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Sfida all'ultima palla

Tra speranze e paure arriva finalmente anche PES 2010, con la promessa da parte di Konami di far dimenticare i passi falsi mossi in passato.

RECENSIONE di Rosario Salatiello   —   15/10/2009

Versioni testate: PC e PlayStation 3

Per tutti coloro i quali sono abituati a nutrirsi quotidianamente di videogiochi e pallone un titolo come Pro Evolution Soccer 2010 non ha praticamente bisogno di presentazioni, tanto è il successo riscosso dalla serie Konami durante l'ultimo decennio nel genere delle simulazioni calcistiche. In questo ambito solo la serie FIFA ha provato negli anni passati a mettere il bastone tra le ruote alla fatica del team guidato dal volpone Shingo "Seabass" Takatsuka, mente dietro la serie a partire dai primi Winning Eleven fino a oggi.

Sfida all'ultima palla

Negli ultimi anni però ci sono stati alcuni segnali che gli appassionati di PES non hanno mancato di cogliere, culminati nel flop colossale della versione 2008 del gioco mentre EA e FIFA facevano passi da gigante per recuperare il proprio gap nei confronti di Konami e PES. Dopo aver risollevato le proprie sorti in zona Cesarini con l'uscita di PES 2009, non esente da problemi soprattutto nelle partite online, la sfida del team giapponese con i rivali del Canada sembra essere definitivamente arrivata al culmine: come già visto su queste stesse pagine FIFA 10 è riuscito nell'intento di mettere la definitiva freccia per il sorpasso a PES 2010. Il titolo Konami è chiamato dunque a confermarsi il re delle simulazioni calcistiche o a cedere inesorabilmente lo scettro al proprio rivale di sempre: come finirà lo scontro? Andiamo a scoprirlo!

Come se scrive Gembions Lig?

Prendendo spunto da uno striscione esposto dai tifosi del Chievo qualche anno fa, la prima cosa che colpisce in PES 2010 è la presenza in pompa magna della licenza della Champions League, massima competizione calcistica europea presente con stadi, marchi, grafiche e suoni, compresa la sua mitica colonna sonora e la possibilità di giocarla oltre che in singolo anche insieme ai propri amici.

Sfida all'ultima palla

Ma andiamo per ordine: dopo l'ottima introduzione filmata, il menu di gioco ci propone, oltre alla solita Esibizione e alla suddetta Champions, anche la possibilità di intraprendere la modalità Diventa un Mito (abbastanza simile a quella vista in PES 2009) e la Master League, quest'ultima rinnovata per l'occasione con l'introduzione di tre diversi menu in cui gestire rispettivamente tattiche e allenamenti della squadra, la configurazione della partita in corso e tutte le trattative d'acquisto più la gestione di staff tecnico e sponsor, elementi cruciali per la riuscita della propria squadra soprattutto nel caso in cui si decida di partire da zero invece che affidarsi a una squadra già esistente.Tornando alle modalità non manca la possibilità di intraprendere coppe e campionati vari (assente la Bundesliga) anche coi nostri amici grazie alla nuova modalità Comunità, con la quale raggruppare i propri compagni di gioco preferiti dando luogo ad appassionanti sfide. Confermando un trend che vuole un cambio di look ogni anno, anche in questa edizione 2010 i menu di PES sono stati completamente rivisitati dagli sviluppatori, che sono stati comunque bravi a dare alla luce una nuova veste grafica - probabilmente la più lontana dai classici canoni della serie - comunque in grado di non lasciare spaesato il giocatore in nessun momento.

Il prepartita

Prima di scendere in campo occorre scegliere le solite opzioni di gioco, tra le quali la durata del match e la difficoltà: proprio a proposito di quest'ultima occorre aprire una piccola parentesi, consigliando in primis ai giocatori più navigati di partire immediatamente con il livello massimo Campione, dato che a conti fatti gli altri gradi sembrano essere livellati decisamente verso il basso, rendendo anche l'esperienza di gioco a livello Regolare (quello intermedio di default) una passeggiata di salute per gli appassionati storici della serie PES più smaliziati, che dopo un'iniziale fase di ambientamento non troveranno particolari problemi a vincere le partite anche largamente.

Sfida all'ultima palla

Tutto ciò, facendo un confronto con la concorrenza, non avviene in FIFA 10 dove i vari livelli di difficoltà sono più equilibrati tra loro offrendo un tipo di sfida a gradini, frutto di migliori routine di intelligenza artificiale in grado di adattarsi ai settaggi scelti, mentre al contrario in PES 2010 si riscontra solo un generale "imbrocchimento" degli avversari al calare della difficoltà. Nella fase d'impostazione tattica gran parte dei vecchi parametri ha lasciato spazio al pubblicizzato sistema di slider, con il quale impostare il comportamento dei propri giocatori in ogni occasione, dal movimento senza palla proponendosi al portatore alle distanze tra i reparti, dall'altezza della linea difensiva alla possibilità di impostare una specie di libero in copertura tra i due centrali: i valori impostati negli slider sono immediatamente riscontrabili nelle fasi di gioco, al punto da lasciar caldamente consigliare di non trascurare assolutamente questo aspetto tattico prima del calcio d'inizio. Stesso discorso per l'altra nuova introduzione di quest'anno, il sistema di carte individuali, con il quale ogni giocatore ha alcuni comportamenti distintivi rispetto agli altri e che quindi rende l'impiego del calciatore nel suo ruolo ideale ancora più verosimile.

Palla al centro

Quale che sia la modalità scelta per giocare, arriva il momento di calzare gli scarpini e scendere in campo: l'impatto col sistema di controlli richiede una piccola fase di ambientazione iniziale, dato che con l'introduzione delle nuove animazioni per i cambi di direzione essi sono diventati meno immediati rispetto al passato, impedendo da un lato i movimenti e le serpentine innaturali visti nei vecchi capitoli di PES, ma richiedendo dall'altro una certa fluidità di movimento nel controllo per evitare di perdere la palla. Parlando del sistema di gioco non si può fare a meno di tenere in considerazione i famigerati movimenti a 360° implementati quest'anno dagli sviluppatori, movimenti che sembrano essere apprezzabili soprattutto nelle fasi senza palla, svanendo quando il giocatore controllato ha il pallone tra i piedi: prova provata che i famosi binari purtroppo non sono del tutto stati eliminati, altro aspetto in cui PES 2010 deve decisamente migliorare.

Sfida all'ultima palla

La fisica del gioco si conferma invece essere la migliore presente sulla piazza, riscuotendo il proprio successo negli scontri tra i giocatori ma soprattutto nella gestione della palla, implementata in modo realistico con traiettorie e rimbalzi identici a quelli di un pallone reale. Tra le novità di quest'anno troviamo inoltre la (re)introduzione del portiere manuale e la nuova gestione dei rigori, per battere i quali non basta più premere il tiro e dare una direzione ma occorre fare attenzione sia al livello di pressione esercitata sul tasto sia al tempismo nel muovere al momento e al livello giusti la levetta analogica, meccaniche che rendono finalmente anche in PES la lotteria dei rigori una questione di abilità oltre che di intuito e fortuna.

Trofei PlayStation 3

La versione PlayStation 3 di PES 2010 mette a disposizione 29 trofei, dei quali ben 5 d'oro e 11 d'argento. Quelli più interessanti sono dedicati alla vittoria della Champions League sia come giocatore che come allenatore, passando per una serie di vittorie online che offline, in rimonta o in zona Cesarini.

Fotorealismo?

L'esperienza di gioco di PES 2010 ha dal punto di vista dell'ambientazione un che di magico sin dall'introduzione filmata iniziale, probabilmente una delle migliori mai viste nella serie Konami, esperienza che ha il suo culmine giocando la Champions League, competizione in cui tutti gli elementi grafici concorrono a riprodurre gli attimi che siamo abituati a vedere in televisione. Purtroppo però l'assenza di qualche licenza ufficiale (London FC vi dice niente?) finisce per stonare inesorabilmente con tutto il resto. Scendendo nei dettagli del comparto tecnico, viste le immagini e i video circolati nei mesi passati è forse ridondante dire che il dettaglio grafico dei giocatori e delle loro espressioni facciali in tempo reale raggiunge nuovi livelli di fotorealismo, soprattutto nei modelli dei campioni più famosi, soddisfacendo comunque anche con le sembianze di quelli meno celebri. Le ulteriori animazioni introdotte concorrono come dicevamo a rendere il gioco più fluido e verosimile, limitando il fenomeno odioso dei cambi repentini di direzione a 90° e 180°, anche se il Messi di turno sarà comunque in grado di dare qualche grattacapo di troppo coi suoi dribbling ubriacanti. Gli stadi dispongono buone texture per quanto riguarda il campo da gioco, ma purtroppo ci sono pochi effetti di luce e colori che rendono il tutto un po' "asettico". Dal punto di vista prestazionale la versione PC ha presentato in alcune risoluzioni parte dei problemi storici di framerate su questa piattaforma, facendoci scegliere come migliore per giocare la 720p nonostante fosse possibile selezionare anche la 1080p, ma praticamente mai a 60fps, probabilmente a causa del fatto che l'ottimizzazione del motore grafico anche su PC ha seguito un po' quello delle versioni console del gioco, dove il titolo gira senza alcun patema evidente. Il sonoro vede una serie di musiche prese da brani di gruppi famosi come Keane e Stereophonics, mentre nel tifo si fanno un po' mancare supporto e cori da parte dei tifosi ospiti, anche in occasione di un gol troppo freddi nel festeggiare la propria squadra. La telecronaca, ancora affidata a Pardo e Altafini nella versione italiana, non cambia moltissimo rispetto a PES 2009 presentando i soliti tratti che hanno portato tutti noi ad amare e odiare in maniera diametralmente opposta le uscite del mitico Josè.

La Videorecensione

Conclusioni

Multiplayer.it
8.7
Lettori (276)
7.5
Il tuo voto

PES 2010 è il passo avanti nella nuova generazione che tutti quanti avremmo voluto vedere nel 2008, ma a distanza di due anni quella che avrebbe potuto essere un'ottima partenza si trasforma in un qualcosa comunque di ottimo livello, ma che resta troppo ancorato a sé stesso e ai suoi precedenti storici. Le migliorie rispetto all'anno scorso sono senza ombra di dubbio evidenti, così come il comparto tecnico sopratutto in termini di grafica e fisica della palla. Con una concorrenza quest'anno quanto mai in grado di creare seri grattacapi grazie ad un prodotto completo in ogni suo aspetto, simulativo e appagante, sarà poi necessario sfoggiare la migliore modalità online (che purtroppo non è stato possibile provare a causa dei server ancora disconnessi dalla rete in fase di recensione) per garantire ai propri fan quello che cercano da anni. PES 2010 è quindi un titolo che fa del divertimento e della rappresentazione della partita i suoi punti di forza, ma che ha bisogno di diversi innesti futuri per riprendersi il trono della simulazione calcistica per eccellenza. Discorso diverso per la versione PC dove il titolo Konami vince pienamente la sfida.

PRO

  • Più licenze, Champions League ed Europa League
  • Rappresentazione della partita e fisica al top
  • Il nuovo sistema di slider

CONTRO

  • I binari non sono scomparsi
  • Troppo ancorato al passato
  • Risposta ai controlli non immediata

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Intel Core i7 920
  • 6GB di RAM
  • ATI Radeon HD 4870 X2 1GB

Requisiti minimi

  • Intel Pentium IV a 2,4 GHz o processore equivalente
  • 1GB di RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce FX o ATI Radeon 9700.

Requisiti consigliati

  • Processore Intel Core2 Duo a 2,0 GHz
  • 2GB di RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce 7900, AMD ATI Radeon HD2600 o superiore.