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Dynasty Warriors 9: Empires, la recensione del musou strategico di Koei Tecmo

Dopo l'esperimento open world, il nono capitolo della serie musou di Koei Tecmo torna nella sua variante strategica: la recensione di Dynasty Warriors 9: Empires

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   14/02/2022
Dynasty Warriors 9: Empires
Dynasty Warriors 9: Empires
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La recensione di Dynasty Warriors 9: Empires ci conduce ancora una volta nella Cina imperiale, al comando dei leggendari condottieri che hanno provato a unificare il paese e le cui gesta sono state raccontate, in maniera opportunamente romanzata, nel celebre Romanzo dei Tre Regni.

In questo caso ci troviamo di fronte all'ormai tradizionale versione strategica del gioco, che non si focalizza sulle pur immancabili battaglie uno-contro-mille che hanno sempre caratterizzato la serie di musou, bensì aggiunge al mix elementi gestionali, diplomatici e tattici che vanno a trasformare l'esperienza in un curioso ibrido il cui potenziale, tuttavia, rimane ancora oggi ampiamente inespresso.

Contenuti

Dynasty Warriors 9: Empire, ecco Cao Cao detto il meravigliao
Dynasty Warriors 9: Empire, ecco Cao Cao detto il meravigliao

Al di là di un editor per creare nuovi personaggi sulla base delle nostre preferenze, il fulcro di Dynasty Warriors 9: Empires è rappresentato dalla modalità Empires, appunto, che consente di selezionare scenari storici differenti e differenti casate da coordinare, ma senza cambiare lo scopo delle nostre azioni: guidare una regione alla conquista di tutte le altre.

Potremo perseguire tale proposito nei panni di un comandante supremo o in quelli di un gregario, con qualche differenza nell'organizzazione degli obiettivi: nel primo caso saremo noi a stabilirli di semestre in semestre, nel secondo caso ci verranno comunicati e potremo suggerire delle alternative, ma non è detto che vengano approvate.

Come detto, la campagna presenta un gran numero di scenari storici differenti, che si rifanno a episodi come la Rivolta dei Turbanti Gialli o la Battaglia delle Scogliere Rosse, e che vanno a modificare l'eventuale roster a nostra disposizione. Scegliendo un percorso o l'altro, tuttavia, la sostanza non cambia se non in maniera marginale e i personaggi presentano ben poche differenze durante i combattimenti.

La questione più rilevante è tuttavia l'abbandono dell'impostazione open world che aveva caratterizzato la versione base di Dynasty Warriors 9 e che si era rivelata decisamente inadatta all'approccio della serie, mettendoci a disposizione un'ambientazione sostanzialmente vuota, meccaniche fortemente ripetitive e diversi problemi tecnici.

Gameplay strategico

Dynasty Warriors 9: Empire, il menu della fase strategica
Dynasty Warriors 9: Empire, il menu della fase strategica

Diversamente dai classici musou, il gameplay di Dynasty Warriors 9: Empires è costituito da due fasi, una strategica e una action. La prima fase determina la seconda, nel senso che in base agli obiettivi che andremo a perseguire di volta in volta potrà accadere di scendere in campo e combattere, che si tratti di conquistare nuovi territori o difendere quelli già in nostro possesso, ma anche no.

Il menu relativo alla strategia politica, in cui dovremo porre le condizioni perché la nostra fazione raggiunga determinati risultati di semestre in semestre, come già accennato, è piuttosto ricco di voci e ciò purtroppo crea fin da subito un senso di frustrazione, perché per ogni mese è possibile eseguire un'unica operazione e si finisce per essere fortemente condizionati da agenti esterni, ad esempio un tentativo d'invasione da contrastare.

Dynasty Warriors 9: Empire, Cao Cao e la sua consorte salutano i cittadini del regno
Dynasty Warriors 9: Empire, Cao Cao e la sua consorte salutano i cittadini del regno

Potremo gestire gli affari interni indicando semplici azioni da eseguire in automatico (raccolta fondi, ottieni razioni, commercio, sviluppo commerciale, sviluppo agricolo, ma anche le controproducenti razzia e razzia di massa, che potrebbero spingere i vostri sudditi a odiarvi), gestire il personale in base alle regioni controllate o lavorare sulla diplomazia per stringere alleanze strategiche. Avremo inoltre modo di sviluppare i nostri eserciti reclutando uomini, migliorando le caratteristiche delle truppe e la loro capacità difensiva.

Infine potremo passeggiare nel regno, tramite un menu testuale oppure camminando effettivamente nello scenario (cosa francamente davvero brutta a guardarsi) per interagire con i nostri ufficiali e migliorare l'affiatamento, convincere guerrieri indipendenti a unirsi alle nostre forze e finanche accettare la proposta di un pretendente e convolare a nozze.

Gameplay action

Dynasty Warriors 9: Empire, una sequenza d'azione
Dynasty Warriors 9: Empire, una sequenza d'azione

Nella campagna di Dynasty Warriors 9: Empires il nostro obiettivo è quello di unificare il paese, conquistando nuove regioni una a una e difendendo le zone sotto il nostro controllo dall'assalto di eventuali invasori. Entrambi questi aspetti si concretizzano nella fase action, che riprende chiaramente le meccaniche dei musou tradizionali.

Purtroppo, però, la varietà delle situazioni e degli scenari lascia davvero, davvero, davvero a desiderare. Si parla spesso di quanto la formula delle produzioni targate Omega Force sia fortemente ripetitiva e incapace di rinnovarsi da ormai oltre vent'anni, ma con questo Empires tocchiamo probabilmente un picco difficile da eguagliare e da giustificare.

Dynasty Warriors 9: Empire, spostarsi a cavallo consente di raggiungere più rapidamente le zone calde della mappa
Dynasty Warriors 9: Empire, spostarsi a cavallo consente di raggiungere più rapidamente le zone calde della mappa

Vi ritroverete infatti a fare le stesse, identiche cose ogni volta che scenderete in campo. Laddove l'obiettivo sia quello di conquistare un territorio, dovrete supportare le vostre truppe mentre assaltano una fortezza, penetrare al suo interno e sconfiggerne il comandante. Se invece state difendendo, dovrete agire al contrario e impedire che i soldati entrino nel forte, andando quindi a eliminare il loro capo.

Le variabili sono rappresentate dai personaggi che troveremo nello scenario, da eventuali tattiche decise prima di partire (i cosiddetti "piani segreti") e dal nostro equipaggiamento in termini di armi e manovre speciali, che tuttavia non avremo modo di cambiare quanto magari vorremmo. Lo sblocco e l'acquisto di oggetti è infatti un aspetto del gioco davvero limitato, e la progressione viene dunque affidata unicamente al potenziamento dei guerrieri tramite il normale livellamento.

Dynasty Warriors 9: Empire, gli arieti vanno scortati o distrutti a seconda che si attacchi o si difenda la fortezza
Dynasty Warriors 9: Empire, gli arieti vanno scortati o distrutti a seconda che si attacchi o si difenda la fortezza

È chiaro che le gravi mancanze di Dynasty Warriors 9: Empires finiscono per scoraggiare potenzialmente anche i fan più irriducibili del genere musou, perché parliamo effettivamente di un'esperienza che si ripete per centinaia di turni, identica a sé stessa, e che non può neppure contare su di un sistema di combattimento evoluto: basta entrare nella guardia di un boss per affondare le combo (sempre uguali) finché non sarà morto, a prescindere dalle sue capacità, e ricorrere eventualmente alle special qualora la situazione dovesse volgere a nostro sfavore.

Il tutto con una resa degli impatti ancora oggi del tutto inconsistente e qualche problema di troppo con la visuale, che tende a impazzire quando agganciamo un nemico e proviamo magari a ripiegare perché stiamo subendo troppi danni e abbiamo bisogno di tempo per far agire una manovra speciale che possa ripristinare la nostra energia.

Grafica e sonoro

Dynasty Warriors 9: Empire, una sequenza d'intermezzo mette in risalto la qualità del terreno
Dynasty Warriors 9: Empire, una sequenza d'intermezzo mette in risalto la qualità del terreno

Anche sul piano tecnico le notizie non sono buone, purtroppo. La versione PS5 del gioco include fortunatamente due modalità grafiche e una di esse consente di attivare i 60 fps, il che rende quantomeno più piacevole e reattiva la fase action ma soffre in determinati frangenti di un tearing abbastanza evidente e di cali vistosi.

Tali incertezze non sono giustificate in alcun modo dalla qualità degli asset, in particolare considerando la potenza di PlayStation 5. Durante le cutscene vi ritroverete di fronte svariate texture imbarazzanti in termini di definizione, un'effettistica di poche pretese e modelli poligonali molto datati, caratterizzati da animazioni limitate e legnose.

Dynasty Warriors 9: Empire, il consiglio di guerra che stabilisce gli obiettivi semestrali
Dynasty Warriors 9: Empire, il consiglio di guerra che stabilisce gli obiettivi semestrali

Una volta in azione, come anticipato in precedenza, ci si ritrova a esplorare sempre gli stessi scenari, estremamente generici, vuoti e privi di alcun elemento interagibile. La maggiore velocità conferita al personaggio, perché possa muoversi più rapidamente da un punto all'altro della mappa, toglie ulteriore "peso" alle sue azioni e il risultato finale non è piacevole a vedersi.

Il pop-up dei nemici, che negli ultimi musou sembrava essere stato sistemato, è talmente forte e ravvicinato in Dynasty Warriors 9: Empires da trarre talvolta in inganno: non vedendo più avversari penserete di averli eliminati tutti, ma vi basterà ruotare la visuale per farli ricomparire come per magia.

Poco da dire infine sul comparto sonoro: la musica della schermata di avvio ci è piaciuta, ma per il resto la soundtrack si rivela banale.

Conclusioni

Versione testata PlayStation 5
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store, Nintendo eShop
Prezzo 69,99 €
Multiplayer.it
5.0
Lettori (1)
4.0
Il tuo voto

Dynasty Warriors 9: Empires mette alla prova anche i più sfegatati fan del genere musou con un'esperienza ancora più ripetitiva e limitata del solito, che soffre degli stessi problemi di sempre e ve ne aggiunge di nuovi. Le novità introdotte nella fase strategica sono poche e poco rilevanti ai fini del gameplay, mentre la fase action utilizza sempre gli stessi scenari e mette in scena sempre le stesse battaglie, con poche varianti e una qualità anche tecnica difficile da giustificare.

PRO

  • Volendo può tenervi compagnia per un bel po' di tempo
  • L'editor per i personaggi appare piuttosto completo
  • Due modalità grafiche su PS5

CONTRO

  • Fase action estremamente ripetitiva, più di un normale musou
  • Fase strategica semplicistica e limitata, concettualmente datata
  • Comparto tecnico davvero mediocre