Se la formula di riprodurre pedissequamente gli eventi del manga sullo schermo ha funzionato splendidamente con la serie Naruto Ultimate Ninja Storm, per Dragon Ball era da anni che non si riusciva a trovare una ricetta soddisfacente capace di mettere assieme una narrazione interessante, ampie ambientazioni e soprattutto un sistema di combattimento di qualità. La creatura più famosa di Akira Toriyama ha vissuto un'impasse videoludica che in realtà si è fatta sentire solo in parte, grazie all'incredibile potere dello shonen più famoso del mondo di attrarre comunque giocatori di ogni età per il solo fatto di poter vestire i panni di Goku e compagnia ed esibirsi in una Kamehameha devastante. Paradossalmente, è stato necessario rimettere mano a une delle storie più apprezzate di sempre per riuscire a trarne nuovo vigore: con la serie Dragon Ball Xenoverse infatti, i ragazzi di Dimps ci hanno fatto tornare indietro nel tempo per rivivere gli eventi più importanti della saga sotto una nuova luce. L'idea è stata più che buona, ma la realizzazione un po' acerba sia sotto il profilo del sistema di combattimento, sia per quando riguarda la gestione del mondo di gioco e le sue attività. Vi anticipiamo fin da subito che con Dragon Ball Xenoverse 2 la software house giapponese ha fatto tesoro delle molte critiche accorse negli ultimi anni, riuscendo a colmare buona parte delle lacune del primo capitolo, ma purtroppo lasciandone irrisolte alcune.
Dragon Ball Xenoverse 2 migliora il primo capitolo sotto tutti i punti di vista
Ritorno dal futuro
Come tutti i sequel che si rispettino, anche Dragon Ball Xenoverse 2 segue la formula vincente del primo capitolo procedendo sul sentiero di un approccio alla narrazione diverso e in qualche modo originale rispetto alla storia raccontata già decine di volte in tutte le salse. Sono passati due anni dalla sconfitta di Demigra, ma un nuovo duo malvagio sta utilizzando il suo stesso stratagemma manomettendo le linee temporali, questa volta aiutato da altri personaggi provenienti dai lungometraggi di Dragon Ball tra cui Tarles e Slag.
Come membri della Pattuglia Temporale, ci troveremo nuovamente ad affrontare una pericolosa minaccia che modifica gli eventi più importanti del passato per distruggere il presente di pace e serenità raggiunto dagli abitanti di Conton City, la nuova città che funge da hub del gioco. Cosa sarebbe successo, dunque, se Radish fosse riuscito a schivare il Makankosappo di Piccolo all'ultimo momento e Goku si fosse sacrificato inutilmente? E se Nappa e Vegeta trasformati in scimmioni avessero distrutto la Terra? Per rispondere a queste domande dobbiamo vestire i panni di un personaggio tutto nostro creato da zero attraverso l'editor prima di iniziare la partita. I parametri tra cui scegliere sono molto simili a quelli del primo Xenoverse, con cinque razze a disposizione che si differenziano per tipologie di abilità e statistiche: i piccoli e resilienti Terrestri, i potenti Saiyan con le loro numerose trasformazioni, i Nameccani, gli alieni della stirpe di Freezer e i morbidi Majin. Ci sono anche diverse personalizzazioni estetiche per dare maggiore carattere al proprio alter ego virtuale come per esempio l'acconciatura, il colore della pelle e dei vestiti, alcuni tratti somatici e una manciata di accessori; giusto qualche opzione in più rispetto al capitolo precedente, ma nulla più. Vi è inoltre la possibilità di trasferire i dati del precedente personaggio che però non prenderà parte all'avventura ma si limiterà a qualche fugace comparsa in compagnia di Trunks, assumendo il ruolo del grande eroe che tutti adorano e al quale è stata dedicata anche una statua olografica in centro città. La progressione della storia è affidata al vecchio Kaioh che di volta in volta insieme al Kaiohshin del Tempo ci manderà in un'era differente ad affrontare uno o più nemici da sconfiggere. Le missioni sono tutte formate da più atti, ognuno dei quali coincide con importanti cambiamenti nello scenario dell'incontro. Uno scontro uno contro uno può velocemente trasformarsi in una rissa movimentata se a Jeeth e Guldo si uniscono gli altri membri della Squadra Geniew, oppure potrebbe verificarsi un cambiamento completo di ambientazione come nel caso della battaglia contro Freezer nella quale il pianeta Namecc viene devastato sotto in nostri occhi. Tutte le scene sono accuratamente riprodotte e altamente evocative, riportando inevitabilmente gli appassionati alle tavole dei manga o alle immagini dell'anime da cui la sequenza è ispirata. Nonostante ciò, partecipare all'azione nelle spoglie di un nuovo misterioso guerriero che viene dal futuro per aiutare i blasonati protagonisti rimane altamente intrigante, anche se alla fine molti eventi di sovrappongono con quanto già visto nel primo Xenoverse.
Tecniche supreme
Quando si tratta di menare le mani, Dragon Ball Xenoverse 2 fa segnare un sostanzioso balzo in avanti rispetto al suo predecessore, che soffriva particolarmente un sistema di controllo poco raffinato per un picchiaduro.
La risposta ai comandi adesso è migliorata, l'azione scorre fluida e travolgente plasmata da combo spettacolari fatte da calci, pugni, scatti e mosse speciali devastanti che si incatenano senza soluzione di continuità grazie anche ai 60 fotogrammi al secondo granitici. La arene vaste e ben caratterizzate offrono la possibilità di combattere liberamente a terra oppure fluttuando nel cielo, favorendo spostamenti ad alta velocità ed inseguimenti con la possibilità di sfuggire al nemico per prendere fiato e recuperare un po' di energia. Una volta presa dimestichezza con i comandi e le abilità, lo spettacolo su schermo sarà molto appagante per tutti gli appassionati dell'anime di Toriyama: la sensazione di potenza che scaturisce dalle tecniche supreme è notevole, così come quella delle onde energetiche più devastanti capaci di esaltare ed emozionare nonostante siano introdotte solamente da una brevissima sequenza di caricamento. Se questa scelta a prima vista potrebbe sembrare andare a danno dello spettacolo, in realtà permette al gameplay Xenoverse 2 di non perdere ritmo ed elevarsi con ancor maggiore forza dal panorama dei tie-in raffazzonati confermandosi come un picchiaduro tridimensionale ricco e completo, capace non solo di soddisfare gli amanti di Dragon Ball, ma anche coloro che ricercano un sistema di combattimento divertente, immediato ad appagante, eppure non per questo banale. Dimps ha lavorato molto sul bilanciamento andando a ritoccare gli attacchi e le abilità speciali che, come in passato consumano vigore o aura, pur con alcune tecniche rimangono ancora inevitabilmente più efficaci di altre. Grazie al rinnovato sistema di collisioni, gli scambi di colpi in volo sono decisamente più godibili che in passato, anche se permane una generale incertezza con gli avversari situati a una certa distanza che talvolta non vengono colpiti dagli attacchi a lungo raggio nonostante risultino agganciati. Sono decisamente più gestibili invece gli scontri in mischia, vero e proprio problema del primo capitolo; in questo caso l'unico limite è dato da una gestione della telecamera ancora troppo problematica che vede l'inquadratura schizzare rapidamente da una parte all'altra quando lo scontro si sposta in prossimità di ostacoli imponenti come montagne o strutture cittadine. Allo stesso modo negli scontri con i nemici giganti come Vegeta e Nappa trasformati in scimmioni, il sistema di aggancio dei bersagli è troppo confusionario e abbiamo fatto molta fatica a indirizzare i nostri colpi sulla coda dei due Sayan, l'unico punto debole per mettere fine alla loro furia distruttrice.
Trofei PlayStation 4
Ci sono ben 50 trofei in Dragon Ball: Xenoverse 2 di cui 36 trofei di bronzo, 11 d'argento, 2 d'oro e il platino a coronare la collezione. Non sembra molto difficile conquistarli tutti a patto di investire decine di ore nel completare missioni primarie e secondaria e sbloccare tutti i personaggi, costumi e abilità.
Quest per tutti i gusti
Sebbene la struttura di base del gioco sia la stessa, Dimps ha aumentato i contenuti e corretto numerosi problemi che non ci erano proprio andati giù nel primo capitolo. Le missioni principali sono ovviamente il fulcro dell'esperienza, ma buttarcisi a capofitto risulterà poco proficuo visto che il livello di difficoltà si impenna rapidamente per via di scontri sempre più lunghi e avversari che quando si evolvono o raggiungono la loro forma definitiva - vedi il duo Freezer e Cooler - danno parecchio filo da torcere.
D'altronde Dragon Ball Xenoverse 2 non è solo un picchiaduro ben riuscito, ma anche un valido RPG e la crescita del nostro alter ego virtuale è parte integrante dell'esperienza di gioco. Completando le missioni, che si vinca o si perda, si guadagnano punti esperienza e si aumenta di livello, ricevendo anche dei punti da spendere per migliorare le statistiche principali del nostro personaggio. Queste si possono migliorare anche attraverso i costumi alcuni esclusivi per le classi mentre altri utilizzabili da qualunque personaggio: ad esempio possiamo far indossare abiti Saiyan anche al nostro personaggio di Namecc traendone un incremento in salute e potenza degli attacchi base a discapito colpi dell'aura e vigore. Fortunatamente non dovremo più affrontare ripetutamente la stessa missione nella speranza di trovare utili ricompense come avveniva nel primo capitolo, ma al completamento di ogni incarico sappiamo già in anticipo cosa andrà ad aggiungersi al nostro inventario tra nuovi costumi e abilità sbloccate. Diventa quindi naturale perdersi nelle decine di missioni secondarie che ci vengono affidate da una pletora di personaggi casuali e famosi sparsi per Conton City. Si parte dai singoli allenamenti - una sorta di tutorial avanzato che sblocca le tecniche supreme dei personaggi che ci fanno da maestri - fino ad arrivare a delle vere e proprie quest secondarie che si sviluppano con maggiore consistenza. Quest'ultime non sono accessibili direttamente dalla città ma riguardano dei luoghi del passato nei quali si sono verificate forti anomalie temporali che dobbiamo risolvere al più presto. Un escamotage che ci permette di rivisitare luoghi storici della serie di Dragon Ball altrimenti non accessibili nell'epoca temporale di Xenoverse 2: ad esempio possiamo andare su Namecc ad aiutare l'Anziano Saggio a difendere il suo popolo, oppure infiltrarci nei ranghi di Freezer scalando la gerarchia del suo esercito a suon di scontri, o ancora unirci alla squadra di Great Saiyaman diventando dei veri paladini della giustizia. Ci sono poi altre tipologie di missioni meno impegnative che strizzano l'occhio ai fan storici della serie, tra cui le consegne del latte organizzate da Crilin, la ricerca di cibo per l'insaziabile Majin Buu che vuole mettere su famiglia e i vari compiti affidatici da Mr. Satan per testare la nostra tenacia. Insomma, tanti piccoli espedienti e diversivi che arricchiscono enormemente i contenuti del titolo.
Tutta mia la città!
Una così straripante offerta è stata possibile solamente grazie alla nuova città, decisamente migliore rispetto alla vecchia Toki Toki City ferocemente criticata dalla community di videogiocatori. Conton City è sette volte più vasto rispetto al precedente, è strutturato molto meglio ed è liberamente esplorabile grazie all'hoverboard da utilizzare nell'attesa di prendere la licenza volo.
A farci compagnia troviamo fino a 300 personaggi non giocanti che nel caso di connessione ai server diventano gli avatar di altri giocatori online. Un hub di gioco molto grande dunque, ma anche ben organizzato con i negozi a farla da padrona insieme all'area di ricevimento: qui è possibile organizzare le partite multiplayer e mettere insieme la propria squadra per le missioni cooperative, praticamente delle "incursioni" in miniatura in cui combattere insieme ad altri sei giocatori contro boss giganteschi. Ci sono poi una serie di quartieri periferici che si dividono per tipologia di attività proposte, come ad esempio il Liceo Orange nel quale si concentrano i tutorial o il palazzo del Kaiohshin del Tempo dove accettare le missioni principali. A sovrastare la città c'è l'altare delle Sette Sfere del Drago, ma non mancano altri luoghi simbolo di Dragon Ball come e la Capsule Corporation, la Kame House del maestro Muten e lo stadio del Torneo Mondiale di Arti Marziali, l'attrazione principale per il PvP. Nel multiplayer oltre al nostro personaggio creato per campagna, trovano posto oltre sessanta personaggi da sbloccare progressivamente: si parte dai classici di Dragon Ball Z, passando per Dragon Ball GT e i film di animazione, sino ad arrivare alla serie Super attualmente in produzione da Toei Animation. Dove previste ci sono anche tutte le mutazioni ed evoluzioni del caso, ampliando a dismisura il parco lottatori che è possibile utilizzare negli scontri; peccato che continuino a mancare facce importanti come il Dottor Gero, Baby Vegeta e Uub. A livello tecnico, le varie zone della Conton City non eccellono per qualità e ricchezza di dettagli, ma grazie al cel shading e ai colori vivaci, il colpo d'occhio è sempre gradevole e in linea con quello dell'anime. Maggior cura è stata riposta nei modelli poligonali dei lottatori, realizzati in modo certosino anche per quanto riguarda costumi e accessori, e animati davvero alla perfezione. Stesso discorso per gli affetti di luce e i particellari delle varie onde energetiche e tecniche supreme capaci di catapultarci direttamente all'interno dell'anime. Rimane un piccolo rammarico per le location degli scontri ancora povere di dettagli e solo marginalmente distruttibili nonostante la potenza devastante dei nostri colpi più spettacolari.
Conclusioni
Dragon Ball Xenoverse 2 è riuscito a fare egregiamente ciò che ci aspettavamo: prendere la formula vincente del primo capitolo, migliorarla sotto tutti i punti di vista e darle nuovo lustro con un comparto tecnico ancor più curato. La storia funziona, le missioni secondarie sono tante e ben strutturate e Conton City diventa posto di incontro tra giocatori di tutto il mondo. Le meccaniche RPG centrano il bersaglio così come il combat system, appagante e spettacolare grazie a una dinamica delle collisioni migliorata e i 60 fotogrammi al secondo sempre granitici, con l'unico neo della telecamera talvolta ingestibile. Dimps ha proseguito sulla strada giusta facendo di Dragon Ball Xenoverse 2 non solo il perfetto videogioco destinato agli amanti dell'opera di Toriyama, ma un titolo completo a cui dovrebbero guardare tutti gli appassionati di picchiaduro.
PRO
- Conton City è molto ampia e piena di cose da fare
- Il sistema di controllo è sensibilmente migliorato
- Ottimo il feeling dei combattimenti
- Tecniche supreme sempre estremamente esaltanti
- Tanti personaggi, abilità a costumi da sbloccare
CONTRO
- Telecamera a tratti ingestibile
- Alcune assenze nel roster
- Tempi di caricamento piuttosto lunghi