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Betrayal At Club Low, la recensione dell'ultima opera d'arte di Cosmo D

La recensione di Betrayal At Club Low, l'ultima opera d'arte di Cosmo D, che ci fa tornare nel suo mondo surreale e crudo, come le pizze del protagonista.

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   27/09/2022

Una fabbrica di casse da morto diventata una discoteca. Un agente segreto che si finge un pizzaiolo. Musica, pizza e ballo sfrenato. Un vecchio collega è intrappolato all'interno della struttura, riusciremo a liberarlo a colpi di dadi? Torna Cosmo D e lo fa con un'opera che è la summa di tutti i suoi temi preferiti, ambientato nello stesso universo delle sue due precedenti opere videoludiche: Tales From Off-Peak City Vol. 1 e The Norwood Suite. Compositore, musicista e game designer, il nostro a un certo punto deve aver sentito la necessità di sperimentare con le meccaniche di gioco e, come vedremo nella recensione di Betrayal at Club Low, ha realizzato un'altra avventura surreale e sopra le righe, che non tradisce il suo stile.

Missione pizza

Pizza e musica, la missione è servita
Pizza e musica, la missione è servita

L'industria dei videogiochi ha bisogno di titoli come Betrayal at Club Low così da ricordarsi che cosa può essere, al di là dei canoni imposti dalla grande industria. Cosmo D è una figura autoriale pesante, capace di imporre il suo stile sull'intera esperienza di gioco e di rendere le sue debolezze dei punti di forza o, quantomeno di mascherarle ad arte. Sviluppa praticamente da solo, seguendo al contempo molte altre passioni e, cosciente di avere mezzi limitati, agisce come un pittore scegliendo con meticolosità e grande attenzione cosa mettere e non mettere nel quadro. Il risultato è che, per quanto minuti, i suoi giochi sono degli universi autonomi e compiuti, parte di un immaginario più grande e forte, in cui le sue passioni e le sue idiosincrasie si rincorrono continuamente nella rappresentazione, dando vita a momenti di sincero stupore.

Come accennato, la missione da compiere in Betrayal at Club Low è molto semplice e, apparentemente, lineare: bisogna entrare in una discoteca e tirare fuori un agente sotto copertura, prima che venga scoperto. La discoteca rappresenta da sola quasi l'intero scenario, con l'unica arma a disposizione del protagonista, un agente vestito da pizzaiolo che è... la pizza, ossia il suo travestimento.

Niente armi, ma tante azioni combattute a colpi di dadi. Il sistema di gioco è davvero molto semplice. Di base ci troviamo di fronte a una specie di avventura punta e clicca in cui la maggioranza delle azioni e dei puzzle sono legati al lancio di dadi (anche se non mancano oggetti da raccogliere, come chiavi o altro). Il protagonista è dotato di una serie di abilità sociali, legate alle azioni che è possibile compiere (ad esempio sfondare una porta richiederà una certa forza, mentre per simpatizzare con un DJ bisognerà mostrargli un certo gusto musicale), rappresentate ognuna da un dado a sei facce con valori variabili, più o meno alti a seconda dei soldi che il giocatore ha ci ha investito sopra. I soldi si guadagnano in vario modo, come ad esempio riuscendo a eseguire con successo determinate azioni, oppure tramite il lancio di dadi. Oltre al dado base, ogni azione è accompagnata dal lancio di dadi extra, che riflettono le condizioni fisiche e morali attuali del protagonista, nonché le pizze (un dado ogni pizza) che ha cucinato in uno dei forni sparsi per il gioco e che porta sempre con sé. Tutti i dadi extra producono bonus o malus che si vanno a sommare al lancio base, determinandone il risultato finale. Se quest'ultimo è uguale o più alto di quello dell'avversario di turno, sia esso un umano o un oggetto, si ottiene la vittoria. In caso contrario si subiscono diverse penalità a seconda della circostanza, come ad esempio la perdita di punti salute o di punti motivazione (che si recuperano lanciando dadi con facce curative, ovviamente).

Il caso

L'immaginario di Cosmo D è ben visibile
L'immaginario di Cosmo D è ben visibile

Nonostante il caso giochi un ruolo determinante nel risultato finale, anche se a volte i dadi sembrano essere un po' troppo guidati e all'inizio dell'avventura ci sono degli squilibri che richiedono una minima pazienza per essere aggirati, la verità è che Betrayal At Club Low richiede una buona capacità valutativa da parte del giocatore, che deve continuamente decidere se un lancio di dadi valga o meno i rischi che comporta, in base ai potenziali effetti positivi o negativi che potrebbe ottenere. Alcune azioni sono infatti più o meno facili a seconda delle condizioni attuali del protagonista, che variano moltissimo all'interno dell'avventura. Così il sistema di progressione sembra essere pensato appositamente per favorire un approccio tattico: meglio far crescere poche abilità, così da avere più probabilità di successo nei lanci relativi, o meglio farle crescere un po' tutte in modo equilibrato, rendendo però più difficili alcune situazioni?

Le scelte fatte influiscono moltissimo sulle reazioni degli altri personaggi e sulle possibilità di successo, rendendo il tutto rigiocabile più volte per provare le varie soluzioni disponibili, considerando anche i molti finali presenti e la brevità complessiva (si parla di circa tre ore), comunque perfetta per un titolo simile, che se allungato troppo sarebbe risultato probabilmente stucchevole.

Dadi e pizza, un'associazione gustosa
Dadi e pizza, un'associazione gustosa

A fare da corollario al tutto ci pensa l'arte di Cosmo D, tra dialoghi e scenari surreali, personaggi sopra le righe e tanta musica, in quello che appare come un mondo distorto, a volte senza senso, ma fin troppo somigliante al nostro, in una specie di realismo magico in cui i piani si fondono continuamente mettendosi a servizio della rappresentazione, la vera chiave di volta dell'intera opera, che si pone come critica radicale alla modernità, nella sua apparente leggerezza. Come non amarlo?

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam
Prezzo 8,19 €
Multiplayer.it
9.0
Lettori (5)
7.3
Il tuo voto

Betrayal at Club Low è un'altra scossa creativa di Cosmo D, che proprio si annoia a fare giochi normali e ci tiene alla sua eccentricità e al suo mondo surreale e fuori dagli schemi. È un'avventura grafica, un gioco da tavolo, ma anche un gioco di ruolo roguelike, volendo, che usa ogni sua caratteristica in modo autonomo e originale. Il risultato è un capolavoro pieno di difetti, che funziona proprio nella sua imperfezione, che finisce per essere la firma più forte dell'autore. Un'esperienza da provare.

PRO

  • La meccanica dei dadi
  • Il mondo di gioco surreale e originale
  • Pizza, musica e criminalità, per tanti finali differenti

CONTRO

  • Problemi di equilibri nella parte iniziale