The Wardrobe ci riporta a quelle avventure punta e clicca che dopo aver dominato il mondo dei videogiochi hanno vissuto qualche momento di difficoltà, spintonate da action tridimensionali e avventure in prima persona che hanno accentrato attenzione e creatività degli sviluppatori. Ma il genere non si è mai spento, ancora capace di ricordarci, di tanto in tanto, che l'interfaccia punta e clicca non si riduce necessariamente a una mera sequenza di tentativi per trovare la giusta combinazione di oggetti. Sia chiaro, questa dinamica è una parte integrante del genere, ma un'avventura degna di questo nome gioca con i suoi limiti e riesce a stimolare le meningi, sfuggendo a una pesantezza che è sempre in agguato a causa dei limiti intrinseci di un gameplay estremamente semplificato. Ed è proprio la capacità di stimolare il pensiero uno dei punti di forza che incontro dopo incontro abbiamo creduto di vedere in The Wardrobe, un gioco tutto italiano, graficamente curato e ricco di quell'umorismo speciale che ha consegnato alla storia alcune tra le più belle avventure grafiche di sempre. Oggi è arrivato il momento della verifica per quello che è uno dei frutti di una nuova ondata di entusiasmo della scena italiana del videogioco, una scena che non si fa problemi ad adottare linguaggi globali per misurarsi con il mondo intero.
Ci siamo misurati con i complessi enigmi di The Wardrobe, un sorprendente punta e clicca made in Italy
Citazioni a raffica
The Wardrobe inizia con una profonda amicizia che si interrompe in modo brusco a causa di una prugna letale. La colpa è di una temibile allergia che ci consegna in mano un protagonista scheletrico, un mucchietto d'ossa dalla testa grossa che, grazie a forze soprannaturali, si ritrova vincolato a un misterioso guardaroba dalla pancia del quale deve salvare l'anima dell'amico dalla perdizione eterna. Purtroppo la già particolare situazione è destinata a complicarsi ulteriormente a causa di un trasloco che, coinvolgendo l'esoterico pezzo d'arredamento, mette a rischio l'osso sacro di Skinny, improvvisamente costretto a imbarcarsi in una serie di peripezie. Ed è così che si ritrova a incontrare una bizzarra galleria di figuri che includono un Gesoo alcolizzato, un paio di Acchiappafantasmi, il pittore Manet, una pelle d'orso parlante in preda alle allucinazioni e, durante le prime battute del gioco, un mostro di polvere megalomane che mette subito in chiaro la componente surreale di un'avventura nata da quel calderone di tentacoli, umorismo macabro, macchine del tempo e follie assortite con cui in passato LucasArts ha conquistato il cuore di migliaia di giocatori.
Giocatori abituati a essere offesi da un protagonista impertinente che anche in questo caso ci delizia con la sua simpatia sfondando la quarta parete a suon di insulti. E la cosa funziona così come funzionano i dettagli sanguinolenti e le tonnellate di citazioni che affollano ogni singola schermata. Inevitabili i riferimenti ai videogiochi, come Portal e Fallout, accompagnati da anime di ogni epoca, pellicole iconiche degli anni ottanta, lungometraggi animati e serie televisive entrate nell'immaginario comune, come nel caso dell'inconfondibile coppia di corno blu e ombrello giallo appesi alla parete della cucina. Negli oltre quaranta ambienti di The Wardrobe c'è abbastanza roba da far battere il cuore a ogni appassionato del genere, anche se c'è il rischio che questo cuore d'innamorato batta troppo forte o troppo piano di fronte a enigmi che possono risultare spiazzanti. Spesso il nesso logico c'è, ma diventa chiaro solo dopo aver dopo aver superato passaggi resi artificiosamente difficili dalle descrizioni lacunose, dalla vena surreale del gioco e dalla necessità di spostarsi attraverso le diverse zone di una cittadina che si apre gradualmente di fronte a noi. Perdere il filo cercando di portare Skinny alla meta è una questione di attimi e c'è il rischio che il nervoso renda difficile riagguantarlo anche se, quando le cose si sbloccano per un guizzo di genio, la soddisfazione è palpabile e per questo il nostro consiglio è quello di resistere alla tentazione di ricorrere al classico aiuto esterno, anche quando le cose si fanno davvero complesse come nel caso della macchina del tempo o del secchio di vernice. Va detto, inoltre, che The Wardrobe non manca di enigmi comprensibili e talvolta decisamente azzeccati. Persino diversi trofei sono basati sulla raccolta di indizi e includono ulteriori citazioni in un titolo che arriva a utilizzarle come meccanismi del gameplay. Inizialmente l'enorme volume di fuoco citazionistico genera addirittura il sospetto che i riferimenti debbano colmare qualcosa, ma non è questo il caso benché il succo dell'esperienza, ripulito dal backtracking e dalle miriadi di tentativi allungati dalla mancanza voluta di indizi, risulti drammaticamente inferiore alle circa dieci ore che abbiamo impiegato per arrivare all'agognato finale.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- CPU: Intel Core i7-4690
- Scheda Grafica: Nvidia GTX 1080 OC
- RAM: 16GB
- OS: Windows 7
Requisiti minimi
- CPU: Dual Core 2 GHz
- Scheda Grafica: Radeon HD 3400 o GeForce 9400 con almeno 512 MB di VRAM
- RAM: 2 GB
- OS: Windows 7 64-bit
Requisiti consigliati
- CPU: Dual Core 2.6 GHz
- Scheda Grafica: Radeon HD 4500 o GeForce 9400 GT
- RAM: 3 GB
- OS: Windows 7, 8, 10 64-bit
Conclusioni
The Wardrobe non vuole essere originale ed è debitore nei confronti di una miriade di titoli che lo hanno preceduto, ma pur non potendo raggiungere le stelle toccate dai colossi LucasArts, ha tutti i pregi delle grandi avventure d'epoca. Inoltre mette in campo una valanga di personaggi, una schiera di citazioni da far impallidire un'intera stagione di Robot Chicken e un'enorme quantità di dettagli su schermo. Purtroppo alcune piccole debolezze e il finale brusco non permettono al titolo C.I.N.I.C. di raggiungere l'Olimpo dei punta e clicca, ma in quanto a qualità complessiva il livello raggiunto è senza dubbio elevato, e non solo in relazione alla scena italiana.
PRO
- Umorismo azzeccato e dialoghi di qualità
- Ottimi disegni per una valanga di personaggi e di dettagli
- Citazioni per tutti i gusti e tutte le epoche
CONTRO
- Finale un po' troppo brusco e tirato via
- In alcuni casi artificiosamente complicato
- Qualche scivolone qualitativo (i bug principali sono stati risolti)