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Nazioni e colonie in guerra

Paradox propone un nuovo strategico a turni dedicato agli specialisti del genere: vediamo cosa ha da offrire

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   06/07/2011

Pride of Nations è il classico strategico a turni che richiede ore e ore per essere appreso. Mettersi a descriverlo in ogni suo dettaglio richiederebbe un convegno a tema, quindi eviteremo di entrare troppo nello specifico per non perderci nei menu che lo compongono. Sappiate soltanto che si tratta di un prodotto di grande complessità che permette di impersonare una delle grandi potenze mondiali del periodo che va dal 1850 al 1920, ovvero l'età vittoriana. Scelta una delle otto nazioni governabili (USA, Gran Bretagna, Germania, Francia, Giappone, Russia, Impero Austro Ungarico e Italia), ci si ritroverà subito alle prese con una serie di scelte da compiere che coinvolgono tutti i campi del buon governo. Come tradizione di questi giochi vuole, le decisioni più importanti si riflettono sull'intera politica di una nazione.

Nazioni e colonie in guerra

Quindi aspettatevi una vasta serie di scelte a livello economico, che vanno a incidere fortemente sui mezzi di sostentamento delle truppe nelle colonie, queste ultime necessarie per mantenere alto il prestigio della propria nazione e per rifornire la madre patria di materie prima da scambiare sui mercati. Tutto è interconesso. Ma questo era solo un banale esempio di una delle possibili concatenazioni di comparti gestionali. In realtà ci sono così tante decisioni da prendere e aspetti da considerare, questi ultimi ben rappresentati da tabelle, grafici e affini, di cui l'ultima fatica di Paradox è ricchissima, che è riduttivo limitarsi a considerarne uno o due. Pensate che una partita giocata all'intensità massima, ovvero ponderando ogni mossa dopo aver studiato attentamente tutti i report a disposizione, può spalmarsi lungo diverse decine di ore di gioco. Niente che spaventi chi mangia pane e strategia tutti i giorni, ovviamente.

Intelligenza artificiale e interfaccia

Dal punto di vista dell'intelligenza artificiale, altro aspetto chiave per il successo di un prodotto del genere, Pride of Nations offre una CPU capace di mettere in difficoltà e di prendere decisioni sempre coerenti. Non è imbattibile, ma non è nemmeno di quelle che commettono errori marchiani o che sono costrette a barare per avere qualche vantaggio (ehi Sid Meier, stiamo parlando con te). Oltretutto è capace di destreggiarsi in tutte le quattro aree (gestione economica, gestione delle colonie, gestione dell'esercito e gestione politica) senza far rimpiangere troppo un giocatore umano. L'interfaccia di gioco può apparire leggermente confusionaria, almeno all'inizio, e il giocatore non è certo aiutato dal pessimo tutorial che spiega solo gli elementi più superficiali (spesso solo quelli più ovvi).

Nazioni e colonie in guerra

In realtà in titoli del genere l'interfaccia è sempre piuttosto problematica, perché deve comunque dare al giocatore la possibilità di destreggiarsi tra decine di schermate differenti. In questo senso gli sviluppatori di Pride of Nations sono riusciti a comporre i menu in modo funzionale e razionale; insomma, imparare a giocare richiede soltanto un minimo di pratica. Pratica che, rapportata al genere, significa diverse ore di studio.

Problemi e plausi

Dovendo parlare dei difetti di Pride of Nations, vengono subito in mente i nomi di almeno altri due titoli della Paradox: Europa Universalis III e Victoria II. Il senso di ciò che vogliamo dire è più chiaro di quello che sembra: Pride of Nations è un titolo strategicamente molto profondo, ma non raggiunge le vette dei due titoli sopracitati, sacrificando alcuni aspetti, apparentemente secondari, per proporre un'esperienza di gioco meno sfaccettata. Non che gli strateghi non troveranno pane per i loro denti aguzzi, solo che il confronto è un po' penalizzante. Certo, bisogna anche pensare che Pride of Nations viene venduto a un prezzo budget e che vale tutti i soldi che costa.

Nazioni e colonie in guerra

Meno giustificabili sono alcuni problemi di visualizzazione che abbiamo riscontrato. A volte i box di testo sono apparsi completamente sballati, rendendo difficile la lettura del loro contenuto. Altre volte abbiamo riscontrato qualche glitch grafico di troppo, nonostante non siano certo gli aspetti tecnici a fare il gioco.
Infine, ci preme sottolineare quello che non consideriamo assolutamente un difetto, ovvero la ripidissima curva di apprendimento. È vero, i neofiti del genere potrebbero trovarlo fin troppo complesso (anche in virtù di un tutorial povero e abbastanza inutile), ma quando mai un non appassionato di strategia comprerebbe un titolo come questo? Ovviamente si tratta di un prodotto destinato a un target specifico ed estremamente appassionato, quindi non ci pare il caso di penalizzarlo perché la casalinga di Voghera dei videogiocatori potrebbe trovarlo arduo. Ogni videogioco sceglie il suo pubblico, Paradox Interactive questo lo sa bene e, anche in questo caso, ha deciso di rivolgersi a una nicchia precisa di videogiocatori. La dobbiamo proprio biasimare per non aver puntato alla massa?

Conclusioni

Multiplayer.it
8.2
Lettori (9)
7.5
Il tuo voto

Pride of Nations è uno di quei monumentali strategici vecchio stampo pensato per gli appassionati della strategia vera, quella che richiede pianificazione, capacità di analisi e visione d'insieme. Anche se non è ricco e sfaccettato come Victoria II o gli Europa Universalis, rappresenta comunque una sfida di tutto rispetto, capace di catturare per intere settimane. Soltanto, se siete giocatori occasionali o se considerate Starcraft II un gioco strategicamente profondo, non aspettatevi di entrare immediatamente nei meccanismi del gioco. Il tutorial basta appena per comprendere le nozioni fondamentali, mentre per condurre una partita in modo cosciente bisogna sudare un po' di più.

PRO

  • Molte possibilità di scelta garantiscono una longevità enorme
  • Gli amanti delle statistiche lo troveranno sublime
  • Strategicamente molto profondo

CONTRO

  • Non ha tutte le sfaccettature di altri titoli della stessa Paradox
  • Il tutorial non è un granché
  • Qualche glitch di troppo

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore: Intel Core 2 Quad Q6600
  • RAM: 4 GB
  • Scheda video: GeForce 250 GTS
  • Sistema operativo: Windows Vista

Requisiti minimi

  • Sistema operativo: Windows Xp / Windows Vista Sp1/Windows 7
  • Processore: Pentium® IV 1800+ MHz
  • RAM: 1GB (Xp), 2GB (Vista, 7)
  • Scheda video: con 512 MB di V-RAM o superiore
  • Spazio su disco: 3 GB
  • DirectX: 9.0c