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La recensione di Masters of Anima

Se avete apprezzato Overlord e Pikmin, non dovreste lasciarvi scappare Masters of Anima

RECENSIONE di Davide Spotti   —   10/04/2018

Passtech Games è un piccolo studio indipendente con sede a Lione. Dopo aver lavorato a Space Run, titolo a tema spaziale che accostava dinamiche strategiche a meccaniche tower defense, il team d'oltralpe ha preso ispirazione da produzioni blasonate per provare a plasmare un nuovo gioco d'azione con visuale isometrica che privilegiasse la pianificazione strategica rispetto alla gestione diretta delle fasi d'attacco. Così è nato Masters of Anima, interessante esperienza single-player che strizza l'occhio a giochi come Overlord o Pikmin, permettendo al fruitore di plasmare e gestire a piacimento schiere di guerrieri asserviti all'incrollabile volontà di un risoluto eroe.

Un giovane apprendista e il suo esercito

La storia da cui prende le mosse Masters of Anima è molto semplice ma funzionale ad inquadrare la figura del protagonista e a dargli un pretesto per intraprendere l'impervio viaggio che lo attende. Quando incontriamo Otto per la prima volta non è altro che un giovane apprendista dedito all'evocazione di truppe da combattimento; quelle stesse creature che secoli addietro sono state fondamentali per ingabbiare il potere malefico e distruttivo dei Golem, riportare la pace e inaugurare una lunga fase di prosperità per il mondo di Spark. Otto è ancora un novellino della nobile arte, ma incidentalmente è anche il promesso sposo di Ana, che guarda caso è una delle maghe più rinomate e rispettate dell'ordine. Proprio in virtù di questa disparità di ruoli, l'impacciato ma cocciuto protagonista decide di sostenere la prova che può permettergli di diventare a propria volta maestro e godere del rango e del rispetto richiesti per convolare a giuste nozze con la sua amata. Nemmeno il tempo di portare a termine l'esame e la situazione precipita: il malvagio Zhar spezza l'equilibrio e libera creature ormai cadute nell'oblio, ma soprattutto imprigiona Ana lacerandone l'anima in tre parti racchiuse in altrettanti cristalli. Determinato a portare in salvo la compagna, Otto si imbarca in un disperato viaggio alla ricerca delle pietre in cui sono stati incastonati il cuore, la testa e il corpo della donna.

La recensione di Masters of Anima

Per riuscire nel suo intento ha bisogno di imparare a padroneggiare con risolutezza le tecniche apprese in anni e anni di pigro addestramento, ed è proprio qui che entra in campo il giocatore. Le capacità di Otto evolvono nel corso del viaggio, permettendogli di ampliare esponenzialmente la quantità e la varietà delle truppe che si possono chiamare in causa sul campo di battaglia. In un primo tempo si ha accesso unicamente ai Protettori, ostinati guardiani che non si fanno davvero molti problemi ad assaltare all'arma bianca bersagli più possenti ed equipaggiati, ma che all'occorrenza possono tornare utili anche per spostare oggetti o distruggere ostacoli che rallentano l'avanzata del loro leader. Proseguendo nel racconto si possono abilitare altre quattro unità, ognuna dotata di prerogative settoriali. Ci sono ad esempio le Sentinelle, schiere di arcieri fondamentali per mettere a segno attacchi dalla media distanza; i Catalimanti al contrario assumono ben presto una funzione strategica cruciale, permettendo di assorbire sfere anima dai nemici per poi convogliarle verso il protagonista. In questo modo la quantità delle truppe evocabili può crescere esponenzialmente, riducendo il rischio di rimanere a secco di risorse e di andare incontro a morte certa, visto che Otto è tutto fuorché un guerriero e con la sola forza del suo bastone caverà ben pochi conigli dal cilindro.

La recensione di Masters of Anima

Trofei PlayStation 4

Masters of Anima propone nel complesso trentuno Trofei, di cui 15 in bronzo, 10 d'argento, 5 d'oro e l'immancabile Platino. Non essendo presenti modalità secondarie possono essere sbloccati tutti durante lo svolgimento della storia.

Opliti venite a me!

Chiaramente le cose iniziano a farsi più interessanti non appena si ottiene accesso alle categorie più avanzate che vanno a comporre il proprio piccolo esercito. Oltre alle fazioni già citate trovano spazio i Comandanti e gli Invocatori. I primi servono a dare supporto in prima linea ma sono altresì in grado di trasmettere il Grido di Battaglia di Otto alle truppe presenti nelle vicinanze, migliorando l'efficacia degli attacchi combinati. Il secondo gruppo è l'ultimo a poter essere attivato e, come suggerisce il nome stesso, ha la prerogativa di generare ulteriori galoppini a supporto del protagonista. Oltre alle fasi di combattimento nude e crude, le schiere evocate si rivelano fondamentali ai fini dell'interazione ambientale e nella risoluzione di piccoli puzzle. Ad esempio, i Protettori sono capaci di spostare pesanti massi o possono collocare statue e altri oggetti in luoghi ben precisi della mappa, mentre le Sentinelle hanno gioco facile nell'abbattere gli ostacoli situati in posizioni elevate. Trattandosi di un titolo che necessita di un approccio strategico, Masters of Anima prevede di intuire come disporre i propri alleati in relazione alla tipologia di avversario che si deve fronteggiare. La decisione non ricade esclusivamente sulla distribuzione in campo - che peraltro mantiene un ruolo preminente - ma prevede pure di dosare in modo variabile la ripartizione delle truppe. Con alcuni avversari, ad esempio, è più conveniente propendere per un massiccio ingaggio dalla media distanza, mentre per altri l'accerchiamento previene alcuni tipi di attacco e diminuisce le probabilità di ricevere offensive capaci di compromettere lo schieramento. Spesso decidere di distribuire le unità in piccoli gruppi può essere un ottimo modo per coprire capillarmente il campo di battaglia e precludere perdite ingenti con un singolo attacco ben assestato dei Golem. Ovviamente questa scelta va a discapito della gestione oculata delle perdite, che comunque in qualche frangente diventa una sorta di male necessario per riuscire a progredire.

La recensione di Masters of Anima

Ciò che si è rivelato interessante è per l'appunto legato al fatto che il suddetto approccio non costituisca una regola generale. Viceversa si rende necessaria una costante lettura del campo e degli avversari con cui bisogna avere a che fare. In questo senso finiscono per innescarsi stimolanti meccanismi trial & error che presuppongono una analisi e comprensione dell'approccio più adatto alla situazione del momento. Tutti questi fattori sono sottoposti ad un'ulteriore variabile da non sottovalutare: la collera dei nemici sotto attacco. Se ci si mette troppo tempo ad eliminare una minaccia, diventerà progressivamente più complicato riuscire a gestire la faccenda e limitare le perdite. Proprio in queste situazioni le zone dell'arena colpite da esplosioni o alterazioni di stato diventano più frequenti e finiscono per decimare in pochi istanti le sparute truppe rimaste, vanificando di fatto qualsiasi speranza di portare a casa la pelle. A corroborare tutto quanto ci pensa l'Albero delle Abilità, al quale si ha accesso al termine di ciascuna missione. Così facendo è possibile investire punti esperienza per incrementare le abilità di Otto o accrescere l'efficacia di ogni singola unità su voci come la potenza degli attacchi, la gittata, la resistenza e altro ancora. Analogamente a quanto accade in Pikmin, anche in Masters of Anima diventa preferibile provare a sacrificare la minor quantità possibile di unità, in parte perché è preferibile non sprecare risorse e in parte perché, al termine di ogni battaglia principale, si riceve una valutazione complessiva che tiene conto di vari fattori, tra cui la quantità di danni diretti che Otto ha subito nel corso dell'incursione. Dal punto di vista grafico ci troviamo di fronte a un titolo dai valori produttivi per forza di cose limitati, tuttavia l'esperienza ludica risulta nel complesso godibile e appagante, sufficientemente fluida e priva di problematiche tecniche. Le tonalità cromatiche vivaci fanno la loro parte ponendo secondo piano i limiti delle strutture poligonali di personaggi e scenari. Da ultimo rimarchiamo che, pur essendo doppiato in inglese, il titolo è fruibile con i sottotitoli in italiano.

Conclusioni

Versione testata PlayStation 4
Prezzo 19.99 €
Multiplayer.it
8.0
Lettori (4)
8.8
Il tuo voto

Una volta entrati nell'ingranaggio, Masters of Anima è in grado di offrire momenti di gioco appaganti e di innegabile fattura; ciò nonostante in qualche frangente non abbiamo potuto fare a meno di notare qualche lacuna del sistema di controllo, che non sempre si rivela sufficientemente reattivo da permettere una gestione celere di tutte le risorse messe in campo. Questo avviene specialmente quando diventa cruciale spostare in pochi istanti alcune schiere per evitare che un'imminente controffensiva nemica le disperda. Al netto di questi inconvenienti, che peraltro non incidono più del dovuto sull'esperienza nel suo complesso, il titolo di Passtech Games merita senz'altro di essere preso in considerazione da chiunque apprezzi l'azione infarcita di fattori strategici.

PRO

  • È possibile gestire un piccolo esercito
  • Cinque differenti categorie di truppe
  • Buon livello di sfida
  • Stimolanti meccaniche trial & error e risoluzione di puzzle

CONTRO

  • La storia è solo un contorno
  • Sistema di controllo talvolta caotico