Elite Dangerous ricorda un po' il falso del calabrone, che per la fisica non dovrebbe riuscire a volare, ma lui non lo sa e per questo vola lo stesso. Il gioco Frontier è l'antitesi del videogioco moderno: difficile, impegnativo, lentissimo, eppure eccoci qui a scrivere la recensione di Elite Dangerous Odyssey, la sua ultima fondamentale espansione con assoluto entusiasmo. Il simulatore spaziale continua a crescere, troppo lentamente come abbiamo approfonditamente descritto nello speciale che ne ripercorre un po' tutta la storia, ma comunque cresce, e senza preoccuparsi del pubblico e delle richieste più assurde che lo vorrebbero profondamente diverso da com'è e da come è sempre stato. Ricordiamo, per chi non lo sapesse, che il primo capitolo di Elite debuttò nel 1984, quasi trentotto anni fa.
Orizzonti e odissee
Dopo l'espansione Horizon, che ci ha permesso di atterrare tra le lande desolate di pianeti privi di atmosfera, Elite Dangerous Odyssey è quel passo successivo, promesso da tempo, che apre all'esplorazione di corpi celesti vivi e molto più interessanti nella morfologia, nei colori e nelle sorprese che sapranno riservarci. Ma l'elemento più interessante e innovativo di Odissey è che uscendo dalle nostre astronavi non saremo più limitati all'SRV, l'agile mezzo da sbarco munito di sei ruote motrici, ma potremo finalmente camminare su gambe virtuali, con tutto quello che ne consegue.
Elite Dangerous scopre così un altro strato di complessità che dona al gameplay nuove variabili e nuove emozioni. Non fatevi però ingannare dall'arma in primo piano, dalla possibilità di saltare tra i tetti degli avamposti con agile efficacia: Odyssey non tradisce l'aspetto simulativo alla base del progetto e ne estende l'approccio anche a questa nuova iterazione con risultati fenomenali.
Alpha Beta Gamma
Di problemi ce ne sono. Che qualcosa fosse andato storto ce ne eravamo accorti subito, del resto come puoi organizzare una fase test con una versione alpha del gioco, se poi questo deve essere finito e distribuito nei vari negozi digitali nel giro di appena un mese? Sfortunatamente quello che temevamo si è avverato: Elite Dangerous Odyssey è disponibile all'acquisto e al download già da qualche giorno, ma bug e discrepanze tra i sistemi di gioco lo rendono di fatto proprio quella beta che Frontier sembrava voler saltare a piè pari.
Ma le cose miglioreranno, lo stanno già facendo: in pochi giorni sono state distribuiti tre hotfix, due piuttosto corposi, quasi come quelle vere e proprie patch che arriveranno comunque a stretto giro di posta. Superata questa fase critica, Odyssey lascerà un profondo solco tra il prima e il dopo, divenendo mese dopo mese un acquisto fondamentale sia per chi ama il gioco fin dalla prima ora, sia per tutti coloro che proprio grazie a questa espansione si sentiranno irresistibilmente attratti da questo straordinario progetto videoludico.
Primi passi
Per l'occasione abbiamo cancellato i nostri salvataggi ripartendo da zero e il nuovo inizio è senza dubbio il più coinvolgente di sempre. Con la nuova espansione installata, l'avventura esordisce con un tutorial introdotto da Odyssey (affrontabile anche senza ricominciare daccapo come fatto da noi) che spiega nel dettaglio tutte le nuove funzioni del gioco, lasciandoci successivamente su una stazione spaziale dove continuare la fase d'apprendimento attraverso il "vecchio" tutorial che ci spiegherà i rudimenti del volo spaziale, quest'ultimo già presente da qualche anno.
Portato a termine anche questo segmento, saremo finalmente liberi di scegliere il nostro destino, perdendoci nelle infinite possibilità concesse da Elite Dangerous, con Odyssey più variegate che mai. Alla guida di una nave il gioco rimane essenzialmente lo stesso, come le missioni presenti, e anche a terra permangono quest che è possibile portare a termine attraverso un SRV, come è da prassi dall'espansione Horizon in poi, che per chi non lo sapesse ora è gratuita per tutti coloro che acquisteranno o hanno già acquistato il gioco base.
Il vestito giusto
Le missioni di Elite Dangerous Odyssey sono di ben altro calibro, e hanno solitamente a che fare con i nuovi avamposti che potremo trovare sugli infiniti o quasi pianeti del gioco. E non sono affatto facili: aspettatevi di fallire più e più volte prima di capire in che modo agire e avanzare in queste nuove situazioni. Odyssey non è Call of Duty, niente di più lontano, e le sue meccaniche rendono ogni intrusione un compito estremamente impegnativo da portare a termine. A nostra disposizione avremo nuove armi, nuove tute e naturalmente nuovi tool indispensabili per portare a casa il risultato e guadagnare abbastanza crediti per rientrare nelle eventuali spese.
Le tute al momento presenti sono quattro, quella da pilota è subito a nostra disposizione, mentre le altre tre andranno acquistate a caro prezzo e permetteranno l'accesso a strumenti pensati per ricoprire ogni ruolo: l'Artemis Suit è la più adatta per l'esplorazione e viene venduta insieme a un sequenziatore di DNA per studiare le semplici forme di vita presenti nei pianeti, la Dominator Suit è pensata invece per il combattimento ed è l'unica a permettere l'uso di due armi principali, infine c'è la Maverick Suit dedicata allo scavenging e munita di un saldatore che darà accesso a pannelli di vario tipo. Tutte le tute includono un Profile Analyser che, oltre a studiare a distanza i diversi NPC rilevandone l'equipaggiamento, permette di clonarne le generalità in modo da guadagnare l'accesso ad aree inizialmente riservate. Altro strumento sempre presente è l'Energylink, in grado di trasferire l'energia da determinati apparati alla nostra tuta o di mandarli in cortocircuito, funzione secondaria che può essere utilizzata anche per eliminare silenziosamente un nemico.
Pirati spaziali
Le tute hanno una riserva di energia che diminuirà nel tempo, molto più velocemente se utilizzeremo la strumentazione appena descritta o quando attiveremo gli scudi fondamentali per sopravvivere ai colpi avversari. Potremo ricaricare le batterie attraverso dei terminali appositi, oppure sfruttando delle batterie portatili acquistabili, esattamente come i medikit e le granate, negli store presenti nelle basi di terra o in orbita. Naturalmente questo equipaggiamento potrà anche essere trovato sul luogo, ma il rischio di essere pizzicati a rubare è sempre molto alto e se si vuole agire in un certo modo è meglio puntare all'autosufficienza.
Le regole che gestiscono le IA infatti sono soggette a numerosissime variabili, in primis quelle dettate dalla nostra reputazione con una determinata fazione. Anche muoversi attraverso un avamposto pacifico necessita attenzione: un NPC potrebbe richiedere un'ispezione e se non glielo consentiremo, fermandoci in attesa che gli strumenti facciano la loro analisi, questo potrebbe insospettirsi e reagire di conseguenza, anche attivando un compromettente allarme generale.
Stile libero
Gli avamposti sono suddivisi in diversi edifici, ognuno con una sua chiara funzione. Nell'ultima missione che abbiamo provato a portare a termine, ci è stato chiesto di rubare un dato elemento nascosto in un'area dell'edificio scientifico. Per non farci notare, abbiamo fatto atterrare la nave a circa un chilometro di distanza, su un altopiano ben protetto, e da lì ci siamo avvicinati a bordo dell'SRV, parcheggiato poi dietro una piccola collina a ridosso della base. Siamo andati nella parte opposta dal nostro obiettivo dove con l'Energylink abbiamo mandato in corto alcuni sistemi, cosa che ha attirato l'attenzione di un gruppo di soldati che si è messo immediatamente a cercare la causa del malfunzionamento, riattivando i sistemi spenti e lasciando nel frattempo scoperta la zona nella quale eravamo chiamati ad agire.
In questo lasso di tempo, abbiamo messo fuori gioco uno scienziato con un accesso di terzo livello, ne abbiamo clonato l'identità e con questa guadagnato l'accesso all'edificio obiettivo. Entrando però siamo stati colti sul fatto da un altro scienziato che è riuscito a dare l'allarme prima di essere messo fuori gioco. L'azione sarebbe dovuta rimanere anonima, e l'evento ha di fatto reso il lavoro impossibile da portare a termine. Anche se le missioni non sembrano ancora avere la varietà di quelle affrontabili su una navicella spaziale, il loro corso prevede tantissime variabili, permettendo approcci molto creativi.
Ti sparo e ti confondo
A rendere le missioni di Odyssey estremamente divertenti è anche l'IA nemica. Questa non è onnisciente come in altri giochi, e deciderà il da farsi in base all'ultima posizione nella quale saremo avvistati, invece di conoscere irrealisticamente sempre la nostra posizione. Un dettaglio non da poco che consente di cambiare continuamente tattica, di confondere i nemici in modo da aggirarli o per permetterci di fuggire senza un graffio, una multa o ancora peggio, una taglia sulla nostra testa. Nel pieno di una sparatoria è necessario restare in movimento, sfruttando al massimo l'agilità concessaci dal jetpack a nostra disposizione, in modo da non venire a nostra volta circondati e abbattuti in men che non si dica.
L'IA sa come comportarsi e soprattutto come muoversi: come noi, imparerà presto a sfruttare i tetti delle varie strutture per avere una visione tattica del campo di battaglia o più semplicemente per coglierci di sorpresa con un pericoloso fuoco di sbarramento. In ogni caso, molto più di quanto accadeva spostandoci e combattendo a bordo di un SRV, il ciclo giorno e notte cambierà drasticamente il nostro approccio. Esattamente come nel gameplay spaziale, la simulazione geopolitica della galassia potrà innescare conflitti sui pianeti dando vita a divertentissime combat zone nelle quali prendere le parti di uno dei due schieramenti. In questi casi il numero dei nemici su schermo è piuttosto elevato, mettendo a dura prova anche i soldati meglio equipaggiati, oltre che i computer più corazzati.
Luci e colori
Come potete notare, e non finiscono certo qua, le aggiunte sono diverse e tutte sostanziali rispetto al classico Elite Dangerous con l'espansione Horizon. Elite Dangerous Odyssey introduce anche tantissimi materiali diversi, oggetti da raccogliere, rivendere o utilizzare per ingegnerizzare tute e armi che, esattamente come le navi spaziali, potranno essere migliorate e migliorate ancora. Due passi in avanti, e uno indietro, sono stati fatti anche dal punto di vista tecnico. La generazione dei pianeti per esempio non sempre ha portato a dei miglioramenti sostanziali e astri un tempo estremamente affascinanti appaiono ora più piatti, meno misteriosi. Anche l'illuminazione è stata rivista e sebbene in alcuni frangenti il miglioramento è tangibile, generalmente il gioco appare fin troppo scuro, al punto che dubitiamo possa essere una scelta degli sviluppatori ma un vero e proprio bug che affligge i nuove shader utilizzati.
Niente di cui preoccuparsi, altri pianeti hanno acquistato un inedito fascino, anche grazie alla presenza dell'atmosfera che illumina di colore i cieli un tempo dominati dal nero dell'universo. Siamo atterrati per esempio su un pianeta la cui atmosfera era composta al 100% da ossigeno, un luogo nel quale è sconsigliato accendersi una sigaretta ma che un perpetuo bagliore violaceo ed iridescente ha reso indimenticabile. E che dire dell'emozione di ritrovarsi per la prima volta sotto una volta celeste di un blu intenso, molto simile a quello della nostra Terra? I pianeti dotati di atmosfera presentano ora anche una vegetazione più o meno ricca , procedurale ma basata su algoritmi simulativi che ne rendono la presenza sorprendentemente realistica.
Una base per tutti
Ad unire i contenuti di Odyssey con quelli del classico Elite Dangerous ci pensano le basi, ora esplorabili e solitamente dotate di un bar (dove però dannazione non si potranno sorseggiare bevande), un negozio dove acquistare armi, tute e consumabili, terminali per le missioni e un chiosco dove prenotare un viaggio sul nuovo sistema di taxi, più altre sorprese di cui vi lasciamo volentieri la scoperta. Qui, almeno nei sistemi più trafficati, è anche piuttosto facile incontrare altri giocatori, con i quali organizzare spedizioni o semplicemente scambiare quattro chiacchiere tra una missione e l'altra. Tutto questo dona al gioco Frontier una rinnovata varietà che lo rende più appassionante e coinvolgente che mai. Il poter scendere a terra, ammirare la propria nave attraverso questa inedita prospettiva sentendosi così piccoli, insignificanti e fragili agisce psicologicamente sull'utente introducendo quindi non solo meccaniche inedite, ma anche emozioni effettivamente nuove, straordinariamente potenti.
Futuro prossimo
Con Odyssey, Elite Dangerous ha finalmente tutte le funzioni necessarie per crescere liberamente in ogni direzione. Per questo, oltre ad espandere e a raffinare le meccaniche introdotte con questa nuova espansione, tarare e bilanciare le nuove armi e l'intelligenza artificiale nemica, è più che mai fondamentale portare avanti il progetto guardando a funzioni inizialmente inattuabili, rivedendo in profondità quel che in precedenza non è stato possibile offrire in una forma più interessante e funzionale, come per esempio le meccaniche coop che anche nel caso di Odyssey appaiono inutilmente farraginose e problematiche.
Serve insomma più coraggio, anche finanziario, per portare Elite Dangerous dove meriterebbe di stare, permettendoci di sfiorare con l'ala di un Sidewinder o di un Cobra MKIII quel freddo siderale che è al tempo stesso traguardo umano, vittoria tecnologica e appagamento spirituale. Al netto dei bug, che verranno risolti come sempre accade, Odyssey è già una vittoria, ma è da adesso in poi che deve saper dimostrare di non essere soltanto un'espansione, ma un vero e proprio cambio di passo.
Conclusioni
Elite Dangerous Odyssey è un'aggiunta fondamentale anche per chi non prevede di passare poi chissà quanto tempo sui pianeti della simulazione Frontier. L'espansione introduce meccaniche nuove, come normale che sia, ma soprattutto dona al progetto maggior respiro, quella profondità che man mano si sta facendo meno apparente e sempre più consistente. Da qui è impossibile tornare indietro, ma serve coraggio per guardare avanti. Ne avranno a sufficienza?
PRO
- Ottima IA, anche se va calibrata meglio
- Missioni a terra molto complesse, ma in senso buono
- Shooting migliore del previsto!
CONTRO
- Chi ha spento la luce? Il gioco ora è troppo buio!
- Non sempre i nuovi pianeti sono migliori di come erano in precedenza
- Cooperare con gli amici non dovrebbe essere così scomodo