Esattamente dieci minuti prima di scrivere questa recensione di A-Train All Aboard! Tourism, sotto un video del gioco che avevamo postato sui social, una persona ha chiesto: "ma per caso è uno di quei giochi mobile nei quali clicchi per fare scendere e salire i passeggeri?". E noi, prima di rispondere, abbiamo riso, riso tantissimo. Non per prendere in giro l'utente curioso, sia mai, non siamo i tipi, ma perché A-Train è tutt'altra bestia.
Complesso e colorato
Il gioco Artdink, software house giapponese, esiste come serie dal 1985; in occidente il suo tentativo più dignitoso risale ai primi anni '90 su Pc. Il suo aspetto più caratterizzante è proprio la sua difficoltà, quindi niente di più lontano da quei giochi passivi dove basta agitare ogni minuto i polpastrelli per averne la meglio. Qui bisogna imparare, provare, riflettere, agire, modificare, contare, mentre il nostro business basato sul trasporto pubblico di massa, del quale il gioco ci mette al comando, risponde di conseguenza.
In A-Train All Aboard! Tourism non basta tirare giù una ferrata, metterci sopra il trenino e guardarlo andare mentre fa ciuf ciuf. Oddio, si può anche fare, ma non avrebbe senso e potrebbe mettere K.O. le finanze molto presto. Bisogna lavorare invece sui dettagli, che sono tantissimi, dal più semplice al più astruso, per agguantare dividendi che permettono di reinvestire, e per dare modo alla mappa di evolvere dinamicamente in base alle nostre scelte migliori. Per larga parte della sua lunga carriera, A-Train si è presentato al pubblico come un gioco piuttosto freddo: pieno di listati, numeri, asettica ma affascinante grafica isometrica, colori tenui. Da un certo momento in poi, gli sviluppatori hanno capito che forse era il caso di tendere la mano al pubblico con un approccio un po' più amichevole, A-Train entra così in un nuovo ciclo dove le stesse diaboliche meccaniche di gioco sono accorpate a una veste grafica più morbida, ma senza perdere il peculiare stile, e personaggi stile anime che introducono al gameplay con maggiore empatia. La cosa divertente è che spesso, nei due lunghissimi livelli introduttivi, anche loro ammettono di non capirci nulla, e questo aiuta tantissimo a non farci sentire soli.
Tutti a bordo!
La prima difficoltà ad emergere, come capita anche in altri gestionali e builder simili con grande enfasi sulle ferrovie, è capire come disegnarle in modo logico, funzionale. Con le strade è tutto più semplice, ma con le ferrovie ci vuole molto più impegno, specialmente quando le linee si moltiplicheranno e dovremo per esempio lavorare con più treni sulle stesse tratte, cercando di non farli accavallare. Pian piano, lungo i due tutorial, A-Train All Aboard! Tourism introduce sempre più aspetti, alcuni da tenere d'occhio obbligatoriamente, il prezzo dei terreni e la loro compravendita, altri opzionali, come la possibilità di investire in altri campi cercando poi di manipolare il mercato con la nostra azienda dei trasporti e i suoi effetti secondari. Come nel nostrano, perché europeo, Transport Fever, anche in A-Train non si costruiscono direttamente strade e città, ma queste si evolvono in modo dinamico in base a come il giocatore espande il suo business. Una città non collegata da mezzi di trasporto di massa rimarrà stagnante, mentre una sempre meglio collegata, sia con trasporto civile che merci, tenderà progressivamente ad ingrandirsi, fino a sfoggiare anche edifici monumentali che ne caratterizzeranno l'aspetto e ne mostreranno la ricchezza.
Al contrario di Transport Fever, prevalentemente open eneded e con mappe procedurali, A-Train All Aboard! Tourism si dipana attraverso diversi scenari, ognuno con le sue peculiarità. In questa versione Switch sono in totale otto, ma i primi due hanno una progressione più guidata, e sono identificati come tutorial. Ma non crediate siano una passeggiata, come potete verificare voi stessi attraverso la demo presente sullo store di Switch, il primo e più facile tutorial può portare via anche una decina di ore. Otto scenari corrispondono a circa 60/100 ore di gioco, a seconda del livello di difficoltà, dell'abilità di chi è ai comandi e dei possibilissimi fallimenti. In più, è possibile crearne di nuovi e scambiarli online con gli altri utenti, e visto quanto è amata la serie in Giappone, e quanto è popolare Switch, ben presto potrebbero spuntare centinaia di scenari aggiuntivi di altissima qualità, oltre che eventuali espansioni ufficiali.
Treni portatili
Switch se la cava bene, almeno inizialmente, ma sapete come va con questi giochi: man mano che si lavora su uno scenario, e aumentano passeggeri ed edifici, le performance calano di pari passo. Coscienti di questo, in Artdink hanno inserito la possibilità di abbassare qualche effetto grafico o eliminarlo totalmente, come il depth of field, in modo da scalare la grafica di pari passo con le nostre partite. Nella nostra prova comunque le cose sono andate sempre abbastanza bene, e i cali non hanno pregiudicato il gameplay, solo allungato le pause attivando le arie funzioni presenti. Dove si poteva fare di meglio è nei comandi da joypad: giocare sulla Tv è naturalmente possibile ma ci vorrà del tempo per abituarsi a certi passaggi. Totalmente diversa invece la modalità portatile che, permettendo di mixare i comandi classici con quelli touch screen, rende anche molto più semplice e intuitivo interagire con la simulazione.
Non è un gioco facile ma i due lunghissimi tutorial svolgono egregiamente il loro lavoro, e se rimangono dubbi si possono sempre riaffrontare con piacere. La grafica è semplice ma dannazione se è efficace: lo stile è tutto e quello di A-Train All Aboard! Tourism è piacevolmente avvolgente, caldo come certi vecchi giochi a 16 bit. La colonna sonora è di ottima fattura, con tantissimi brani diversi che coprono almeno sei generi, ma del sonoro se ne può comunque fare a meno, sostituendolo con podcast e playlist personali sparate da altri device, ed è quello che spesso abbiamo fatto noi. Più in generale, quest'ultimo A-Train è sicuramente il migliore mai visto in un contesto portatile, e uno dei migliori della serie. Averlo in tasca è per gli amanti del genere una goduria che s'apprezza sempre di più, giorno dopo giorno. Un gioco come questo poi si adatta alla perfezione a un uso semi passivo, con Switch messo su un lato mentre i treni vanno e vengono, e quando si ha tempo si torna a modificare e a perfezionare il tutto. Rilassante ma impegnativo, un ossimoro che questi gestionali hanno saputo trasformare in splendida realtà.
Conclusioni
A-Train per Nintendo Switch è davvero un bel gestionale, sommando ogni suo aspetto ne viene fuori un gioco effettivamente diverso da tutti gli altri. Certo, è necessario avere voglia e pazienza per entrare nei gangli del suo gameplay, ma una volta capita e accettata la sfida, ne avrete per moltissime ore.
PRO
- Gameplay profondo
- Grafica di grande classe
- Possibilità di creare e scaricare nuovi scenari
CONTRO
- I comandi via pad troppo astrusi
- Un paio di scenari in più non avrebbero guastato
- Poco innovativo rispetto agli episodi passati, ma chi li ha giocati?