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Foregone, la recensione: un mix che si ferma a un passo dall'eccellenza

Un po' Dead Cells, un po' Dark Souls e un po' Metroid: basta sommare tante buone idee per creare un grande titolo? Scopriamolo nella recensione di Foregone.

RECENSIONE di Tommaso Valentini   —   01/03/2021

Le commistioni di generi diversi danno sempre vita a esperimenti interessanti e già in passato, quando avevamo provato per la prima volta questo Foregone, il feedback era sicuramente positivo, sebbene non riuscisse a brillare di quella luce propria necessaria a renderlo indimenticabile. Va benissimo infatti appoggiarsi alle colonne portanti dei generi di riferimento ma quando il risultato finale è una mistura di Dead Cells, Metroid e Dark Souls ci si aspetta quantomeno che gli elementi caratteristici di quei titoli siano riportati, se non in maniera superiore, quantomeno ad un pari livello. Invece, l'opera di Big Blue Bubble, si ritrova a ballare in un limbo scomodo dove i paragoni in termini di level design e giocabilità non possono essere evitati, facendo uscire la produzione con le ossa rotte dallo scontro. Eppure, durante la nostra lunga cavalcata nei reami di Calagan, non possiamo dire di non esserci divertiti. Scopriamo allora quali sono i motivi di questi chiaroscuri nella nostra recensione di Foregone.

Un confronto inevitabile

Foregone: I Boss sono realizzati in maniera sublime
Foregone: I Boss sono realizzati in maniera sublime

In Foregone vestiamo i panni di un giudice, una razza di soldati modificati, generati per portare giustizia nelle terre futuristiche e tecnologiche di Calagan. L'ambientazione pronta ad accogliere la nostra eroina strizza volutamente l'occhio alle architetture di Dead Cells e cerca di replicare quel 2.5 di pura pixel art sfruttando i medesimi colori, usando escamotage per la creazione dei livelli già assaggiati ma declinando il tutto in una costruzione prestabilita da metroidvania, abbandonando saggiamente quella generazione procedurale tanto cara a chi ama il Roguelike.

Foregone vuole raccontare una storia precisa attraverso un mondo creato ad HOC, posizionando accuratamente piattaforma dopo piattaforma e generando scorciatoie e passaggi segreti capaci di congiungere tra loro le aree di gioco come nei Souls, o quantomeno ci prova disperatamente. Il risultato finale è in realtà un buon tentativo di replicare quanto già visto ma con un somma tra le parti estremamente più lineare e prevedibile, superata con molta più disinvoltura anche da quella piccola gemma che porta il nome di Carrion. La storia, comunque, non viene quasi mai messa in risalto dai, pochi, dialoghi presenti, quanto piuttosto raccontata in maniera spannometrica da tomi antichi sparsi per tutta l'area di gioco, con un sistema che qui non ci ha convinto pienamente, lasciandoci piuttosto freddini all'intera narrazione. Siamo dunque andati avanti più per il gusto di giocare e superare le varie sfide proposte, anziché appassionarci al racconto e scoprire cosa il futuro avesse in serbo per noi.

Foregone: I nemici sembrano usciti direttamente da Dead Cells
Foregone: I nemici sembrano usciti direttamente da Dead Cells

Non uno sforzo enorme comunque, visto che il gameplay si lascia abbracciare piacevolmente con una fluidità discreta seppur non ai livelli che ci saremmo aspettati. Sembra che ci stiamo ripetendo ma in realtà l'intera analisi di Foregone non può che procedere in questo modo: raccontandovi come ogni più piccolo elemento introdotto sia veramente a un passo dall'eccellere per poi perdersi proprio sul più bello. Le animazioni dell'Arbiter, ad esempio, sono fluide ma spesso fanno fatica a concatenare tra loro gli attacchi e anche le azioni più basilari di movimento come i doppi salti o le scivolate per passare al di sotto delle trappole, danno l'impressione di essere sempre slegate. I nemici allo stesso modo ripetono i pattern di attacco con movenze meccaniche, celebrate nella maniera corretta solo attraverso gli scontri coi boss, quelli sì davvero sublimi da vedere, e da combattere.

Un ciclo continuo fino alla fine

Foregone nasconde alcuni scorci interessanti
Foregone nasconde alcuni scorci interessanti

Il gameplay di Foregone tocca le basi dei metroidvania 2D, fornendo al giocatore abilità di movimento aggiuntive mano a mano che prosegue l'avventura, rendendo così più vari i livelli e dando la possibilità di eseguire colpi corpo a corpo e a distanza, con una meccanica piuttosto originale. Le munizioni delle bocche da fuoco, infatti, essendo decisamente più pericolose dei fendenti delle armi bianche, si presentano in numero limitato e, per ricaricare, i giocatori non dovranno raccoglierle in giro come ci si aspetterebbe ma colpire direttamente i nemici in corpo a corpo. In questo modo il combattimento diventa una danza continua tra le fasi melee e quelle a distanza, alternando gli stili dedicati delle varie armi. Foregone offre inoltre un sistema di loot piuttosto generoso, con una quantità enorme di oggetti, armi e armature lasciata cadere in continuazione dai nemici. Questi equipaggiamenti, divisi per livello di potenza e rarità, possono essere potenziati spendendo denaro o addirittura riforgiati per ottenere nuovi suffissi attraverso missioni speciali nascoste, un sistema che funziona a grandi linee ma che abbiamo trovato piuttosto limitante per quanto riguarda la libertà che lascia al giocatore di utilizzare le armi che preferisce.

Nelle nostre run ci siamo sempre dovuti affidare alle tipologie di armi migliori lasciate cadere dai nemici, dovendo spesso accontentarci di movenze e velocità di attacco che poco si sposavano con il nostro playstyle, visto che la differenza in danno era netta tra le varie opzioni. A dare maggior profondità al sistema di combattimento si aggiungono poi tutta una serie di abilità, il cui bilanciamento però lascia a desiderare: la cura che otterrete nelle primissime fasi di gioco è essenziale e sarà sostanzialmente impossibile da abbandonare, affiancandola ad un solo altro incantesimo da scegliere tra la decina di quelli disponibili. Anche qui, come per gli equipaggiamenti, sarà possibile variarne l'efficacia potenziando al campo base le abilità, così da costruire insieme agli, scarni, rami di abilità un personaggio unico. Tutte le risorse necessarie per far salire di livello gli oggetti ed ottenere nuovi punti abilità vengono ottenuti distruggendo forzieri o sconfiggendo nemici, con la possibilità di perdere tutto il bottino in caso di morte, a meno di non ritornare al proprio cadavere utilizzando i vari checkpoint messi a disposizione dal gioco e recuperare il maltolto esattamente come avviene nella più famosa serie di From Software.

Per completare il titolo alla sua difficoltà base infine, non vi ci vorranno più di otto ore, un lasso di tempo sufficiente a farvi apprezzare tutte le meccaniche fin qui descritte ma che vi lasceranno sulla linea del traguardo piuttosto saturi invogliando difficilmente a ulteriori run alle difficoltà più elevate.

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store, Nintendo eShop
Multiplayer.it
7.0
Lettori (9)
7.7
Il tuo voto

Forgone è sicuramente un buon gioco, ma l'idea che ci siamo fatti è che sarebbe potuto essere di qualità decisamente più elevata se tutti gli elementi che lo compongono avessero ricevuto una cura maggiore. Il titolo di Big Blue Bubble si ferma sempre a un passo dalla fascia alta di categoria, con un comparto artistico che eccelle coi boss ma che lascia a desiderare sui nemici classici, abilità varie ma poco utili e mal bilanciate ai fini del gioco, fino ad arrivare a un sistema di drop ricco ma che limita poi il giocatore a dover fare sempre e solo la scelta di equipaggiare l'arma più forte vanificando le tante possibilità offerte dai diversi stili di combattimento. Parliamo di un gioco insomma che cerca di proporre di tutto un po', facendolo anche bene talvolta ma perdendo poi un'identità chiara, quella stessa identità che lo avrebbe trasformato in un titolo indimenticabile. Ci fermiamo così a un titolo che fa il suo e poi si arrende, mancando di quella personalità capace di trasformare giochi del genere in pietre miliari.

PRO

  • Boss curati
  • Molte meccaniche di gioco
  • Nel complesso diverte a sufficienza

CONTRO

  • Nemici poco accattivanti
  • Estremamente derivativo
  • Struttura a loot mal ragionata