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Devotion, la recensione

Dopo l'horror politico Detention, Red Candle torna con Devotion, un racconto incentrato sulla famiglia e la religione, sempre dai toni dark e drammatici.

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   25/02/2019

Devotion è un racconto horror in prima persona sviluppato da RedCandleGames, la stessa software house indipendente taiwanese cui dobbiamo lo splendido Detention. Parliamo di racconto horror perché in realtà il genere è solo un pretesto per narrare una storia che ha come tema portante la religione e i rapporti di una famiglia di Taiwan degli anni 80, formata da un'ex attrice, uno sceneggiatore e una bambina di salute cagionevole. Quasi l'intera avventura si svolge all'interno della loro casa, con alcune veloci sortite per i corridoi del condominio in cui abitano.

Ci sono anche delle sequenze che si svolgono in altri luoghi, ma evitiamo di descriverle per non commettere il reato di spoiler. Il punto di vista del giocatore è quello dello sceneggiatore, attraverso i cui ricordi viene ricostruita l'intera vicenda. L'obiettivo del giocatore è quello di esplorare la casa in diversi momenti temporali, indicati con precisione dai calendari appesi alle pareti e da altri oggetti sparsi per le stanze (è importante tenere traccia dei vari salti temporali per ricostruire la successione precisa degli eventi) e risolvere alcuni semplici enigmi, tutti legati alla storia che stiamo vivendo. Devotion non chiarisce mai ciò che stiamo facendo e perché lo stiamo facendo, ma, pur aprendosi a molte interpretazioni, non cela mai buchi di trama dietro ad ambiguità di maniera. Procedendo nella storia è possibile desumere che il nostro obiettivo sia ricordare, ma anche scendere a patti con la realtà. Comunque sia siamo costretti a seguire un percorso preciso in cui la religione (si parla di taoismo e buddismo), sempre presente anche quando latente, viene contestualizzata all'interno di un quadro sociale preciso, fatto di rapporti logorati, di fallimenti personali e di aspettative eccessive che finiscono per diventare una vera e propria malattia mentale. Il tutto viene introdotto in gioco e raccontato con una delicatezza incredibile, lasciando al giocatore il tempo di guardarsi intorno e di prendere familiarità con lo scenario, dicendogli molto pur senza svelargli nulla di ciò che sta per vivere.

Devotion 03

Devotion non ammette scappatoie e non richiede al fruitore di determinare nulla, ma solo di prendere atto di ciò che è stato, in particolare nel brutale finale dove si viene coinvolti dall'illusione di poter risolvere davvero la situazione per poi essere messi di fronte a una verità agghiacciante che è specchio della miseria umana rappresentata dai personaggi del gioco. Non c'è scampo né per il protagonista, né per il giocatore, costretto com'è a scendere a patti con la sua impotenza.

Il meme Winnie the Pooh e le recensioni negative

Pochi giorni dopo il lancio, Devotion è stato oggetto di un piccolo incidente politico, che gli ha fruttato un fiume di recensioni negative da parte degli utenti cinesi di Steam. Sostanzialmente è stato scoperto in gioco un meme che irrideva il presidente cinese Xi Jinping per il caso Winnie the Pooh. Alcuni di voi ricorderanno che l'ultimo film di Winnie the Pooh è stato censurato in Cina perché in alcune pose il simpatico orsetto è stato considerato troppo somigliante a Xi Jinping. Ovviamente l'assurdità del caso divenne oggetto di forte satira, di cui il meme di Devotion è semplicemente uno strascico. La presenza del meme però è stata vista come un tentativo di dividere la Cina e il suo governo. Le proteste si sono fatte così veementi, facendo passare Devotion da giudizi molto positivi a parzialmente negativi, che Red Candle è stata costretta a rimuovere il meme e a chiedere scusa pubblicamente.

Avventura horror

Parlando di meccaniche di gioco Devotion è un titolo di una semplicità incredibile. Il giocatore può solo camminare, esaminare e raccogliere oggetti e documenti mettendoli nell'inventario, quindi alla bisogna può utilizzarli con altri oggetti dello scenario o può semplicemente rivederli per chiarirsi un po' le idee.

Devotion 08

Pur essendo ambientato all'interno di più linee temporali dello stesso spazio, le transizioni tra di esse vengono gestite come se fossero posizionate su di una struttura lineare continua, con solo una sequenza che consente un'esplorazione più libera, in cui le azioni eseguite in una certa linea temporale possono influire sulle altre. Durante l'intera avventura si può morire in un solo frangente: per altri giochi sarebbe un difetto, ma qui non ci si fa troppo caso una volta che ci si è lasciati prendere dalla storia, a meno che non si cerchi nello specifico un horror incentrato sui salti sulla sedia. Anzi, paradossalmente la storia è così coinvolgente che doversi preoccupare in continuazione di restare in vita avrebbe potuto essere controproducente, distraendo il giocatore dall'osservazione dello scenario e dal respirare la malatissima atmosfera della casa, che diventa sempre più opprimente con il proseguo del gioco.

Devotion 02

I puzzle di loro sono molto semplici: l'unica sezione più complicata richiede di spostarsi tra più linee temporali della casa, ma non è nulla di insormontabile. Qui se vogliamo arriva l'unico vero difetto del gioco, ossia l'esigua durata (ci vogliono tre ore per finirlo la prima volta). Badate bene: a nostro giudizio è il tempo perfetto per la storia che viene raccontata, che permette anche di rigiocare l'intera avventura almeno una seconda volta, per rivalutare alcuni dettagli che assumono un senso molto differente quando che si conosce l'intera vicenda. Del resto sappiamo che si tratta di un argomento sensibile e quindi è giusto avvertirvi.

Devotion 04

Dal punto di vista tecnico Devotion è un ottimo titolo indipendente. Completamente 3D, non offre chissà quale qualità nelle singole risorse, ma gli sviluppatori sono stati capaci di usare ciò che avevano a disposizione in modo creativo ed efficace, riuscendo a creare con poco delle sequenze di grande impatto, di quelle che rimangono nella memoria per anni (in particolare quella finale è davvero da brividi). Retorica di settore vorrebbe che dicessimo che ci piacerebbe vedere Red Candle alle prese con una produzione maggiore, ma la verità è vorremmo vedere più studi di sviluppo maggiori realizzare titoli così ispirati e privi di compromessi, per quanto piccoli.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore Intel Core i7-4770
  • 16 GB di RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce GTX 960
  • Sistema operativo Windows 10

Requisiti minimi

  • Sistema operativo: Windows 7/8/10 64-bit
  • Processore: Intel Core i3 (3.4 GHz) / AMD A8-7600 (3.1 GHz)
  • Memoria: 4 GB di RAM
  • Scheda video: NVIDIA GeForce 660 / AMD R9 270
  • DirectX: Versione 11
  • Memoria: 8 GB di spazio disponibile

Requisiti consigliati

  • Processore: Intel Core i5
  • Memoria: 8 GB di RAM
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 960

Conclusioni

Digital Delivery Steam
Prezzo 13,99 €
Multiplayer.it
9.0
Lettori (16)
8.7
Il tuo voto

Con Devotion, Red Candle ha dimostrato di essere capace di maneggiare temi importanti, senza rinunciare a una forte visionarietà e alla voglia di sperimentare delle nuove soluzioni narrative, a fronte di una produzione non certo milionaria. Breve e intenso, Devotion è un racconto horror drammatico che coinvolge e inquieta dall'inizio alla fine, facendoci percorrere tutto il cammino verso la follia del protagonista con una ricostruzione surreale, quanto spietata e lucida. Ovviamente se siete alla ricerca di un investimento di tempo o di un horror più tradizionale lasciatelo perdere, perché Devotion si finisce in circa tre ore e l'horror è soltanto un pretesto per mettere in scena la sua storia che, pur essendo perfettamente calata nella realtà taiwanese, ha dei risvolti che non esitiamo a definire universali.

PRO

  • Storia appassionante e narrata con grande capacità e visionarietà
  • Alcune sequenze colpiscono duro

CONTRO

  • Dura poco
  • Chi cerca un horror tradizionale potrebbe rimanere deluso