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Hawken, recensione

A due anni dalla chiusura del publisher originale, Hawken risorge dalle proprie ceneri e sbarca su console

RECENSIONE di La Redazione   —   13/07/2016

Non sono molti i titoli con una storia particolare come quella di Hawken, sparatutto free to play a base di mech annunciato nel 2011, transitato in una fase di open beta nel 2012 - l'anno in cui sarebbe dovuto uscire - e finito su Steam in Accesso Anticipato solo nel 2014, quando a un passo dalla pubblicazione della build finale fu coinvolto nel terremoto abbattutosi sul publisher Meteor Entertainment, costretto a chiudere per debiti.

Hawken, recensione

Dopo un altro anno trascorso in una sorta di limbo, col prodotto praticamente pronto ma abbandonato a se stesso dagli sviluppatori di Adhesive Games, giunse la notizia del passaggio a Reloaded Games, gli stessi che salvarono APB: All Point Bulletin trasformandolo in APB: Reloaded. Nonostante il nuovo team coadiuvato dal supporto del publisher 505 Games, da allora il titolo su PC ha ricevuto fondamentalmente solo aggiornamenti e fix "sotto traccia", dedicati soprattutto ai server, ai problemi di rete e al database. Il principale obiettivo dietro la missione di salvataggio, infatti, era il (ri)lancio di Hawken su Xbox One e PlayStation 4, il cui annuncio è arrivato il 26 giugno di quest'anno. Benché la notizia abbia suscitato disappunto nei vecchi giocatori, la community manager di Reloaded Games ha sottolineato che solo grazie alle versioni console si potrà tenere in vita anche quella PC, i cui aggiornamenti dovrebbero essere sviluppati in parallelo dopo un iniziale periodo di assestamento sulle nuove piattaforme. In attesa di scoprire gli esiti di questa evoluzione, abbiamo messo alla frusta la versione definitiva per l'ammiraglia Microsoft.

Il free to play a base di mech Hawken risorge su console dopo anni di travagliato sviluppo

Gratis e onesto

Una volta scaricati i circa cinque GB del pacchetto e avviato il gioco abbiamo scoperto la prima, interessante differenza con l'iterazione PC; al di là della variazione nei loghi delle società coinvolte, a colpire è il nuovo trailer con attori in carne e ossa e CG, che sostituisce il vecchio filmato ben noto ai giocatori di Steam. Nulla di particolarmente eccezionale, anche alla luce di qualche difettuccio tecnico, tuttavia si tratta di un lavoro che sottolinea gli sforzi produttivi profusi dal nuovo team per ridare lustro a un (promettente) brand caduto in disgrazia.

Hawken, recensione

All'entusiasmo iniziale segue purtroppo una certa dose di delusione a causa dell'interfaccia grafica, probabilmente una delle peggiori viste in questa e nella scorsa generazione.

Hawken, recensione

Non solo vi è una confusionaria distribuzione delle voci e una scarsa qualità nel rendering del menù, ma si nota anche la presenza di alcuni "ritocchi" indesiderati. Basti pensare alla schermata di selezione dei mech, dove alberga una griglia caotica e poco usabile. Fortunatamente è possibile sostituirla con un menù assimilabile a quello PC, sebbene permangano alcune differenze, come una meno intuitiva organizzazione dei mech in classi di peso (leggera, media e pesante). Se da un lato si avverte un po' di smarrimento, dall'altro non si può che apprezzare il numero di mezzi praticamente raddoppiato, con ben trentasei mech dai quali attingere, molti dei quali appartenenti alla cosiddetta Generazione 2 (G2) appena accennata su PC. Non mancano inoltre novità interessanti, come il veloce Charger munito di potentissimi Mini Flak Cannon. A proposito di armi, curiosamente, su Xbox One esse non sono intercambiabili ma fisse, così come alcuni upgrade chiamati Items e Internals, che spaziano da scudi ad armi speciali alla stregua di mine e razzi. Questi ultimi possono comunque essere potenziati spendendo sia la valuta in game, i cosiddetti HC in blu, sia con moneta reale, convertita in crediti MC (rossi) acquistabili dallo store Microsoft a prezzi non proprio popolarissimi. Tutti i mech e i potenziamenti sono acquistabili coi crediti guadagnati nel gioco, mentre gli elementi estetici e cosmetici, come zampe, cockpit e braccia dei mech, passando per ologrammi, vernici speciali e la sonda di riparazione, si acquistano solo con gli MC. Il titolo non è affatto un "pay-to-win" ed è perfettamente godibile anche senza spendere denaro, sebbene soprattutto all'inizio non sia raro confrontarsi con giocatori meglio equipaggiati perché paganti. In Hawken, comunque, è soprattutto l'abilità a fare la differenza.

Obiettivi Xbox One

Hawken offre i consueti 1.000 punti da sbloccare in 12 obiettivi. I più preziosi, da 200 punti ciascuno, sono legati all'eliminazione di mech nemici in determinate condizioni (100 mentre si riparano e 10 senza morire); un discorso analogo può essere fatto anche per gli obiettivi da 50 e 100 punti, tuttavia vengono coinvolti anche il completamento del training, la sopravvivenza con poca armatura e il danno inflitto agli avversari.

Acciaio fondente

Dal punto di vista delle modalità Hawken è rimasto praticamente inalterato rispetto alla controparte PC, pur presentando un'organizzazione leggermente diversa delle varie opzioni. Una volta selezionata la regione dei server, è possibile lanciarsi nei classici Deathmatch (tutti contro tutti, a squadre e team co-op), nella modalità Co-op destruction dove distruggere ondate di sonde e mech controllati dall'IA e nelle originali Assedio e Missile Assault.

Hawken, recensione

Assedio è una modalità a obiettivi piuttosto particolare, nella quale oltre a difendere una preziosa batteria di missili AA posta al centro della mappa, i giocatori devono raccogliere celle di energia UE (da distributori o dai mech nemici distrutti) e portarle alla propria base; questa energia serve ad alimentare enormi astronavi che ciclicamente attaccano la base avversaria. Si tratta di una modalità tattica nel quale il gioco di squadra è fondamentale, così come in Missile Assault, una sorta di "Re della collina" con tre obbiettivi da difendere sulla mappa, anch'essi utili per colpire la base nemica. Il numero massimo di giocatori è dodici e anche i normali deathmatch, in particolare quelli a squadre, sono divertentissimi e ricchi di sfida. Benché si controllino poderosi mech, ciascuno dei quali con proprietà di volo, scatto, armatura e surriscaldamento delle armi specifiche, la sensazione generale è più quella di un normale FPS, a causa dell'agilità dei bestioni metallici. I comandi sono stati tradotti egregiamente sul joypad, e dopo un po' di pratica si riesce a controllare perfettamente ogni mezzo: con i grilletti si gestiscono l'arma destra e sinistra; RB ed LB sono legati rispettivamente al salto e allo scatto; B è necessario per l'autoriparazione, mentre i tasti frontali e la croce direzionale sono dedicati alle armi/funzioni speciali e alle immancabili mosse "social", come inchini e proiezioni di ologrammi. Come specificato, l'abilità conta più della dotazione, dunque anche il mech di base CR-T Recruit può dare del filo da torcere ai colossi meglio equipaggiati, benché per alcune armi sia necessario lavorare sugli equilibri. Per allenarsi è possibile lanciarsi nel VR Training e in sfide contro i bot, inoltre si può esplorare liberamente la decina di mappe disponibili, tutte ispirate dal punto di vista del design e dell'ambientazione; esse spaziano da classiche città tradotte da un futuro distopico (Prosk, Origin e Uptown) sino a installazioni immerse nella natura aliena, come Last Eco, Bazaar e Wreckage. Dal punto di vista tecnico, com'era lecito attendersi, c'è un passo indietro sensibile rispetto alla versione PC, anch'essa non più freschissima. Le texture, ad esempio, risultano piuttosto scarse e a volte caricano in ritardo, inoltre si avvertono alcuni cali di fluidità, magnificati dal fortissimo effetto tearing, davvero fastidioso quando ci si gira velocemente. L'effettistica e il numero di dettagli sono palesemente inferiori rispetto alla controparte PC, tuttavia, nonostante i limiti, Hawken nel complesso è piacevole da vedere, tenendo sempre presente che siamo innanzi a un onesto free to play, che richiede il solo Live Gold per essere giocato. Buono il comparto audio, soprattutto per gli effetti sonori ben campionati, mentre il netcode risulta solido e privo di evidenti problemi di latenza.

Conclusioni

Versione testata Xbox One
Digital Delivery PlayStation Store, Xbox Store
Multiplayer.it
8.0
Lettori (6)
6.7
Il tuo voto

Nonostante la gestazione travagliata, Hawken resta uno dei migliori titoli free to play sulla piazza, perfettamente godibile senza spendere un euro. Divertente da giocare anche col joypad, rispetto alla versione PC, dalla quale differisce per alcune soluzioni, paga dazio soprattutto sotto il profilo tecnico e per la rinnovata interfaccia grafica, confusionaria e poco ispirata. Resta da capire come procederà lo sviluppo parallelo su tutte le piattaforme e come verranno gestiti aggiornamenti e nuovi contenuti. Per il momento non possiamo che consigliarvi di provarlo; del resto è gratis e nel complesso ben confezionato.

PRO

  • È godibile anche senza spendere denaro
  • Comandi ben implementati sul joypad
  • Gameplay ricco di sfida e profondo
  • Mappe dal design ispirato

CONTRO

  • Interfaccia spartana
  • Alcune armi da equilibrare
  • Texture scarse e tearing evidente