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Fire Emblem Shadow Dragon & The Blade of Light, la recensione: un ritorno storico per la serie strategica

La recensione di Fire Emblem Shadow Dragon & The Blade of Light per Nintendo Switch mette in luce i pregi e i difetti di questa speciale riedizione.

RECENSIONE di Luca Forte   —   05/12/2020

La serie di Fire Emblem ha faticato molto prima di riuscire ad essere apprezzata dal grande pubblico occidentale. Nata nel 1990 su NES, questo interessante incrocio tra una strategico a turni e un gioco di ruolo fantasy non è mai uscito dalla madrepatria fino al 2003, quando Fire Emblem: The Blazing Blade fu pubblicato per la prima volta che in USA e Europa per GameBoy Advance. Sarebbero, però, dovuti passare altri 10 anni prima che Fire Emblem Awakening, il primo capitolo per Nintendo 3DS, fosse in grado di ottenere un successo unanime. Da quel momento in poi lo strategico di Intelligent System si è guadagnato un posto tra le grandi licenze di Nintendo. Con la recensione di Fire Emblem Shadow Dragon & The Blade of Light andiamo a scoprire il capostipite della serie, pubblicato su eShop di Nintendo Switch per commemorare i 30 anni dell'Emblema di Fuoco.

L'operazione di Nintendo per i festeggiamenti segue lo schema tracciato da Super Mario. In altre parole si avranno solo pochi mesi per comprare Fire Emblem Shadow Dragon & The Blade of Light dallo store digitale di Nintendo Switch. Poi il 31 marzo, inspiegabilmente, il gioco sparirà dal listino. Un'altra decisione piuttosto controversa di questa operazione commerciali è l'aver deciso di pubblicare la versione fisica da collezionisti di Fire Emblem Shadow Dragon & The Blade of Light solo in Nord America, lasciando noi europei a bocca asciutta.

Per quanto riguarda il profilo ludico, Fire Emblem Shadow Dragon & The Blade of Light è la fedele riproposizione del gioco che uscì per NES nel 1990. Con tutti i pregi e i limiti che può avere questo genere di operazione.

Finalmente in occidente

Fire Emblem Shadow Dragon Blade Of Light 9

La possibilità di giocare l'originale Fire Emblem Shadow Dragon & The Blade of Light in inglese, quindi una lingua dalle nostre parti un po' più diffusa rispetto al giapponese, è sicuramente l'elemento di maggiore interesse di tutto il pacchetto. Finora, infatti, avevamo potuto apprezzare Fire Emblem Shadow Dragon & The Blade of Light solo attraverso ROM con una traduzione amatoriale. Il remake del 2008 per Nintendo DS, Fire Emblem: Shadow Dragon, infatti, è un gioco sensibilmente differente, che introduce storie e meccaniche di gioco più moderne.

Da questo punto di vista il lavoro svolto da Nintendo è di ottimo livello e consente di godere la storia di Marth anche a distanza di 30 anni. Nulla di particolarmente complesso, ma è comunque interessante riscoprire questo capolavoro come Intelligent Systems lo aveva concepito 30 anni fa. Riscoprire, in altre parole, un modo di creare i videogiochi che faceva a meno di tutorial, un'interfaccia leggibile, trailer e guide e si affidava di più ai dialoghi e all'immancabile manuale di istruzioni, la vera mancanza di questa riedizione, per poter raccontare il proprio gioco.

Nella decina abbondante di ore necessarie per arrivare all'epilogo, è bello vedere come alcuni elementi fondanti della serie di Fire Emblem siano già presenti in questo capostipite. Parliamo, ovviamente, della struttura a turni, della morte permanente, del tono epico e dell'utilizzo delle fortezze e dei villaggi per nascondere bonus, informazioni importanti e personaggi segreti.

Tutti gli amanti di Fire Emblem, dunque, si ritroveranno a casa e apprezzeranno questo momento amarcord.

Sentire gli anni

Per poter apprezzare pienamente Fire Emblem Shadow Dragon & The Blade of Light, però, occorre venire a patti con lo scorrere degli anni. Nintendo, infatti, è stata attenta a modificare il meno possibile il gioco originale. Una cosa molto affascinante da un lato, ma poco pratica dall'altra. Perché se è vero che la mancanza di meccaniche di gioco moderne, come il triangolo della armi o il supporto tra le unità, non si sente poi molto, è molto più complesso adattarsi ad un'interfaccia rigida, che nasconde diverse informazioni e non semplifica la gestione delle unità.

In altre parole, si sente molto la mancanza di un sistema per scorrere automaticamente tra le unità, di indicazioni sul raggio di movimento degli alleati e dei nemici o un'anteprima di come sarà il combattimento. Tutti aiuti fondamentali per poter leggere la battaglia nel modo corretto e per poter decidere se vale la pena tentare un attacco o meno. Il gioco non dice nemmeno se si hanno altre mosse a disposizione o se si sono rispettati i requisiti per la vittoria.

Sono tutte cose alle quali si fa il callo oggi come se lo fecero di giocatori anni '90, ma che fanno apprezzare i balzi in avanti fatti sotto il profilo dell'interfaccia e di quella che viene chiamata "quality of life".

Le novità

Fire Emblem Shadow Dragon Blade Of Light 5

Nintendo però ha voluto, anche se minimamente, venire incontro ai giocatori moderni. Per esempio ha inserito il rewind, una comoda funziona con la quale si può tornare indietro di qualche turno. Un espediente che consente di evitare di andare incontro alla morte prematura di un personaggio dopo una mossa avventata, così da non mandare all'aria una partita per colpa di una distrazione.

Il segnalibro, invece, crea un punto di salvataggio istantaneo che consente di tornare sui propri passi nel caso in cui le cose siano andate storte.

Infine ci sono delle opzioni per accelerare il gameplay, in modo da aumentare la velocità del turno nemico o evitare le sequenze di combattimento e una semplice opzione che consente di scegliere tra la risoluzione originale in 4:3 e una leggermente allargata, in grado di sfruttare meglio lo schermo di Switch.

Conclusioni

Multiplayer.it
6.0
Lettori (9)
6.5
Il tuo voto

Fire Emblem Shadow Dragon & The Blade of Light è, da un lato, un bel regalo per i fan, che dopo 30 anni possono finalmente provare ufficialmente il capostipite di una serie molto amata, dall'altra è un'occasione sprecata per festeggiare degnamente la storia di Fire Emblem. Senza un'edizione da collezionisti di supporto che racconti la genesi del gioco, infatti, si perde un po' il senso del trentennale e rimane "solamente" il ritorno - per pochi mesi per giunta - di un gioco con qualche anno di troppo sulle spalle. Perchè se da un lato Fire Emblem Shadow Dragon & The Blade of Light riesce ad affascinare con il gameplay allo stato embrionale della serie, dall'altra risulta un'esperienza ostica e non ancora perfezionata, sopratutto se valutata con gli standard moderni. Per dirla in un altro modo: se ancora oggi è un piacere giocare ai vari Super Mario Bros. e The Legend of Zelda, l'opera di Intellgent System ha risentito maggiormente del peso degli anni. Fire Emblem Shadow Dragon & The Blade of Light è un capolavoro immortale, che va conosciuto e giocato soprattutto dagli amanti di Fire Emblem, ma non è la classica iniziativa curata che ci saremmo aspettati da Nintendo.

PRO

  • È un classico immortale
  • Si vedono le origini della serie
  • Costo contenuto

CONTRO

  • Interfaccia spigolosa
  • Solo in inglese
  • Operazione a tempo