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Libeccio o tramontana?

Un'altra espansione per Europa Universalis III? Ma quella precedente non doveva essere l'ultima? Pare proprio di no. Vediamo com'è questo Vento Divino...

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   29/12/2010

"Signor generale, signore, si affacci alla finestra! C'è una fila di barbari che ha occupato la città!" Il generale non perde tempo e apre le persiane della sua stanza. Dopo un veloce sguardo alla piazza sottostante, chiude gli scuri e spiega con calma all'allarmato coscritto: "Ma no, non sono barbari. Stanno partecipando a un provino..." "Per arruolarsi?" "No, per il Grande Fratello". Il coscritto sembra non capire. "Signore, chi è questo Grande Fratello?" "Un occhio misterioso e onnisciente per il quale gli uomini e le donne occidentali saranno felici di degradarsi al livello delle bestie". "E perché permettiamo una cosa del genere nelle nostre piazze?" "E chi siamo noi per giudicarli? E poi la produzione ci ha pagato bene."

Libeccio o tramontana?

Il soldato è perplesso, ma il generale lo congeda infastidito cercando la quiete perduta e la sua rivista erotica. Purtroppo per lui, non fa in tempo a sfogliare la prima pagina e a sbottonarsi la patta che qualcun altro bussa alla sua porta. È uno dei suoi uomini più fidati che gli parla allarmato: "Signore, due generali hanno cambiato idea. Ci mancano i voti per dichiarare guerra ai vicini." "Ma oggi siete tutti allarmati? E che sarà mai! Tutto questo casino per un paio di voti... impariamo da chi la sa lunga, compriamoli!" "Signore, come possiamo fare, signore?" "Dilettante. Facile, chiediamo al re di rimandare la dichiarazione di guerra di un mese e iniziamo a lavorarli ai fianchi. Mandiamogli qualche donna, paghiamogli il mutuo, cose così, insomma." "Ma sono tutti uomini d'onore, signore, non cadranno mai!" "Pfui, l'onore è roba da romanzo d'appendice. Sono uomini mediocri, quindi sono corruttibili. Vedrai che con un paio di prostitute e qualche mazzetta si sistema tutto e il mese prossimo avremo la nostra bella guerra. Basta saper aspettare."

Venticello de borgata

Divine Wind è la nuova espansione di Europa Universalis III, strategico a turni uscito nell'ormai remoto 2007. Non perderemo tempo a ridiscutere le complessissime meccaniche che lo regolano, che non sono riassumibili in poche righe. Vi basti sapere che il giocatore deve gestire una nazione in tutti i suoi aspetti, con un livello di dettaglio inaudito, ma con una curva di apprendimento molto ripida (si parla di diverse ore da passare a studiare l'interfaccia e tutte le funzioni del gioco). Se volete maggiori ragguagli, andate a leggerne la recensione cliccando questo link. È importante notare l'incredibile longevità del titolo, visto che a quattro anni dalla pubblicazione viene ancora rifornito di espansioni, segno che gli amanti degli strategici lo hanno promosso a pieni voti, anche a livello commerciale. In effetti, gli strategici che possono vantare la profondità di un Europa Universalis qualsiasi sono pochissimi, e non è poi così strano che chi lo abbia acquistato allora lo giochi ancora oggi.

Libeccio o tramontana?

Viaggio in Cina e in Giappone

L'idea principale alla base di Divine Wind è di offrire all'appassionato la possibilità di confrontarsi con nazioni e periodi storici diversi da quelli classici. È quindi possibile giocare con la Cina e il Giappone, che hanno risorse differenti da quelle che abbiamo imparato a conoscere. Giocando con la Cina bisognerà gestire tre fazioni. Ognuna ha dei punti di forza e dei campi d'influenza specifici: gli Eunuch sono interessanti all'espansione economica e territoriale, i Temple a quella religiosa e i Bureaucrat nel potenziamento interno. Giocando è possibile gestire la situazione in diversi modi, ad esempio cercando di assecondare la fazione più potente, oppure favorendone un'altra per farle assumere il potere. È impossibile mantenere l'equilibrio tra le tre fazioni, quindi bisogna scegliere come comportarsi e agire di conseguenza, se non si vuole penalizzare l'intero impero.

Libeccio o tramontana?

Il Giappone è molto diverso da gestire rispetto alla Cina. Assumendo il ruolo di un Daimyō - Minamoto, Fujiwara, Taira o Tachibana - il giocatore deve cercare di diventare Shogun rovesciando quello al comando. Per farlo bisogna agire per via diplomatica o per via militare. Riuscire non è assolutamente facile, visto che dopo aver fatto decadere uno Shogun, bisogna agire per farsi eleggere e non è detto che gli altri Daimyō muoiano dal desiderio di mettere il potere in mano all'usurpatore. Per farcela, bisognerà convincerli diplomaticamente o sconfiggerli sul campo di battaglia dopo lo scoppio della guerra civile. Assumere il ruolo di Shogun è solo l'inizio, perché raggiunto quell'obiettivo bisognerà gestire l'intero Giappone, prendendo decisioni in tutti i campi. Ogni scelta comporta l'alterazione del valore di influenza sui Daimyō. Se l'influenza scende troppo, si avranno nuove guerre e si rischierà di essere rovesciati dal ruolo di Shogun.

La fazione vincente

Libeccio o tramontana?

Tra le due nuove nazioni, quella più interessante da giocare è sicuramente il Giappone. La Cina, a causa di eventi contingenti al territorio, richiede delle scelte più schematiche e alla lunga meno libere di quelle del Giappone. In generale è ora più difficile fare la guerra. Il meccanismo di chiamata alle armi degli alleati rende i conflitti più difficili da vincere e in alcuni casi ci si trova a combattere su una scala molto maggiore di quella inizialmente preventivata, con il rischio di dover affrontare nazioni più potenti di quella attaccata, per il solo fatto che sono alleate degli offesi. Un altro cambiamento riguarda la produzione degli edifici: ora ce ne sono di più e ci vuole più tempo per realizzarli, soprattutto nelle prime fasi di una partita, che sono sempre le più delicate.
Dal punto di vista tecnico, Divine Wind non aggiunge nulla a quanto già visto in Europa Universalis III. Quindi, aspettatevi le solite schermate riepilogative e la solita, essenziale, mappa del mondo. Non che la povertà tecnica sia un difetto per un titolo del genere, che vive di ben altre qualità, e non era neanche il caso di aspettarsi chissà cosa da un'espansione, che deve principalmente allungare l'esperienza di gioco originale, non certo rivoluzionarla, cosa che Divine Wind fa benissimo.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.0
Lettori (11)
5.8
Il tuo voto

Chiunque si sia appassionato a Europa Universalis III e volesse riprenderlo in mano, dovrebbe tenere in considerazione l'acquisto di Divine Wind. Si tratta di un'ottima espansione che aggiunge molte ore di gioco al titolo base, grazie ad aggiunte sostanziali e a diverse modifiche al gameplay originale. Come al solito per i titoli di Paradox, vale ripetere l'avvertenza che non si tratta di un gioco pensato per tutti, ma solo per i veri amanti della strategia e come tale va giudicato. Se vi trovate in difficoltà a scegliere il colore della skin del vostro personaggio in un action in terza persona, lasciatelo perdere.

PRO

  • Molte novità
  • Meccaniche di gioco raffinate

CONTRO

  • Giocare con la Cina non è interessante come con il Giappone

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore: Intel Core 2 Quad Q6600
  • RAM: 4 GB
  • Scheda video: GeForce 250 GTS
  • Sistema operativo: Windows Vista

Requisiti minimi

  • Sistema Operativo: Windows XP/2000/Vista/Windows 7
  • CPU: 1.9 GHz o superiore
  • RAM: 512 MB RAM
  • Hard Disk: 1 GB di spazio libero
  • Scheda Video: 128 MB, Vertex e Pixelshader 2.0