0

Ultimatum alla Terra

Omaggiando a più riprese i film di fantascienza degli anni '50, Unstoppable Gorg ci propone il tema dell'invasione aliena da un punto di vista diverso dal solito, nella forma di un tower defense "orbitale"

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   03/02/2012

Versione testata: PC

Gli extraterrestri si avvicinano rapidamente al nostro pianeta! Cosa possiamo fare per respingerli? La risposta, a quanto pare, è semplice: stabilire delle postazioni che orbitano attorno alla Terra e che vadano a posizionarsi proprio sulle rotte che gli alieni intendono seguire durante la loro manovra d'approccio. L'operazione sarà tutt'altro che semplice e il grado di difficoltà aumenterà immancabilmente a ogni nuovo scontro, ma non è forse così in tutti i videogame? Dopo il controverso FPS Shattered Horizons, Futuremark Games Studio non rinuncia al tema "spaziale" per la sua nuova produzione, sviluppata da Headup Games, ma cambia completamente genere e decide di provare con gli RTS, nella fattispecie i tower defense.

Ultimatum alla Terra

Sono due le peculiarità di Unstoppable Gorg: la prima, molto evidente, è costituita dai continui richiami ai film fantascientifici degli anni '50 per quanto concerne le cutscene (visualizzate su grossi schermi a tubo catodico, rigorosamente in bianco e nero), l'interfaccia grafica e le musiche; la seconda risiede nell'innovativo approccio "orbitale", capace di aggiungere elementi action e finanche puzzle al gameplay. Spieghiamoci meglio: in ogni stage il nostro obiettivo è quello di difendere un satellite dall'attacco degli alieni, e tale satellite è circondato da un numero variabile di "orbite". Ogni orbita presenta delle postazioni (generalmente da una a tre) in cui possiamo stabilire le nostre unità, che a seconda della tipologia reagiscono automaticamente al passaggio delle navicelle extraterrestri, attaccandole finché non esplodono. Le unità rimangono ancorate all'orbita, ma la stessa orbita può essere "ruotata" trascinandola con il mouse, in modo da seguire il percorso delle astronavi nemiche per continuare a bersagliarle finché possibile. Chiaramente questo movimento influenzerà tutte le unità posizionate sul cerchio, dunque in presenza di diversi "percorsi" alieni dovremo gestire tale possibilità in modo equilibrato, per non lasciare una zona dello schermo completamente alla mercé dei nostri avversari.

L'invasione degli ultracorpi

Negli stage più avanzati la struttura di Unstoppable Gorg si trasforma immancabilmente in una sequenza di prove ed errori per capire quale tipo di unità piazzare e dove, quali sono i potenziamenti su cui è necessario investire e che tipo di manovre è il caso di adottare al passaggio degli extraterrestri. Emergono, insomma, elementi puzzle che sulle prime non sembravano così importanti rispetto al completamento degli stage, che si fanno davvero rognosi da un certo punto in poi; forse per i motivi sbagliati. La gestione delle "torri" e dei relativi potenziamenti appare infatti tradizionale: abbiamo le postazioni che accumulano energia solare col passare del tempo e che dunque si rivelano indispensabili per poter creare nuove unità (l'energia è, in pratica, la nostra moneta), i centri di ricerca che vanno edificati per acquisire "punti tecnologia" (che servono per accedere agli upgrade) e infine le torrette divise fra mitragliatrici, cannoni, lanciamissili, scariche elettromagnetiche, bombe, dispositivi capaci di creare buchi neri e altro ancora.

Ultimatum alla Terra

Le unità passive rimangono ferme a subire l'attacco alieno, per cui è consigliabile piazzarle nelle orbite centrali, mentre le unità attive possono essere potenziate a vari livelli sulla base dei "punti tecnologia" citati poc'anzi. Il problema è che a un tratto si verifica un "balzo" nel bilanciamento della difficoltà, per la precisione quando entrano in campo le navicelle corazzate, praticamente immuni alle raffiche delle mitragliatrici (persino al massimo livello di potenziamento) e sensibili unicamente alle armi dai lanciamissili in su, che però costano il doppio in termini di energia solare e possono essere costruiti solo dopo un po'. Questo ci obbliga a fare scelte precise e alla fine dei conti ci toglie di un bel po' di libertà operativa, da sempre uno dei cardini del sottogenere dei tower defense, ovvero la possibilità di completare gli stage scegliendo fra un gran numero di diverse soluzioni.

Quando i mondi si scontrano

La campagna in single player di Unstoppable Gorg è senz'altro corposa, considerando il grado di sfida, la presenza di più livelli di difficoltà e le ventuno missioni disponibili, che introducono progressivamente nuovi elementi e mischiano le carte in tavola (vedi, ad esempio, il movimento automatico delle orbite).

Ultimatum alla Terra

Non si tratta, inoltre, dell'unica modalità disponibile: ci sono anche un bel po' di sfide, ovvero livelli da completare nonostante un handicap oppure con l'obbligo di raggiungere un obiettivo preciso, e un arcade mode impostato in stile survival, in cui bisogna sopravvivere il più a lungo possibile con una quantità di energia limitata e tenendo testa a infinite orde di alieni. La natura del prodotto targato Futuremark Games Studio ben si adatta già da ora alle future versioni iPad e XBLA (benché bisognerà verificare bene l'adattabilità dei controlli a ogni piattaforma), e il comparto tecnico si dimostra perfettamente in linea con le aspettative, con una grafica molto leggera (sul notebook che abbiamo utilizzato per la prova girava con gli effetti al massimo, senza alcun problema) ma ovviamente ben poco spettacolare e un accompagnamento musicale d'effetto ma un po' ripetitivo.

Versione iPad - Link App Store

Conclusioni

Multiplayer.it
7.2
Lettori (4)
4.8
Il tuo voto

Unstoppable Gorg interpreta il sottogenere dei tower defense in modo da unire novità e tradizione, proponendoci una campagna in single player piuttosto impegnativa e carica di situazioni complesse. Queste ultime vanno risolte al momento se si dispone della necessaria prontezza, altrimenti bisogna rassegnarsi ad affrontarle attraverso una serie di prove ed errori. La gestione delle unità, i potenziamenti e i pattern d'attacco dei nemici appaiono di stampo classico, mentre sono innovative le meccaniche che regolano il movimento delle orbite. Troppo poco, però, per rendere l'esperienza imperdibile per gli appassionati del genere. Intendiamoci: il titolo sviluppato da Headup Games non fa nulla di sbagliato, semplicemente non riesce a spiccare in un filone dove la concorrenza è piuttosto forte (e lo sarà ancor di più su iPad). Se vi piacciono i tower defense, comunque, dategli un'occhiata.

PRO

  • Simpatici richiami alla fantascienza anni '50
  • Buon numero di livelli e modalità
  • Alto grado di sfida...

CONTRO

  • ...ma manca la libertà tipica del genere
  • Nessuna novità di rilievo
  • Gameplay privo di particolari acuti

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore Intel Core i3 350M
  • 8 GB di RAM
  • Scheda video ATI Mobility Radeon HD 5650
  • Sistema operativo Windows 7

Requisiti minimi

  • Processore Intel Pentium IV da 2,0 GHz o AMD Athlon 64 da 1,6 GHz
  • 1 GB di RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce 6600 o ATI Radeon X700
  • 2 GB di spazio libero su hard disk
  • Sistema operativo Windows XP SP3, Windows Vista o Windows 7