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La recensione di Call of Duty: WWII - The Resistance

The Resistance ci porta nella Francia della seconda guerra mondiale. Tanti i contenuti disponibili ma qual è il loro valore?

RECENSIONE di Tommaso Valentini   —   03/02/2018

Può cambiare l'ambientazione, può cambiare il gameplay, possono cambiare le armi e anche le modalità di gioco, ma la strategia Activision sui contenuti aggiuntivi per Call of Duty è un ciclo immutato che si ripropone fedele ad ogni iterazione. C'era molta curiosità attorno al primo pacchetto d'espansione per Call of Duty: WWII, soprattutto visto che la seconda guerra mondiale non avrebbe permesso a Sledgehammer di variare temi e immaginario come hanno fatto Treyarch e Infinity Ward negli ultimi due capitoli. Niente parchi giochi, stazioni nucleari o rosticcerie da assaltare ma nuove città logorate dalla guerra, estremamente difficili da differenziare e rendere uniche, un lavoro davvero complesso viste le grandi attese dei fan. Su zombie invece non avevamo grosse perplessità visto che era più semplice proporre qualcosa di nuovo potendo giocare con la scienza e oltrepassando quella sottile linea di confine che separa la fantasia dal realismo storico. Sarà riuscito The Resistance a stupirci?

Un lungo viaggio tra Francia e Germania

Prima di elencarvi i contenuti veri e propri di questo pacchetto aggiuntivo, all'alba del 2018, vogliamo fare una considerazione generale sul metodo di distribuzione e sulla mole enorme di modalità che ormai ogni COD contiene al suo interno. Come ben saprete, quest'anno Call of Duty ci ha portato i Nazi Zombie, una campagna singleplayer piuttosto soddisfacente, decine di modalità di gioco multiplayer diversificate e solide e anche la modalità Guerra. Giunti a questo punto ogni singolo DLC tenta a suo modo, o almeno è il caso di questo primo pacchetto, di andare ad aggiungere qualcosa ad ognuno degli elementi citati. Abbiamo quindi tre mappe competitive entrate in rotazione nel multiplayer, una nuova mappa per Guerra e una nuova campagna per Zombie, più tutta una serie di contenuti gratuiti aggiunti per rimpolpare l'offerta per i soldati occasionali.

La recensione di Call of Duty: WWII - The Resistance

C'è però un problema di base all'interno di questi pacchetti: gran parte dei giocatori difficilmente fruirà e apprezzerà tutto il materiale in egual misura. Vanno benissimo quindi le tre mappe per il multiplayer, ma spesso chi gioca in multi e lo fa in maniera competitiva ignora o tralascia la modalità zombie, così come Guerra. Ci si trova in questo modo a pagare i canonici 15 euro per trovarsi ad utilizzare solo la metà dei contenuti realizzati, uno spreco che forse andrebbe rivisto in futuro. Ci piacerebbe insomma che il Season Pass includesse ovviamente tutte le modalità e le mappe nuove, ma che quest'ultime venissero poi magari scorporate in pacchetti più piccoli in modo da lasciare all'utente finale la completa flessibilità per l'acquisto. Sperando che ciò accada nelle prossime occasioni, per ora non ci rimane che continuare a valutare i DLC nel loro complesso, sottolineando al contempo come quest'anno Sledgehammer si sia prodigata di far arrivare anche nuovi contenuti per chi non ha intenzione di affrontare ulteriori spese su COD. Prima su tutte la nuova classe della resistenza, un fante dotato di perk passivi che possono confondere le mini mappe dei nemici, svelarne l'orientamento ed è dotato di un coltello tattico che può impugnare contemporaneamente ad una pistola: estremamente utile negli scontri ravvicinati e in modalità veterano. Attenzione però perché i nemici saranno sempre allertati della vostra presenza proprio a causa del disturbo della mini mappa, un'arma a doppio taglio che vi costringerà a giocare in maniera intelligente durante i match.

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Tre mappe, mille case

The Resistance segna il ritorno prepotente dei cecchini su Call of Duty: WWII con mappe che lasciano spazio a lunghissimi corridoi dove i tiratori possono fare il bello e il cattivo tempo. Tra le tre mappe qui proposte come sempre c'è anche il classico remake, una scelta buona sia per i nostalgici sia per i nuovi giocatori, che possono così assaggiare alcune delle migliori mappe dei vecchi COD. Occupation è una mappa che semplicemente funziona, riesce a offrire un'ambientazione di medie dimensioni di estrema qualità, è divertente da giocare e ben bilanciata anche in termini di respawn. Sia le modalità di semplice uccisione sia quelle basate sugli obiettivi si comportano bene per una mappa nel complesso davvero ottima. Anthropoid è l'area di gioco più grande presentata in questo pacchetto ma non solo, addirittura la più grande di tutto il titolo. Qui le linee di tiro sono quasi tutte pulite ed è possibile venir uccisi da giocatori appostati con estrema facilità, con tutto il camping che ne consegue. Introduce però anche la possibilità di nuotare per brevi tratti, una meccanica che non aggiunge particolare profondità tattica ma che finalmente evita le morti istantanee dei soldati finiti in pozze profonde poco più di un metro. L'ultima mappa invece, denominata Valkyrie è veramente divertente da giocare. È una location dai ritmi elevati ma i punti di respawn sono buoni e permettono una gran varietà di approcci. Potete scegliere di usare mitragliatrici leggere e dedicarvi agli scontri ravvicinati o puntare nuovamente sui fucili da cecchino e coprire i lati dell'area di gioco. Spuntano anche due postazioni fisse per tenere sotto controllo un intero corridoio: determinanti in veterano ma pericolose anche in tutte le modalità team deathmatch, una scelta inusuale e che sicuramente farà discutere i giocatori nelle settimane a venire.

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Unreal Tournament nella seconda guerra mondiale

La modalità Guerra ci è sempre piaciuta molto anche se nella community di Call of Duty: WWII è sempre rimasta ai margini. Operation Intercept vi metterà di nuovo nella più completa bagarre testando la vostra resistenza in una mappa davvero ostica per gli assaltatori. Il primo impatto e la prima idea che ci siamo fatti è che le zone da difendere siano estremamente semplici da tenere sotto controllo, con una coordinazione extra necessaria alle squadre di attacco per riuscire a portare a termine i loro compiti. Durante la fase iniziale dovrete aprire le porte di due celle ed estrarre i sei prigionieri.

Le stanze sono realmente strette e la continua pioggia di granate e le pochissime entrate a disposizione (solo due per stanza se i difensori costruiscono le barriere) faranno diventare il cuore dello scontro un vero mattatoio. Sia sfondare le porte sia liberare gli ostaggi è un'operazione che richiede di rimanere immobili per qualche secondo, pratica non semplicissima visti i punti di respawn nemici così a ridosso dell'area. Lo stesso problema, questa volta anche per la difesa, lo si rivive nel secondo punto con l'impossibilità quasi totale di costruire le barriere come nelle altre mappe di Guerra. In questo caso inoltre le molteplici radio da distruggere, nonostante i bordi verdi, non sono facilissime da scoprire e vi saranno richieste almeno un paio di partite per memorizzare la loro posizione evitando così di perdere tempo inutile alla ricerca dell'ultima radio da distruggere. Una mappa che migliorerà con il tempo e i cui equilibri precari potrebbero bilanciarsi mano a mano che i giocatori impareranno a sfruttarne punti deboli e punti di forza ma che per ora non ci sembra sia stata realizzata con la dovuta cura e attenzione. L'ultima parte dell'operazione prevede invece di scortare un carro armato, un escamotage già usato in altre due mappe e per questo piuttosto ridondante. Buona l'idea di poter aprire i portelloni dei convogli per cambiare le linee di tiro ma è poco per risollevare uno scenario che non è riuscito a convincerci del tutto.

La recensione di Call of Duty: WWII - The Resistance

E anche oggi Zombie a colazione

Ultima parte dell'enorme pacchetto The Resistance non poteva che essere dedicata agli Zombi Nazisti e alla loro modalità dedicata. Non vogliamo tuttavia dilungarci troppo su questo particolare aspetto del gioco visto che le basi sono le medesime che abbiamo ormai imparato ad apprezzare, quanto piuttosto cercare di capire quale direzione strana abbia preso il team dedito al design dell'Isola delle Tenebre. A differenza delle vecchie mappe zombie infatti, questa volta ci troviamo per le mani una missione estremamente lineare, molto facile e senza troppi segreti di cui venire a capo. Certo, ci sono sempre porte e cancelli da aprire, trappole da attivare e strumenti da ricercare per proseguire nella narrazione, ma l'impressione che abbiamo avuto è che questa volta il contenuto sia indirizzato a un tipo di giocatore più svogliato, privo di quella brama di scoprire cosa fare per proseguire. L'idea più interessante della mappa è la presenza di una nebbia fittissima che, a intervalli regolari, verrà a disturbare i giocatori rendendo praticamente impossibile vedere a più di qualche metro di distanza. Una bella trovata, realizzata con discreta cura e utile ad aumentare difficoltà e tensione, due ingredienti indispensabili della modalità zombi ma che non riesce, secondo noi, a garantire abbastanza varietà. Il nuovo nemico e la nuova arma sortiscono lo stesso effetto: introduzioni che verranno ben presto dimenticate.

La recensione di Call of Duty: WWII - The Resistance

Conclusioni

Versione testata PlayStation 4
Multiplayer.it
7.0
Lettori (10)
6.3
Il tuo voto

The Resistance è un DLC con alti e bassi ma nel suo insieme è un pacchetto sostanzioso e godibile. Le tre mappe per le modalità competitive sono riuscite e offrono spunti e strategie interessanti mentre Operation Intercept presenta alcuni elementi ridondanti per la modalità e dei punti di respawn, così come alcune zone di difesa, non propriamente ottimali. Voto lontano dall'eccellenza ma comunque sufficiente anche per zombie che arriva un po' scarico rispetto alle precedenti mappe, con pochissime reali trovate e una linearità marcata non consona alla tipologia di esperienza regalata solitamente da questa modalità.

PRO

  • Tre mappe multiplayer davvero ben disegnate
  • Buona quantità di contenuti

CONTRO

  • Zombie un po' sottotono