Non sono rari nel mondo dei videogiochi gli action cooperativi in cui bisogna utilizzare più personaggi con caratteristiche differenti per superare livelli pieni di puzzle. Pensiamo ad esempio a The Lost Vikings di Silicon & Synapse, diventata poi Blizzard Entertainment, oppure al futuristico Project Eden della compianta Core Design. Anche in tempi recenti ce ne sono stati diversi esempi, come il famosissimo e minimale Thomas Was Alone, o questo The Body Changer, sviluppato dagli italiani TheShortAndTheTall, di cui provammo la versione in Accesso Anticipato qualche tempo fa.
La storia che fa da sfondo all'azione parla di una base spaziale contaminata in cui bisogna utilizzare dei robot, chiamati SynB, per scoprire cosa sta succedendo. Come avrete intuito, ogni robot ha delle peculiarità che lo rendono più o meno utile a seconda delle situazioni. Ad esempio alcuni possono attraversare le zone contaminate senza subire danni, mentre altri possono impugnare armi per affrontare i nemici in vere e proprie sequenze da sparatutto in terza persona. L'obiettivo finale è riattivare tutti i depuratori nelle dieci aree in cui è diviso il gioco, trovando nel frattempo tutti i dischi nascosti per il solo amore della completezza (questi ultimi non sono obbligatori). Nonostante il concept di The Body Changer non sia originalissimo, viene utilizzato in modo creativo grazie all'introduzione di alcune meccaniche fresche e interessanti. Prendiamo ad esempio l'Activator, ossia un sistema di puntamento indossabile che emette un fascio di luce colorato, utilizzato dai robot per la risoluzione di molti puzzle. Lo scenario tipico è quello di una pulsantiera colorata messa sopra una porta, o in qualche punto ben visibile di un'area, di cui bisogna premere una certa combinazione di tasti puntandoci sopra l'Activator. Le combinazioni sono rinvenibili leggendo i computer di cui sono pieni i livelli, utili anche per avere informazioni sulla storia che fa da sfondo all'azione, o risolvendo alcuni puzzle. Il problema è che i pulsanti hanno tutti un certo colore e per poterli premere il colore del fascio dell'Activator deve corrispondere a quello dei pulsanti. Spesso si dispone subito del colore necessario, ma a volte bisogna cercare delle celle energetiche per mutarlo.
Abbiamo recensito l'action puzzle game italiano The Body Changer: scoprite com'è
I SynB
Insomma, in The Body Changer non mancano situazioni cervellotiche che mettono davvero a dura prova la materia grigia. Già i primi puzzle non sono semplici come ci si potrebbe attendere, ma andando avanti la situazione si complica, anche perché gli sviluppatori hanno lavorato di fino nel tentare di proporre situazioni sempre diverse, tipo una camera specchiata in cui un SynB deve costruire dei ponti dal suo lato che si riflettono nella stanza accanto, necessari per far passare il suo collega.
Non fraintendete, perché non stiamo parlando della difficoltà come di un difetto. Si tratta di una scelta precisa. Quello che ci interessa è che funzioni. Certo, non è un approccio che tutti gradiranno, visto che presuppone una certa capacità riflessiva, ma in generale non è male, perché da un titolo simile ci si aspetta proprio di passare una buona quantità di tempo ad esaminare le stanze per capire cosa fare per andare avanti. Comunque ci sono alcune situazioni che richiedono un approccio più diretto. Diciamo meglio: meno ragionato, anche perché di soluzioni scontate non se ne trovano mai. Ad esempio dovendo portare due robot oltre un ponte pieno di robot zombi che rinascono a getto continuo bisogna prima guidare il robot combattente facendolo arrivare dall'altro lato, quindi far avanzare un secondo robot, tornando di tanto in tanto a usare il primo per pulirgli la strada. Per dire: ci sono anche diverse armi da utilizzare, nonostante la quantità limitata di munizioni che aggiungono un problema ai problemi. Soprattutto selezionando i livelli di difficoltà più elevati i combattimenti diventano più difficili, obbligando a risparmiare munizioni quando possibile. Comunque non aspettatevi un Gears of War. La parte action di The Body Changer vuole essere solo un complemento di quella puzzle e, nonostante ci siano anche dei boss e la possibilità di utilizzare attacchi corpo a corpo (quando i nemici sono storditi), il cardine dell'esperienza rimane la risoluzione dei puzzle.
Qualche problema
Purtroppo The Body Changer ha più di qualche difetto. Se su alcune problematiche tecniche si può sorvolare, visto che si tratta di una produzione indipendente, e il cel shading senza infamia e senza lode che lo caratterizza è tollerabile, così come si può chiudere un occhio sulle animazioni un po' legnose.
Meno accettabili sono alcune problematiche relative al game design. Come dicevamo non siamo contro i puzzle complicati, ma sarebbe da evitare come la peste il rischio di costringere il giocatore a tornare sui suoi passi per andare alla ricerca di qualcosa che ha dimenticato, soprattutto se i movimenti dei personaggi non sono tropo veloci (anche quando corrono). Qui capita già dal primo livello di rischiare di rimanere bloccati, finché non ci si ricorda che si è lasciato qualcosa in sospeso proprio all'inizio della mappa. Tornare indietro porta via parecchio tempo. Purtroppo il fatto che i puzzle possono essere distribuiti dentro più stanze, rende frequente il vagabondaggio del giocatore, che in caso si ritrovi bloccato sarà naturalmente portato a tornare nelle aree già superate per verificare di non aver dimenticato nulla, anche quando la soluzione è sotto il suo naso. Niente di rovinoso, ma quando i puzzle si fanno più difficili questo problema diventa abbastanza fastidioso. Infine, è giusto segnalare la pochezza della colonna sonora, caratterizzata da brani brevi e dimenticabilissimi. Anche da questo punto di vista si poteva fare decisamente di più.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Processore Intel Core i7-4770
- 16 GB di RAM
- Scheda video NVIDIA GeForce GTX 960
- Sistema operativo Windows 10
Requisiti minimi
- Sistema operativo: Windows XP
- CPU: Dual Core 2.0 GHz o equivalente
- Scheda video: GeForce 9600 GT / Radeon HD 3850 o equivalente
- 2 GB di RAM
- DirectX: 9.0c
- 1GB di spazio su disco
Requisiti consigliati
- Sistema operativo: Windows 7
- CPU: Dual Core 3.0 GHz o equivalente
- Scheda video: GeForce 9600 GT / Radeon HD 3850 o equivalente
- 4 GB di RAM
Conclusioni
The Body Changer è un buon titolo, che pecca un po' di ingenuità in alcuni aspetti, tipo l'eccessivo rischio di backtracking presente sin dai primi livelli. Comunque, se vi piace il genere degli action puzzle game cooperativi e non avete paura dei titoli più impegnativi, tenetelo seriamente in considerazione, un po' perché vale la pena giocarci e un po' perché non è che si tratti di un genere ricchissimo di uscite.
PRO
- Puzzle ben congegnati e impegnativi
- Buona varietà fino alla fine del gioco
CONTRO
- Eccessivo rischio di backtracking
- Tecnicamente è mediocre