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DoTA Underlords, la recensione

La recensione di DoTA Underlords, l'auto battler di Valve che prova a distinguersi in un genere che già appare soffocato dalla troppa offerta

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   29/02/2020

Rileggendo la recensione di DoTA Underlords ci siamo resi conto che la maggior parte di ciò che abbiamo scritto si adatta alla perfezione a tutti gli auto battler arrivati sul mercato nell'ultimo anno. Sembra quasi che il genere nato da Auto Chess, una mod per DoTA 2 diventata nel frattempo un titolo autonomo dallo stesso nome, sia uno di quelli che rende più complicato distinguersi, vista la presenza di alcune meccaniche fondamentali che inchiodano i giochi a delle necessità ineludibili.

Dota Underlords Art

Così a distinguere DoTA Underlords da Teamfight Tactics da Auto Chess stesso, da Might & Magic: Chess Royale e così via sono soprattutto i dettagli e il modo in cui alcune scelte collimano con le esigenze dei giocatori. Va riconosciuto a Valve il merito di averci almeno provato, nel senso che il gioco fatto uscire dall'Accesso Anticipato ha molti contenuti in più di quello giocabile solo qualche mese fa. Certo, il fulcro dell'esperienza rimane sempre lo stesso, che se poi vogliamo è il suo problema principale.

Gameplay

DoTA Underlords è un gioco di strategia in cui, disposte delle unità differenti su di una scacchiera, queste combattono in automatico tra di loro finché uno dei due schieramenti non prevale. Ogni giocatore parte con cento punti vita e perde la partita quando li esaurisce tutti. Vince, ovviamente, l'ultimo rimasto. Le unità sono prese direttamente dall'universo di DoTA 2 e ne rispettano appieno i canoni. Ognuna di esse è classificata per il tipo di danno che causa e per dei segni che, legati a quelli delle altre unità, possono creare le cosiddette sinergie, ossia dei bonus dovuti alla presenza di più unità con lo stesso segno sulla scacchiera.

Le unità sono inoltre sommabili per crearne di più forti: tre unità di primo livello dello stesso tipo formano un'unità di secondo livello, mentre tre unità di secondo livello ne formano una di terzo. In totale per avere le unità più potenti bisogna trovarne nove dello stesso tipo. Perché "trovarne"? Facile, perché le unità non sono selezionabili liberamente, ma vanno acquistate in un negozio che ne offre cinque alla volta, prese da una selezione ampissima. E qui arriviamo a quello che è il punto di forza, ma allo stesso tempo la più grande debolezza del gioco e dell'intero genere.

"O fortuna / velut luna / statu variabilis / semper crescis / aut decrescis / vita detestabilis / nunc obdurat / et tunc curat / ludo mentis aciem / egestatem / potestatem / dissolvit ut glaciem" recitano i Carmina Burana. Se vogliamo è anche un testo che ben descrive gli auto battler. All'inizio di una partita non possiamo sapere quali unità potremo acquistare. Con l'esperienza capiremo come rafforzare il nostro esercito spendendo i soldi che ci vengono dati dopo ogni turno, ma allo stesso tempo non potremo ignorare mai il fattore fortuna: non è possibile regolarsi su un certo stile di gioco, ossia sull'utilizzo di unità specifiche, e seguirlo sempre, ma bisogna adattarsi a ciò che il caso ci offre. Bisogna essere elastici e non fissarsi, lasciandosi andare al flusso delle possibilità. È una specie di slot machine, avete capito bene.

Dota Underlords 02

In realtà un modo per provare a forzare il sistema di gioco c'è: accumulare molti soldi nei primi turni, lasciandosi sconfiggere senza nemmeno gareggiare, per poi spendere tutto insieme nei turni avanzati così da comporre un esercito il più studiato che sia possibile. In realtà anche questa tattica è stata un bel po' depotenziata con gli ultimi aggiornamenti, ma è ancora possibile applicarla in qualche modo.

Per nostra esperienza, dopo aver giocato complessivamente circa quaranta ore tra versione Steam e Android (fortunatamente i progressi vengono sincronizzati tra le varie versioni) e dopo aver provato molti altri auto battler, possiamo affermare che ci sono alcune strategie che aiutano, ma che alla fine il caso ha sempre un suo peso sulle partite, spesso determinante, anche perché se certe unità non vogliono saperne di apparire nel negozio c'è poco da fare. Così ci è capitato di piazzarci bene, anche di vincere, in tre partite di fila perché favoriti dalla sorte, per poi essere massacrati miseramente nelle partite successive perché non siamo riusciti a crearci un esercito decente.

Dota Underlords 05

Ovviamente contano molto anche il posizionamento delle unità sulla scacchiera, che va adattato alle contingenze, la scelta degli oggetti che vengono regalati dopo un certo numero di round e quella dell'Underlord, un'unità particolarmente potente che diventa la guida dell'intera squadra, dando dei bonus differenti a seconda delle sue caratteristiche.

Con questo non vogliamo assolutamente dire che il fattore umano non sia importante, perché comunque ci vuole un certo intuito e una certa rapidità di pensiero per non fare stupidaggini colossali, solo che alla lunga si ha la percezione di non avere mai il controllo completo di ciò che si sta facendo e ci sono frangenti in cui tutto sembra complottare contro di noi per farci perdere (o vincere).

Contenuti e grafica

Rispetto alla concorrenza DoTA Underlords prova a distinguersi per la ricchezza di contenuti, senza però lasciare il segno. Oltre alla modalità classica, Valve ne ha aggiunta un'altra pensata per le partite veloci, in cui si dispone di un piccolo esercito sin dal primo turno ed esce dalla partita chi perde quattro volte. A nostro giudizio non è particolarmente riuscita perché snatura parecchio il gioco, risultando sì più veloce, ma anche più blanda. Molto migliore la soluzione adottata da Ubisoft con Might per ridurre il tempo delle partite, basata sul numero di sconfitte contro un grande numero di avversari.

Dota Underlords 01

Per il resto il titolo di Valve offre la possibilità di affrontare dei bot per allenarsi e un tutorial che spiega le basi del gioco. Attualmente è attiva la Stagione 1, in cui per sbloccare delle ricompense i giocatori devono superare diversi obiettivi selezionandoli sulla mappa stilizzata della città di Guglia Bianca. Si tratta sostanzialmente di giocare delle normali partite, ma seguendo le regole dettate di volta in volta. In alcuni casi bisogna affrontare dei bot, in altri superare dei puzzle e in altre ancora semplicemente prendere parte a dei normali match. Andando avanti si sbloccano delle ricompense, che si possono comunque ottenere con il classico pass stagionale. Le microtransazioni, per ora, si fermano qui. In generale quelle fatte da Valve sono tutte aggiunte gradevoli, ma che non legano particolarmente bene con lo stile di gioco. DoTA Underlords, come tutti gli auto battler, appare rigidissimo e sembra ammettere solo se stesso, con tutte le altre meccaniche e aggiunte che vanno a creare un contorno magari piacevole, ma complessivamente superfluo.

Un altro problema di DoTA Underlords è l'interfaccia utente, decisamente meno intuitiva e più confusionaria di quella di altri auto battler. Le informazioni che servono ci sono tutte, ma alcune sono nascoste e accessibili solo premendo uno dei molti pulsantini sparsi in giro per lo schermo, mentre altre sono posizionate in modo da far solo perdere tempo al giocatore.

Dota Underlords 03

Considerando che tra un round e il successivo si hanno pochi secondi per rivedere il posizionamento delle truppe, acquistarne di nuove, gestire gli oggetti e rivedere la strategia sul campo di battaglia, si poteva fare decisamente di più per non far perdere preziosi secondi al giocatore. In questo caso basterebbe davvero guardare alla concorrenza, dato che Teamfight Tactics, Auto Chess e Might and Magic: Chess Royal fanno di molto meglio e sono sempre free-to-play.

Dal punto di vista tecnico il titolo di Valve è esattamente come ce lo aspettavamo: curato in ogni suo aspetto, ma non certo pensato per spingere troppo sull'acceleratore della prestanza tecnica bruta. Del resto deve girare anche su sistemi mobile, quindi non avrebbe avuto senso esasperare più di tanto il lato grafico. Se vogliamo è in linea con DoTA 2. Quindi è il classico free-to-play senza infamia e senza lode, di cui vi dimenticherete in un batter d'occhio.

Conclusioni

Versione testata PC Windows, Android
Digital Delivery Steam, App Store, Google Play, Sito Ufficiale
Prezzo Gratis
Multiplayer.it
6.0
Lettori (5)
7.0
Il tuo voto

DoTA Underlords conquista per le sue meccaniche basate sulla fortuna, ma perde il confronto con i suoi concorrenti diretti più agguerriti per diversi aspetti fondamentali. Valve non è riuscita a equilibrarlo a dovere e ha creato una delle interfacce peggiori del genere. L'ansia di aumentare il numero di contenuti e di unità sembra esserglisi ritorta contro da questo punto di vista. Sicuramente in futuro arriveranno nuovi aggiornamenti che sistemeranno alcuni dei problemi denunciati e in ultima analisi è difficile definire DoTA Underlords un brutto gioco. Solo c'è di meglio. Il blasone da solo non basta.

PRO

  • La formula è quella di Auto Chess e funziona
  • Molto semplice da giocare
  • Sincronizza i progressi tra PC e sistemi mobile

CONTRO

  • Squilibrato nelle configurazioni degli eserciti
  • Interfaccia confusionaria, fa perdere tempo
  • I contenuti di contorno non sono certo memorabili