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La recensione del peculiare Attentat 1942

Un'indagine nella memoria storica tra i ricordi sofferti e non sempre limpidi di otto sopravvissuti alla seconda guerra mondiale

RECENSIONE di Mattia Armani   —   12/11/2017

Valutare un titolo come Attentat 1942 non è per nulla facile. Il videogioco nato dalla collaborazione tra la Charles University e la Czech Academy of Sciences è una particolare avventura di stampo educativo che ripercorre alcuni eventi della seconda guerra mondiale attraverso i ricordi di otto sopravvissuti ormai anziani. I personaggi con cui ci troviamo a dialogare sono fittizi e sono interpretati da attori, ma quanto ci viene raccontato è frutto di un'accurata ricerca storica e fa parte di un progetto educativo chiamato Czechoslovakia 38-89. Il risultato è un videogioco atipico, a metà tra documentario e avventura, con dialoghi a bivi e prove da superare nel miglior modo possibile per aumentare le possibilità di giungere alla verità.

La recensione del peculiare Attentat 1942

L'ombra di Heydrich

Realizzato in lingua ceca e sottotitolato in inglese, Attentat 1942 ci riporta ai tempi dell'assassinio del generale delle SS Reinhard Heydrich, ucciso dai partigiani cecoslovacchi nel giugno del 1942. A dire il vero la morte di quello che era per molti l'uomo più pericoloso della Germania è avvenuta per un'infezione trattata male, ma questo non ha sminuito la gravità di un attentato che ha scatenato una dura rappresaglia nazista. Ed è con il racconto della reazione delle SS che la nostra indagine sul passato entra nel vivo, seguendo i racconti di una nonna che ne ha passate tante e di un nonno che potrebbe aver avuto un ruolo importante della vicenda. Da qui ecco spuntare altre voci, altri ricordi, racconti storici e dettagli impacchettati in un paio d'ore piuttosto intense, senza dubbio realizzate con intento educativo ma confezionate decisamente meglio rispetto a quello a cui ci ha abituato il genere. Riprese in alta definizione efficaci, dettagli crudi, documenti originali, oggetti e flashback a fumetti ci raccontano con efficacia di ribelli, di innocenti e di sopravvissuti, il tutto inframezzato da sessioni interattive che da spettatori passivi ci trasformano improvvisamente in parte attiva. Collegati ai flashback, i minigiochi sono pensati per coinvolgerci direttamente negli eventi del passato, dove ripercorrendo quanto successo ai personaggi ci troviamo a decifrare un documento, a dover nascondere qualcosa in pochi secondi, a ricostruire un articolo e rispondere alle domande dei nazisti nel modo migliore possibile. Le meccaniche sono a dir poco semplici e stiamo parlando di sessioni di gioco brevissime, ma aumentano il coinvolgimento, aggiungono dettagli alla narrazione e sono fondamentali per progredire consentendoci di guadagnare monete che ci permettono di ripetere un'intervista in modo da esplorare tutti i bivi dei dialoghi, scoprire le chiavi di lettura dei personaggi, e ottenere quante più informazioni possibile. Il numero di monete messa a disposizione dai minigiochi è limitato, cosa che va tenuta bene a mente, ma in caso di fallimento possiamo rigiocarli successivamente per ottenere tutte quelle disponibili.

La recensione del peculiare Attentat 1942

La potenza della storia

Attentat 1942 è un racconto storico che si fa videogioco, evità i cliché delle tristi applicazioni educative e mescola i linguaggi, sfruttando fumetti semplici ma efficaci per raccontarci gli eventi del passato. Le riprese sono ottime e la la recitazione è quasi sempre di buon livello, consentendo alla potenza storica del racconto di raggiungerci e di coinvolgerci in un viaggio nella memoria decisamente intenso. Intenso ma purtroppo tutt'altro che perfetto. Nonostante la semplicità del codice siamo rimasti interdetti da qualche crash e singhiozzo durante le transizioni da una scena all'altra. Inoltre la qualità dei disegni è altalenante mentre i minigiochi sono davvero semplici, in alcuni casi tanto da risultare quasi trascurabili. L'audio, invece, è di ottima qualità e potenzia una dimensione emotiva che fa da spina dorsale per il titolo. Tra civili massacrati, ricordi dolorosi e interi villaggi rasi al suolo, troviamo tutta la follia e l'oppressione che ha reso la massiccia e compatta occupazione nazista un simbolo del sopruso. Un sopruso assolutista, capace di trasformare in mostri o vittime persone che fino a poco prima vivevano in una società considerata civile. I flashback, i documenti e la piccola enciclopedia che si va via via rimpolpando non si dimenticano di tutto questo, mettendoci di fronte alle debolezze, alle vigliaccherie e alla sofferenze di sopravvissuti che di fronte alla domanda sbagliata spesso ci sbattono la porta in faccia, incapaci di affrontare un dedalo di memorie fatto di ricordi, segreti e drammatici eventi di cui non si parla sempre volentieri. Tutti elementi portanti di una narrazione che non eccede mai nella crudezza, e la cosa non ci stupisce visto l'intendo educativo, ma non fa troppi sconti, impugnando una schiettezza che è assolutamente necessaria per raccontare in modo credibile determinati avvenimenti e dare il giusto peso ai colpi di scena. Ed è grazie a questo che Attentat 1942 risulta decisamente superiore alla stragrande maggioranza dei giochi educativi, mettendoci effettivamente voglia di indagare su quanto è successo, di mettere a nudo la vigliaccheria degli esseri umani e persino di emozionarci quando quando le labbra di un testimone si increspano al ricordo di un passato doloroso. Peccato per la semplicità delle opzioni di dialogo, probabilmente necessaria per garantire piena accessibilità a tutti, e peccato per la durata davvero ridotta, non dissimile a quella di un documentario a meno di non voler esaminare nel dettaglio ogni documento ed esplorare ogni possibilità di dialogo, ma d'altronde parliamo di un prodotto di natura esplicitamente modesta, anche nel prezzo.

La recensione del peculiare Attentat 1942

Conclusioni

Digital Delivery Steam
Prezzo 10,99 €
Multiplayer.it
7.5
Lettori (1)
5.9
Il tuo voto

Pluripremiato come gioco educativo, Attentat 1942 si distingue anche come pura esperienza narrativa, sfruttando filmati in alta qualità e flashback a fumetti per coinvolgerci in una delicata ed emozionante investigazione. Peccato per la troppa semplicità delle meccaniche e per i problemi tecnici, difficili da perdonare di fronte a un codice tanto semplice, ma una volta catturati è difficile staccarsi. A chiudere le cose fin troppo presto, purtroppo, ci pensa il gioco stesso.

PRO

  • Ben scritto e interpretato
  • Qualità complessiva decisamente buona per un prodotto di questo tipo
  • L'idea dei flashback a fumetti funziona piuttosto bene

CONTRO

  • Meccaniche di gioco troppo semplici
  • La durata è davvero esigua
  • Qualche magagna tecnica di troppo