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Blue Reflection Second Light, la recensione del JRPG a base di ragazze magiche

Ecco la nostra recensione di Blue Reflection Second Light, un JRPG a base di ragazze magiche e slice of life in stile anime.

RECENSIONE di Nicola Armondi   —   09/11/2021

Era il 2017 quando Gust dava la vita a Blue Reflection, una nuova saga JRPG che - supponiamo - aveva il compito affiancarsi alla più rinomata Atelier. Il primo capitolo non ha certamente sfondato e, con un anime e un gioco mobile esclusivi del suolo nipponico, non possiamo biasimare i giocatori italiani che arrivano impreparati di fronte a Blue Reflection Second Light, seguito diretto del primo capitolo.

Per questo motivo nella recensione di Blue Reflection Second Light vi spieghiamo cosa ne pensiamo.

Di nuovo a scuola

Ao e le prime ragazze che incontreremo in Blue Reflection Second Light
Ao e le prime ragazze che incontreremo in Blue Reflection Second Light

Blue Reflection Second Light è un seguito diretto del primo capitolo, ma al tempo stesso se ne allontana in parte. Quanto accaduto nel primo gioco, infatti, fa da base narrativa per gli eventi di Second Light, ma i legami tra i due giochi non saranno immediatamente visibili. Le protagoniste con le quali abbiamo affrontato i Sephira nel 2017 torneranno, ma non è fondamentale conoscerne le vicende per poter godere di questo seguito.

Hinako e le sue amiche spiegheranno infatti per sommi capi cosa è successo nel primo gioco e tanto basterà. Second Light cambia anche completamente ambientazione, anche se a un primo impatto potrebbe non sembrare. Al pari del precedente, questo JRPG ci mette nei panni di un gruppo di ragazze che si dividono tra la vita quotidiana all'interno della propria scuola e battaglie contro esseri mostruosi in realtà alternative durante le quali sfruttano i propri poteri da Reflector (ovvero delle Sailor Moon con armi e costumi più vistosi).

Quello di Second Light, però, non è il mondo reale. Le nostre protagoniste si trovano in una sorta di prigione, una scuola galleggiante in un oceano infinito in un'estate eterna. Con la sola esclusione della protagonista principale, Ao, le ragazze non hanno idea di come vi siano arrivate, di quale sia il loro passato e cosa debbano fare. O perlomeno, non lo sanno inizialmente. Anche grazie ad Ao, le puellae magi inizieranno a esplorare dei luoghi noti come Heartscape, ovvero delle manifestazioni dei loro ricordi, che potranno quindi essere recuperati.

Perché queste Madoka wannabe si trovano in questa realtà? Cosa è successo all'esterno? C'è una via di fuga? A differenza del primo capitolo, la trama mette subito in luce molteplici misteri e riesce ad attirare maggiormente l'attenzione. La stessa Ao è una figura che suscita dubbi nel giocatore, visto che è ben diversa dalle altre Reflector. Purtroppo, esattamente come nel primo capitolo, il ritmo narrativo è molto lento anche perché inframezzato da eventi slice-of-life, ovvero scenette di vita quotidiana durante le quali le ragazze si conoscono meglio, svelano quali sono i loro generi letterari preferiti, si gustano una bibita fresca o faticano sui libri di scuola.

Team e combattimento

L'area circostante alla scuola di Blue Reflection Second Light
L'area circostante alla scuola di Blue Reflection Second Light

Ovviamente le fasi di approfondimento delle relazioni, oltre a caratterizzare le varie protagoniste - che continueranno ad aumentare in numero di fase in fase -, servono anche e soprattutto a ottenere potenziamenti. Ogni ragazza dispone di una serie di abilità che fondamentali per renderle più potenti (insieme ai classici level up). Si parte con normali potenziamenti alle statistiche, ma anche nuove mosse di combattimento o effetti passivi utili al crafting.

Portare avanti le relazioni attraverso gli appuntamenti e completare piccoli compiti (come sconfiggere certi nemici o raccogliere nei dungeon certi oggetti) permetterà di potenziare Ao e le sue amiche, rendendole delle vere macchine da guerra.

Esattamente come nel primo capitolo, Blue Reflection Second Light è un JRPG con una difficoltà calibrata verso il basso. Abbiamo giocato a "Normal", la versione massima, ma è addirittura disponibile la difficoltà "Easy", che non abbiamo testato. Vi assicuriamo che il gioco è estremamente facile in ogni caso.

Sistema di combattimento

La schermata di battaglia di Blue Reflection Second Light
La schermata di battaglia di Blue Reflection Second Light

Come si combatte, però? Il sistema ideato da Gust per Second Light è una positiva evoluzione del primo capitolo. Ogni Reflector, di base, entra in combattimento con un Grado o un "Gear" se vogliamo usare il termine del gioco. Questo determina gli attacchi a disposizione e la velocità del personaggio. Maggiore è la velocità, meno tempo le servirà per caricare Etere, ovvero dei punti azione da spendere per attivare uno o più attacchi di fila. Inoltre, il Gear determina il numero massimo di Etere accumulabile, quindi a Grado 1 arriviamo a 1,000 Etere e non possiamo usare mosse che costano 1,500 e 2,000. Ogni attacco potenzia però il nostro Grado e, dopo qualche colpo, questo sale di livello. Al Gear 3 la ragazza si trasforma in una vera Reflector (con tanto di siparietto) e diventa più potente.

Potrebbe sembrare complicato assimilare i dettagli in formato scritto, ma il meccanismo è molto semplice da usare in-game. In parole povere: più attacchi, più diventi forte e veloce. Capite bene, quindi, che negli scontri più semplici e rapidi non si ha molto spazio per sfruttare i Gear di livello maggiore e le relative abilità, perché appena lo si ottiene lo sconto è oramai terminato.

È un peccato in quanto - nel corso del gioco - sbloccheremo sempre più guerriere (alcune ragazze non combattono e le loro abilità servono solo per potenziare i veri membri del team), ognuna delle quali dotata di abilità uniche, che permetteranno varie combinazioni di poteri. C'è ad esempio un personaggio che può essere usato per dare più turni alle altre, così da farle salire di grado in meno tempo. Altri personaggi sono più portati per la cura, altri per l'attacco e via dicendo. Ci sono poi degli oggetti equipaggiabili che permettono di personalizzare ulteriormente, facendo sì - ad esempio - che un personaggio parta direttamente dal Gear 3 per la massima potenza. Le combinazioni, nelle fasi avanzate, non mancherebbero. Come detto, però, il livello di difficoltà è talmente basso che anche un team non ottimale può avere la meglio.

Ao, la protagonista di Blue Reflection Second Light, in versione trasformata
Ao, la protagonista di Blue Reflection Second Light, in versione trasformata

Anche i boss sono semplici e soprattutto tutti uguali tra loro. A conti fatti, l'intero roster di nemici del gioco, forti o deboli che siano, non sa fare altro se non attaccare a testa bassa, con saltuarie attivazioni di status alterati, che però non possono fare molto contro di noi. Manca varietà e scontri che diano l'impressione di essere realmente impegnativi o perlomeno unici. Anche il design visivo dei nemici e dei boss non aiuta: è generico e presto ripetitivo.

Per variare un po' le carte in tavola ci sono gli scontri uno contro uno, che possono essere attivati sia da noi che dal boss di turno. Rispettando certe condizioni, attiviamo una breve battaglia durante la quale dobbiamo alternare rapidamente attacchi e schivate/contrattacchi, andando a ritmo col nemico. Se si ha successo, è possibile fare a pezzi in un attimo il boss di turno, se invece falliamo gli facciamo solo un po' di danno o, nel peggiore dei casi, il personaggio viene mandato K.O. Questa meccanica non fa altro se rendere gli scontri ancora più rapidi, tagliando corto quei pochi momenti che potrebbero dare un po' di soddisfazione.

I dungeon stessi, proprio come nel primo capitolo, sono limitati in termini di design, in quanto molto lineari e poveri di interazioni. Potremo, questa volta, usare lo stealth per attaccare di nascosto i nemici e ottenere un vantaggio iniziale negli scontri, ma non pensiate a meccaniche in stile Persona 5. Ci si deve solo accovacciare e aspettare che il limitatissimo cono visivo del nemico punti in un'altra direzione per avvicinarsi e attaccarlo alle spalle, dando così il via allo scontro. È una meccaniche poco dinamica, in linea con il resto del gioco, che purtroppo sarà obbligatoria in alcune missioni secondarie, durante le quali il combattimento sarà proibito.

I dungeon

La scuola andrà ampliata con il crafting
La scuola andrà ampliata con il crafting

Esplorazione e combattimenti sono però solo metà del pacchetto. Quando non ci si immerge nei dungeon per recuperare ricordi e sbloccare nuovi personaggi, Ao e le sue amiche passano il tempo a creare nuovi "luoghi/oggetti" per la scuola. Parliamo cose come di un paio di sdraio con l'ombrellone, dei banchi per fare i compiti all'esterno, dei tavolini da bar, un cannocchiale e via dicendo. Esplorando e sconfiggendo nemici è possibile ottenere tutti i materiali necessari ad creare quanto necessario per avanzare con la trama, ma se si punta al completismo si dovrà passare un po' di tempo extra nei dungeon per accumulare materiali aggiuntivi e potenziare al massimo ogni luogo.

Ogni "luogo" della scuola creato dà dei bonus alle ragazze e attiva anche nuovi siparietti, che a propria volta potenziano le protagoniste. Blue Reflection Second Light ci vede quindi rimbalzare tra labirinti e scuola, aumentando di volta in volta le protagoniste, creando sempre più luoghi e attivando sempre più scenette. Aspettatevi di continuare in questo modo per oltre trenta ore e più (anche ben di più, a seconda di quante attività secondarie completerete).

Segnaliamo che la telecamera, durante gli scontri, è un po' pazza, in quanto non riesce a stare dietro al ritmo di attacco dei personaggi e continua a passare da una all'altra con una serie di zoom e cambio di inquadratura che sono nel migliore dei casi inutili e nel peggiore impediscono di capire cosa stia facendo il nemico, visto che ragazze e mostri attaccano in contemporanea. Se soffrite di chinetosi, potrebbe essere un problema all'inizio. Infine, come supponiamo vi aspettiate, non sono presenti i sottotitoli italiani.

Conclusioni

Versione testata PlayStation 4
Digital Delivery PlayStation Store
Prezzo 59.99 €
Multiplayer.it
7.5
Lettori (8)
6.2
Il tuo voto

Blue Reflection Second Light prende le basi del primo gioco e crea un JRPG con un sistema di combattimento e una gestione del team più interessante e tatticamente varia. Purtroppo il basso livello di difficoltà limita le potenzialità del gioco. Per il resto, è chiaro che l'obiettivo di questa saga è di essere un anime shōjo slice of life interattivo: amicizia tra ragazze, un piccolo mistero di fondo e un po' di attività in stile JRPG per rimperire le fasi di puro gameplay. Non lo consigliamo a qualsiasi appassionato del genere videoludico, ma se siete amanti degli anime di riferimento, allora potreste anche accettare il ritmo compassato e il comparto tecnico da 2017.

PRO

  • Il sistema di combattimento ha potenzialità
  • La trama è densa di misteri

CONTRO

  • Graficamente datato
  • Ritmo molto lento
  • Manca un'opzione di difficoltà alta