Dopo essere stata a lungo l'unica vera icona del genere racing su piattaforme mobile, la serie Asphalt si è trovata a dover competere, nell'arco di un paio d'anni, contro una sfilza di concorrenti sempre più agguerriti, che vanno dall'inaspettato e sensazionale Real Racing di Firemint a quel Need for Speed che, con Shift e Undercover, sembra finalmente aver deciso di mostrare i muscoli nel mercato App Store.
Grazie soprattutto all'essere stato sviluppato con iPhone come un'unica piattaforma di riferimento, il quinto capitolo del franchise Gameloft aveva segnato un discreto passo in avanti rispetto a quelli che lo avevano preceduto, ma con la recente uscita del fantastico Real Racing 2, Asphalt 6 si ritrova improvvisamente con le spalle al muro, costretto a dover offrire un'esperienza sopra le righe per non uscire sconfitto dallo scontro. O, almeno, per non uscirne con le ossa troppo rotte. Il team francese ha così deciso di giocare tutto sulla velocità e sull'adrenalina, cercando di superare la concorrenza con una botta di Nos sul rettilineo.
La gara dei grossi marchi
Come da tradizione, Asphalt 6: Adrenaline è un racing spudoratamente arcade, veloce e cafone, in cui si spinge con forza l'acceleratore e si affronta ogni curva in derapata. Basterebbe questo a far sembrare fuori luogo qualsiasi confronto con l'approccio più simulativo di Real Racing 2, ma l'uscita dicembrina quasi contemporanea ha portato inevitabilmente a un testa a testa per la corona del miglior gioco di corse su iPhone. Il sottotitolo è stavolta dovuto alla novità principale introdotta da Gameloft e mirata a rendere ancora più frenetica ciascuna sfida: attraverso la raccolta di oggetti lungo la strada o grazie a una guida spericolata fatta di salti nel vuoto e derapate, l'indicatore del Nos va man mano riempiendosi. Normalmente il giocatore è in grado di utilizzare l'azoto per ottenere una potente accelerazione, ma una volta che l'indicatore è pieno si può attivare la modalità Adrenalina: lo scenario diventa interamente monocromatico, l'auto subisce una spinta lunga e impressionante, mentre gli avversari vengono evidenziati in rosso e resi facilmente visibili. Per tutta la durata del Nos, infatti, il bolide del giocatore è in grado di scaraventare per aria le altre vetture semplicemente sfiorandole, cosa che lungo tutta la carriera si rivela talvolta utile e talvolta indispensabile. Un calcio nei denti al realismo, ovvio, ma volete mettere la sensazione di sfrecciare a 470 chilometri orari lungo le strade di Los Angeles, trasformando le auto avversarie in lattine di Sprite? La carriera in singolo porta ad affrontare undici diverse competizioni, per un totale di 55 sfide sparpagliate tra alcune delle più suggestive località del mondo. Forte dei pareri positivi ricevuti con gli ultimi capitoli, Gameloft ha poi deciso di alternare ancora una volta gare tradizionali a sfide alternative: si va dai più classici match a tempo a duelli 1 contro 1, passando per la modalità Collezionista, nella quale raccogliere un certo numero di simboli lungo il percorso, o per quella denominata Eliminazione, in cui bisogna mettere fuori gioco abbastanza auto rivali. Di volta in volta vengono poi proposti due obiettivi da portare a termine nel corso di una stessa gara, grazie ai quali guadagnare stelle utili a sbloccare nuove vetture, adesivi e potenziamenti.
Nonostante la discreta varietà di situazioni, tuttavia, si ha sempre la strana sensazione, comune a molti giochi di corse, che l'IA avversaria tenda a barare, andando molto più lenta quando si è in svantaggio e assai più veloce quando si è nelle prime posizioni. Se questo stratagemma da un lato aiuta a tenere alta la sfida fino all'ultima curva, dall'altro tende a non premiare del tutto la bravura del giocatore, e anzi rischiando di fargli perdere un'intera e impeccabile gara per un singolo errore commesso all'ultimo tornante. Nulla da dire invece sul sistema di controlli, perfezionato rispetto al precedente capitolo e del tutto personalizzabile, dando la possibilità di sterzare sia inclinando il dispositivo, sia toccando un volante virtuale sullo schermo, laddove uno o più tocchi permettono di attivare il Nos e deciderne la potenza. In sella a una moto le cose diventano un po' più complicate e per via di una manovrabilità decisamente approssimativa si ha la sensazione di guidare un razzo impazzito e pronto a spiccare il volo. L'altissima velocità che si raggiunge quasi subito riesce però a mascherare le piccole imperfezioni grafiche del gioco. Sia chiaro, finalmente la serie è riuscita a scollarsi di dosso il peso di un framerate a dir poco imbarazzante, mentre il supporto a Retina Display e la quantità di oggetti che si muovono su schermo contribuiscono ad esaltare ciascun tracciato; eppure non si può negare che, soprattutto per la qualità delle texture e la cura per i dettagli, Asphalt 6 non riesca a impressionare quanto invece ha fatto Real Racing 2, facendo sembrare ogni auto un modellino in plastica laccata. Ci sono comunque alcuni elementi in cui il gioco Gameloft eguaglia o addirittura supera tutti i suoi rivali, a partire dal peso delle sue licenze: con oltre 40 vetture che sfoggiano nomi altisonanti come McLaren, Lamborghini, Aston Martin, Ducati e Ferrari, il nuovo capitolo di Asphalt propone il parco auto-moto più vario e accattivante tra tutti giochi di corse presenti su App Store. Anche il sistema di tuning è molto più corposo e vario rispetto a quello di Real Racing 2, permettendo di potenziare la propria auto, applicarne adesivi o sceglierne liberamente il colore o l'opacità del vetro. Inoltre, in maniera simile alle fidanzate introdotte in Asphalt 5, un sistema di sponsorship conferisce ulteriori bonus in denaro e prestazioni, sebbene il tutto sia parzialmente rovinato dal costo non bilanciato delle componenti, ritrovandosi così un sistema turbo per una Mini Cooper che costa esattamente quanto quello di una Bugatti Veyron. E la modalità multigiocatore? Purtroppo una volta online il titolo si rivela deludente: tra tutte le sfide presenti nella carriera, l'unica proposta in questo caso è quella tradizionale, con 6 giocatori che possono sfidarsi attraverso Gameloft Live!. Non solo si tratta di un numero infimo se paragonato ai 16 avversari che possono competere in Real Racing 2, ma l'impossibilità di stabilire un limite minimo o massimo di velocità genera spesso match sbilanciati, in cui una rispettosa Nissan Nismo deve magari vedersela con una Lamborghini Murciélago truccata.
La versione testata è la 1.0
Prezzo: 5,49 euro
Link App Store
Conclusioni
Sono davvero pochi i motivi per cui criticare Asphalt 6: Adrenaline, dal momento che si tratta sicuramente del miglior capitolo della serie. Pur essendo compatibile con gli iPhone e iPod Touch di vecchia generazione, il gioco trae tutto il meglio dall'hardware di iPhone 4, offrendo un'esperienza visivamente notevole e, soprattutto, forte di un framerate che sui dispositivi recenti è più costante che nei precedenti episodi. Gli sponsor sono decisamente più azzeccati e coerenti delle formose ragazze di Asphalt 5, mentre la carriera in single-player permette per ore e ore di apprezzare le forti licenze del gioco. Tuttavia di grosse novità non ce ne sono, e con concorrenti sempre più agguerriti e nomi più altisonanti pronti a conquistare l'App Store, la serie Gameloft comincia a sentire l'esigenza di rinnovarsi e offrire qualcosa che vada ben oltre l'aggiunta di un Nos più potente.
PRO
- Le migliori licenze auto-moto
- Frenetico, veloce e divertente
- Ottima grafica
CONTRO
- Qualche incertezza sui vecchi dispositivi
- Modalità multigiocatore deludente
- Le moto necessitano di più cura