"Il tempo dei mortali sta giungendo al termine, e il regno del Caos si avvicina. Gli Dei Oscuri si sono alla fine uniti dietro un obiettivo comune, quello di scatenare la propria follia sul mondo come mai accaduto in precedenza. [...] E così, mentre la luna del Caos, Morrslieb, risplende piena nel cielo, echi di grida stridule risuonano nei tunnel sotto le città imperiali, da dove sbuca una gigantesca orda di Skaven. L'evento si verifica dapprima nella città di Ubersreik, con una massa squittente che consuma tutto sul proprio cammino e trasforma rapidamente il luogo in un ossario, sepolto sotto la malefica ombra del dio dei ratti". È questo l'incipit di Warhammer: End Times - Vermintide, l'action game cooperativo sviluppato da Fatshark su licenza di Games Workshop. In una situazione apparentemente disperata, con un vastissimo esercito di topi antropomorfi intenti a distruggere qualsiasi cosa, cinque eroi si ergono a difesa del mondo: il cacciatore di streghe Victor Saltzpyre, la strega della luce Sienna Feugonasus, il ranger nano Bardin Goreksson, la sentinella elfa Kerillian e il soldato imperiale Markus Kruber. Ognuno di essi è mosso da motivazioni differenti e la loro natura è spesso contrastante, ma si ritrovano uniti nella lotta contro gli Skaven e il nostro compito sarà quello di aiutarli a impedire la fine dei tempi.
Warhammer: End Times - Vermintide è un action game a base cooperativa frenetico e divertente
Cinque eroi, una valanga di mostri
Avete presente Left 4 Dead? Bene, perché Warhammer: End Times - Vermintide rappresenta di fatto una reinterpretazione della medesima formula, in questo caso con un focus sul corpo a corpo piuttosto che sugli attacchi dalla distanza, presenti ma non preponderanti nell'ottica del gameplay.
Di certo i cinque personaggi selezionabili - uno dei quali destinato però a rimanere fuori dai giochi, in quanto il multiplayer è limitato a quattro partecipanti - sono molto differenti e vantano precise peculiarità che rendono effettivamente unico l'approccio a seconda della scelta effettuata. Il soldato imperiale, che abbiamo spesso preferito durante i test per via della straordinaria potenza del suo martello da guerra, può equipaggiare anche spada e scudo e cambiare l'arma secondaria, passando da un fucile ad ampia dispersione a strumenti di maggiore precisione, così da colpire anche bersagli distanti. La strega, Sienna Feugonasus, non ha invece bisogno di munizioni per i suoi proiettili di fuoco, con cui può bruciare i nemici, ma che richiedono una manovra di "raffreddamento" per evitare che le fiamme la danneggino, mentre la spada che impugna si rivela allo stesso modo efficace per decapitare gli Skaven e mozzarne gli arti. Il ranger nano Bardin, come da previsioni, è un portento dalle brevi distanze e la sua scure fa davvero male, così come è preciso il tiro della sua balestra, mentre Kerillian, appartenente al corpo dei Waywatcher, è infallibile con l'arco e rapidissima negli affondi con il doppio pugnale. Il cacciatore di streghe, infine, sa farsi valere colpendo gli avversari con la doppia pistola e brandendo una grossa spada. Approcci differenti, dicevamo, che però non risultano difficili da assimilare in pochi minuti, e che aumentano in modo significativo la varietà di un gameplay che non stenta a conquistare, rivelandosi molto semplice nelle sue prerogative: trovare il percorso giusto negli scenari e ammazzare ratti giganti in grande quantità.
"Batte lo martellon, piglio chi piglio!"
Se in Left 4 Dead si verificavano situazioni in cui bisognava attivare un interruttore e resistere poi a una consistente ondata di non-morti, lo stesso accade in Warhammer: End Times - Vermintide, anche se l'enfasi sul corpo a corpo rende diversi tali frangenti. In una delle missioni bisogna ad esempio difendere quattro stendardi magici dall'attacco dei ratti, in un'altra trasportare dei barili esplosivi lungo un tragitto per far saltare delle strutture, in un'altra ancora afferrare delle provviste e metterle al sicuro su di un carro prima di fuggire.
Le similitudini con il titolo prodotto da Valve, ad ogni modo, non finiscono qui: ci sono classi speciali di Skaven che possono catturare i membri del team e danneggiarli finché qualcuno non li salva, ma anche unità dotate di bombe chimiche o potenti mitragliatori Gatling, da abbattere il più rapidamente possibile per evitare di subire troppi danni. E poi sì, ci sono anche i tank, nella fattispecie giganteschi ratti antropomorfi che si abbattono con furia sul campo di battaglia, caricando gli eroi e sbattendo i pugni a terra per provocare pericolose onde d'urto. In teoria i numeri del prodotto Fatshark sulla carta sono più corposi, con ben tredici missioni differenti anziché quattro, da sbloccare man mano che completiamo quelle inizialmente disponibili e dotate di vari gradi difficoltà, ma la loro struttura non è episodica e dunque il monte ore finale potrebbe essere identico. È stato dato un po' di spazio al looting e al crafting, con ogni personaggio che può trasportare tre oggetti (un kit medico, una pozione e una bomba) e ottenere equipaggiamento extra alla fine dei livelli (in modo casuale, ma non troppo), da utilizzare, potenziare, fondere in una nuova arma o semplicemente rivendere in cambio di valuta. Questo aspetto dell'esperienza cambia in modo sostanziale il "look & feel" dei cinque eroi, che possono dunque combattere impugnando armi pesanti o leggere, prestarsi a manovre d'impatto o di precisione, a seconda di ciò che pensiamo si accordi meglio con il nostro stile o con le esigenze di una specifica missione. In termini di gameplay puro, la resa del corpo a corpo risulta in alcuni casi un po' scivolosa e sarebbe stato forse possibile valorizzare maggiormente gli impatti, ma considerando tutti gli elementi in gioco non ci si può lamentare e non è neppure possibile menare fendenti a testa bassa senza coprirsi, in quanto basterà poco ai nemici per approfittare di un momento in cui siamo scoperti. La strategia migliore rimane dunque quella di colpire calcolando bene i tempi, alzare la guardia, allontanare eventualmente gli avversari e poi ripetere, magari tirando fuori il fucile per abbattere rapidamente qualche bersaglio.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Processore: AMD FX 8320
- Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 970 Jetstream
- Memoria: 8 GB di RAM
- Sistema operativo: Windows 10
Requisiti minimi
- Processore: Intel Core 2 Quad Q9500, AMD Phenom II X4 940
- Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 460, AMD Radeon HD 5770
- Memoria: 6 GB di RAM
- Hard disk: 20 GB di spazio richiesto
- Sistema operativo: Windows 7, Windows 8, Windows 10 - 64 bit
Requisiti consigliati
- Processore: Intel Core i7-4790K, AMD FX 9590
- Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 780, AMD Radeon R9 290
- Memoria: 8 GB di RAM
- Hard disk: 30 GB di spazio richiesto
- Sistema operativo: Windows 7, Windows 8, Windows 10 - 64 bit
Dagli al topone
È interessante notare come la beta di Warhammer: End Times - Vermintide abbia tirato su giocatori già piuttosto esperti, che conoscono le dinamiche dei livelli e sanno dunque quando è il momento di avanzare e quando invece è più saggio nascondersi e ripiegare, dove posizionarsi durante le ondate e qual è l'ubicazione dei rifornimenti.
Se capitate con uno o più di questi utenti in squadra il grosso è fatto, mentre naturalmente ritrovarsi a giocare con novellini o, peggio ancora, persone che pensano di essere invincibili e si allontanano sempre dal gruppo, senza fornire supporto laddove necessario, può rendere le cose parecchio frustranti. Di suo il matchmaking funziona molto bene, le partite cominciano presto e abbiamo notato pochissimi problemi relativi alla latenza. Come sempre per i titoli multiplayer, comunque, la cosa migliore è organizzarsi con gli amici e affrontare insieme, strutturalmente, le varie missioni. Per il resto, il giudizio sul gioco è molto positivo ma non entusiastico per via di una generale mancanza di originalità, unita all'uso di meccaniche efficaci ma ormai obsolete (Left 4 Dead è uscito sette anni fa), e a una serie di mancanze in termini di rifinitura, nello specifico compenetrazioni poligonali che portano a situazioni spiacevoli (un nemico che ci ha afferrato con un'asta ma che si trova dall'altra parte di un muro e non può dunque essere colpito, ad esempio), un'interfaccia bruttina, un'intelligenza artificiale ovviamente basica (ma ci sta, del resto stiamo combattendo contro un'orda di topi) e una grafica priva di personalità, che si basa su asset generici e animazioni scarne, stentando dunque a colpire e puntando unicamente alla funzionalità. Belle invece le musiche, ma capita di ascoltarle troppo raramente: sarebbe stato il caso di valorizzarle.
Conclusioni
Warhammer: End Times - Vermintide è un action game a base cooperativa frenetico e divertente, l'ideale da giocare con tre amici, cercando magari di plasmare il proprio eroe preferito così da migliorarne le capacità e l'equipaggiamento nel corso delle missioni. Si tratta indubbiamente di un prodotto molto ispirato a Left 4 Dead, con lo stesso tipo di situazioni e meccaniche (sebbene in questo caso il combattimento corpo a corpo abbia spesso la priorità rispetto ai tiri dalla distanza, pur presenti), dunque gli mancano certamente l'originalità e finanche un pizzico di personalità, ma ciò dipende soprattutto da una grafica spesso generica e poco esaltante. Ad ogni modo i cinque personaggi, le tredici missioni e le variazioni in termini di armi e accessori, unitamente a un prezzo accessibile, rendono il titolo Fatshark duraturo e coinvolgente: un acquisto vivamente consigliato.
PRO
- Frenetico, coinvolgente, divertente
- Cinque bei personaggi e tredici missioni differenti
- Sistema di combattimento solido...
CONTRO
- ...ma talvolta caotico e "scivoloso"
- Prende moltissimo da Left 4 Dead, senza innovare
- Grafica non esaltante