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Call of Duty: Modern Warfare 2, la recensione finale del nuovo sparatutto di Infinity Ward

Dopo aver analizzato la campagna, la recensione di Call of Duty: Modern Warfare 2 arriva a rispondere alla domanda più importante: è il Call of Duty migliore di sempre?

RECENSIONE di Gianluca Musso   —   01/11/2022

Ci sono i Call of Duty, e poi ci sono i Modern Warfare. Non c'è niente da fare, è una legge fondamentale dell'universo quella che stabilisce che gli shooter sviluppati da Infinity Ward abbiano inevitabilmente un fascino maggiore, un'aura di grandezza capace di renderli totalmente distinguibili dagli altri realizzati da studi come Sledgehammer e Treyarch. La cosa è testimoniata dall'attenzione con la quale la community segue ogni pubblicazione appartenente alla saga, ma anche dalle risorse che Activision riserva a questi progetti, caratterizzati spesso da budget maggiori e da cicli di sviluppo più ampi.

Lo studio californiano raccoglie ancora oggi i frutti maturati da quella straordinaria trilogia di sparatutto, capace di segnare indelebilmente la giovinezza di almeno due generazioni di videogiocatori, ma l'altra faccia di questa pesantissima eredità è che ogni iterazione ha di fronte a sé una prova durissima, ovvero rivelarsi realmente degna del suo immenso lignaggio. Il reboot del 2019 aveva avuto il merito di volare vicinissimo alla luce emessa dai capitoli originali, e proprio per questa ragione Call of Duty: Modern Warfare 2 arriva oggi sul mercato sospinto da una quantità di aspettative difficilmente quantificabile, che trova ragione nell'incredibile opportunità che Infinity Ward ha avuto di rifinire l'esperienza di tre anni fa per confezionare adesso un Call of Duty ancora migliore.

Con l'analisi della campagna messa in cassaforte, abbiamo fatto incetta di bibite energetiche e passato l'intero weekend a tu per tu con il comparto multigiocatore del nuovo sparatutto di Infinity Ward, con l'obiettivo di verificare e consolidare tutte le ottime sensazioni emerse in fase di prova per tradurle in un giudizio finale e definitivo. Le premesse potevano condurci al miglior Modern Warfare di sempre. Sarà stato davvero così? Scopritelo, nella nostra recensione di Call of Duty: Modern Warfare 2.

Messico e nuvole

La campagna di Call of Duty: Modern Warfare 2 rappresenta uno dei punti più alti della storia del franchise
La campagna di Call of Duty: Modern Warfare 2 rappresenta uno dei punti più alti della storia del franchise

È vero, vi avevamo già parlato della campagna nel nostro speciale dedicato, ma pensiamo possa essere prezioso dedicare qui un breve paragrafo a quelli che sono i principali pregi e difetti del comparto a giocatore singolo del nuovo Call of Duty. L'edizione di quest'anno è supportata da una splendida campagna che deve aver goduto di standard produttivi davvero stellari, tanto è abile nel mettere in scena un serrato thriller internazionale che ci porterà a combattere in Olanda, Spagna, Medio Oriente e al violento e brutale confine tra USA e Messico. La campagna prosegue nel racconto delle imprese della leggendaria Task Force 141 guidata dal Capitano Price, e in questo senso non ci ha sorpreso ritrovare tutti i personaggi più celebri della trilogia originale come Soap, Gaz e Ghost, che qui vengono approfonditi grazie a una caratterizzazione molto efficace. Purtroppo, gli eventi al centro del comparto single player sono del tutto slegati dalla storia dei capitoli originali, quindi scordatevi di provare nuovamente il brivido di dare la caccia a nemici del calibro di Zakhaev, Al Asad e Makarov.

Questa volta, Price e compagni cercheranno di sventare i piani di un cattivo totalmente inedito, Hassan Zyani, un terrorista iraniano che ha rubato dei missili da crociera e ha tutta l'intenzione di puntarli sulle città americane. Come dicevamo nell'articolo, dal punto di vista meramente narrativo quella di Call of Duty: Modern Warfare 2 è una campagna significativamente più debole rispetto a quella del reboot, poiché oltre a prestare il fianco a qualche buco di trama di troppo, sceglie di abbandonare quelle tinte dark che hanno sempre caratterizzato la serie e ne hanno reso indimenticabili i racconti. È però sul fronte ludico che quella di quest'anno si configura come una delle migliori modalità single player dell'intera storia del franchise: tutte e 17 le missioni che formano la campagna sono realizzate divinamente, offrono una gran varietà di scenari e situazioni, e mettono in campo dinamiche di gameplay uniche che si esauriscono nel giro di quello stesso livello, come quando abbiamo dovuto vagare per una cittadina messicana racimolando risorse e loot per costruire gli strumenti necessari a sopravvivere al nemico.

Alcune missioni di Call of Duty: Modern Warfare 2 ricordano alla lontana i più celebri livelli della trilogia originale
Alcune missioni di Call of Duty: Modern Warfare 2 ricordano alla lontana i più celebri livelli della trilogia originale

Insomma, se fosse riuscita ad associare a tutte queste qualità una narrazione più audace, quella di quest'anno sarebbe stata una campagna in grado di ridisegnare le gerarchie dei Modern Warfare, e in questo senso il presentimento che si sia una persa una grandissima occasione per fare la storia dei Call of Duty è dominante. Ma al netto di quelle che potevano essere le nostre aspettative, la componente single player del gioco è di assoluto valore, e rappresenta uno degli indiscutibili punti di forza della produzione targata Infinity Ward.

Gameplay multigiocatore: piccoli miglioramenti, nessuna rivoluzione

Call of Duty: Modern Warfare 2 è supportato da un gameplay che è ormai lo stato dell'arte degli sparatutto
Call of Duty: Modern Warfare 2 è supportato da un gameplay che è ormai lo stato dell'arte degli sparatutto

Se da un lato ci è capitato in più di un frangente di rimanere sorpresi dalla qualità raggiunta dalla campagna, dopo un intenso weekend passato sul multigiocatore dobbiamo ammettere che sul fronte del gameplay non ci aspettavamo davvero nulla di meno quest'anno dallo studio californiano. Aver utilizzato le già ottime fondamenta di gameplay gettate nel 2019 ha permesso questa volta ad Infinity Ward di concentrarsi sui dettagli e di limare tutti quei piccoli difetti che caratterizzavano la precedente iterazione, per arrivare oggi sul mercato con una formula rifinita e perfezionata sotto ogni punto di vista.

Le novità non sono poi tantissime, ma ogni angolo del multigiocatore rappresenta adesso lo stato dell'arte dei Call of Duty, rifinita com'è l'esperienza di gioco. Com'era lecito attendersi, questa è contraddistinta da tutti quegli elementi filosofici che da sempre regolano gli sparatutto della casa americana: il gameplay di Modern Warfare 2 è significativamente più lento e compassato rispetto a Vanguard e Cold War, il time to kill è percettibilmente più basso, e generalmente a spuntarla in uno scontro a fuoco è chi controlla accuratamente le linee di tiro, piuttosto che i giocatori abituati a saltare e a scivolare aggressivamente oltre gli angoli dell'ambientazione.

Sono diversi i nuovi accessori e potenziamenti da campo che donano un taglio più strategico al gameplay di Call of Duty: Modern Warfare 2
Sono diversi i nuovi accessori e potenziamenti da campo che donano un taglio più strategico al gameplay di Call of Duty: Modern Warfare 2

Il nuovo sistema di movimento è forse l'indice più accurato per comprendere come il gameplay di questo capitolo sia uno dei più lenti della saga. Sebbene il ritmo dell'azione rimanga comunque abbastanza frenetico, Infinity Ward ha scelto di modificare radicalmente il modo in cui ci si muove per la mappa, rimuovendo del tutto la meccanica dello slide cancel e andando a depotenziare significativamente l'efficacia del bunny hop, due tecniche di movimento molto amate dai cosiddetti "rusher", quei giocatori che tendono a correre per l'ambientazione per aggredire gli avversari. Come se non bastasse, Modern Warfare 2 segna l'esordio di almeno due nuovi elementi di gameplay, che si rifanno anche loro a uno stile di movimento orientato più allo sfruttamento strategico dell'ambientazione che alla frenetica corsa verso la prossima uccisione. Il primo è relativo all'inedita opportunità di rimanere arrampicati su una sporgenza, per sbirciare dall'altra parte e fare fuoco con l'arma secondaria verso eventuali nemici nascosti dietro di essa, mentre il secondo è il tuffo, una funzionalità molto diversa dal classico dropshot, che permette di gettarsi a terra per scampare ad esplosioni o ad altre minacce. Entrambe queste novità, a causa di una staticità latente, lasciano spesso il personaggio esposto al fuoco nemico, ed è proprio per questo che le abbiamo viste utilizzate di rado durante le tante ore passate in compagnia del multigiocatore di Modern Warfare 2.

L'altra fazione che da sempre si contrappone ai rusher, quella dei camper, non se la passa però altrettanto bene, dato che adesso i perk come Fantasma e Sangue freddo sono bloccati tra le maglie di un sistema totalmente inedito che regola la loro attribuzione durante una partita. Se in passato avevamo tutta la libertà di corredare la nostra classe con tre specialità che rimanevano attive dall'inizio alla fine di un match, adesso se ne potranno scegliere fino a quattro, ma esse cominceranno a produrre i loro effetti nel corso di un round, mentre si accumulano punti partita. Quelle categorizzate come base saranno disponibili da subito, mentre le specialità bonus da circa metà round, e includono perk come Sangue freddo, Inflessibile e Mani veloci. Quelle supreme, che invece si sbloccano solamente nell'ultimo quarto di un match, includono tra le altre anche Fantasma, il che significa che nel nuovo Modern Warfare ci troveremo inevitabilmente esposti agli UAV nemici per gran parte dell'incontro, per buona pace di chi ama nascondersi e cecchinare.

Modalità di gioco e design delle mappe

Una delle ambientazioni di maggiore impatto di Call of Duty: Modern Warfare 2 ci porta a combattere alla frontiera tra Messico e USA
Una delle ambientazioni di maggiore impatto di Call of Duty: Modern Warfare 2 ci porta a combattere alla frontiera tra Messico e USA

Come ogni Call of Duty che si rispetti, anche Modern Warfare 2 al lancio presenta la classica batteria di playlist multigiocatore da 6 contro 6 sempre presenti in qualsiasi capitolo della serie. Al fianco però di modalità come Deathmatch a squadre, Tutti contro tutti, Dominio e Cerca & Distruggi, c'è qualche novità degna di nota che in qualche caso ha anche saputo vincere il nostro entusiasmo. A sorprenderci maggiormente sono le modalità con la visuale in terza persona, che durante la beta avevano invece lasciato spazio a qualche perplessità. Infinity Ward ha seguito i feedback della community e rimosso la mira attraverso il mirino sostituendola con una comoda croce, e in questa veste la playlist incarna invece una freschissima alternativa al gameplay tipico della serie. Interessanti anche le nuove Knock out e Soccorso prigionieri: entrambe hanno i respawn disattivati, e offrono un'esperienza squisitamente più tattica rispetto alle altre modalità. Nella prima le due squadre si contendono una sacca di denaro posta al centro della mappa, mentre nella seconda si devono estrarre due ostaggi mentre gli avversari cercano di impedirlo.

Dopo tre anni fa il suo ritorno anche Guerra terrestre, la modalità ad obiettivi tra squadre di 32 giocatori che qui si presenta in una versione non poi così diversa da quella incontrata nel primo Modern Warfare. Anche stavolta i veicoli hanno un peso enorme nell'economia della partita, e la buona notizia è che la playlist gode indirettamente del lavoro che Infinity War ha indirizzato nel rimodellare il sistema di guida di Warzone 2.0. L'intero comparto dei veicoli è nettamente più curato, la loro manovrabilità è avanti anni luce rispetto al passato, e c'è una maggiore varietà di mezzi a disposizione dei giocatori. Nata come una costola di questa playlist, nel nuovo capitolo troviamo inoltre Invasione, una declinazione deathmatch a squadre di Guerra terrestre, che include inoltre la presenza di bot governati dall'IA capaci di offrire una sfida diversa dai giocatori umani. Invasione non riuscirà mai a conquistare la frangia più hardcore della community (come non ci era mai del resto riuscita Guerra terrestre), ma rappresenta una modalità di riferimento per chi vuole prendersi una pausa dalle partite più competitive, e in questo senso la sua introduzione è importantissima.

Il nuovo gameplay subacqueo viene sfruttato pochissimo, dal momento che l'acqua è presente solo in una mappa di Call of Duty: Modern Warfare 2
Il nuovo gameplay subacqueo viene sfruttato pochissimo, dal momento che l'acqua è presente solo in una mappa di Call of Duty: Modern Warfare 2

Il reboot del 2019 aveva dalla sua lo stesso gameplay incredibilmente curato che ritroviamo in quest'edizione, ma lo affiancava a un pacchetto di mappe che non riuscì mai ad essere apprezzato appieno dalla community. Le ambientazioni avevano un grande fascino, è vero, ma nel tentativo di allontanarsi dal concept delle tre corsie che già nel 2019 appariva molto démodé, Infinity Ward finì col rendere troppo complesso e poco bilanciato il design di ciascuna mappa. Lo studio ha imparato dai suoi errori, al punto che ognuna delle 10 arene 6 contro 6 del nuovo Call of Duty: Modern Warfare 2 è un piccolo capolavoro di level design e bilanciamento, anche se è andato perduto quel carisma che contraddistingueva le mappe del precedente capitolo. Quelle attuali sono infatti tutte un po' generiche fatta qualche rara eccezione, e non c'è n'è ad esempio nessuna tratta dalle leggendarie ambientazioni del secondo capitolo della trilogia. Nuove mappe arriveranno in occasione del lancio della Stagione 1 il 16 novembre, e non vediamo l'ora di scoprire se tra loro ci sarà anche qualche vecchia conoscenza della community.

Mai così tanta personalizzazione in un Call of Duty

Ecco come si presenta il nuovo armaiolo di Call of Duty: Modern Warfare 2
Ecco come si presenta il nuovo armaiolo di Call of Duty: Modern Warfare 2

Fino ad ora vi abbiamo parlato di un comparto multigiocatore che tutto sommato va in direzione della continuità con quelli degli ultimi anni, ma ciò che è realmente in grado di spezzare con il passato è l'enorme ammontare di armi presente in questo capitolo, oltre che l'elevatissimo grado di personalizzazione che deriva da un cambio di paradigma a dir poco epocale. Già nel 2019 il reboot aveva rivoluzionato il modo in cui si accessorizzano le armi con l'introduzione dell'armaiolo, e adesso Modern Warfare 2 si appresta a svelare al mondo come saranno i Call of Duty dei prossimi anni, perché da questo standard non si torna più indietro.

Sono ben 50 le armi incluse in quest'edizione, e se già questo rappresenta un piccolo record, aspettate di scoprire quanti accessori potrà indossare ognuna di queste nel nuovo Armaiolo 2.0. Infinity Ward ha scelto di trasformare quella che era la tipica progressione lineare dei Call of Duty in una progressione intrecciata tra tutte le armi presenti nel gioco, il che significa che per ottenere tutti gli accessori di un comunissimo M4 saremo obbligati a livellare armi anche molto diverse dai fucili d'assalto, perché modifiche come silenziatori e mirini sono ora condivisi tra le diverse piattaforme. Questa rivoluzione, a nostro modo di vedere semplicemente geniale, invoglierà la community a provare nuove soluzioni all'interno dell'ampissimo arsenale di Modern Warfare 2, e siccome gli accessori sono adesso condivisi tra più armi, il loro numero è significativamente aumentato.

In Call of Duty: Modern Warfare 2 ci saranno diverse tipologie di Kalashnikov, ma per sbloccarle dovremo giocare con ogni arma della categoria
In Call of Duty: Modern Warfare 2 ci saranno diverse tipologie di Kalashnikov, ma per sbloccarle dovremo giocare con ogni arma della categoria

L'altro lato della medaglia è che questa improvvisa complessità non è supportata da un'interfaccia utente in grado di aiutare l'utenza a comprendere adeguatamente come funziona il nuovo sistema di sblocchi. Siccome esso riguarda anche le nuove armi, che spesso si ottengono livellando le altre della stessa famiglia, c'è il rischio che i giocatori facciano costantemente fatica a individuare cosa debbano fare per ottenere un determinato pezzo d'equipaggiamento.

Non abbiamo avuto modo di studiarla come meriterebbe, ma da quest'anno è presente un'ulteriore funzionalità inedita che ha le potenzialità per scuotere dalle fondamenta il concetto stesso di personalizzazione di un'arma. Una volta raggiunto il livello massimo con una qualsiasi delle bocche di fuoco incluse in Modern Warfare, si ottiene accesso alla calibrazione degli accessori, una schermata attraverso la quale si possono ritoccare manualmente attraverso due slider gli effetti dei bonus e dei malus di ciascuna modifica. Mettiamo il caso che stiate personalizzando un fucile di precisione a lunga gittata, e vi piaccia un silenziatore che aumenta la velocità dei proiettili, ma che riduce inoltre la velocità della modalità mirino. Grazie alla calibrazione potrete scegliere quali tra i due effetti rendere più significativo, e realizzare vere e proprie build parametriche in base a quello che è il vostro stile di gioco. La calibrazione è una novità semplicemente straordinaria, anche se la sua reale efficacia sulle statistiche dell'arma andrà studiata accuratamente, soprattutto in vista di Warzone 2.0

Realizzazione tecnica e sonoro

Sono più di 180 le mimetiche uniche incluse in Call of Duty: Modern Warfare 2
Sono più di 180 le mimetiche uniche incluse in Call of Duty: Modern Warfare 2

Ci era capitato di elogiare la realizzazione tecnica del nuovo sparatutto di Activision già in occasione dello speciale sulla campagna, e qui non possiamo far altro che ribadire tutte le ottime impressioni maturate in quell'occasione. Partiamo col dire che Modern Warfare 2 è forse il Call of Duty supportato dal maggior numero di settaggi grafici, anche su console. Oltre al FOV, che arriva finalmente anche su PlayStation e Xbox, è addirittura presente anche il FidelityFX CAS, la tecnologia di AMD con cui si può migliorare la nitidezza del rendering di ogni scena. Sotto al profilo tecnico il gioco non mostra alcuna criticità di sorta, offre delle performance incrollabili e vanta un impatto grafico all'avanguardia, impreziosito dall'ormai celebre attenzione che Infinity Ward ripone nel replicare i modelli delle armi e la loro effettistica. I modelli poligonali dei soldati sono abbastanza ordinari, così come il livello di dettaglio delle ambientazioni, mentre ha saputo colpirci il sistema di illuminazione, che in alcune mappe garantisce un colpo d'occhio non indifferente. Menzione di merito per il comparto sonoro di Modern Warfare 2, che come era capitato nel 2019 è semplicemente impeccabile.

Sebbene sia visivamente all'avanguardia, c'è da sottolineare il pessimo stato di salute della build diffusa da Infinity War al lancio del gioco, vittima di troppi crash e afflitta da una miriade di piccoli bug che riguardano nella maggior parte dei casi i menù di gioco di Call of Duty: Modern Warfare 2. Navigarci all'interno è già di per sé un'impresa a causa di un'UI fin troppo confusa, ma durante i passaggi tra le varie interfacce è possibile accorgersi di tantissimi errori e lacune che speriamo verranno risolti quanto prima. Al lancio il gioco non riusciva inoltre a reggere i party composti da più di tre persone, ma il problema è stato risolto definitivamente e non dovrebbe più ripresentarsi, mentre la calibrazione è attualmente disattivata a causa di crash che si verificano quando la si utilizzava. Non è comune assistere ad un Call of Duty dal lancio così problematico, e malgrado siamo del tutto convinti che Activision saprà intervenire repentinamente per correggere queste imperfezioni, è necessario sottolineare i problemi in questa fase dell'analisi.

Conclusioni

Versione testata Xbox Series X
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store, Battle.net
Prezzo 79,99 €
Multiplayer.it
8.5
Lettori (67)
7.6
Il tuo voto

Com'è ironica, la posizione in cui si trova Call of Duty: Modern Warfare 2. Uno dei migliori Call of Duty mai realizzati, eppure un Modern Warfare tutto sommato ordinario, che tenta disperatamente di avvicinarsi allo splendore dei capitoli originali finendo comunque al di sotto del capitolo del 2019. Lo sparatutto firmato da Infinity Ward ha delle ottime qualità, ha avuto il coraggio di introdurre una serie di geniali rivoluzioni che potrebbero dividere la community, ed è supportato da una campagna divertente e ben amalgamata, tutti pregi che sbiadiscono se pensiamo all'enorme occasione che il team californiano aveva tra le mani, quella di confezionare il Call of Duty definitivo con il quale inaugurare una nuova era per la serie di Activision. Ma come certificato dalla clamorosa scena che si cela oltre i titoli di coda della campagna, ci aspetta forse un terzo, spettacolare Modern Warfare. E allora lì sì che ci sarà da divertirsi.

PRO

  • La campagna, al netto dei difetti narrativi, è da non perdere
  • Multiplayer rifinito e perfezionato
  • Mai così tanta personalizzazione a disposizione dei giocatori
  • Tecnicamente impeccabile

CONTRO

  • Le mappe mancano di un po' di fascino
  • Qualche bug di troppo al lancio