L'originale Fat Princess, approdato su PlayStation 3 nel luglio del 2009, proponeva una formula discretamente innovativa per quel periodo. Oltre a possedere una campagna in single player a obiettivi, infatti, il gioco disponeva di un comparto multiplayer online che contrapponeva due squadre composte ognuna da sedici giocatori (eventualmente sostituiti da bot), all'interno di uno scenario piuttosto vasto, in cui si trovavano due differenti fortezze, quella della squadra rossa e quella della squadra blu. Gli eserciti avevano rapito le rispettive principesse, tenendole rinchiuse in una gabbia di ferro, e nella modalità "Salva la Principessa" l'obiettivo dei team era dunque quello di penetrare nella base nemica, prendere la principessa e portarla via, in una sorta di variante del tradizionale "cattura la bandiera". A rendere l'azione più sfaccettata e interessante c'erano non solo le varie classi per i personaggi, ognuna dotata di abilità peculiari, ma anche meccanismi in stile tower defense, con la possibilità di raccogliere materie prime in giro per la mappa e costruire porte, trappole e quant'altro per rallentare l'avanzata degli avversari. Fat Princess Adventures, però, non riprende questa formula e punta invece su di un gameplay cooperativo, con una sorta di versione cartoonesca e semplificata di Diablo. Una mossa indovinata?
Fat Princess Adventure è un action RPG molto semplice e lineare, per alcuni versi inconsistente
Pace fatta
Gli eserciti rosso e blu, che nel primo episodio della serie erano in conflitto, hanno deciso di riappacificarsi e così anche le due principesse e i rispettivi genitori sono diventati grandi amici. A qualcuno, però, la cosa non va affatto bene: una regina malvagia decide di far rapire le due paffute eredi al trono, portandole nelle zone più remote del regno, e il nostro compito sarà naturalmente quello di salvarle, affrontando l'avventura da soli oppure in un multiplayer cooperativo per quattro giocatori, sia in locale che online, di tipo jump-in / jump-out; il che significa che potremo portare avanti la partita indipendentemente da chi si unirà al gruppo, o a nostra volta entrare nella sessione di un altro utente per aiutarlo. In Fat Princess Adventures gli sviluppatori hanno quindi optato per un gameplay tradizionale in stile action RPG, eliminando i meccanismi strategici e gli elementi competitivi, e prestato maggiore attenzione alle classi disponibili, quattro anziché le originali cinque: guerriero, ingegnere, mago e arciere. Le prime due utilizzano attacchi corpo a corpo, con il guerriero armato di spada e scudo, in grado anche di eseguire una carica che stordisce i nemici e rende più semplice ferirli, e l'ingegnere che brandisce invece un grosso martello da guerra e ha le tasche foderate di bombe di vario genere. Le classi del mago e dell'arciere sono invece di tipo ranged, attaccano dalla distanza e soffrono gli scontri ravvicinati, proiettando sui loro bersagli potenti incantesimi o frecce, e gestendo l'attacco melee rispettivamente con un soffio di fuoco e un colpo di daga. Durante la campagna è possibile far crescere le singole classi, semplicemente utilizzandole per eliminare un determinato numero di nemici ma anche raccogliendo parti dell'equipaggiamento in giro e spendendo le monete guadagnate per potenziarle. A ogni checkpoint, inoltre, si avrà la possibilità di passare a un personaggio differente, così da poter contare su di un certo grado di varietà.
Trofei PlayStation 4
I ventinove Trofei di Fat Princess Adventures si ottengono completando i singoli capitoli della campagna, rigiocando le missioni nella modalità Grindhouse, potenziando i personaggi al massimo e uccidendo quantità sempre maggiori di nemici. Nulla di trascendentale, dunque, e un Platino abbastanza facile da ottenere.
Missioni, mostri e boss
L'idea di un action RPG in stile Diablo, seppure caratterizzato da uno stile cartoonesco, non sarebbe affatto male, non fosse per l'eccessiva semplificazione della struttura. La capitale del regno funge da hub per le missioni, ma include anche quest secondarie piuttosto banali, che possiamo completare per ottenere qualche premio e che consistono generalmente nello spostarsi dal punto A al punto B.
Una volta in viaggio verso la destinazione successiva, l'azione si concentra sui combattimenti e sulla raccolta del loot, con i primi che offrono un discreto grado di sfida, ma allo stesso tempo soffrono a causa di una generale inconsistenza degli impatti, con i fendenti che "scivolano" sui nemici anziché restituire un'appropriata sensazione di impatto, fattore chiave per rendere divertenti queste fasi. C'è una buona varietà di avversari, che cambiano in base allo scenario, e boss fight discretamente interessanti, in cui bisogna di volta in volta comprendere qual è il punto debole del nemico e sfruttarlo per affondare i nostri colpi. La campagna è composta da sette capitoli e dura fra le sette e le otto ore, a seconda di quanto si vada a fondo anche nelle missioni secondarie, ma viene coadiuvata da una modalità Grindhouse che propone missioni singole a livelli di difficoltà più alti, e che aggiunge dunque qualcosa alla durata del prodotto. Dal punto di vista tecnico il gioco è ben fatto: si apprezza molto lo sfruttamento della profondità di campo per la valorizzazione di determinati scenari, i colori sono sempre vivaci e si passa sovente da tonalità chiare a scure per evitare un'eccessiva linearità. Anche sul fronte dei personaggi il design appare riuscito, sebbene lo stile cartoonesco cozzi con l'abbondanza di sangue, creando una situazione un po' paradossale, mentre il frame rate è generalmente stabile ma soffre di cali piuttosto evidenti nel momento in cui forziamo la mano, spostandoci rapidamente mentre veniamo inseguiti da frotte di nemici. Il doppiaggio in italiano è apprezzabile per la qualità e l'interpretazione, ma abbiamo trovato irritante l'ossessiva ripetizione di alcune frasi, figlia certamente di un'impostazione originale che però non rende benissimo nella nostra lingua.
Conclusioni
Abbandonata l'interessante formula originale, Fat Princess Adventure si presenta come un action RPG tradizionale, caratterizzato da una struttura molto semplice e da un sistema di combattimento discretamente vario ma inconsistente. Giocare l'avventura in cooperativa è un must per renderla più interessante, e il sistema jump-in/jump-out consente di farlo in maniera molto immediata. Tecnicamente il lavoro svolto da Fun Bits è apprezzabile, seppure viziato da alcune scelte discutibili, e alla fine dei conti l'esperienza risulta gradevole anche se ben poco incisiva.
PRO
- Bella cooperativa, online e in locale
- Un buon numero di missioni e la modalità Grindhouse
- Stile grafico cartoonesco e colorato...
CONTRO
- ... ma tutto quel sangue stona un po'
- Sistema di combattimento inconsistente
- Troppo semplice e lineare