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Black Clover: Quartet Knights, la recensione

Uno sparatutto originale a base di magia e combattimenti online, ma con qualche incertezza di troppo

RECENSIONE di Simone Pettine   —   28/09/2018

Cavalieri al servizio dell'imperatore, spade, magia e uno sparatutto in terza persona online: no, non stiamo facendo uso di oppiacei, ma solo ricapitolando alcuni degli ingredienti utilizzati da Bandai Namco per il suo nuovissimo Black Clover: Quartet Knights, e di cui vi parleremo nella nostra recensione. Se siete fan dell'opera di Yuki Tabata, piuttosto recente tra l'altro, sarete contenti di sapere che il vostro publisher di fiducia ha pensato bene di portarsi avanti con il lavoro proponendo il primo videogame a tema della serie. Inutile girarci attorno, Bandai ha la vista lunga quando si tratta di adattamenti di manga e anime, basta dare un'occhiata ai giochi pubblicati finora nel 2018: Gundam, The Seven Deadly Sins, Naruto vari, Little Witch Academia: Chamber of Time, e nei prossimi mesi ci aspettano anche Tokyo Ghoul e My Hero Academia. E Black Clover di materiale originale su cui lavorare ne offre a bizzeffe: ma il primo videogioco sarà all'altezza dell'opera di partenza?

Una Trama all’altezza dell’Imperatore Magico

Sono passati un paio d'anni dalla pubblicazione del primo volume in traduzione italiana di Black Clover, ma lo shonen è già riuscito a destare un buon interesse, contornandosi così di una cerchia di fedelissimi lettori. Del resto se la serie non avesse del potenziale nessun publisher l'avrebbe selezionata per un videogioco a tema: per quanto ci riguarda Black Clover è un'opera soddisfacente e per il momento continua a proporre un certo interesse, nonostante tematiche, situazioni e personaggi soffrano di alcuni limiti, fino ad arrivare a volte ad una certa dose di ripetitività.

Black Clover: Quartet Knights, la recensione

In questo senso la prima produzione a tema in ambito videoludico, cioè Black Clover: Quartet Knights, soffre più o meno degli stessi difetti, e li analizzeremo più avanti. Per quanto riguarda il comparto narrativo è bene sottolineare, però, che il titolo di Bandai Namco ricalca fedelmente gli eventi del manga, proponendosi quindi come un ottimo punto di partenza anche per i nuovi arrivati, e generando poi la dovuta dose di esaltazione nei fan veri e propri. In un regno dove la magia è di casa, e in gradi diversi posseduta da tutti gli abitanti, nasce Asta, il Naruto della situazione, che sembra non saper fare quasi nulla. Privo di qualsiasi tipo di energia magica, ambisce tuttavia a un obiettivo decisamente impegnativo: diventare il nuovo Imperatore Magico per guidare il regno. Neanche a dirlo, fin da bambino ha un migliore amico che è anche il suo più acerrimo rivale, Yuna, che guarda caso al contrario di Asta possiede moltissima magia, ha una predisposizione naturale negli incantesimi, insomma è il miglior candidato per il ruolo di Imperatore Magico, con buona pace di Asta.

Black Clover: Quartet Knights, la recensione

Ovviamente Asta non può certo darsi per vinto: per una serie di misteriosi eventi ottiene un'arma micidiale, uno spadone in grado di annullare qualsiasi tipo di magia, e dopo un duro allenamento entra all'interno di uno dei tanti corpi scelti al servizio dell'imperatore. Da qui inizierà il suo viaggio avventuroso per il regno, ricco di ostacoli e di sconti con nemici decisamente più potenti e abili di lui, che però sconfiggerà grazie al suo rapporto con i compagni di squadra. Tralasciando alcuni episodi marginali e focalizzandosi invece sui punti chiavi del racconto, Black Clover: Quartet Knights procede spedito coprendo quasi l'intera opera originale, con alcuni scenari inediti; un andamento lineare ma mai banale, perfetto per prendere confidenza con il titolo di bandai Namco. Perché poi il cuore della produzione è l'online.

Trofei PlayStation 4

Buona notizia per i Cacciatori di Trofei: sembra che ottenere il Trofeo di Platino di Black Clover: Quartet Knights sia praticamente una passeggiata. Tra i compiti da portare a termine ci sarà da completare la trama di gioco, vincere una partita online con ogni singolo personaggio presente, e poi ottenere almeno dieci vittorie in modalità classificata. Con un po' di pazienza, una quindicina di ore di gioco (forse poco meno o poco più) dovrebbero bastare.

Gameplay magico: sparatutto in terza persona

Black Clover: Quartet Knights è uno sparatutto in terza persona condito di moltissimi elementi action. E questo è il primo punto vincente della produzione: un'idea originale, realizzata anche in modo decisamente soddisfacente. Il giocatore si sposta all'interno di livelli di gioco di grandezza modesta, inquadra i vari nemici a schermo con il "mirino" e lancia le sue magie: a volte semplici incantesimi difensivi, altre vere e proprie offensive devastanti e scenografiche. In tutto questo, naturalmente, dovrà tenere costantemente sotto controllo la barra della magia e quella della salute, nonché i tempi di ricarica delle varie mosse. Un sistema che si rivela molto rapidamente complesso da apprendere e gestire, ma che si basa tutto sommato su quattro tipologie di attacchi principali: l'incantesimo offensivo vero e proprio (R2), quello secondario (L2), quello di connessione con i propri compagni (R1) e una quarta mossa eseguibile con L1. Quando poi la barra della magia si riempie del tutto, si può scatenare la mossa finale di ogni personaggio con il comando Triangolo: e lì per gli avversari sono dolori.

Black Clover: Quartet Knights, la recensione

Venire a patti con la telecamera di gioco e con il mirino non è troppo faticoso e il sistema di controllo non si rivela mai davvero scomodo: messa da parte una buona idea di partenza, comunque, non è che le aree di gioco realizzate dagli sviluppatori facciano gridare al miracolo. Ricalcano fedelmente quanto visto nell'anime e nel manga, ma le dimensioni sono davvero esigue, i nemici anonimi, gli oggetti presenti a schermo pochi e impossibili da distruggere: insomma, se Asta colpisce con uno spadone una cassa poggiata in un angolo, sarebbe cosa buona e giusta vederla andare in pezzi. Invece tutti gli oggetti restano miracolosamente integri: sarà magia anche questa o poca cura per i dettagli? Black Clover: Quartet Knights, ad ogni modo, compensa con una dose di contenuti piuttosto buona: sedici personaggi giocabili, suddivisi in quattro classi dalle mosse e abilità peculiari; una modalità storia longeva; una modalità sfida in cui è possibile completare obiettivi secondari con ogni singolo personaggio presente, il che aumenta notevolmente la longevità. E poi naturalmente c'è la battaglia online, in arene dove due squadre di quattro giocatori ciascuna se le danno di santa ragione. È qui che Black Clover: Quartet Knights mostra tutta la propria potenzialità... e anche i suoi più evidenti limiti.

Black Clover: Quartet Knights, la recensione

L'idea è buona: scontri fra maghi con uno sparatutto a base di magia, dove la tecnica e l'allenamento potrebbero davvero premiare i più bravi, e dove la coordinazione con i compagni potrebbe realmente fare la differenza. Il problema è che le classi di gioco sono poco equilibrate: basterebbero due aggressori per fare fuori un team di curatori. Ma anche tra aggressori e aggressori, o tra tiratori e tiratori, le cose non migliorano: basta lanciare a raffica gli stessi attacchi potenti, micidiali e veloci, e l'avversario potrà fare poco o nulla per contrastarci, a meno di non essere davvero bravo. Il tutto in un tripudio di luci, colori e mosse scenografiche dove a volte si fatica a capire cosa diamine sta succedendo attorno al personaggio, prima di vederlo finire steso per terra. Ed è un vero peccato, perché di carne al fuoco e materiale interessante Black Clover: Quartet Knights ne ha davvero un bel po', purtroppo senza riuscire a gestirli al meglio, e quindi a brillare di luce propria.

Conclusioni

Digital Delivery PlayStation Store
Prezzo 69,90 €
Multiplayer.it
7.0
Lettori (5)
7.3
Il tuo voto

Black Clover: Quartet Knight è il primo capitolo di una serie che in futuro ci aspettiamo con tutto il cuore di veder migliorare, e magari premiare in fase di recensione. L'idea alla base della produzione non è soltanto interessante, ma ottima: un paio di partite online bastano a convincere i più scettici, e il titolo potrebbe offrire davvero tantissime ore di gioco se non avesse come difetti principali la mancanza di bilanciamento tra i personaggi e la ripetitività di fondo. Le modalità multiplayer proposte sono poche e confusionarie, gli scenari decisamente contenuti e a volte poco rifiniti. Questo non vuol dire che non sia un titolo vivamente consigliato per i fan della serie: una modalità storia curata, la possibilità di impersonare tutti gli eroi (e i nemici) principali, sfide aggiuntive, sono solo alcuni dei motivi che dovrebbero spingere all'acquisto. Su tutti gli altri, beh... meglio chiudere un occhio.

PRO

  • Stile artistico fedele alla serie
  • Tanti personaggi giocabili
  • Gameplay decisamente originale

CONTRO

  • Classi di gioco poco bilanciate
  • Poche modalità online, e ripetitive
  • Tecnicamente migliorabile