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Dune: Spice Wars, la recensione dello strategico in tempo reale 4X ambientato su Arrakis

La recensione di Dune: Spice Wars, uno strategico in tempo reale con elementi 4X ambientato su Arrakis, che fa bene molte cose, ma ne sbaglia alcune.

Dune: Spice Wars, la recensione dello strategico in tempo reale 4X ambientato su Arrakis
RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   13/09/2023

Il Ciclo di Dune di Frank Herbert è stato riletto in molte maniere, su quasi ogni possibile media. Del resto è uno dei capisaldi della fantascienza mondiale, quindi non stupisce che molti se ne sentano ispirati e, visto che continua a vendere, altrettanti cerchino di sfruttarne il successo. Questo per dire che di videogiochi tratti da Dune non ne sono mai mancati, tra strategici, avventure, giochi d'azione e quant'altro. Attualmente ci sono diversi progetti legati alla serie in produzione, forti anche dell'ottima ricezione del recente film di Denis Villeneuve, che sta giustappunto per ricevere un seguito.

La recensione di Dune: Spice Wars tenterà quindi di spiegare se valga o meno la pena di tornare a combattere per la spezia su Arrakis e se Funcom sta sfruttando bene la licenza acquisita qualche anno fa.

Su Arrakis

Conquistare territori consente di accedere a più risorse
Conquistare territori consente di accedere a più risorse

Cercandone una definizione canonica, Dune: Spice Wars è uno strategico in tempo reale con elementi 4X sviluppato dagli specialisti di Shiro Games, cui dobbiamo il bel Northgard, quel gioiellino di Wartales e i due Evoland, tanto per dare una panoramica completa delle loro produzioni maggiori. L'esperienza maturata nel corso degli anni dallo studio è ben visibile sin da subito. Il gioco è stato in accesso anticipato per qualche tempo, con i giocatori che hanno potuto testare per mesi la modalità Battle For Arrakis, ossia la classica sezione sandbox configurabile in vari modi, in cui scelta una fazione tra quelle disponibili: Atreides, Harkonnen, Corrino, Ecaz, Fremen e Contrabbandieri (Ecaz... ma chi li voleva gli Ecaz? Li avrà chiesti il figlio di Herbert visto che la loro caratterizzazione è per la gran parte farina del suo sacco). Qui bisogna riuscire a prevalere sugli altri, espandendosi di territorio in territorio, ammassando truppe sempre più forti e raccogliendo risorse, il tutto evitando di far arrabbiare quello strozzino dell'imperatore che pretende le sue tasse a cadenza regolare.

Le casate selezionabili (mancano solo gli Ecaz)
Le casate selezionabili (mancano solo gli Ecaz)

Ogni fazione ha i suoi punti di forza e le sue debolezze, di cui bisogna tenere conto quando si pianifica l'espansione. Ad esempio gli Harkonnen sono più aggressivi, quindi avvantaggiati dal punto di vista militare, mentre gli Atreides riescono a rapportarsi con più efficacia con le comunità locali. I Fremen sono più deboli militarmente, ma hanno dei vantaggi dall'essere indigeni di Arrakis, mentre i contrabbandieri accumulano ricchezza più velocemente, ma sono considerati come feccia da tutti gli altri.

Gameplay

I combattimenti sono automatici
I combattimenti sono automatici

C'è da dire che questa parte del gioco funziona davvero bene. Non ci troviamo di fronte al 4X più profondo sulla piazza, decisamente no, ma a uno creato intorno a una manciata di sistemi leggeri, spiegati da una serie di tutorial molto veloci, che danno vita a dinamiche di gioco più agili rispetto a quelle di altri esponenti del genere. Il giocatore deve per prima cosa svelare le risorse sui territori limitrofi a quello di partenza (le mappe vengono generate proceduralmente) usando gli ornitotteri, quindi deve darsi alla conquista dei villaggi, che dovrà difendere addestrando della milizia locale e che dovrà dotare di edifici dalle funzioni varie, come dei collettori per l'acqua, risorsa preziosissima su di un pianeta desertico come Arrakis, degli edifici di reclutamento per avere più manodopera, delle basi aeree per velocizzare il trasporto delle truppe e quant'altro. Oltre alle strutture iniziali, altre si sbloccheranno tramite la ricerca scientifica, divisa in quattro aree di competenza, ognuna delle quali con un proprio albero di potenziamenti.

A differenza di altri 4X, non c'è un ordine preferenziale in cui costruire, anche perché ogni villaggio può ospitare ben pochi edifici (il numero di quelli costruibili può essere aumentato investendoci sopra), ma viene richiesto di seguire l'andamento del gioco, ossia di valutare volta per volta di quali risorse ci sia più bisogno in un dato momento e in una data area della mappa. Solo nel caso in cui nei territori ci siano delle materie prime specifiche è sempre conveniente costruire prima gli edifici di raccolta collegati, perché indubbiamente fruttano di più. In particolare questo vale per l'inestimabile spezia, che è poi il motivo per cui abbiamo deciso di spargere morte e distruzione su Arrakis, scontrandoci con le altre casate e con i locali. La spezia ha delle meccaniche dedicate, tra la costruzione dei mietitori per la raccolta e l'uso degli ornitotteri per monitorare l'attività stessa, così da evitare che i veicoli vengano mangiati da un verme della sabbia di passaggio (sono attirati dal rumore). Non stupirà di sapere che i territori con i depositi di spezia saranno i più combattuti.

Guerre e alleanze

La diplomazia è importante in Dune: Spice Wars, che si appoggia su di un sistema molto classico
La diplomazia è importante in Dune: Spice Wars, che si appoggia su di un sistema molto classico

Come dicevamo, il tutto funziona davvero bene: in breve ci si ritrova con una manciata di territori controllati, che ci proiettano verso il medio gioco, dove il peso delle scelte fatte inizia a farsi sentire maggiormente e gli scontri con le altre fazioni, non solo di tipo militare, si fanno più frequenti. A quel punto si è già scoperto il sistema diplomatico, con la possibilità di tenere votazioni su questioni che riguardano tutte le casate e quella di stringere accordi e alleanze, e si è compreso il sistema economico, non solo basato sulla produzione proveniente da Arrakis, ma anche sull'acquisto di azioni in una borsa galattica, legate alla raccolta della spezia. Magari si è imparato anche a usare efficacemente gli agenti, che possono essere impiegati per diversi scopi, come trafugare informazioni da altre casate o creare consento tra i locali. C'è da dire che Dune: Spice Wars è davvero efficace nella fase di introduzione ai suoi sistemi, che vengono presentati con una certa delicatezza, in modo che il giocatore li apprenda e ci familiarizzi con naturalezza.

Le votazioni possono portare a vantaggi o svantaggi
Le votazioni possono portare a vantaggi o svantaggi

I combattimenti avvengono in modo completamente automatico: si selezionano le truppe e le si invia contro l'obiettivo scelto. Il giocatore non ha alcun controllo diretto: può solo provare a fuggire qualora le cose si mettano male o può inviare rinforzi nel caso in cui abbia altre unità disponibili. Volendo può costruire degli edifici di supporto, come delle caserme o delle batterie missilistiche, scelte che comunque vanno fatte in anticipo e non durante gli scontri, ma in generale non è chiamato a fare moltissimo se non a svolgere un ruolo di supervisione, il che non è male visto che deve comunque gestire molte situazioni differenti, spesso contemporaneamente (l'azione può essere messa in pausa, tranquilli). In termini di unità reclutabili, ce ne sono una manciata per ogni fazione e sono basate sulla logica "sasso, carta, forbice". Non sono molte, ma sono adatte allo scopo e, visto che il focus di Dune: Spice Wars non è sui combattimenti, aggiungerne di più avrebbe rischiato di appesantire l'esperienza.

C'è anche il ciclo giorno / notte
C'è anche il ciclo giorno / notte

Fin qui tutto bene, verrebbe da dire citando "L'odio" di Mathieu Kassovitz. Le partite scorrono lisce come l'olio, il gameplay riesce a coinvolgere e piano piano si arriva a sbloccare i contenuti avanzati, scoprendo le unità aeree e tutti gli accorgimenti adottati da Shiro Games per migliorare il gameplay, aggiornamento dopo aggiornamento. Volendo si sarebbe potuto chiudere il gioco anche qui, nel senso che quanto c'è basta e avanza per soddisfare un appassionato di Dune e di strategici, considerando anche il prezzo non elevatissimo del tutto. Purtroppo però, è stata promessa anche una campagna, che è arrivata con l'aggiornamento pre-lancio del gioco.

Problemi con la campagna

La campagna single player non offre spunti particolari
La campagna single player non offre spunti particolari

Come avrete intuito, la campagna single player è abbastanza deludente. Sostanzialmente è formata da una serie di missioni selezionabili su di una mappa di una regione a nord di Arrakis, da superare tutte per arrivare a prendere il controllo completo del territorio. Sulla carta ogni missione ha degli obiettivi differenti, il che farebbe pensare a un minimo di varietà, ma la struttura di gioco non riesce ad aprirsi al punto da supportare una simile pretesa e le missioni finiscono per giocarsi in maniera molto simile tra di loro, con il giocatore che deve soltanto fare attenzione alle richieste specifiche che gli vengono fatte, come la conquista di un certo numero di territori, la sopravvivenza di determinate unità e via discorrendo. Sinceramente ci saremmo aspettati qualcosa di più. Quantomeno delle trovate che provassero a stravolgere in qualche modo la formula base, mettendo dei paletti sempre più profondi di fronte al giocatore per aumentare la sfida e creare situazioni uniche. Invece è un semplice tentativo di narrativizzazione del gameplay base, fatto tramite filmati e qualche obiettivo poco interessante.

Arrakis è ben rappresentata, nonostante i limiti produttivi
Arrakis è ben rappresentata, nonostante i limiti produttivi

Certo, era difficile organizzare qualcosa di più complesso, considerando anche qui le mappe vengono generate proceduralmente. Forse sarebbe stato il caso di crearne di fisse, per poter progettare situazioni ed eventi unici. La stessa possibilità di selezionare una tra quattro casate non cambia molto la situazione, considerando che si giocano tutte esattamente come nella modalità Battle For Arrakis. Probabilmente il progetto iniziale era quello di creare qualcosa di più articolato, ma le vendite della versione in accesso anticipato devono aver ridotto la scala del progetto, costringendo a creare un'esperienza che finisce per aggiungere davvero poco alla modalità standard. Lo stesso dicasi per la modalità duello, che è sostanzialmente il gioco base giocato 1v1, con la possibilità di selezionare anche i Fremen e i contrabbandieri. Insomma, l'ottimo lavoro fatto sul nucleo principale del gioco, incontestabile, non si riflette su tutte le modalità, che in alcuni casi appaiono semplicemente superflue perché non supportate da sistemi specifici che le facciano emergere.

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam
Prezzo 29,99 €
Multiplayer.it
7.5
Lettori (12)
7.5
Il tuo voto

Dune: Spice Wars è un ottimo strategico, purtroppo condito da alcune modalità sottotono, in particolare la campagna single player, che non sono state in grado di mantenere tutte le promesse fatte durante l'accesso anticipato. Comunque sia, la formula base funziona davvero bene e da sola può valere l'intero pacchetto, ma rimane il rammarico di un contorno affrettato, probabilmente per motivi di budget, che avrebbe meritato più cura. Complessivamente, quindi, siamo di fronte a un buon titolo, ma che poteva essere decisamente migliore.

PRO

  • Un 4X leggero, ma profondo
  • La modalità base è davvero ottima

CONTRO

  • Le modalità di contorno non sono particolarmente curate
  • Gli Ecaz