Apsulov: End of Gods è un'avventura horror in prima persona dalla trama strana, ma interessante, che mescola fantascienza e mitologia norrena. La protagonista si risveglia all'interno di un laboratorio circondata da dei giganteschi volti di pietra. Un'intelligenza artificiale, apparentemente controllata da una divinità, completa i suoi nuovi e non richiesti innesti tecnologici e la mette alla prova in modo crudele, prima di abbandonarla per andare altrove. Rimasta sola, la nostra decide di scappare. Facendolo scopre di trovarsi in un immenso centro di ricerca in Svezia, dove sono stati rinvenuti dei giganteschi manufatti dai poteri eccezionali, che però hanno risvegliato un antico male che ora minaccia il mondo.
All'inizio l'eroina è completamente indifesa e dispone soltanto di una vista potenziata che si consuma con il passare del tempo: il cosiddetto sguardo degli dei le consente di vedere oggetti e scritte altrimenti invisibili, così da rinvenire codici e informazioni sulla sua destinazione. La base sembra abbandonata, ad eccezione della presenza di una specie di setta formata da umani impazziti e, come scopriremo giocando, una serie di creature più o meno aggressive. Il tutto si traduce in un gameplay dalla duplice natura: in principio Apsulov sembra essere il classico horror alla Amnesia in cui bisogna avanzare per gli ambienti senza farsi vedere dai nemici, risolvendo al contempo dei semplicissimi puzzle, ma dopo il primo capitolo si ottiene la possibilità di rispondere ai colpi, per così dire, grazie a un oggetto che ci viene impiantato e intorno a cui ruotano le poche meccaniche survival presenti: una mano robotica. Senza starvi a svelare troppi dettagli sulla storia, che è la parte più interessante del titolo, sappiate che la mano robotica è alimentata da celle di energia che consentono di lanciare delle scosse elettriche, utili per manomettere porte e altri apparecchi elettronici, e per attaccare i nemici.
Ovviamente le cariche non sono infinite e bisogna riuscire a gestirle sfruttando le varie stazioni energetiche sparse per i livelli e le singole celle usa e getta. Gli attacchi di loro non sono velocissimi e vanno prima caricati, quindi non aspettatevi di trovarvi di fronte a una specie di clone di Call of Duty. La regola generale è sempre la stessa: meglio superare i nemici muovendosi silenziosamente che attaccarli sprecando preziose risorse, soprattutto se si gioca al livello di difficoltà più elevato.
Pregi e difetti
Apsulov ha molti pregi, ma anche dei grossi difetti. Il suo problema principale è l'intelligenza artificiale dei nemici, davvero scarsa. Il fatto poi che si affidino soltanto al senso della vista li rende in molti casi inoffensivi. Solitamente infatti seguono degli schemi di movimento elementari che, una volta imparati, permettono di evitarli senza problemi. Anche quando si viene scoperti, comunque, i rischi sono relativi, perché basta correre un po' per farli desistere o, peggio, basta saltare su di un oggetto posto su di un piano differente rispetto a quello su cui si trovano per vederli andare in confusione.
Ad esempio in un caso ci siamo salvati saltando su di un tavolino, con la creatura inseguitrice che ha smesso di vederci e a iniziato a cercarci come se fossimo diventati invisibili. Altro problema non da poco sopraggiunge quando si può iniziare a rispondere al fuoco: la possibilità di uccidere i nemici riduce la tensione generale. È vero che in alcuni momenti i nostri poteri sono inutili, come contro alcune creature gigantesche dalle quali ci possiamo solo nascondere, ed è vero anche che negli ultimi capitoli la situazione migliora perché le risorse sono più scarse e le creature si fanno più aggressive, ma rimane il fatto che con un'arma in pugno svanisce immediatamente la sensazione di essere delle semplici prede; sensazione accentuata dal mini gioco post morte, che consente di tornare in vita risolvendo un puzzle che alla lunga diventa solo un fastidio, soprattutto quando il gioco si fa più difficile. Infine ci sono gli enigmi, davvero molto semplici, che richiedono nella maggior parte dei casi di trovare codici da inserire o di lanciare scosse al momento giusto. Sicuramente aiutano a non frenare il racconto, ma qualcosa di più complesso non ci sarebbe dispiaciuto.
Dettagli sparsi
La sostanza è che Apsulov dà il meglio di sé dal punto di vista narrativo, riuscendo a maneggiare una storia davvero particolare, senza scadere mai nel ridicolo. Questo è anche l'aspetto che lo rende consigliabile nonostante i difetti di cui sopra.
Buono anche il lato tecnico, soprattutto nelle ambientazioni realizzate sempre in modo convincente, anche quando prive di particolari elementi di interesse. Ottima la gestione del sistema d'illuminazione. Ovviamente è evidente che non ci troviamo di fronte a un tripla A, ma come titolo indipendente non ci si può proprio lamentare dei risultati ottenuti. Per il resto va segnalato che, nonostante la presenza di alcune aree più vaste da esplorare, l'intero gioco è abbastanza lineare e che si può concludere in poco più di sei ore. Molti saranno felici di sapere che i testi sono in italiano: un rarità di questi tempi.
Conclusioni
Apsulov: End of Gods è un titolo riuscito a metà, che da una parte racconta una storia interessante e originale, ma che dall'altra non riesce a essere il gioco che vorrebbe essere, ossia un horror. Non mancano alcuni momenti di tensione davvero riusciti, ma sono appunto solo dei momenti. Non che sia un brutto gioco, perché comunque riesce a catturare per tutta la sua durata, ma poteva essere decisamente migliore se solo fosse stato curato maggiormente in alcune meccaniche e se si fossero fatte scelte differenti relativamente ai poteri della protagonista. La sostanza è che se state cercando una bella avventura narrativa dalle atmosfere horror, Apsulov è il titolo che fa per voi, mentre se vi interessa soprattutto il lato ludico della paura, allora rischiate di rimanere delusi.
PRO
- La storia funziona, nonostante le strane premesse
- Ha alcuni momenti particolarmente riusciti
CONTRO
- Non riesce quasi mai a creare vera tensione
- L'area post morte diventa fastidiosa negli ultimi capitoli