Due anni dopo la nostra prova della versione Early Access su Steam, Cryptark ha fatto il proprio debutto anche su PlayStation 4, portandosi naturalmente dietro le ottimizzazioni in termini di bilanciamento apportate dagli sviluppatori nel corso dei mesi, le nuove armi, i nuovi nemici, le nuove Pioneer Suit e le modalità extra che arricchiscono l'esperienza. Rispetto alla versione preliminare è stata anche aggiunta una semplice introduzione narrativa relativa alla missione in cui stiamo per imbarcarci: una delle più imponenti corporazioni stellari ha messo gli occhi su di un enorme relitto e richiamato i suoi migliori predatori perché lo raggiungano, arraffando tutte le risorse possibili. Una vera e propria caccia al tesoro, resa però complessa dalla presenza di una miriade di sistemi di sicurezza, nonché da un percorso obbligato che ci porterà a visitare cinque differenti stazioni abbandonate prima di poter affrontare la leggendaria Cryptark.
Metti la tuta quando esci
La formula di Cryptark è dunque rimasta invariata, con un gameplay caratterizzato da un livello di sfida assolutamente non banale, sebbene ci sia la sensazione che gli autori abbiano "ammorbidito" un po' l'esperienza in determinati frangenti. La base è quella di un twin stick shooter tosto e spietato, in cui controlliamo un esoscheletro dotato di armi personalizzabili, scudi energetici e dispositivi extra da equipaggiare durante il briefing che precede ogni spedizione. Durante la campagna, affrontabile anche in cooperativa insieme a un amico, ma solo in locale, dovremo selezionare una fra le sette Pioneer Suit disponibili (per sbloccarle sarà necessario raccogliere un certo numero di artefatti), dotate ognuna di capacità peculiari, e affrontare una sequenza composta da un totale di sei "fermate", l'ultima delle quali è rappresentata appunto dalla Cryptark, un relitto spaziale di dimensioni spropositate.
Ognuna delle missioni può essere modulata in termini di difficoltà, nel senso che ci viene data la possibilità di scegliere fra quattro diverse navi abbandonate, ognuna con un grado di sfida e un compenso differente. Il fattore "morte permanente" nel gioco viene reso in maniera relativamente permissiva: se veniamo uccisi ma disponiamo ancora di crediti, potremo ripartire dall'ultimo step della campagna, diversamente sarà game over e dovremo ricominciare tutto da capo. La chiave per il successo è dunque quella di risparmiare soldi sull'equipaggiamento durante le missioni iniziali e cominciare a investire solo quando davvero necessario, così da garantirci quantomeno una seconda chance in caso di sconfitta.
Spazio, ultima bestemmia
Come detto, Cryptark rimane un gioco molto difficile, un'esperienza che ricorda concettualmente quella di Galak-Z: The Dimensional, vista la presenza di scenari generati da un sistema procedurale che rendono ogni partita diversa, pur godendo di un sistema di controllo molto più permissivo, privo di forze inerziali da controbilanciare. Ciò non toglie che la straordinaria quantità e varietà di nemici presenti all'interno di ogni relitto spaziale ci daranno un bel po' di filo da torcere, talvolta accerchiandoci e aprendo il fuoco senza pietà, forti non solo nel numero ma anche dotati di pattern d'attacco differenti, rapidità e scudi energetici.
Il lavoro fatto da Alientrap sul fronte delle unità ostili si pone senza dubbio come il fiore all'occhiello di questo titolo, instillando nel giocatore un reale senso di tensione perché non è possibile sapere chi ci troveremo di fronte e quando, se non controllando le rilevazioni sulla mappa. Piccolo particolare: quando arriveremo alla Cryptark, il radar verrà disturbato da un jammer e dovremo dunque procedere a tentoni, svelando l'enorme relitto e le sue insidie pezzo per pezzo: un'impresa davvero complicata. Il nostro obiettivo sarà in tutti i casi quello di distruggere il nucleo della nave in cui ci troviamo, ma per farlo dovremo prima disattivare il sistema di scudi, quello degli allarmi e l'eventuale meccanismo che consente ai vari elementi di ripristinarsi automaticamente, ognuno presidiato da una notevole quantità di nemici, torrette e minacce assortite. Se poi lungo il tragitto vorremo raccogliere bonus e ripulire la mappa, tanto di guadagnato in termini di crediti, ma i rischi saranno alti.
Trofei PlayStation 4
Praticamente tutti i ventotto Trofei di Cryptark vanno conquistati con una certa dose di scaltrezza e perseveranza, visto che implicano un grande impegno sul fronte dell'esplorazione e non è semplice ottenerli casualmente. Dovrete dunque rimboccarvi le maniche e andare alla ricerca degli artefatti presenti nei vari relitti spaziali, sperando di raggiungerli prima che qualche unità ostile vi faccia fuori.
Ancora più ricco
Rispetto alla versione Early Access che abbiamo provato tempo fa, l'edizione completa di Cryptark è stata arricchita da due modalità extra. La prima, denominata "Rogue", risulta accessibile fin da subito e consiste in una progressione composta da sei missioni, esattamente come la campagna, ma senza il denaro o la possibilità di scegliere l'equipaggiamento o la nave che preferiamo visitare. Ciò significa che ogni eventuale upgrade per la Pioneer Suit andrà raccolto lungo il percorso, partendo da una situazione di svantaggio, e che al game over non avremo una seconda possibilità: dovremo ricominciare tutto da capo. Completate sia la campagna che la modalità Rogue potremo infine accedere all'endgame, rappresentato dalla modalità Excavation. In tale frangente avremo a che fare con una sfida ancora più aspra: un'unica, terribile missione in cui dovremo combattere non solo contro i sistemi di difesa di un enorme relitto, ma anche con altri predatori spaziali come noi, nel tentativo di recuperare un prezioso artefatto alieno.
Sono dunque aumentati i pregi per il titolo di Alientrap, al netto degli stessi difetti: la natura procedurale implica un certo grado di ripetitività degli scenari, nell'ottica di missioni dotate di strutture molto simili, e ben poco è stato fatto per enfatizzare l'aspetto narrativo dell'esperienza, pur marginale rispetto al gameplay. Dal punto di vista tecnico si notano alcune soluzioni un po' troppo semplicistiche nel design delle Pioneer Suit, ma come già detto è stato fatto un eccellente lavoro sul fronte dei nemici e l'accompagnamento musicale riesce a coinvolgere fin dalle prime battute.
Conclusioni
Pur con qualche ingenuità artistica, Cryptark si conferma un twin stick shooter di grande spessore, in grado di offrire un'esperienza ostica ma foriera di grandi soddisfazioni, fruibile a più livelli e scegliendo il percorso che riteniamo più opportuno: cercheremo di raggiungere i nostri obiettivi usando scorciatoie strategiche oppure punteremo a un'esplorazione quanto più possibile completa dei relitti, esponendoci a grandi rischi per via dello straripante numero di unità ostili presenti nella mappa? Tutto in Cryptark ha un prezzo, che si tratti di crediti da impiegare per il potenziamento dell'equipaggiamento o appunto dei pericoli a cui dovremo esporci per completare le missioni, consapevoli che alla fine di una campagna sempre diversa ci saranno altre due sostanziose (ma tutt'altro che rivoluzionarie) modalità ad attenderci.
PRO
- Una sfida coi fiocchi
- Scenari procedurali, tre modalità di peso
- Equipaggiamento ricco, tanti nemici differenti
CONTRO
- Missioni inevitabilmente ripetitive
- Qualche ingenuità tecnica
- Va giocato in un ambiente insonorizzato