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The Way of Life: la recensione definitiva

La versione definitiva di The Way of Life ci mette di fronte alle sfide di una vita intera

RECENSIONE di Mattia Armani   —   17/03/2018

Il senso della vita, dicono i Monty Python, non è niente di speciale e per qualcuno The Way of Life ricalca perfettamente questa affermazione. Si vive, si guarda, si soffre, si sceglie e si muore, senza grandi clamori o grandi azioni. Per qualcuno questo non basta, come risulta evidente dai commenti all'edizione gratuita disponibile come demo da diverso tempo, ma per altri sfiora il trascendentale, tanto da portarci ad approcciare con particolare interesse la versione completa del titolo CyberCoconut, un piccolo e talentuoso team tutto italiano, che è da poco disponibile su Steam.

The Way of Life: la recensione definitiva

Il vecchio e il bambino

Una volta scaricati 500MB tondi tondi e lanciato The Way of Life: DEFINITIVE EDITION, un breve tutorial ci illustra le semplici meccaniche di quello che è un ibrido tra avventura e un walking simulator, un viaggio attraverso la vita frammentato in trenta diverse esperienze dinamiche che garantiscono diverse ore di gioco. Queste, accessibili attraverso dieci porte, variano per durata e complessità e possono essere vissute nei panni di un bambino, un adulto o un anziano, cambiando in accordo con età della vita che si intersecano inevitabilmente ma risultano profondamente differenti per percezione, impegni e possibilità fisiche. Talvolta ci è concesso saltare, altre volte dobbiamo solo interagire con alcuni elementi, in altri casi dobbiamo affrontare minigiochi di guida futuristica o di altro genere e in altri ancora dobbiamo semplicemente compiere una scelta che ci mette di fronte a una riflessione sulla nostra esistenza e sugli spettri che ci accompagnano ogni giorno. Spettri che ci guidano per mano attraverso una miriade di situazioni legate ad allarmi terroristici, teppisti, frustrazione, aggressioni, liti familiari, difficoltà degli anziani con la tecnologia, guerra, gelosia, depressione e via dicendo, per un'esperienza che pur presentata in modo stilizzato è legata a doppio filo alla nostra realtà. Anzi, gli scenari generici ambientati in isole fluttuanti e i personaggi senza volto ci aiutano a calarci nei panni del protagonista dell'evento, sfruttando colori, suggestioni e musica per coinvolgerci con una discreta intensità in un'esperienza senza alcun dubbio peculiare e coraggiosa.

Ed è un'esperienza che sfrutta animazioni alla The Sims per sostituire i dialoghi e colori vividi per creare l'atmosfera, sottolineare le emozioni e indicarci elementi di interesse in una scena, compensando con invidiabile abilità le inevitabili mancanze tecnologiche di un titolo sviluppato da un piccolo team indipendente italiano. I limiti però ci sono, soprattutto nel gameplay che pur pensato per essere di supporto all'esperienza emotiva finisce spesso per essere d'ostacolo. Possiamo di certo passare sopra ad alcune forzature, soprattutto in scene come quella del bullo che ci tira palle di carta dagli effetti paragonabili a quelli di una cannonata, e passiamo sopra anche a quei minigiochi la cui ripetitività e lentezza sono funzionali alle emozioni che una scena ci vuole trasmettere, ma in alcuni casi il gameplay dovrebbe essere importante mentre risulta quasi sempre pesante, lacunoso e spesso superfluo, tanto da irritare invece di coinvolgere.

The Way of Life: la recensione definitiva

Disperato pedagogico stomp

The Way of Life è un titolo che vuole farci riflettere ed è studiato per rendere il suo messaggio forte e chiaro. E ci riesce, nonostante le evidenti ingenuità legate al gameplay, anche se ci mette di fronte al non facile compito di valutare la qualità del messaggio. E benché l'invito del titolo ad affrontare la vita con maggiore civiltà e apertura ci trovi d'accordo, dal punto di vista della profondità delle riflessioni avremmo gradito qualche sfumatura in più. Sfumatura che nel titolo CyberCoconut troviamo raramente nonostante la decisione del team di affrontare argomenti delicati come pregiudizio, sadismo infantile, razzismo e depressione. Tutti questi elementi fanno parte di un maelstrom umano complicato, fatto di toni di paure e di necessità di definire chi siamo, un intricato universo interiore che influenza la vita sul pianeta di cui, volenti o nolenti, siamo la razza dominante. E questi complessi fattori perdono di forza quando sono semplificati e sottolineati da riflessioni pedagogiche che, come i colori estremamente vividi per i bambini e spesso monocromatici per gli adulti, risultano banali e sono spesso permeate da un buonismo che rischia di avere ben poco di umano.

The Way of Life: la recensione definitiva

Ma per la sua stessa natura The Way of Life resta un titolo che può senza dubbio suscitare qualche riflessione, anche involontariamente laddove alcune situazioni pur lineari ci portano a pensare a quante semplificazioni adottiamo per cercare di organizzare, nella nostra testa, questo pazzo mondo. E la semplicità conferisce una certa forza ad alcune esperienze che, complici la colonna sonora e la natura profondamente umana dell'esperienza, riescono effettivamente a rimandarci alla quotidianità dell'esistenza, nonostante le semplificazioni e nonostante il buonismo imperante, le forzature e l'impostazione stilizzata. Più volte giocando The Way of Life ci siamo chiesti come reagiremmo davanti alle medesime situazioni o ci siamo ritrovati di fronte al nostro vissuto, sballottati tra i rimpianti di chi non più un bambino e le paure di chi un giorno, se tutto andrà bene, dovrà farsi carico del peso degli anni. E tutto questo è un bel bagaglio per un videogioco che, pur imperfetto, riesce a trasmetterci qualcosa anche grazie a a un comparto estetico eccellente, capace combinare con grande efficacia colori vividi, forme stilizzate e situazioni reali. Il tutto tra l'altro condito da una colonna sonora allo stesso tempo semplice e funzionale e coinvolgente, tanto da rendere ancora più indigeste le lacune del gameplay e le troppe semplificazioni. Ma siamo comunque di fronte a un titolo che fa qualcosa di nuovo e che potrebbe risultare interessante per più di un giocatore.

The Way of Life: la recensione definitiva

Conclusioni

Prezzo 14,99 €
Multiplayer.it
6.0
Lettori (1)
7.0
Il tuo voto

Con una struttura ludica più forte, e magari qualche riflessione più articolata o controversa, The Way of Life avrebbe avuto l'occasione di lasciare il segno. Efficace per prezzo, stile, colori, forme e sensazioni, il titolo CyberCoconut non vuole e non può misurarsi con le grandi avventure a bivi, ma ha la forza di trasmettere il suo messaggio. Ma le mancanze, evidenti soprattutto nel gameplay, impediscono a un ottimo concept di esprimersi al meglio.

PRO

  • Stile e colonna sonora denotano una gran cura
  • Un esperimento coraggioso da un team tutto italiano
  • Il potenziale non manca...

CONTRO

  • ...ma è in parte sprecato
  • Il gameplay è lacunoso e spesso appena abbozzato
  • Riflessioni più articolate darebbero tutt'altro spessore all'esperienza