Testate da dare, prendere e sganciare
Narrata attraverso sette intense missioni, la trama di Warhead si muove in modo parallelo ma decisamente sintetizzato rispetto a quanto visto in Crysis e questa volta al giocatore verrà fatta vestire la tuta futuristica del sergente Sykes, meglio conosciuto ai veterani della serie come Psycho, il soldato che ci accompagnava nell'originale shooter di Crytek durante le primissime missioni per poi sfuggire alla nostra vista invischiato in una missione di salvataggio. Warhead è quindi ambientato in un'altra porzione della familiare isola tropicale, per l'esattezza la costa opposta, un lembo di terra che fa da teatro a un gameplay decisamente più frenetico dove è la componente action a farla da protagonista in modo molto più incisivo, pressante e adrenalinico rispetto a quanto avevamo sperimentato con Crysis.
Call of Duty 4 e un qualsiasi Episodio aggiuntivo di Half-Life 2; il paragone ci è balenato in mente dopo pochi minuti immersi nella campagna single player. Non tanto per l'ambientazione, concettualmente vicina a quella del capolavoro di Valve, tantomeno per le sequenze scriptate, esageratamente evidenti nel sequel di Infinity Ward, ma molto meno incisive (anzi, sarebbe giusto dire, meglio nascoste) in Warhead. Il legame con i due giochi sopra citati salta all'occhio per l'intensità del gameplay: il nuovo progetto di Crytek infatti si gioca tutto d'un fiato, non lascia respiro tanto il giocatore viene sballottato tra uno scenario e il successivo senza un attimo di sosta; non ci sono momenti riflessivi, lenti o che rischiano di fermare l'intensità del gameplay. Le 7 ore circa in cui il gioco può essere finito (al terzo livello di difficoltà dei 4 disponibili) volano via in un attimo, grazie a un susseguirsi di eventi che fanno allontanare molto Warhead dal primo Crysis. Da una parte le scene d'intermezzo realizzate con il motore di gioco e visuale in terza persona aggiungono quel tocco di narrazione a una trama sicuramente più sviluppata che praticamente da subito fa scontrare il giocatore con gli alieni in procinto di conquistare la Terra; dall'altro lato quasi un rovescio della medaglia dovuta a una linearità che all'apparenza lascia un po' meno libertà al giocatore ma elimina del tutto i lunghi periodi di stasi che caratterizzavano Crysis, soprattutto negli spostamenti tra un obiettivo di missione e il successivo. Qui è tutto sintetizzato, gli scontri sono costanti e il gameplay lascia sempre e comunque aperto lo spiraglio dell'azione furtiva (in particolare la missione ambientata nella miniera abbandonata sembra quasi obbligare il giocatore in questa direzione) ma andare avanti con il fucile spianato è ora molto più entusiasmante e in linea con gli ostacoli e i nemici che ci sbarrano la strada.
Alla ricerca spasmodica di novità
Come detto poco sopra, l'azione si svolge sulla medesima isola tropicale di Crysis. Ci troveremo quindi a fronteggiare l'esercito coreano in procinto di controllare i punti nevralgici di questo paradiso naturale e gran parte della nostra avventura sarà rivolta al tentativo di prendere possesso di un container inizialmente convinti che contenga una testata nucleare (ma evitiamo spoiler eccessivi). Ovviamente ben presto dovremo fare i conti anche con la minaccia aliena che attaccherà indiscriminatamente il nostro Psycho e le postazioni fortificate dei soldati dagli occhi a mandorla.
A nostra disposizione avremo la fidata tuta futuristica con gli stessi poteri già sperimentati in passato e un armamentario abbastanza variegato tra armi corte, mitragliatori, lanciarazzi e svariati tipi di granate ed esplosivi che si va ad arricchire di un lancia granate nuovo di zecca e della possibilità di utilizzare le pistole e i mitragliatori a canna corta in modalità akimbo, ovvero uno per mano. Inoltre in prossimità dell'epilogo riusciremo a imbracciare un'arma di grande effetto che ci aiuterà nel carismatico e intenso scontro finale. Nulla di nuovo invece sul fronte dei nemici. Oltre ai soliti soldati coreani armati di tutto punto e ottimamente realizzati sul fronte comportamentale, anche gli alieni, purtroppo, sanno di già visto. Affronteremo infatti le consuete truppe di terra che tanto continuano a ricordare le Sentinelle di Matrix, gli enormi velivoli in grado di sganciare mine o le creature appena citate e assolutamente inquietanti nel loro raggio congelante perpetuo e l'enorme mostro tentacolare a metà strada tra uno Striker di Half-Life e un invasore de La Guerra dei Mondi. Come appena detto, tutti nemici già visti in Crysis ma che in Warhead vengono lanciati contro il giocatore praticamente da subito se si considera che appena al terzo livello incontreremo già l'enorme Hunter. Andando però a scavare nel profondo qualche innovazione riusciamo a trovarla anche in questo campo e, per essere più precisi nei termini dell'intelligenza artificiale. I soldati, bisogna dirlo, non hanno guadagnato grande genialità ma rispondono in maniera sensibilmente più realistica a eventuali tattiche mordi e fuggi che sfruttano l'invisibilità. Non rimangono mai immobili in attesa del vostro colpo di grazia ma tendono a organizzarsi in piccole squadre di ricerca, a spostarsi in zone più riparate e a sparare a vuoto in modo all'apparenza più sensato (scusate il controsenso).
Per quanto riguarda il multiplayer, accanto alla modalitò Power Struggle già vista nel primo Crysis, segnaliamo l'aggiunta di un semplice Team Instant Action (un allettante nome per parlare del classico Team Deathmatch) che permette finalmente di entrare al volo in una partita e limitarsi a far fuori i propri avversari senza preoccuparsi di altro, al massimo dei propri compagni di squadra che, se non altro, si aspettano un minimo di copertura. Piacevoli sono anche le nuove mappe presenti, in particolare quella interamente focalizzata sui veicoli mostra con forza quello che è possibile fare con l'editor di Crysis soprattutto in termini di versatilità del gameplay. Ritornano invece tutte le mappe già viste in Crysis (alcune con diverse migliorie in grado di rendere più veloce il gameplay). Segnaliamo anche che, a differenza proprio del titolo originale, in Warhead la componente multiplayer, denominata Crysis Wars, è disponibile come gioco a sé stante installabile separatamente.
Altro che Superman
La Nanosuit sviluppata dal governo americano è alla base della deriva fantascientifica di Crysis ed è probabilmente il migliore oggetto di design realizzato da Crytek. All'interno del gioco permette di potenziare il personaggio controllato in quattro modi attraverso un menu radiale che si attiva di default premendo il pulsante centrale del mouse.
Nessuno vuole sentire parlare d'altro
Ma arriviamo all'aspetto storicamente più discusso dell'universo di Crysis: la componente tecnologica. Il CryEngine 2, cuore pulsante della meraviglia partorita dalle fucine di Crytek, è stato veramente ottimizzato come ci siamo ritrovati a dire in più occasioni durante le nostre numerose prove giocate? La risposta può soltanto essere, senza paura di smentita, un secco sì. Warhead è fluido, non presenta incertezze, cali di frame rate, blocchi improvvisi o crash inaspettati. Prendete il precedente Crysis, fatelo girare a una determinata risoluzione su un PC ben preciso, quindi caricate Warhead, utilizzate gli stessi settaggi grafici e la stessa componentistica del computer e lo vedrete guadagnare quella manciata di frame al secondo che lo rendono molto più giocabile. Già soltanto questo potrebbe garantire un applauso agli sviluppatori ma non è tutto. La gestione delle luci è stata potenziata e con essa il motore che gestisce le particelle, al punto da rendere gli scenari ancora più realistici, soprattutto quando vi ritrovate a passeggiare tra gli alberi in presenza di esplosioni e fumo, con i raggi di luce che attraversano il fogliame proiettando ombre in tempo reale su ogni superficie presente sollevando pulviscolo credibile. E credibili sono anche i piccoli rivoli che si formano sul casco quando si esce dall'acqua o l'effetto ghiaccio che appare sulla visiera in alcune sequenze pre-renderizzate (tutt'altro discorso invece per la condensa che appare sul mirino ottico in alcuni livelli ad ambientazione ghiacciata: assolutamente irrealistica, scadente e troppo fastidiosa come escamotage per rendere più complessa la mira di precisione). E, parlando ancora di ottimizzazioni e implementazioni, Crytek ha pensato bene di andare incontro ai giocatori eliminando di fatto quella ipocrita suddivisione dei settaggi grafici in base al sistema operativo utilizzato e alle conseguenti DirectX installate nel computer: Warhead può essere impostato con i settaggi massimi anche sotto Windows XP in presenza di DirectX 9. Semplicemente quando si è in ambiente Vista, il gioco sfrutterà la versione 10 delle librerie Microsoft.
potrete stupire qualsiasi vostro amico mostrandogli quello che tutt'oggi rappresenta il migliore esponente del livello tecnologico raggiunto dai videogiochi
Nessuno vuole sentire parlare d'altro
Ci sono però allo stesso tempo, alcuni problemi che ci hanno fatto storcere il naso.
In primis le esplosioni con le conseguenti onde d'urto ci sono apparse meno realistiche, forse renderizzate in modo più frettoloso e approssimativo, così come il level of detail, quella particolare procedura che permette di caricare le texture con un dettaglio differente a seconda della vicinanza al campo visivo del giocatore, che adesso appare in modo più netto e, purtroppo, fastidioso. Probabilmente proprio per recuperare qualche frame al secondo, molte texture avranno una qualità inferiore anche a distanza apprezzabile, facendo notare lo stacco di caricamento della versione in alta risoluzione in modo più netto. Purtroppo nel parlare di ottimizzazioni sembrano essere stati lasciati da parte i caricamenti, rimasti identici all'originale Crysis nei tempi, spesso veramente molto lunghi quando si cambia livello ma anche quando ci si ritrova a ricaricare il quicksave in caso di morte prematura.
Queste imperfezioni di sviluppo rimangono però schiacciate sotto il peso di quella incredibile qualità visiva che Warhead butta fuori dal monitor quando lo fate girare sul vostro PC. Scenari stilisticamente eccezionali che distanziano di molto quanto visto nel primo Crysis, con un'attenzione al design, alla varietà, allo stupire il giocatore. Degno di nota è il livello interamente ghiacciato dove, appena usciti da una galleria, vi ritroverete nel pieno di una bufera di neve con effetti HDR spaventosamente realistici nel tentativo di mettere a fuoco un'enorme nave da guerra incagliata al centro di questa pianura congelata. E proprio in ambito di varietà degni di nota sono il livello ambientato su un treno in movimento che tanto ci ha ricordato una simile sequenza del vecchio ma mai dimenticato Soldier of Fortune o del finale del più recente Gears of War. Estremamente adrenalinica anche la sequenza conclusiva del livello ambientato nella stessa miniera a cielo aperto già vista in Crysis, dove insieme ai vostri compagni di guerra dovrete difendervi da uno spasmodico assalto alieno, mentre un soldato tenterà di far saltare l'ingresso di una montagna bloccato da numerosi detriti. Certo si tratta in ogni caso di variazioni a temi già sperimentati in numerose occasioni, specie in ambito FPS, ma sempre con quel tocco di originalità, splendore e piacevolezza che contraddistingue l'intero gameplay di Warhead.
Con Warhead ci sentiamo di riconfermare il voto dato a suo tempo a Crysis. Se da un lato è infatti vero che il nuovo progetto di Crytek riesce a girare meglio a parità di macchina, offre contenuti sul lato single player di impatto maggiore e una qualità generale superiore rispetto all'originale Crysis, e lo stesso vale anche in ambito multiplayer con nuovi livelli e finalmente una modalità di gioco più immediata e frenetica, allo stesso tempo Warhead viene meno dal punto di vista della sorpresa. Tutto sa, paradossalmente, di già visto; lo stupore è una cosa del passato e la stessa campagna a giocatore singolo ripropone un'identica ambientazione con un'evoluzione narrativa parallela ma troppo simile a quella di Crysis e che in appena 7 ore di giocato, ci mostrerà il suo finale.
Resta però fuori questione che Warhead va acquistato da tutti i possessori di PC, complice anche il suo incredibile prezzo budget. Ve lo giocherete tutto d'un fiato e potrete stupire qualsiasi vostro amico mostrandogli quello che tutt'oggi, senza pericolo di smentita, rappresenta il migliore esponente del livello tecnologico raggiunto dai videogiochi, console comprese.
Pro
- Campagna single player ancora più adrenalinica e dall'ottima narrazione
- Ottimizzazioni tecnologiche immediatamente visibili
- Viene venduto a meno di 40 euro
- Anche se presenta qualche novità, la trama è praticamente la stessa di Crysis
- Permane qualche imperfezione grafica
- Il multiplayer piace ma continua a non stupire
PC - Requisiti di Sistema
Requisiti Minimi
- Processore: Intel Pentium 4 a 2.8 GHz (3.2 GHz per Vista), Intel Core a 2.0 GHz (2.2 GHz per Vista), AMD Athlon 2800+ (3200+ per Vista)
- RAM: 1 GB (1.5 GB per Vista)
- Scheda video: NVIDIA GeForce 6600 GT, ATI Radeon 9800 Pro (Radeon X800 Pro per Vista) con almeno 256 MB di VRAM.
- Scheda audio: Compatibile con le DirectX 9.0c
- Hard disk: 15 GB di spazio su disco
- Sistema operativo: Windows XP con Service Pack 2 o Windows Vista
- Processore: Intel Core 2 Duo E8400 a 3.0 GHz
- RAM: 4 GB
- Scheda video: NVIDIA GeForce 8800 GTX
- Sistema operativo: Windows Vista