralasciando le inesistenti premesse narrative, la meccanica più interessante di questo titolo è riferita al funzionamento della lenza e alle sue capacità elastiche, che sono state riprodotte con grande attenzione. Kawase è in grado di utilizzare questo strumento per aggrapparsi in vari modi alle piattaforme che compongono gli scenari, così da trovare la via più idonea per la conclusione del livello.

A caccia di pesci che camminano?
A caccia di pesci che camminano?

È possibile attaccarsi a una sporgenza e dondolarsi per saltare più avanti, tirarsi su o lasciarsi cadere verso il basso, ma anche catturare i pesci escursionisti con la semplice pressione di un pulsante. Sussistono alcuni paragoni estetici con Bionic Commando - grande classico di Capcom nel quale si faceva ampio utilizzo di un rampino - ma le differenze appaiono sostanziali già dopo aver acquisito una prima familiarità con la fisica di questo strumento, che si dimostra molto più flessibile e articolata. I livelli di gioco non sono particolarmente estesi e si sviluppano da un punto di inizio fino a un punto di chiusura, nel quale è posizionata una porta che permette di uscire e sbloccare lo stage successivo. Il tempo rappresenta una delle variabili più importanti essendoci un cronometro che tiene traccia della prestazione, per poi collocarla all'interno di apposite leaderboard che raccolgono tutti i walkthrough più performanti. Non manca nemmeno l'occasione di aguzzare la vista per cogliere uscite segrete e sbloccare così alcuni livelli bonus, diversamente non accessibili dalla mappa principale, e pure tre personaggi extra che potranno sostituire Kawase e districarsi a loro volta nei labirintici livelli. La problematica più lampante di questo titolo riguarda soprattutto lo sbilanciamento che si coglie in vari segmenti dell'avventura. In molti frangenti il livello di difficoltà non è tanto legato alla quantità di skill in possesso del giocatore, quanto piuttosto ad un sistema di controllo troppo limitante, che punisce in modo esagerato senza essere sufficientemente appagante nei momenti in cui si raggiunge il successo. I movimenti di Kawase sono molto limitati, i salti minimali, la lenza è efficace in alcuni frangenti mentre in altri casi non è dinamica come ci si potrebbe aspettare. Non mancano fonti di frustrazione nemmeno durante gli scontri con i boss, dal momento che dovranno essere sconfitti solo seguendo specifiche interazioni ambientali e senza che vengano mostrati indizi su come ci si debba muovere. Il masochismo si spreca, la scelta di punire il giocatore anche senza reali motivazioni sembra essere una specifica scelta di design che abbraccia il sistema di controllo ancora prima dei livelli. Dal punto di vista squisitamente visivo Sayonara Umihara Kawase non lascia certamente gridare al miracolo, i dettagli delle ambientazioni sono tanto stravaganti quanto spartani e lo stesso si può dire per la quantità di animazioni che sono state attribuite alla protagonista e ai nemici disseminati all'interno delle mappe. La sensazione di amaro in bocca la si coglie anche sul versante sonoro, eccessivamente ripetitivo, povero di ispirazione e tutto sommato fuori contesto rispetto al tipo di gameplay che ci viene proposto.

Conclusioni

Digital Delivery Steam
Prezzo 14,99 €
Multiplayer.it
6.5
Lettori (3)
8.1
Il tuo voto

Sayonara Umihara Kawase è un platform pensato soprattutto per i più appassionati e gli amanti delle situazioni di gioco altamente punitive. La nostra impressione positiva ricevuta in prima battuta ha dovuto fare i conti con alcuni limiti evidenti, tali da non permetterci di valutarlo come un titolo da avere a tutti i costi, nemmeno da estimatori del genere. Il prezzo inferiore rispetto alla cifra che veniva richiesta al lancio della versione Nintendo 3DS potrebbe comunque rappresentare un incentivo per tentare una prova su strada, tenendo comunque presente che bisogna sapersi adattare allo stile fortemente orientale e ai problemi di bilanciamento evidenziati nel corpo della recensione.

PRO

  • Ben 60 livelli da completare
  • Fisica del rampino molto dettagliata
  • Difficile da padroneggiare...

CONTRO

  • ...ma spesso fin troppo frustrante
  • Comparto grafico di basso profilo
  • Sonoro scadente
  • Ambientazioni folli