È dal 2013 che ClockStone lancia puzzle game basati su un concept estremamente semplice ma efficace, anche perché ben implementato, incentrato sul riuscire a far andare dei veicoli da un punto A a un punto B, costruendo dei ponti basati su un motore fisico realistico, per farli passare sugli inevitabili baratri che li separano dalla meta. La serie comprende, in ordine di uscita, Bridge Constructor, Bridge Constructor Playground, Bridge Constructor Medieval e Bridge Constructor Stunts, che mostrano anche il progressivo tentativo di ammortizzare l'impatto troppo serioso del tema affrontato, così da provare a raggiungere un pubblico più vasto. Comunque, nonostante non sia annoverabile tra le più famose dell'industria videoludica, va detto che la serie Bridge Constructor conta un buon numero di appassionati, come dimostrano le vendite di alcuni capitoli (il primo ha piazzato quasi 300.000 copie complessive).
Questo per dire che ClockStone, per quanto piccola, non è una software house formata da dilettanti allo sbaraglio, ma una con un suo pedigree, anche se ha scelto di specializzarsi e andare a soddisfare solo una certa nicchia di videogiocatori. Il salto, se così lo vogliamo chiamare, è stato fatto con Bridge Constructor Portal che, disponendo di una licenza famosa, ha improvvisamente fatto scoprire la magia della costruzione dei ponti a un pubblico più vasto, suscitando invero non poche polemiche. Ormai annunciare qualcosa di relativo a una proprietà intellettuale di Valve significa andarsi a scontrare con tutti quei delusi che vorrebbero vedere Gabe e soci tornare a realizzare videogiochi tradizionali, come lo sono del resto i due Portal, messi a ragione da molti tra i capolavori assoluti della nostra industria. Le giuste recriminazioni non devono però andare a minare il lavoro di chi effettivamente non c'entra nulla con l'intera faccenda, che non deve finire per pagare le scelte fatte da altri... anche perché Bridge Constructor Portal è un titolo più che dignitoso e realizzato con grande intelligenza.
Costruire ponti
Il gameplay di Bridge Constructor Portal è sostanzialmente incentrato sulle semplici meccaniche descritte all'inizio del paragrafo precedente, con alcune novità rispetto agli altri titoli della serie, che indovinate un po' quali sono? Già, come nei Portal originali, anche qui ci sono dei portali che funzionano da collegamento per punti distanti nello spazio. Si tratta di una caratteristica che complica non poco la vita, anche se si è dei costruttori di ponti esperti, soprattutto quando si cerca di completare il gioco al 100%. Ogni livello va infatti superato in due modi: prima bisogna riuscire a far passare un singolo veicolo, quindi un'intera carovana.
La prima soluzione consente di avanzare al livello successivo, ma solo la seconda permette di completare davvero tutti gli obiettivi. Ovviamente il transito di una carovana comporta il dover affrontare delle problematiche avanzate. Ad esempio, un ponte in grado di reggere una singola macchinetta potrebbe non farcela a sostenerne di più; oppure, un salto incrociato potrebbe rivelarsi una trappola letale quando percorso alternativamente da più veicoli. Insomma, i sessanta livelli vanno in buona parte rifatti due volte, con quelli avanzati che richiedono profonde revisioni tra la soluzione base e quella avanzata. Ma come si costruiscono i ponti? Facile: prima bisogna piazzare le piattaforme, possibilmente nei punti giusti, quindi tocca sostenerle con tiranti o con dei supporti costruiti utilizzando altre strutture. Tranquilli, perché nei primi livelli GlaDOS spiega accuratamente tutti i concetti base necessari per giocare, dandoci anche qualche consiglio. Ciò non toglie che presto ci si trova ad affrontare dei puzzle che richiedono un bel po' di riflessione, in particolare quando bisogna considerare la presenza di ostacoli avanzati come un gran numero di portali incrociati, le classiche e spietatissime torrette o i gel a propulsione (quelli visti in Portal 2).
Insomma, arrivare alla fine non è per niente facile e può richiedere più o meno ore a seconda dell'intelligenza del giocatore e dell'esperienza fatta con altri titoli simili. Aver provato un altro Bridge Constructor aiuta non poco, perché toglie lo scoglio di dover capire come costruire un ponte in modo efficace. Anche una laurea specifica agevola parecchio, ma non è espressamente richiesta (si scherza). Fortunatamente l'interfaccia di gioco è disegnata benissimo ed è chiara sin da subito, così da non rappresentare un ostacolo per farsi prendere dal gameplay. Tecnicamente c'è poco da dire su Bridge Constructor Portal: fa il suo, e la presenza di GlaDOS e di molte altre icone della serie crea un'atmosfera particolarmente avvolgente e intrigante. Paradossalmente rende anche molto divertente seguire l'esilissima storia raccontata tra i livelli: senza svelarvi troppo, la potremmo definire la storia di un impiegato tipo di Aperture Science, a partire dai colloqui di lavoro. Non è niente di trascendentale, ma è ben scritta e fa venire voglia di superare i livelli anche solo per scoprire cosa ci dirà GlaDOS.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Processore Intel Core i7-4770
- 16 GB di RAM
- Scheda video NVIDIA GeForce GTX 960
- Sistema operativo Windows 10
Requisiti minimi
- Sistema operativo Windows 7, 8, 10
- Processore 2 GHz
- 2 GB di RAM
- Scheda video compatibile con DirectX 10
- DirectX 10
- 200 MB di spazio su Hard Disk
Conclusioni
Bridge Constructor Portal è esattamente quello che sembra: una rilettura in chiave Portal di una serie di puzzle game non troppo nota. Se conoscete già un altro Bridge Constructor, sapete cosa aspettarvi. Invece, se non vi ha mai intrigato costruire ponti, o se provando un altro titolo della serie non vi ha preso, qui troverete poco che possa stimolarvi. Infine, se cercate un nuovo Portal chiedete a Valve, perché questo è un'altra cosa.
PRO
- Puzzle intriganti e ben studiati
- Difficoltà progressiva
- L'ambientazione è una garanzia
CONTRO
- Niente di nuovo per chi conosce la serie Bridge Constructor
- Una manciata di livelli in più non avrebbero guastato