PlayerUnknown's Battleground ha portato in forma videoludica il concetto di Battle Royale, in un'accezione del tutto simile a quella sviluppata dall'omonimo romanzo di Koushun Takami e poi trasposta in film. In maniera anche piuttosto inaspettata, l'idea ha funzionato perfettamente e il gioco di Bluehole, partito come semplice mod di Arma II, è diventato un fenomeno di massa. Da qui all'arrivo dei cloni, al giorno d'oggi, il passo è breve: negli ultimi mesi abbiamo assistito alla nascita di emuli, modalità che ricalcano la meccanica del gioco all'interno di altri titoli e ultimamente anche giochi mobile, che si affiancano al vero e proprio PlayerUnknown's Battleground portatile, anch'esso in arrivo. Ecco dunque Rules of Survival, che arriva peraltro quasi in contemporanea con un altro titolo dalla struttura del tutto simile, chiamato Knifes Out e incredibilmente pubblicato dallo stesso publisher, ovvero NetEase, sebbene da parte di un team diverso.
Questo tanto per dare l'idea dell'invasione che ci aspetta nell'immediato futuro per quanto riguarda i Battle Royale di questo tipo, e ce ne sono già altri che non stiamo a menzionare. In ogni caso, Rules of Survival sembra essere la proposta un po' più curata e completa tra tutte quelle emerse in questi giorni, in attesa di vedere il PlayerUnknown's Battleground ufficiale in formato mobile, dunque può dare un'idea più precisa di quello a cui possono aspirare titoli di questo tipo su queste piattaforme e la risposta del pubblico, almeno in termini di popolosità dei server, sembra essere positiva per il momento. La struttura è comunque la stessa: si sceglie un personaggio e si decide se giocare da soli o in squadra, poi si viene paracadutati all'interno di un'ampia mappa di gioco con un totale di 120 giocatori sparsi in giro per l'ambientazione. Una volta toccato terra vige una sola regola: eliminarsi a vicenda finché non resta un solo combattente in piedi.
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Last man standing
Tutto sommato si tratta di una trasposizione mobile di notevole fedeltà rispetto all'originale, non fosse per il fatto che dovrebbe essere un gioco diverso. Insomma, Rules of Survival è un clone spudorato di PlayerUnknown's Battleground, ma almeno è un clone fatto decisamente bene considerando i limiti delle piattaforme su cui gira. La meccanica di base e le situazioni di gioco sono le stesse del fenomenale titolo di PUBG Corp, con la vasta mappa aperta da esplorare per raccogliere armi ed equipaggiamenti, la necessità di abbandonare periodicamente le zone proibite e l'azione che progressivamente va a concentrarsi in una porzione sempre più piccola dell'ambientazione, costringendo a scontri serrati i 120 giocatori paracadutati al suo interno, fino a che non ne resta solo uno. Il gioco è uno sparatutto in terza persona che consente di esplorare zone all'aperto ed edifici, anche con la possibilità di utilizzare veicoli nel caso se ne trovino di funzionanti all'interno della mappa. Il limite principale di Rules of Survival è il sistema di controllo, solito enorme collo di bottiglia per tutti i titoli che cercano di riproporre una meccanica action trasposta direttamente da altre piattaforme ai dispositivi mobile: la soluzione scelta è una sorta di doppio stick virtuale con vari tasti da premere riportato in sovrimpressione sullo schermo, una cosa che si rivela decisamente scomoda nelle fasi più concitate (ovvero, non appena si incontra un nemico) anche perché si tende a coprire parte dell'interfaccia con le mani o a premere per sbaglio alcuni tasti, questo almeno per quanto riguarda l'utilizzo su smartphone e schermi non molto estesi. In generale, la risposta ai comandi non è comunque ottimale nemmeno su tablet, dove peraltro l'impugnatura risulta particolarmente scomoda. Qualche inconsistenza nel frame-rate complica ulteriormente le cose, anche se le sbavature tecniche possono quasi essere considerate una cifra stilistica di questo sotto-genere, a questo punto: la realizzazione del mondo di gioco e dei personaggi è notevole, considerando la pretesa di adottare la grafica in stile realistico, ma permangono al momento alcuni problemi di pop-up e gestione delle texture che potrebbero comunque essere corretti con prossimi aggiornamenti, mentre la fluidità subisce dei cali nelle fasi più impegnative anche a prescindere dalle impostazioni grafiche adottate, sebbene sia un problema piuttosto lieve. L'interfaccia è confusionaria e poco piacevole ma tutto sommato svolge il suo compito senza causare troppi problemi, da notare peraltro che Rules of Survival è distribuito come free-to-play e, almeno per il momento, non sembra nascondere elementi di importanza capitare per il gameplay dietro a subdoli paywall.
Conclusioni
Rules of Survival è un mero clone di PlayerUnknown's Battleground, questo è chiaro, ma fa del suo meglio per trasportare la formula del fortunato sparatutto in un ambito difficile come quello mobile. Il risultato è decisamente spigoloso, anche poco piacevole in termini puramente ludici: il sistema di controllo è scomodo e si rilevano diverse imperfezioni sul fronte tecnico, tuttavia c'è più o meno tutto quello che ci si aspetterebbe di trovare in un titolo del genere, con quelle particolari situazioni e atmosfere, ma in formato portatile. La struttura free-to-play non sembra nascondere trappole particolari nella forma di micro-transazioni, dunque un giro di prova lo consigliamo a tutti per poter valutare direttamente se proseguire nella guerra fratricida o lasciar perdere, anche in attesa di vedere come si comporterà il vero e proprio PlayerUnknown's Battleground in versione mobile.
PRO
- A tutti gli effetti un PlayerUnknown's Battleground portatile
- I server al momento sono molto popolati
- Mappa aperta veramente ampia
CONTRO
- Ovviamente derivativo al massimo (praticamente un plagio)
- Controlli e interfaccia da rivedere
- Qualche problema tecnico