Quando pensiamo a una rivoluzione, è inevitabile che ci vengano in mente scene particolarmente violente. È il mondo reale che con le sue regole non perdona, a differenza di quello videoludico in cui anche una rivolta può diventare un qualcosa di carino e coccoloso. Il caso di cui parliamo è quello di Anarcute, titolo realizzato dallo studio francese Anarteam. Prima di andare a scoprire in maniera più approfondita Anarcute, è doveroso sapere che il progetto è nato all'interno della scuola di videogiochi francese Supinfogame, e per questo risulta ancora più interessante vista la sua qualità. Si tratta infatti del frutto del lavoro di cinque persone, nato come "compito" nel 2013 per raccogliere qualche premio nell'ambiente indie già durante il suo sviluppo, prima di approdare su PC e Xbox One. Il richiamo puccettoso dei protagonisti di Anarcute ha portato anche noi ad aiutarli nella loro rivolta: ecco com'è andata.
Carini e coccolosi, carini e coccolosi: la rivoluzione di Anarcute è arrivata tra noi!
Mai far arrabbiare un carlino
La premessa di Anarcute vede un mondo controllato da un gruppo di aziende malvagie, ormai in possesso delle città più importanti del mondo. Grazie all'uso dei mezzi di comunicazione è stato infatti eseguito il lavaggio del cervello alle forze di polizia, che dominano interi quartieri sotto la bandiera del cosiddetto Brainwash Patrol. A poco a poco, quest'ultimo sta conquistando tutti i centri abitati della Terra, ma per fortuna esiste un manipolo di eroi che partendo da Tokyo inizia a contrastare questa oppressione. A comporre il gruppo di rivoltosi non troviamo però esseri umani segnati da mille battaglie, ma animaletti di varie specie e razze dalla forma antropomorfa.
Conigli, coccodrilli, piccioni, carlini e perfino carpe scendono in strada per dire basta al Brainwash Patrol, sullo sfondo di quattro città mondiali riadattate in chiave colorata alla natura di Anarcute. Già a partire dal suo nome, frutto della fusione tra le parole anarchia e adorabile in lingua inglese, la fatica di Anarteam presenta come proprio cavallo di battaglia il contrasto tra uno stile "alla Pikmin" e una tematica seria come la rivoluzione. Ma attenzione a non sottovalutarlo, perché coccolosità dei suoi protagonisti a parte Anarcute è un simulatore di rivolta a tutti gli effetti, con tanto di strade messe a ferro e fuoco, palazzi presi d'assalto e incendi appiccati qua e là. Le dinamiche di Anarcute sono essenzialmente quelle di un gioco d'azione, con qualche elemento di strategia necessario soprattutto ai livelli avanzati per riuscire a completare con successo gli obiettivi. Il giocatore viene messo al controllo di un'intera folla rivoltosa, rappresentata come una singola entità e pertanto indivisibile nella sua composizione. Il game over in ogni livello arriva quando si va incontro all'estinguersi del gruppo di rivoltosi, il cui numero di componenti è quindi fondamentale per riuscire ad andare avanti nella propria impresa. In realtà lo è per più di un motivo, perché unendo altri membri alla protesta si possono infatti ottenere una serie di abilità speciali da usare durante il livello. Accrescendo la folla diventa per esempio possibile abbattere palazzi su cui si trovano cecchini, o contare su una maggiore velocità di movimento per facilitare il nostro compito. Alla fine di ogni livello si ottengono anche dei gettoni, da investire tra una missione e l'altra per arricchire ulteriormente il gruppo di rivoltosi di abilità particolari.
Buona la prima
In termini di puro gameplay appare piuttosto evidente l'uscita di Anarcute da un progetto scolastico, a testimonianza del fatto che un videogioco fatto bene non è per niente un qualcosa che si possa improvvisare.
Mettendo da parte discorsi più generali che non riguardano direttamente il lavoro dei cinque studenti francesi, troviamo un gioco estremamente divertente da giocare, immediato nel riuscire a gestire il gruppo in rivolta ma difficile al punto giusto col passare del tempo. Come abbiamo già accennato, nel corso dei primi livelli viene chiesto poche volte al giocatore di fermarsi a pensare, permettendogli così di tuffarsi nella mischia senza preoccuparsi particolarmente. Già a partire dalla seconda città (Parigi) le cose si fanno un po' più complicate, costringendolo a considerare le alternative per sferrare un attacco per non rischiare di finire sconfitto. A questo contribuisce l'introduzione di varie tipologie di nemici, dai già citati cecchini ad altre unità corazzate che fanno danno ad area, passando per bombaroli e altro ancora. Se già durante i livelli bisogna fermarsi a valutare la propria strategia, la stessa necessità si presenta ovviamente anche nel caso dei boss finali, presenti in ogni area. Passando agli aspetti negativi, quello in cui Anarcute scopre il fianco a qualche critica è la longevità. Una volta completati i vari livelli non ci sono particolari ragioni per tornare a farlo, se non per i maniaci della perfezione che intendono migliorare la propria prestazione. Ogni missione viene infatti valutata in base a tempo totale impiegato per il suo completamento, avversari eliminati e dimensione della folla. Dato che il multiplayer non esiste neanche a livello locale, vedere affiancata qualche altra città alle quattro presenti sarebbe stato l'unico modo per allungare il tempo necessario a completare Anarcute, quantificabile in circa quattro ore con un intervallo dovuto all'abilità del giocatore. Anche dal punto di vista narrativo si sarebbe potuto fare qualcosina in più, dando alla rivolta dei nostri simpatici protagonisti un motivo in più per essere ricordata.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Sistema Operativo: Windows 10
- CPU: Intal i7 920 2,66GHz @ 4,2 GHz
- RAM: 16GB DDR3
- Scheda video: GeForce GTX 970
Requisiti minimi
- Sistema Operativo: Windows Vista
- CPU: Dual Core
- RAM: 2 GB
- Scheda video: Compatibile DirectX 9.0c (chipset integrati non supportati)
Rivolta colorata
Dello stile particolare di Anarcute abbiamo già avuto modo di parlare, visto che si tratta indubbiamente del principale aspetto distintivo di questo titolo.
Vale comunque la pena spendere qualche parolina in più sul lavoro artistico messo in atto dai ragazzi di Anarteam, che ci lascia piuttosto soddisfatti. Pur condividendo molto in termini di gameplay, le città ci vengono mostrate bene nella loro diversità, permettendo alla folla di usare elementi che appartengono ai diversi arredamenti urbani. La stessa Torre Eiffel viene messa in gioco come roccaforte parigina del Brainwash Patrol, presa d'assalto e distrutta dagli animaletti in rivolta. Questi ultimi presentano diversità solo dal punto di vista estetico, permettendoci di personalizzare le specie che compongono il nostro gruppo: vedere un gruppo di cozze antropomorfe mettere sottosopra un intero quartiere non ha alcun prezzo. Segnaliamo anche delle scene d'intermezzo abbastanza carine, che riprendono lo stile del gioco per mostrarci i membri del Brainwash Patrol mentre battono in ritirata. Prima di concludere citiamo tra gli aspetti positivi anche la colonna sonora, concepita per rendere ancora più evidente l'aspetto coccoloso di Anarcute. I vari brani non faranno fatica a entrare nella vostra testa, accompagnandovi anche quando non vi trovate davanti allo schermo per liberare Miami o Tokyo. Ah, se intendete giocare su PC assicuratevi di avere un pad disponibile, visto che l'accoppiata mouse e tastiera in questo caso non è consigliabile.
Conclusioni
Anarcute è un gioco semplice e divertente, ma allo stesso tempo profondo al punto giusto anche per riuscire a impegnare i giocatori più navigati. Questo non significa che non sia esente da qualche difettuccio, ma per essere la prima esperienza di un team composto da appena cinque persone non ci si poteva aspettare di meglio. Terremo con piacere i ragazzi di Anarteam sotto il nostro radar.
PRO
- Divertente e immediato
- Difficile al punto giusto
- Stile originale e indovinato
CONTRO
- Longevità non elevatissima
- Per alcuni potrebbe risultare ripetitivo
- Trama quasi assente