Una valanga di difetti
I problemi maggiori che rendono FIBA Basketball Manager 2008 fallimentare riguardano soprattutto la partita in sè e il suo svolgimento. Il primo problema da citare è sicuramente la poca stabilità. Provato su tre computer differenti, due desktop e un laptop, con configurazioni differenti ma tutte superiori a quella consigliata, i ritorni al desktop sono stati frequenti. Oltretutto gli errori sono sempre stati improvvisi e casuali, verificandosi in schermate diverse, comprese le partite. Il momento più frequente in cui si sono verificati i blocchi è quello immediatamente successivo alla pianificazione degli allenamenti. Questo ci ha costretti a salvare in continuazione per non perdere i progressi fatti e, soprattutto, per non prendere a pugni il monitor.
alla fine le partite si riescono a vincere, ma spesso sembra più il risultato di uno scontro tra valori numerici impliciti che la capacità di preparare al meglio la sfida
Una valanga di difetti
Il secondo grosso problema è l’efficacia delle scelte compiute in fase preparatoria. Insomma, si passano lunghi minuti a decidere come allenare i giocatori, a posizionarli in campo, a scegliere tattiche e poi, durante la partita, non si riesce a capire se quello che è stato fatto in precedenza abbia avuto un senso o no. La causa di questa mancanza di feedback da parte del gioco è da ricercare soprattutto nella pessima rappresentazione delle partite, sia essa in 3D o in 2D. Non solo la grafica è bruttina (poche animazioni mal fatte, modelli tridimensionali poveri, movimento della palla irrealistico), ma l’azione di gioco risulta quantomeno legnosa e non si riesce a capire cosa stia succedendo in campo. I giocatori si muovono in modo scriteriato e spesso hanno comportamenti assurdi che sono fuori da ogni possibilità di intervento e da ogni logica: passaggi velocissimi, azioni sconclusionate, raggruppamenti surreali e chi più ne ha più ne metta. Spesso si è verificato un terrificante bug per cui tutti i giocatori si sono bloccati in mezzo al campo senza fare più nulla, mentre il tempo ha continuato a correre. Interi quarti di gioco buttati cercando di far riprendere vita a dei pupazzi texturizzati immobili sullo schermo. Detto questo vi renderete sicuramente conto come possa essere difficile dare ordini alla squadra quando non si riesce a capire cosa la squadra stia facendo. Ma soprattutto, che senso ha farlo se sul campo non si riesce a vedere l’influenza delle nostre decisioni? La visuale in 2D migliora la situazione anche se non di molto e spesso siamo stati costretti a cambiare tattica fiduciosi del fatto che qualche effetto “sotterraneo” dovevamo pur sortirlo dando ordini alla rinfusa, piuttosto che essere coscienti di quello che stavamo facendo. Alla fine le partite si riescono a vincere, ma spesso sembra più il risultato di uno scontro tra valori numerici impliciti che la capacità di preparare al meglio la sfida.
La mattanza continua
Altro problema fastidiosissimo è la frequenza con cui si è chiamati ad intervenire sulla formazione in campo: i giocatori si stancano e si fanno male in continuazione costringendoci a cambi continui che, incredibilmente, si possono effettuare anche nel corso di un’azione. Immaginate la scena: un giocatore sta tirando a canestro ma scompare per essere sostituito da un suo compagno che... esegue il tiro senza battere ciglio! Deve esserci Harry Potter nascosto da qualche parte, non ci sono altre spiegazioni possibili per fenomeni del genere!
Altra grossa stranezza riguarda i tiri liberi. Possibile che i giocatori in campo non riescano ad infilarne uno? Presi da grande curiosità, ci siamo messi a contare quanti tiri liberi riuscissero ad andare a canestro durante una partita. In tre quarti di una partita ci sono stati la bellezza di quarantacinque tiri liberi! I giocatori, sia quelli della mia squadra, sia quelli della squadra avversaria, ne sono riusciti a mettere a canestro soltanto tre in totale.
Altro difetto di non poco conto, visto il quadro generale, è la pessima traduzione in italiano di cui vi abbiamo già accennato. Gli errori abbondano in ogni dove e le frasi incomprensibili si sprecano, soprattutto nel testo delle email che ogni tanto ci vengono recapitate. Sembra l’opera di un traduttore automatico più che di un accorto lavoro di adattamento. Ma, ovviamente, le imprecisioni non mancano neanche nei menù, cosa ben più grave di una frase sgrammaticata, almeno per un videogioco.
Requisiti di Sistema
Requisiti Consigliati
- Processore: Pentium III da 800 Mhz o AMD equivalente
- RAM: 512 MB
- Scheda Video: compatibile con le DirectX e dotata di 128 mb di memoria video
- DirectX 9.0c
- Lettore CD-Rom
- 3.0 GB di spazio libero su HD
- Processore: Intel Pentium 4 3,4 Ghz
- RAM: 2 GB
- Scheda Video: NVIDIA 7800GT
Commento
Lasciatelo perdere, anche se respirate soltanto per l’amore che provate per il basket. La sezione gestionale potrebbe anche essere considerata passabile, peccato che il fulcro del gioco, la partita, sia stato realizzato in modo disastroso e totalmente insoddisfacente. Anche volendo chiudere un occhio sulla realizzazione tecnica, che non è sicuramente centrale per il genere, la mole di difetti che affligge FIBA Basketball Manager 2008 è talmente grande da non permettere nessuno sconto in fase di valutazione. Peccato, perché in fondo si tratta di un prodotto unico nel suo genere.
Pro
- Il bel packshot
- Instabile
- La rappresentazione 3D della partita è inutile oltre che di qualità scadente
- Le scelte tattiche durante la partita sembrano ininfluenti
- Le partite hanno delle dinamiche aliene
FIBA Basketball Manager 2008 è disponibile per PC.
FIBA Basketball Manager 2008 è, come il nome fa intuire, un videogioco manageriale dedicato al Basket europeo e allo Streetball americano. Prima di iniziare a giocare bisogna impostare alcune opzioni, tra cui il modo in cui far rappresentare la partita (2D o 3D), il campionato europeo (o quello Streetball americano) in cui partecipare, il tipo di gioco e altre opzioni che spesso non sono comprensibili a causa della cattiva traduzione in italiano (di cui parleremo più avanti). La modalità più interessante è sicuramente quella carriera, che permette di esaminare i vari aspetti del gioco e di valutarne la realizzazione.
La prima cosa da fare è esaminare la condizione della squadra, ovvero studiare i giocatori e la loro situazione fisica e morale, deciderne gli allenamenti, affittare un campo per dargli una struttura in cui prepararsi e fare campagna acquisti. Nelle stesse schermate è possibile leggere le statistiche relative all’andamento del campionato che, inizialmente, lasciano interdetti. Ovvero, le voci che compongono le diverse tabelle sono delle sigle che non vengono spiegate. Per conoscerne il significato bisogna consultare il manuale dove c’è una tabella riepilogativa generale. Niente di male, peccato che le traduzioni rendano comunque difficile la comprensione di alcuni voci. Ad esempio la sigla “Fgm” viene spiegata con “Percentuale del campo effettuata”… che significa? Mistero. Purtroppo non è questo l’unico esempio di dato poco chiaro.
Oltre alla squadra, nelle schermate iniziali, è possibile esaminare la condizione del proprio stadio, lo staff e il calendario degli incontri. Deciso l’allenamento da far fare ai nostri uomini e spesi dei soldi per migliorare il confort degli spettatori, è arrivato il momento di scendere in campo. Prima di farlo andiamo nella schermata della tattica per decidere come schierare i nostri uomini. Purtroppo, nonostante la sua funzionalità, questo menù non è molto versatile e le scelte compibili sono limitate.