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Tennis World Tour: la recensione

La simulazione di tennis di Breakpoint Studio purtroppo non è l'erede di Top Spin...

RECENSIONE di Alessandro Bacchetta   —   07/06/2018

Tennis World Tour, sviluppato da Breakpoint Studio e prodotto da Bigben Interactive, è uscito ancora incompleto. Anche non fosse stato dichiarato ufficialmente (una versione migliorata e corretta arriverà nel 2019, e un nuovo capitolo nel 2020/21) sarebbe stato comunque evidente da alcune animazioni quasi amatoriali, ma soprattutto da una mancanza di contenuti piuttosto preoccupante, a partire dalla modalità online, che sarà aggiunta tra qualche giorno, in teoria in concomitanza con l'uscita del gioco su PC e Switch (12/19 giugno). Non è per questo tuttavia, e iniziamo quest'articolo direttamente dal punto saliente, che la riteniamo una simulazione di tennis insufficiente. Come sa benissimo chiunque di voi abbia visto delle partite in televisione, o ancor meglio dal vivo, il tennis professionistico ha un che di magico: la pallina sembra legata alle racchette dei due atleti da un filo invisibile, pare obbligata a compiere una traiettoria pulita e perfetta. I migliori tennisti del mondo sono in grado di scambiarsi siluri per svariati secondi, apparentemente senza sforzo, costringendo la pallina a un tragitto obbligato. È un dialogo cinetico di una bellezza disarmante, quasi una danza. E nel riprodurre questa illusione, come potete notare anche dai filmati qui attorno, Tennis World Tour è piuttosto riuscito.

Tennis World Tour: la recensione

Però, come chiunque di voi abbia giocato a tennis sa altrettanto bene, si tratta semplicemente - appunto - di un'illusione. Colpire bene una pallina è difficile, dipende innanzitutto dalla corretta lettura del tiro dell'avversario, e implica dei riflessi notevoli, un posizionamento corretto del corpo e una rapida preparazione del dritto/rovescio. E questo avviene ogni singola volta, per ogni singolo tiro di ogni singolo scambio. Quello che dovrebbe fare una simulazione di tennis - in generale qualsiasi gioco di tennis - non è mettere in scena ciò che vediamo alla televisione, ma darci la sensazione di eseguire noi stessi quegli atti. In questo, Tennis World Tour si dimostra abbastanza inadeguato. Non solo il vecchio Top Spin - di cui ha ereditato una piccola parte degli sviluppatori - ma anche la serie arcade di Virtua Tennis, o addirittura i giochi caricaturali alla Mario Tennis, donano una sensazione tattile ben più credibile di colpire una pallina.

Colpire la palla

In sintesi, pur di mantenere un'apparenza realistica, World Tour Tennis ci rende quasi più spettatori che attori, più registi dello scambio che autori dello stesso. I colpi in teoria ci sarebbero tutti: topspin (cerchio), quindi rotazione dal basso all'alto, backspin (X), dall'alto al basso, e colpo piatto (quadrato). A questi si aggiungono pallonetto (col triangolo), lo scatto da dosare con cura (R2), e la palla corta (una combinazione di tasti, quadrato più L1). Ogni tiro va caricato, e più lo si carica - e più si ha tempo di farlo - più forte scaturisce dal piatto corde. Naturalmente, più il colpo è energico più rischia di uscire. Il servizio funziona in modo simile, ma è molto meno intuitivo. Non c'è il doppio tocco lancia/colpisci. Si può premere singolarmente uno dei tre pulsanti principali - per ottenere rispettivamente una battuta piatta, in kick (a rimbalzo alto) o tagliata, in slice - e ciò genera un servizio sicuro, lento, ma che difficilmente finisce out. Al contrario, per battere più forte e prendere in mano lo scambio fin dall'inizio, bisogna tenere premuto uno dei tre pulsanti, rilasciarlo solo nel momento in cui la pallina è all'apice del suo corso in aria, e allo stesso momento - senza esagerare - direzionarla verso un angolo. È difficile, davvero troppo difficile rispetto al resto delle esecuzioni, ottenere un servizio vincente; e questo anche se si comanda Federer o Kyrgios. Sia perché è poco intuitiva l'impostazione scelta da Breakpoint Studio, sia perché rispondere è davvero troppo semplice.

Tennis World Tour: la recensione

E qui giungiamo al problema principale, quello che genera la sensazione descritta a inizio paragrafo: lo scambio è troppo automatizzato. Il giocatore dà l'impressione di sapere da solo dove andare, e quando si inizia a caricare il tiro lui continua a correre. Questo rende le "stecche", o i tiri deboli, davvero molto rari. Quindi diminuisce i vincenti, e la capacità stessa di comandare sensatamente lo scambio. Inoltre, proprio in virtù del fatto che il tennista procede coi suoi movimenti, a volte si inizia a direzionare il tiro - sempre con lo stick sinistro - e si finisce con l'allontanare l'atleta dalla pallina. Quante volte in Virtua/Mario Tennis (lasciamo perdere Top Spin) vi siete posizionati male, e il tennista pur di raggiungere la sferetta ha steccato il tiro? Be', qui è un evento rarissimo. Addirittura, anche senza premere alcun tasto, il giocatore - mosso nella direzione giusta - tenta da solo di colpire la pallina. E la prende sempre, anche se la spedisce contro la rete. Come scrivevamo, ci si sente più registi della partita che attori. Come disse Andreotti parafrasando Pio XI, a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si indovina: queste eccessive automatizzazioni potrebbero essere semplicemente scellerate, oppure potrebbero essere prodromiche a una futura conversione mobile.

L'importante di essere Roger

Senza ombra di dubbio gli sviluppatori di Tennis World Tour hanno fatto il possibile per rendere la loro creazione la simulazione tennistica migliore del 2018, in contrapposizione ad AO Tennis. Almeno nell'aspetto e nelle sponsorizzazioni, ci sono riusciti. A questo titolo mancano tre pezzi pregiati come Nadal (testimonial di AO Tennis, appunto), Murray e Djokovic (il vantaggio di averli probabilmente era inferiore alla spesa), ma vanta la principale stella del firmamento tennistico, cioè Roger Federer. Pur essendo fastidioso non poter ricreare lo storico duello Federer-Nadal, oltre allo svizzero c'è stata un'oculata selezione di atleti che, nonostante presenti un notevole sbilanciamento a favore dei maschi, è sicuramente soddisfacente. Oltre agli eleganti Wawrinka, Gasquet e Dimitrov (tutti col rovescio a una mano), sono presenti quasi tutti i giovani più promettenti del circuito, da Kyrgios a Zverev, passando per Tsitsipas, Tiafoe e Fritz, nonché l'italiano Fognini (e altri ancora). Come anticipato sono solamente cinque le atlete della WTA, ovvero Muguruza, Kerber, Wozniacki, Keys e Bouchard.

Tennis World Tour: la recensione

Le animazioni del gioco non sono perfette: i tennisti spesso sembrano pattinare sul terreno di gioco, a volte hanno movimenti robotici, in altri casi ancora rispediscono la pallina al mittente senza averla effettivamente toccata (questa, forse, la pecca più fastidiosa). Pur non essendo ottime in generale, bisogna dire tuttavia che, soprattutto nei giocatori principali, sono ben caratterizzate: il servizio di Federer somiglia a quello reale, così come i suoi movimenti tra un punto e l'altro. Kyrgios gioca a due mani, ha il suo personale dritto arrotato, Wawrinka il suo servizio prepotente, Gasquet il suo rovescio. Sono fatti molto bene anche i due tennisti scaricabili a pagamento, ovvero le leggende McEnroe (nel gioco finale mancino, per fortuna, nonostante nell'anteprima fosse destrorso) e Agassi (di metà anni '90). Come prevedibile parliamo più di animazioni che di tattica di gioco, essendo molto automatizzati gli scambi tendono a somigliarsi anche tra tennisti molto diversi.

Dal circolo a Wimbledon

Abbiamo già accennato che non è - ancora - disponibile l'online, che ormai rappresenta una sezione indispensabile per ogni gioco competitivo. Non avevamo ancora detto tuttavia che non è stato inserito nemmeno il doppio, e questa è una mancanza piuttosto incomprensibile. In sostanza, oltre alle esibizioni, l'unica modalità davvero strutturata è quella legata alla Carriera. In questo contesto si crea un/una tennista attraverso un editor, scegliendone abiti e caratteristiche tecniche (mancino/destrorso, rovescio a una mano o a due), oltre che animazioni e tratti somatici (solamente una decina i visi inseriti). Una volta decisa la nazionalità e il nome, è tempo di iniziare la propria scalata verso il successo, che parte dalla fine della top 100. Attraverso allenamenti, esibizioni, acquisti e tornei, bisogna via via migliorare la propria classifica, aggiungendo abilità al personaggio e migliorandone le statistiche.

Tennis World Tour: la recensione

Vincere porta esperienza e soldi: con la prima si sviluppano i talenti del proprio alter ego, col denaro invece si acquistano materiali migliori e si ottengono i servizi degli allenatori e dei preparatori atletici. L'attività tennistica, come nella realtà, è scandita dal passare dei mesi: in primavera si gioca sulla terra rossa, in estate su erba, a fine - e inizio - anno sul cemento. In ogni periodo si può scegliere se dedicarsi a migliorare le proprie condizioni (allenandosi) o la propria classifica (giocando, e possibilmente vincendo, tornei). Nonostante la differenza tra i vari terreni sia poco importante in ottica di gioco, i campi, come in generale tutto l'aspetto visivo, sono realizzati discretamente: non sono i tornei reali, ma quasi sempre li ricordano da vicino. Tra gli slam è facile riconoscere Wimbledon e gli Australian Open, tra i master 1000 Miami (per fare qualche esempio). Raramente ci sono competizioni completamente inventate, come il nostrano Colosseum che, essendo indoor e sul cemento, non c'entra niente con gli Internazionali d'Italia. Se l'aspetto visivo è tra le parti migliori del gioco, il commento tecnico è tra le più imbarazzanti: la voce italiana dovrebbe essere quella di Paolo Bertolucci, ex tennista e commentatore Sky, ma le frasi che dice sono esagerate e ripetitive, e poco attinenti all'azione di gioco.

Conclusioni

Multiplayer.it
5.0
Lettori (18)
5.2
Il tuo voto

Ci sarebbe proprio bisogno di una bella simulazione tennistica, e Tennis World Tour rappresentava la nostra migliore speranza. Purtroppo le cose non sono andate come auspicavamo. Più che protagonisti della partita, questo gioco ci fa sentire registi - se non spettatori - della stessa. I colpi e i movimenti dei tennisti, e conseguentemente i loro scambi, sono troppo automatizzati, e troppo facili da eseguire. Se da vedere possono sembrare realistici, da giocare non lo sono affatto. Queste meccaniche, che risultano poco sensate in questo contesto, sarebbero invece ideali in ottica mobile: non escludiamo perciò una futura conversione. Non bastasse questo, il gioco è uscito incompleto e senza modalità online, che però - pare - sarà aggiunta a breve. È un peccato, perché la modalità carriera è curata, e si deduce, sia dall'imperfetto roster di tennisti che dalle animazioni personalizzate, che gli sviluppatori sono appassionati di questo sport. Sarà per la prossima.

PRO

  • Da vedere è piuttosto realistico
  • Ottima modalità carriera
  • Roster oculato e apprezzabile...

CONTRO

  • ... ma con poche tenniste
  • Pessima telecronaca
  • Niente doppio né multiplayer online (per ora)
  • Scambi troppo automatizzati