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L'ultima fotografia

Dopo l'apparizione in Case West, il protagonista dell'originale Dead Rising torna per una reinterpretazione del secondo episodio che lo vede impegnato in un estremo tentativo di riscattarsi

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   17/10/2011

Versione testata: PC

Non c'è dubbio che il primo episodio di Dead Rising sia stata una delle più interessanti esclusive per Xbox 360. Uscito nel 2006, il gioco mostrava in modo molto efficace ciò che la console Microsoft era in grado di fare in termini di conta poligonale e stabilità del frame rate, e allo stesso tempo vantava una cura per i dettagli assolutamente senza precedenti. Il protagonista, Frank West, poteva infatti visitare uno qualunque dei numerosi negozi presenti nel centro commerciale di Willamette per trovarvi all'interno oggetti di ogni tipo, riprodotti con dovizia di particolari (persino le scatole di cereali nel supermercato...) e utilizzabili come armi più o meno efficaci da contrapporre alla sconfinata orda di zombie che aveva invaso la struttura.

'Che ne dici, nonno? Hai dei soldi?'
"Che ne dici, nonno? Hai dei soldi?"

Dead Rising offriva inoltre numerose cutscene caratterizzate da animazioni convincenti, una trama appassionante (seppure palesemente ispirata all'opera filmica di John Romero, che in Capcom deve avere un bel po' di fan), dai risvolti "malati" tipici dei grandi classici del cinema horror, e una campagna in single player piena di sorprese, colpi di scena, finali alternativi e armi differenti per massacrare i non-morti. Contrapposti a questi grandi pregi, il titolo evidenziava però anche alcuni fastidiosi difetti: la macchinosità dei controlli, un sistema di salvataggio ben poco amichevole e soprattutto una struttura che ci costringeva a scegliere quali superstiti portare in salvo, con l'obbligo peraltro di sopportarne la lentezza mentre gli ordinavamo di seguirci all'interno delle stesse location, ancora e ancora, perseguendo ricompense (in termini di punti esperienza e, dunque, di potenziamento del personaggio) che poi si rivelavano meno soddisfacenti di quanto fosse lecito aspettarsi.

'Beccateve 'sti spicci.'
"Beccateve 'sti spicci."

La cosa che più lasciava perplessi del sequel, Dead Rising 2, uscito ben quattro anni dopo, è che più che sviluppare la formula del gioco originale, si limitava a scimmiottarne i tratti caratteristici, limando qualche spigolo qua e là (una migliore IA per i sopravvissuti, ad esempio, capaci di difendersi meglio durante la traversata) ma senza dare ai giocatori ciò che davvero si aspettavano, ovvero la sostanziale revisione di una struttura che già nel 2006 mostrava tutti i propri limiti.

Paura e delirio a Fortune City

La realizzazione di Dead Rising 2: Off the Record, arrivato nei negozi in formato retail a prezzo quasi budget, si pone in termini narrativi come una sorta di "sconfessione" rispetto al lavoro effettuato per il secondo episodio della serie dagli ex Blue Castle Games (ora Capcom Vancouver). Per quanto Chuck Greene fosse mosso da intenzioni nobili, infatti, i fan non avevano dimenticato Frank Castle e l'intrigante possibilità di scattare foto all'interno del gioco per ottenere punti esperienza extra.

L'ultima fotografia

Entrambi gli elementi sono dunque stati recuperati: Frank mira al riscatto dopo aver miseramente bruciato il successo ottenuto con il reportage degli eventi di Willamette, che lo aveva trasformato in un vero e proprio eroe agli occhi del pubblico, e la sua fedele macchina fotografica gli consente di immortalare zombie, sopravvissuti e situazioni spettacolari per comporre i puzzle della vicenda che si svolge sullo sfondo di Fortune City. Il problema è che anche stavolta il gioco offre ricompense mediocri per i nostri sforzi: la miglior foto che potremo mai scattare non si tradurrà nell'acquisizione di una quantità spropositata di punti, il che rende la pratica di tirare fuori la reflex durante i combattimenti più cruenti assolutamente superflua ed evitabile. Ma torniamo alla trama e al setting, che sono esattamente gli stessi di Dead Rising 2. Durante un evento Capcom in quel di Tokyo, alcuni producer ci avevano assicurato che la campagna in single player di Dead Rising 2: Off the Record riprendeva l'ambientazione del secondo episodio ma offriva una storia completamente nuova, boss inclusi, ma tale affermazione alla prova dei fatti si è rivelata essere una simpatica bugia. Le differenze rispetto alla vicenda che aveva per protagonista Chuck Greene sono invero talmente sottili da non offrire praticamente alcun nuovo spunto a chi ha già attraversato le strade del centro di Fortune City inseguito dagli zombie: Frank si trova ad affrontare le stesse situazioni con gli stessi comprimari e gli stessi retroscena. E' lui ad avere bisogno di un'iniezione di Zombrex ogni ventiquattro ore e sono dunque poche le novità che caratterizzano questa reinterpretazione: qualche arma in più, il parco tematico Uranus Zone con le sue giostre e un differente posizionamento dei non-morti, ora molto più numerosi in alcune zone. Ah, e poi c'è la modalità Sandbox...

Go West

Di fatto la novità più sostanziale di Dead Rising 2: Off the Record, il Sandbox Mode ci permette di utilizzare lo stesso slot di salvataggio della nostra partita "normale" per affrontare le insidie di Fortune City da una prospettiva diversa: liberi dai vincoli dell'onnipresente timer e dunque anche dall'obbligo di dover raggiungere (lentissimamente, muovendoci nel "fango" rappresentato dalla moltitudine degli zombie presenti, che ogni tanto inevitabilmente ci feriscono) l'estremità opposta della mappa per avviare una nuova missione, potremo andare dove desideriamo, visitare le mille attrazioni della città e guadagnare punti esperienza che andranno a migliorare le capacità del nostro personaggio, condiviso con la modalità single player standard e dunque potenziabile anche utilizzando questo escamotage.

Povero Chuck!
Povero Chuck!

Sulle prime pensavamo che gli sviluppatori volessero testare sul campo le dinamiche di gioco privandole appunto del timer, per capire se per un eventuale terzo episodio fosse possibile optare per una soluzione più tradizionale, senza snaturare più di tanto il franchise, ma all'atto pratico anche il Sandbox Mode si è rivelato inconsistente, incaponendosi sulla mera uccisione di un numero progressivamente più alto di zombie per poter accedere alle missioni (che spesso implicano anch'esse il medesimo obiettivo). La presenza del multiplayer online cooperativo, lo stesso visto nella versione originale di Dead Rising 2, purtroppo non aggiunge nulla di nuovo all'esperienza. Sotto il profilo tecnico, la versione PC che abbiamo provato offre un buon grado di scalabilità ma non si distingue per la leggerezza dell'engine, che caricato degli effetti per il miglioramento delle superfici e dell'antialiasing mostra sovente il fianco a significativi cali nel frame rate quando sullo schermo gli zombie sono particolarmente numerosi. A quanto pare anche le versioni console del gioco soffrono del medesimo problema, ovvero si è provveduto a modificare le quantità di non-morti in determinate zone e si è aggiunta la pur interessante location del parco dei divertimenti senza però assicurarsi che ciò non avesse un impatto negativo sul frame rate. Nel nostro caso specifico, siamo passati con relativa frequenza dai 60 fps delle situazioni tranquille ai 20 fps di quelle più problematiche. Niente da dire circa il sonoro: musiche ed effetti risultano invariati, mentre i nuovi dialoghi in inglese (sottotitolati in italiano) vantano la stessa qualità di sempre.

Conclusioni

Multiplayer.it
7.5
Lettori (24)
6.9
Il tuo voto

Valutare un prodotto come Dead Rising 2: Off the Record non è affatto semplice. Agli occhi di chi ancora non si era cimentato con il secondo episodio della serie, infatti, la nuova avventura con protagonista un Frank West "vissuto" (ma sempre pronto a menar le mani) apparirà probabilmente anche migliore della versione con Chuck Greene, vuoi per il fatto di ritrovare lo stesso personaggio del gioco originale, vuoi per la presenza di qualche elemento in più e del Sandbox Mode, vuoi per il prezzo di vendita più basso. Quelli che invece hanno portato a termine Dead Rising 2, pur apprezzandolo, difficilmente troveranno dei validi motivi per acquistare questa reinterpretazione: la storia è la stessa, i boss anche e le modalità aggiuntive non rappresentano questa aggiunta spettacolare in cui magari si sperava. Il voto numerico va dunque inteso come una via di mezzo fra le due posizioni.

PRO

  • Un'edizione migliorata di Dead Rising 2
  • Il fascino hardcore della serie è rimasto pressoché immutato
  • Il Sandbox Mode aveva grandi potenzialità...

CONTRO

  • ...che ci sembra non siano state sfruttate
  • Protagonista a parte, il gioco risulta praticamente invariato
  • Gameplay "legnoso", che sente ormai il peso degli anni

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore Phenom X4 9550
  • 4 GB di RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce GTX 560 Ti
  • Sistema operativo Windows 7

Requisiti minimi

  • Processore Intel Core 2 Duo 2,4 GHz, AMD Athlon X2 2,2 GHz
  • 2 GB di RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce 8800 GTS, ATI Radeon HD 3850
  • 8,5 GB di spazio libero su hard disk
  • Sistema operativo Windows XP, Windows Vista o Windows 7