Un po' di anni fa, un gioco con protagonisti degli adorabili slime colorati all'interno di livelli zeppi di frutta, trappole, meccanismi e porte sarebbe stato semplicemente la normalità assoluta, ma al giorno d'oggi una visione del genere non è proprio comune e fa scattare l'immancabile rievocazione nostalgica. Nonostante le apparenze, Hoggy 2 non rientra nella tipologia platform più classica, quanto piuttosto in quel filone di puzzle game con elementi a piattaforme caratterizzati da una particolare "densità" di elementi presenti sullo schermo, che ha comunque una forte tradizione risalente agli 8 e 16-bit. In linea con questa, la premessa al gioco è semplicissima: Hoggy e Hogatha sono una coppia di slime che si gode felice e contenta la vita in famiglia, fin quando un esercito di "Moon Men" non decide di scendere sulla terra e rapire l'intera prole gelatinosa.
Seguendo perfettamente la più classica logica dei videogiochi, i due protagonisti si ritrovano dunque a dover attraversare oltre 200 livelli irti di puzzle e ostacoli vari per poter recuperare i propri figlioli, seguendo anche un minimo sostrato narrativo che ovviamente non rappresenta il punto di forza di Hoggy 2 ma contribuisce comunque a creare una buona caratterizzazione per lo strano mondo del gioco. Insomma, non c'è da aspettarsi particolari retroscena e approfondimenti psicologici su questa bizzarra guerra dichiarata dagli alieni agli slime, ma l'avvio e lo sviluppo della storia non fa che rinsaldare quella piacevole sensazione di trovarsi di fronte a un vecchio titolo dal sapore nipponico degli anni '80-'90, un'atmosfera che rappresenta uno degli elementi di forza di questo gioco Raptisoft, team peraltro non nuovo a questo genere di produzioni anche al di là del primo capitolo della serie. Da notare, peraltro, che il titolo viene distribuito gratuitamente con un sistema freemium molto equo: viene sostenuto dalla presenza di pubblicità non invasive, che è possibile eliminare del tutto con un unico acquisto in-app rendendolo praticamente un gioco premium.
Ti appiccico al muro
La visione dei controlli virtuali sul touch screen è sempre piuttosto inquietante perché spesso coincide con un gameplay alquanto macchinoso, o comunque reso particolarmente scomodo dall'adattamento allo schermo tattile dei dispositivi. Tuttavia, in questo caso la semplicità del sistema di controllo si adatta bene a questa soluzione, in quanto sono necessari praticamente solo due comandi: uno che consente di attaccarsi alla superficie superiore o inferiore delle varie parti di scenario e uno che consente di impartire la direzione tra sinistra e destra. Non serve praticamente altro perché tutto il gioco è strutturato in maniera tale da richiedere l'uso di questi due tipi di spostamento per risolvere gli enigmi e arrivare in fondo ai livelli. La meccanica di gioco impone la raccolta di tutti i frutti sparsi all'interno degli schemi in modo da far comparire delle chiavi che servono ad aprire nuove aree da esplorare, e per fare questo risulta necessario anche visitare l'interno di vasi e contenitori vari che si presentano come veri e propri sotto-livelli, andando dunque ad ampliare ulteriormente il mondo di gioco.
La possibilità di acquisire nuove abilità assimilando power-up o fagocitando elementi dello schermo, un po' in stile Kirby, arricchisce il gameplay fornendo altre variabili da prendere in considerazione, e gli sviluppatori hanno lavorato bene nel costruire un level design che parte in maniera piuttosto semplice e lineare e si complica e approfondisce andando avanti, aprendo nuove aree e ampliando la complessità degli enigmi come in una sorta di vero e proprio metroidvania. Il punto debole di Hoggy 2 sono le fasi più tendenti all'azione, laddove vengono richiesti maggiore precisione e tempismo (come negli scontri con i boss) e i limiti del sistema di controllo emergono piuttosto evidenti. È chiaramente un gioco più tendente alla riflessione pura del puzzle piuttosto che alla velocità d'esecuzione, ma riesce comunque a raggiungere un buon equilibrio tra le sue due anime. Particolarmente azzeccata risulta l'introduzione di un completo editor che consente di creare i propri livelli e metterli in condivisione con la comunità di giocatori, cosa che espande a dismisura la longevità e le soluzioni di gioco introducendo un elemento creativo stimolante, sullo stile di Mario Maker.
Conclusioni
Dall'aspetto colorato e cartoonesco al level design attentamente studiato al millimetro, Hoggy 2 sembra voler rievocare i bei tempi dei puzzle/platform anni '80-'90, quelli in cui all'interno di livelli anche piuttosto piccoli si celavano trappole ed enigmi da studiare alla perfezione per poter raggiungere nuovi traguardi. L'introduzione di nuove variabili va di pari passo con una progressione graduale nella dimensione degli schemi e nella difficoltà di questi, rendendo il gioco sempre piuttosto stimolante. Peccato che l'equilibrio generale sia inficiato da un sistema di controllo un po' arcaico che stride con alcune velleità da platform classico che si riflettono nei momenti meno convincenti del gameplay. Hoggy 2 è comunque un titolo che merita di essere provato e il suo esteso editor rappresenta a tutti gli effetti una sorta di gioco nel gioco che ne amplia ulteriormente il valore.
PRO
- Ottima struttura in stile puzzle
- Aspetto e atmosfere dal sapore nostalgico
- Editor dei livelli esteso e stimolante
CONTRO
- Fasi action/platform mal implementate e poco godibili
- Sistema di controllo arcaico