le informazioni necessarie allo svolgimento delle missioni vi saranno date direttamente sul campo
Terroristi cattivi: PRESENTI!
L’interfaccia di gioco è molto semplice e funzionale e consente di controllare la situazione in modo completo e piuttosto preciso: con il tasto destro del mouse si ordina il movimento di una singola squadra grazie a degli indicatori luminosi da piazzare sul terreno di gioco, mentre con il tasto sinistro si ordina il fuoco in una zona piuttosto ampia, selezionabile con un cursore di forma tondeggiante (o quasi). Potremo anche contare su quattro simpatici “gadget” che si riveleranno preziosi alleati in più di un occasione: le granate a frammentazione non hanno bisogno di presentazioni, consentiranno di uccidere i terroristi posti dietro le coperture (anche se è lecito chiedersi perché i nostri uomini non le possano lanciare che a brevissima distanza); le granate fumogene consentiranno invece di occultare i nostri movimenti allo sguardo dei nemici, permettendoci di uscire dalla copertura attuale per tentare di prenderli di sorpresa; le granate M203 potranno essere invece usate come dei missili (nella realtà seguono una traiettoria arcuata) ma ne avremo uno solo per squadra a disposizione in ogni mappa e, infine, si potrà chiedere un bombardamento aereo nel caso sulla nostra strada incontrassimo dei carri armati.
Una cassa o un’automobile?
Ma come si svolge l’azione vera e propria? Molto semplicemente bisogna muoversi da una copertura all’altra facendo bene attenzione a non farsi colpire dai terroristi. In nostro aiuto, per cercare di non essere colti di sorpresa, avremo una mappa elettronica della zona, con cui potremo anche chiedere una ricognizione aerea. I nemici scoperti verranno indicati da icone rosse. Comunque non fidatevi troppo delle ricognizioni: spesso non individuano tutti i nemici, quindi occorre sempre muoversi con una certa cautela. La situazione di gioco tipica è la seguente: arrivo dietro una copertura, individuazione dei nemici che, senza pensarci due volte, vanno dietro una copertura anche loro. Inizio del lavoro di squadra: mentre con un team si dovrà fare fuoco di copertura verso il bersaglio, con l’altro si dovrà cercare di aggirare il nemico colpendolo alle spalle. Il fuoco del primo team garantisce al secondo la possibilità di muoversi in modo piuttosto sicuro, sempre che non ci siano altri terroristi nascosti pronti a riempirci di piombo. Nel caso uno degli uomini venisse ferito, occorrerà farlo portare sulle spalle da un altro soldato rallentando così il movimento dell’intera squadra. Nel caso un secondo soldato venisse ferito la partita terminerebbe costringendovi a ricaricare dall’ultimo checkpoint. Ma parliamo proprio del metodo di salvataggio. Sarà possibile salvare solo in presenza di un particolare simbolo che apparirà in punti ben precisi e, solitamente, in zone piuttosto sicure. L’impossibilità di salvare continuamente da una parte rende piuttosto frustranti alcuni passaggi, ma dall’altra ha permesso un maggior bilanciamento delle situazioni di gioco. Insomma, in un titolo come questo i checkpoint sono una necessità, anche perché, potendo contare sui quicksave, si rischierebbe di salvare in situazioni da cui non si ha via di scampo costringendo in seguito a riniziare l’intera missione.
Avrete notato che abbiamo citato più volte le coperture senza parlarne approfonditamente. Queste sono, in verità, l’elemento cardine di Full Spectrum Warrior. Ce ne sono di tre tipi: quelle indeperibili (non vengono scalfite dai proiettili e garantiscono una protezione illimitata), quelle di media deperibilità (garantiscono una copertura duratura ma non illimitata e dopo molti colpi perdono la loro efficacia) e quelle che vengono spazzate via molto velocemente (usatele il meno possibile e contate poco sulla protezione che garantiscono, un esempio di copertura che deperisce velocemente è una cassa di legno). Quando si è dietro una copertura appare sulla testa dei soldati uno scudo pieno. Se lo scudo risultasse pieno solo a metà significherebbe che la copertura sarà presto abbattuta. In questo caso o si trova un altro oggetto dietro cui appostarsi o si permette al nemico di farci fuori in tutta tranquillità… le possibilità sono poche. Quando si è dietro una copertura indeperibile si è sostanzialmente intoccabili. I nostri uomini potranno anche sporgersi e sparare senza rischiare nulla. Questo vale anche per i nemici, ovviamente.
I pregi…
Nelle prime fasi di gioco Full Spectrum Warrior risulta esaltante e coinvolgente come mai un gioco strategico è riuscito ad essere. Sarà per la bella rappresentazione grafica della città annientata dalla guerra, con un cielo bruciato che sembra pesare sulla testa dei nostri uomini. Sarà il sistema di controllo immediatamente padroneggiabile, grazie all’eccelsa interfaccia, che consente di entrare in gioco senza troppi problemi. Sarà, infine, per la dinamica delle sparatorie che risulta esaltante anche grazie alla necessità costante di trovare un modo per stanare quelli che ci sparano contro. Insomma, se il giudizio di FSW dipendesse dalle prime ore di gioco sarebbe senz’altro differente da quello che in realtà è. Si rimane letteralmente incollati allo schermo a studiare le varie situazioni, cercando la mossa migliore e osservando i nostri uomini seguire le nostre indicazioni in modo completo e preciso. Quando un evento fa particolarmente sudare la soddisfazione di superarlo è doppia e aumenta notevolmente la voglia di andare avanti… ci vuole poco però per rendersi conto che Full Spectrum Warrior di strategico ha ben poco se non un vago retrogusto che rimane accennato ma che non permea, come dovrebbe, l’intera produzione.
…e i difetti
I terroristi saranno sempre nelle stesse posizioni e si muoveranno inevitabilmente in modo identico in ogni partita. Al massimo cambieranno copertura se vi avvicinerete troppo, ma lo faranno in modo schematico e senza alcuna variazione. Questo significa che se si viene uccisi da dei nemici che ci hanno teso un’imboscata alle spalle, al prossimo tentativo basterà capire qual è la copertura giusta per non essere sorpresi e agire di conseguenza. Come ben potete immaginare in alcuni tratti non sembra neanche di trovarsi di fronte ad un gioco di strategia, visto che saranno ben poche le situazioni in cui potremo scegliere un approccio o pensare una tattica personale di azione. Quello che invece dovremo fare è capire l’ordine in cui muovere le squadre facendo bene attenzione a non prendere iniziative troppo personali. La maggior parte dei tentativi fuori dai binari finirà per farci sprecare inutilmente una grande quantità di proiettili portandoci in situazioni di completo stallo (o di morte certa). Situazioni di stallo che oltretutto capiteranno spesso, soprattutto a causa del sistema di copertura che rende infinite certe sparatorie. Capiamo che colpire un uomo dietro una macchina sia più difficile che colpirlo quando è in campo aperto, ma si poteva pensare un sistema alternativo che consentisse un certo margine di errore, soprattutto quando le coperture sono irregolari (automobili, carretti ecc), per non arrivare, oltretutto, a situazioni paradossali in cui un cecchino non riesce a colpirci perché ci siamo nascosti dietro un cancello le cui maglie sono così larghe che ci passerebbe un intero uomo. Oltretutto capita a volte di non poter colpire nemici evidentemente in vista, cosa abbastanza fastidiosa perché rende chiaro che il gioco è mosso più dagli script che da noi. Si arriva ad odiare la maledetta icona con lo scudo (quella della copertura) e spesso la volontaria sospensione dell’incredulità (che è “volontaria” se lo dimenticano tutti) subisce un radicale stop a favore di interrogativi come: “lo vedo perfettamente, perché non posso piantargli una pallottola in testa?”. Fortunatamente le cose cambiano un po’ ai livelli avanzati dove aumentando la difficoltà, è ovvio che aumenti anche l’intrico degli scenari. Peccato che le poche possibilità di movimento disponibili rendano ben presto ripetitiva la dinamica di gioco facendo scemare verso il basso le ottime impressioni iniziali.
Oltretutto capita a volte di non poter colpire nemici evidentemente in vista, cosa abbastanza fastidiosa perché rende chiaro che il gioco è mosso più dagli script che da noi.
…e i difetti
Fortuna poi che sono state aggiunte due missioni rispetto alla versione Xbox (anche se manca la modalità segreta US Army che era un gradevole extra dell’altra versione); queste allungano di qualche ora la durata complessiva del gioco, che invero non è proprio lunghissimo ed è difficilmente rigiocabile se si è da soli. Interessante invece la possibilità di giocare online nella modalità cooperativa che merita di essere provata per quanto è ben fatta.
Commento
Speriamo che la versione per le truppe americane di Full Spectrum Warrior sia un pochino più complessa della versione per i videogiocatori... altrimenti sai che figure. A parte le battute facili è indubbio che l’esaltazione iniziale non deve ingannare e non deve portare a sopravvalutare un prodotto che ha dei difetti evidenti e marcati. Certo, diverte. Ma il divertimento è relativo visto che rientra nei fattori soggettivi di giudizio. La realtà è che FSW poteva essere un gran gioco, ma così com’è è solo un buon prodotto che garantisce una certa spettacolarizzazione della guerra senza, comunque, andare a scavare il suo oggetto in profondità. Ha molti pregi ma anche molti limiti che non gli garantiscono di rimanere nella memoria troppo a lungo.
- Pro:
- Graficamente ottimo
- Le fasi iniziali sono esaltanti
- Ottima modalità cooperativa
- Contro:
- Un puzzle game più che un gioco strategico
- Script dei nemici troppo rigidi e meccanici
- Alla lunga stanca fare sempre le stesse cose
Terroristi cattivi: PRESENTI!
Il pianeta Terra è un luogo strano, pieno di creature armate pesantemente che si sparano addosso per la gloria di non si sa bene chi. La storia che fa da sfondo a Full Spectrum Warrior è più o meno questa: in una città inventata, un dittatore locale sta creando un’armata di terroristi; voi, da bravi difensori della libertà dovete fermarlo. Ma avviamo il gioco che è meglio. Inizialmente avrete varie possibilità di scelta per cominciare la guerra. Potrete prendere parte al completissimo tutorial, che illustra in modo esaustivo tutte le possibilità di azione sul campo di battaglia, potrete iniziare la campagna single player o potrete selezionare una delle varie modalità di gioco multiplayer. Nella campagna single player sarete al comando di uomini scelti grazie ad accurati test fisici e psichici, bravi tanto a sparare quanto a dire parolacce. Affronterete in sequenza una manciata di missioni collegate tra loro da un filo sottile quanto sorvolabile. Guiderete due o più gruppi di soldati (ogni gruppo sarà composto da un massimo di quattro elementi) con cui dovrete portare a termine vari obiettivi in ogni mappa. La maggior parte di questi (diciamo tutti) saranno messi in modo da farvi attraversare l’intero livello (o quasi). Non ci saranno fasi preliminari di briefing, le informazioni necessarie allo svolgimento delle missioni vi saranno date direttamente sul campo.