La serie Uncharted non è semplicemente una delle più apprezzate dalla critica e dal pubblico, è il marchio che ha indirizzato i Naughty Dog - inequivocabilmente considerati uno degli studi di sviluppo migliori al mondo - verso il loro attuale corso. Questa saga ricca d'azione, viste mozzafiato e mistero ha infatti rappresentato uno dei punti più alti del gaming "cinematografico", e le capacità già notevoli della casa si sono sviluppate insieme a lei, raggiungendo picchi impensabili per l'hardware di appartenenza. Certo, per quanto notevole sia la maestria del team dal punto di vista tecnico e narrativo, molti giocatori ritengono quasi versi sprecata tanta abilità, poiché desiderosi di mettere le mani su un loro titolo interamente incentrato sul gameplay. Comunque la si veda, però, un progetto di Naughty Dog fa sempre venire l'acquolina in bocca e persino Uncharted: L'Eredità Perduta, il loro ultimo nato, ci ha scatenato voglie che non credevamo di poter percepire per una semplice espansione. L'Eredità Perduta non è però un DLC di poco conto: è un capitolo stand alone, con nuovi protagonisti, e una nuova durata paragonabile a quella di un Uncharted principale. Ecco cosa abbiamo scoperto, vagando nelle sue lande incontaminate
Una strana coppia di vere dure
Visto che Uncharted 4 era la conclusione delle vicende di Nathan Drake, L'Eredità Perduta vanta una nuova protagonista: Chloe Frazer, vecchia conoscenza degli appassionati della serie. Ad accompagnarla nell'avventura c'è però Nadine Ross, una scelta inaspettata che ha permesso ai Naughty Dog di creare delle interessanti dinamiche nei botta e risposta dell'atipico duo femminile. La storia del gioco si basa infatti sulla ricerca della misteriosa Zanna di Ganesh, un magnifico artefatto di valore inestimabile che le due eroine all'apparenza cercano al solo scopo di far soldi, ma in realtà la narrativa è strutturata in larghissima parte sul loro rapporto, che parte con una certa freddezza e si sviluppa in modo alquanto naturale durante la campagna.
Molta della qualità narrativa deriva anche dalle prove d'attore notevolissime di Claudia Black (la doppiatrice di Chloe) e del resto della compagnia al soldo del team, a tratti in grado di dare alla produzione un valore paragonabile a quello di un film di gran qualità; il comparto tecnico fa invece il suo dovere con animazioni facciali come al solito eccelse, perfetta ciliegina sulla torta di un titolo dotato di gran ritmo, ottimi dialoghi e momenti di altissimo livello. Per carità, non siamo certo davanti a una trama particolarmente memorabile: lo scheletro della storia è deboluccio e banale, e l'antagonista principale risulta stereotipato e prevedibile; eppure la sensazione è sempre quella di trovarsi davanti a una versione spettacolarizzata e modernizzata di Indiana Jones, che tiene il giocatore attaccato allo schermo nonostante l'insensatezza di certi momenti. D'altronde quello che non riescono a fare recitazione, comparto tecnico e scrittura in questo caso lo fa il gameplay, molto vicino a quello del predecessore ma non privo di interessanti trovate.
Lande incontaminate
Le meccaniche di fondo sono sempre quelle a cui siamo abituati, che questo sia cristallino: L'Eredità Perduta è sempre uno sparatutto in terza persona con sistema di coperture e marcatissimi elementi adventure, tra cui la possibilità di scalare certe pareti e la presenza di puzzle di vario genere. Shaun Escayg, il nuovo director, ha però deciso di puntare sulla sperimentazione, portando la sua opera verso una direzione leggermente diversa da quella di Uncharted 4. Superate le prime e linearissime fasi, dopotutto, vi troverete davanti a una mappa indiana da percorrere su un fuoristrada che ricorda quella in Madagascar del predecessore, ma risulta estremamente più libera, estesa e godibile. Non fatevi ingannare... la libertà è in larga parte illusoria: seppur totalmente esplorabile, questa zona è in realtà più simile a uno splendido diorama con fasi lineari ben inserite nel mix che a una mappa sandbox. In parole povere, L'Eredità Perduta è un capitolo della serie che permette di affrontare le sue singole parti in ordine sparso, non una rivoluzione strutturale.
La cosa incredibile è che queste parti vantano una cura e una varietà che nulla ha da invidiare ai giochi primari: alla ricerca dei misteri dell'impero Hoysala (creato per l'occasione, ovviamente), Chloe e Nadine avranno a che fare con un gran numero di enigmi, momenti platform ben costruiti attorno alle meccaniche di scalata, e battaglie, il tutto all'interno di un mix poliedrico e congegnato con furbizia. Il tempo per ribaltamenti dei sistemi non c'era, eppure il team ha tentato lo stesso di migliorare le colonne portanti del marchio inserendo un maggior numero di superfici distruttibili (coperture, sì, ma anche pareti pensate per nascondere stanze segrete), una nuova meccanica di scassinamento (piuttosto basilare, invero), e persino ritoccando l'intelligenza artificiale. Il "nuovo" si mescola poi a rimandi abbastanza marcati ad alcuni dei momenti più memorabili dei precedenti capitoli, per un risultato finale che non può non risultare soddisfacente per un fan di Nathan Drake e compagnia.
Circondate dallo splendore
Ma torniamo per un momento all'intelligenza artificiale, perché l'uso di Nadine ha portato i Naughty Dog a mettere le mani sui pattern comportamentali degli alleati in modo sensibile. La partner di Chloe è una combattente esperta e aggressiva, che spesso durante il gioco eliminerà parte dei nemici completamente in solitaria e vi aiuterà in situazioni di stallo: è evidente come gli sviluppatori abbiano quindi perfezionato le routine alleate, seppur non siano ancora riusciti ad eliminare la tendenza dei compagni a camminare davanti ai nemici risultando "invisibili" che permane ormai da The Last of Us. Poco male: in ogni altro aspetto l'intelligenza artificiale è di gran qualità, e il pathing dei nemici resta uno dei più imprevedibili e complessi mai visti. L'eredità Perduta è peraltro stato creato come una sorta di seguito diretto di Uncharted 4, e come tale i suoi scontri si svolgono in mappe generalmente più complesse e ricche di nemici del normale, per un livello di sfida generalmente più che degno.
Tutta la bontà descritta poc'anzi, ad ogni modo, scompare davanti alla maestosità tecnica del gioco. Non sappiamo cosa diano da mangiare ai grafici e agli artisti di Naughty Dog, ma deve essere roba buonissima, perché L'Eredità Perduta risulta un capolavoro dal punto di vista tecnico fin dal primo minuto, e raggiunge picchi che su PlayStation 4 si fanno fatica a concepire. Forse consapevoli di questo, gli sviluppatori hanno inserito delle zone specifiche dove Chloe si ferma a fotografare il paesaggio durante il gioco, il tipico Photo Mode, e una serie di filtri sbloccabili che - oltre a dimostrare ulteriormente l'ormai mostruosa consapevolezza tecnica dello studio - riescono a tratti a dare persino maggior fascino a certi paesaggi. L'ambientazione immaginaria ha permesso agli artisti di sbizzarrirsi a livelli mai visti prima, il tutto con la solita cura per il dettaglio spaventosa a cui ormai siamo abituati. Per mantenere fluida l'azione e coerenti alcune meccaniche vi sono delle forzature nelle animazioni alle volte (noterete uno slittamento dei corpi nella giusta posizione in più di una situazione), ma si parla di piccolezze che spariscono di fronte a un titolo tecnicamente sbalorditivo. Chiudiamo con la longevità, che come dicevamo in apertura è vicina a quella di un capitolo primario della serie: si parla di circa otto ore di gioco, che possono calare sensibilmente nel caso decidiate di trascurate gli obiettivi secondari della mappa aperta, anche se non vediamo perché dovreste volerlo fare.
Conclusioni
L'Eredità Perduta doveva essere una semplice espansione. Invece risulta un titolo qualitativamente superiore alla maggior parte di ciò che si trova in commercio, che poco ha da invidiare ai suoi "fratelli" maggiori. Il livello qualitativo dei lavori di Naughty Dog ha ormai raggiunto picchi impensabili, e seppur si parli sempre di titoli fortemente narrativi e "guidati", all'interno del genere i loro lavori sono ormai a dir poco irraggiungibili. Le avventure di Chloe e Nadine, insomma, sono tecnicamente eccezionali, ben ritmate, e persino in grado di sperimentare con i sistemi fondamentali della serie d'appartenenza. Non fatevele scappare.
PRO
- Tecnicamente maestoso
- Rimaneggia certi sistemi, risultando più variegato e libero rispetto agli altri capitoli
- Longevità notevole per un'espansione
- Multiplayer compreso nel pacchetto
CONTRO
- Cattivo stereotipato e trama di fondo non particolarmente brillante