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Dreamkiller, recensione

Un tempo i sogni venivano letti dagli psicanalisti, oggi la musica è cambiata e si preferisce affrontare gli incubi a colpi di mitra.

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   23/10/2009

Che dite? Dreamkiller vi sembra un clone di Painkiller? Non scherziamo, Dreamkiller è un clone spudorato di Painkiller, realizzato tra l'altro piuttosto bene, sorbole. Sviluppato dallo stesso team che ha dato vita a Painkiller: Overdose, mette nei panni succinti e stropicciati di Alice Drake, una psicoloca che cura i pazienti

Dreamkiller, recensione

entrando nei loro sogni e abbattendone le fobie a colpi di fucile a pompa (sono finiti i tempi del lettino e dell'interpretazione dei sogni). La nostra ragazza, che evidentemente si è laureata con Chuck Norris, ha un caratterino niente male (e anche la necessità di mettere i pazienti a loro agio va a farsi benedire) e non è molto propensa al dialogo. È vero, ogni tanto ci prova a dire quattro baggianate per intepretare ciò che vede nella mente del cliente di turno, ma tanto finisce sempre per far saltare tutto in aria, quindi perché perdere tempo?

Le cose si fanno serie

Come già detto, siamo praticamente difronte a un Painkiller con protagonista una donna. Aspettatevi quindi sparatorie, sparatorie furiose e sparatorie al cardiopalma intervallate da sparatorie ossessive e sparatorie feroci. Tutti i livelli sono strutturati come arene e le brevissime fasi esplorative servono solo per spostarsi da un'area all'altra dove far ripartire la sinfonia delle armi.

La nostra ragazza, che evidentemente si è laureata con Chuck Norris, ha un caratterino niente male

I nemici attaccano sempre in grandi quantità e hanno un'intelligenza artificale che spazia dalla velina al partecipante alle selezioni del Grande Fratello, con picchi che possono raggiungere il livello di un ospite di Uomini e Donne. Ovviamente, come Serius Sam insegna, non è questo il caso in cui rimpiangeremo tattiche d'attacco studiate o manovre d'accerchiamento raffinate. A contare sono i numeri e gli scontri non lasciano il tempo di mettersi a pensare. L'importante è sparare e schivare più colpi possibili, evitando magari di finire in qualche dirupo (saranno sogni, ma fanno molto male).

Dal punto di vista del framerate, Dreamkiller si è dimostrato costante e sulla configurazione di prova non è mai sceso sotto i 60 fotogrammi al secondo
Dal punto di vista del framerate, Dreamkiller si è dimostrato costante e sulla configurazione di prova non è mai sceso sotto i 60 fotogrammi al secondo

Una supposta non basta

I dodici livelli da cui è composto il gioco sono molto vari. Gli sviluppatori si sono presi la libertà di creare scenari e nemici eterogenei, sfruttando l'idea delle diverse afflizioni mentali come trampolino creativo. Il paziente ha paura dei giocattoli ed è agorafobico? Preparatevi ad affrontare delle bambole killer in spazi amplissimi. Il paranoide di turno ha paura dei ragni? Indovinate un po' chi saranno i nemici del livello?

Bisogno di un parrucchiere?
Bisogno di un parrucchiere?

Paura della follia? Benvenuti in manicomio. Gli esempi fattibili sarebbero molti altri, ma ci siamo capiti. Da questo punto di vista la mancanza di un'unità stilistica potrà infastidire qualcuno, ma altri troveranno interessante e bello il girovagare per livelli che cambiano radicalmente anche al loro interno, seguendo la patologia del malato di turno. Alla fine di ogni livello si trova l'immancabile boss, solitamente un nemico più grosso della media, mentre ogni nemico ucciso può far cadere dei talismani che ricaricano l'energia, la magia o potenziano le armi - di queste ultime se ne possono portare due alla volta e ognuna dispone di due modalità di fuoco.
Tecnicamente siamo nella media, pur non potendo certo gridare al miracolo, anche per via di una produzione non proprio da titolo tripla A. Comunque, gli sviluppatori hanno saputo usare saggiamente le risorse a loro disposizioe e lì dove non sono arrivati i soldi hanno sopperito con la fantasia e la capacità di creare livelli interessanti e nemici folli, rappresentando bene i mondi onirici deviati dei pazienti.

Conclusioni

Multiplayer.it
7.0
Lettori (10)
6.9
Il tuo voto

Dreamkiller è liberatorio, nel senso che non è certo un capolavoro, ma intrattiene il tempo che dura e ridà un po' di lustro a un tipo di sparatutto snobbato dai publisher, quello incentrato completamente sulle sparatorie disimpegnate. Pubblicato a prezzo budget e localizzato in italiano, ve lo consigliamo se siete alla ricerca di un titolo con cui riscaldare il mouse.

PRO

  • Grande varietà di scenari e nemici
  • Livelli impegnativi
  • Non dà respiro

CONTRO

  • Struttura di gioco troppo rigida
  • Il doppiaggio in italiano
  • Un po' stagionato

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore: Intel Core 2 Quad Q6600
  • RAM: 4 GB
  • Scheda video: GeForce 250 GTS
  • Sistema operativo: Windows Vista

Requisiti minimi

  • Sistema operativo: Windows XP SP3, Windows Vista SP2, Windows 7 (non supporta Windows 95/98/ME/2000/NT)
  • Processore: Processore dual core da 2.4 Ghz (Intel Core 2 Duo o AMD Athlon X2)
  • RAM: 1 GB (Xp), 2 GB (Vista)
  • Scheda video: compatibile con le Directx 9.0c con 256 MB di memoria video e con il supporto per gli shader 3.0 | ATI: Radeon HD 2600 | Nvidia: Geforce 7600
  • Spazio su disco: 10.1 GB + 1 GB per lo Swap File
  • DirectX: 9.0c

Requisiti consigliati

  • Processore: Intel Core 2 Duo 2.8 GHz o AMD Athlon X2 Dual-Core 5200+
  • RAM: 2GB o superiore
  • Scheda video: compatibile con le Directx 9.0c con 512 MB di memoria video | ATI: Radeon HD 3870 | Nvidia: Geforce 8800 GT