Nel novero delle serie che hanno segnato l'infanzia di intere generazioni di videogiocatori, quella di Crash Bandicoot può vantare l'indiscutibile valore di essere rimasta straordinariamente fedele a sé stessa, col passare dei decenni. Mentre tutto cambiava vorticosamente, tanto nel mondo reale quanto in quello dei videogiochi, il franchise non si è mai allontanato dalle sue radici e, fatta eccezione per alcune parentesi su quattro ruote e qualche spin-off dal tono squisitamente party, non si nemmeno lontanamente sognato di rinunciare a quel semplice, geniale platforming che ha scolpito nelle nostre coscienze i contorni del peramele più famoso al mondo.
Avendo saldato il debito con la serie principale, sviluppando un nuovo Crash Bandicoot capace di rilanciare con forza la serie nella contemporaneità dopo dieci anni di attesa, Toys for Bob ha scelto di provare qualcosa di diverso con Crash Team Rumble, un esperimento multigiocatore volto a offrire qualcosa di molto, molto diverso da qualsiasi altro gioco sia mai stato pubblicato sotto l'egida del marsupiale arancione.
Che sapore ha questo strano frutto Wumpa? Come scoprirete nella recensione di Crush Team Rumble è vagamente agrodolce.
Una nuova specie di Bandicoot
Non c'è che dire, Crash Team Rumble nasce da un'idea affascinante e suggestiva, naturale conseguenza di una libertà creativa che Toys for Bob, nelle sue interazioni con la serie, forse non aveva mai potuto esplorare. Certo, nel 2020 lo studio si era preso la responsabilità di lavorare a un nuovo capitolo della serie principale, ma nel farlo aveva inevitabilmente seguito i binari tracciati da quello sconfinato bagaglio di avventure platform che rappresenta l'eredità di Crash. Dopo il grandioso successo di It's About Time, questa volta lo studio californiano ha avuto modo di sperimentare con un videogioco completamente originale, portando il nostro amato marsupiale verso orizzonti mai sfiorati prima dalla serie.
In una lunga chiacchierata che abbiamo avuto modo di scambiare con Paul Yan e Daniel Neil, rispettivamente Co-Studio Head e Creative Director di Toys for Bob, i due sviluppatori ci hanno parlato di come, malgrado le insidie, tutto il progetto sia germogliato in modo molto coerente, a partire da un semplice interrogativo: è possibile tradurre l'esperienza classica di un Crash Bandicoot - con le casse, il platforming, i frutti Wumpa e tutto il resto - in un titolo esclusivamente multigiocatore?
Il team ha condensato in Crash Team Rumble tutte le possibili risposte a questa domanda, confezionando un brawler quattro contro quattro che racchiude tutti gli elementi caratteristici della serie, anche quella naturale immediatezza che l'ha sempre resa accessibile ai videogiocatori di tutte le età. Proprio in questo senso, le regole alla base del gioco sono facilissime da assorbire, fin dalla prima partita: due squadre da quattro giocatori ciascuna hanno come unico obiettivo quello di raccogliere dei frutti Wumpa, disseminati in delle arene che ricordano da vicino il design dei livelli storici di Crash Bandicoot, per consegnarli nella banca della propria compagine, cercando nel frattempo di ostacolare gli avversari. Chi ne deposita per primo 2.000 vince la partita, ottiene tutta la gloria, e l'indiscusso diritto a sbeffeggiare i rivali.
Gameplay, tra immediatezza e complessità
Descritto così, il gameplay alla base di Crash Team Rumble potrà sembrare straordinariamente elementare, eppure questo nasconde tra le maglie del suo codice una complessità di fondo che ci ha saputo sorprendere. Crash Team Rumble non si configura, infatti, come un disordinato picchiaduro, ma piuttosto come uno elegante, in cui ogni giocatore, nell'apparente caos di una partita, ricopre invece un ruolo ben preciso all'interno della squadra. Scordatevi di correre all'impazzata alla ricerca dei Wumpa, l'azione è disciplinata dalla presenza di tre distinte categorie di eroi, ciascuna in grado di individuare con eccezionale precisione cosa ci si aspetta che facciate utilizzando uno degli otto personaggi inclusi nel gioco.
Scegliendo l'iconico peramele, che si configura come uno dei Marcatori più efficaci, il vostro compito sarà soltanto quello di accumulare il maggior numero di frutti Wumpa nella propria banca, cercando di essere più veloci degli altri Marcatori, come Tawna e Catbat. I Difensori, come Dingodile, N. Brio ed N. Tropy, rappresentano invece i muscoli di una formazione e, a discapito del nome, il loro ruolo principale non sarà quello di proteggere la banca alleata, ma piuttosto quello di invadere quella avversaria impedendo ai rivali di incassare i loro preziosi frutti Wumpa. I Potenziatori, Coco e Neo Cortex, hanno infine il compito di attivare i numerosi potenziamenti disseminati per le arene, che riguardano da vicino due risorse come le gemme e le reliquie, che i veterani di Crash Bandicoot conosceranno alla perfezione.
In Crash Team Rumble, le gemme non sono altro che delle ampie piattaforme che una volta conquistate garantiscono a tutto il team un sostanzioso moltiplicatore ai frutti Wumpa raccolti, mentre le reliquie, disseminate per la mappa, possono essere spese per ottenere potenti bonus personali e di squadra capaci di sovvertire l'andamento di un match, se riscattati al momento giusto. Insomma, guardando all'elemento strategico che caratterizza la formula multigiocatore di Crash Team Rumble, il nuovo titolo dello studio californiano ha molto in comune con esperienze del calibro di Overwatch, una serie a cui Toys for Bob ha collaborato attivamente nel suo recente passato.
Meta e (dis)equilibri di gameplay
Non è servito poi tanto tempo, in compagnia di Crash Team Rumble, per veder emergere le peculiarità e le sfaccettature dei set di mosse esclusivi di ciascun personaggio, in grado di caratterizzare i combattimenti in modo inaspettatamente marcato. Ognuno dei membri del roster ha dalla sua delle capacità uniche, che insieme vanno a comporre i tasselli di un vero e proprio meta che ha tutte le potenzialità di rendere ancora più profonda la formula di gameplay proposta da Toys for Bob. Seguendo una logica tipica della morra cinese, ogni personaggio offre il fianco a delle contromosse, non strettamente correlate alla divisione in categorie tra Marcatori, Difensori e Potenziatori.
Prendiamo il caso di Crash, la nostra scelta d'ordinanza durante la maggior parte della recensione. Il marsupiale, nel corso delle prime partite, soffriva tantissimo l'influenza di un poderoso Difensore come Dingodile, dotato di molti più HP di qualsiasi altro Marcatore. Negli scontri alla pari Crash veniva spazzato via, ma col susseguirsi delle partite abbiamo scoperto che Dingodile, del tutto sprovvisto di attacchi verticali, era pericolosamente esposto alle schiacciate di Crash, straordinariamente efficaci contro tutti i personaggi più massicci. La cosa si applica anche ad altri eroi e cattivi inclusi nel gioco e se da un lato la cosa rappresenta un assoluto punto di forza della produzione sviluppata da Toys for Bob, dall'altro ci è bastato un pomeriggio per individuare alcune evidenti crepe nel sistema.
Nella situazione attuale, Crash Team Rumble ci è parso preda di alcuni distinti sbilanciamenti, che potrebbero arrivare a compromettere lo svolgimento di una partita, appena la community riuscirà a selezionare quei personaggi in grado di cancellare ogni possibilità di incassare frutti Wumpa in una banca. Altro tasto dolente è rappresentato dalla profonda, irrecuperabile siccità di contenuti: il titolo offre al lancio un buon numero di mappe, ma una sola modalità di gioco e appena otto personaggi, troppo poco per convincere la community a restare dalle parti di Crash Team Rumble, tanto nel lungo quanto nel breve periodo. Gli sviluppatori hanno promesso di ampliare progressivamente l'esperienza di gioco con l'alternarsi delle stagione e dei battle pass, ma con la barriera all'ingresso dei 29,99€ necessari all'acquisto, la nuova fatica di Toys for Bob corre il serio rischio di perdersi nello sconfinato mare di esperienze multigiocatore che ai giorni nostri affollano a perdita d'occhio le librerie digitali di PC e console.
Comparto tecnico
Sul fronte tecnico, Crash Team Rumble si presenta su PS5 senza criticità di sorta, anche perché tutta l'esperienza è posta al servizio di un compromesso volto a garantire delle performance incrollabili, almeno su console di attuale generazione. Il compromesso, che accettiamo volentieri, è una grafica pulita, colorata e cartoonesca, priva di chissà quali dettagli o effetti, ma fedele all'identità di Crash. Sviluppato su Unreal Engine 4, il gioco riprende prevedibilmente lo stile delle ultime iterazioni della serie e, al netto di arene abbastanza prive di dettagli, offre una resa assolutamente in linea con le aspettative ritagliate su di un titolo multigiocatore.
Discorso diverso per il sonoro, che invece campiona e ripropone in maniera magistrale alcuni dei motivi e degli effetti più iconici della serie, affiancandoli a un sound design all'altezza del compito. Il gioco è interamente doppiato in italiano, un aspetto da non sottovalutare se consideriamo che i momenti decisivi della partita sono scanditi dagli annunci di un presentatore che se avesse parlato in lingua inglese, non sarebbe stato comprensibile ad un'ampia fascia di pubblico.
Conclusioni
L'incontro con la versione finale di Crash Team Rumble ci ha permesso di confermare sostanzialmente tutte quelle buone impressioni emerse durante la beta, ma anche di ritrovarci invischiati in quelle stesse perplessità di cui vi avevamo parlato solo qualche mese fa. Il brawler multigiocatore sviluppato da Toys for Bob nasce da una buona idea, ovvero quella di applicare l'elemento piattaforme tipico di un Crash Bandicoot a una formula competitiva online, eppure il ridottissimo numero di contenuti a disposizione dei giocatori e più di qualche problema di bilanciamento intaccano profondamente l'esito dell'esperimento ideato dallo studio californiano. Gli sviluppatori dovranno correre immediatamente ai ripari, se non vogliono veder sprofondare la loro creatura tra le sabbie mobili di un genere come quello dei titoli multigiocatore che non ha nessuna pietà, nemmeno per i peramele.
PRO
- La formula funziona, è immediata e sinceramente divertente
- Dietro a un'apparente semplicità ci sono dinamiche tecniche e profonde
CONTRO
- Il cast di personaggi non è affatto esteso
- Pochissimi i contenuti al lancio
- Il sistema di progressione rimane un'incognita