Halo: Reach è uno degli spin-off più combattuti dell'intera serie Halo. Fu l'ultimo capitolo sviluppato, a quanto pare controvoglia, da una Bungie che già guardava altrove. Stando a 343 Industries, lo studio che attualmente ha in carico il franchise, è stato anche l'Halo più difficile da rimasterizzare, quello cioè che ha costretto a rifare da zero più cose. Insomma, nonostante sia uscito originariamente nel 2010 come esclusiva Xbox 360, potremmo considerare questo Halo: Reach quasi un gioco nuovo ai fini della recensione della versione PC, anche in virtù di un altro particolare che non va sottovalutato. Ma andiamo con ordine.
Halo: Reach racconta la storia della squadra Noble e della sua disperata difesa del pianeta Reach che sta subendo un attacco su vasta scala da parte dei Covenant. I fatti raccontati precedono quelli della serie principale e dovrebbero essere ben noti a chi ha giocato quest'ultima. Reach è infatti il pianeta dell'UNSC su cui vengono addestrati gli Spartan e che viene utilizzato come base segreta per alcuni esperimenti che si riveleranno vitali negli Halo successivi. Qui torniamo al particolare da non sottovalutare di cui parlavamo sopra: è infatti interessante che su PC la serie sia stata fatta partire proprio da qui, ossia che Halo: Reach sia il primo gioco incluso nella Halo: The Master Chief Collection rilasciato per questa piattaforma. Sostanzialmente chi non ha giocato gli Halo in ordine di pubblicazione su Xbox 360 e chi non ha acquistato i poco ricordati port per PC dei primi due capitoli, potrà seguire l'intera storia in ordine cronologico, vivendola in modo diverso da chi la segue dalle origini.
Storia e gameplay
Halo: Reach è uno sparatutto in prima persona in cui il giocatore interpreta il ruolo di Noble Six, sesto membro della già citata squadra Noble, assoldato proprio al culmine della battaglia di Reach, all'inizio del gioco.
Si tratta anche del primo Halo in cui si gioca all'interno di una squadra e non si interpreta un lupo solitario, fatto che all'epoca determinò alcune grosse novità a livello di gameplay, come la diversificazione dei ruoli durante le fasi di utilizzo dei veicoli, la diversa concezione delle battaglie, inserite in scenari più ampi e meno prone alle azioni individuali, o la maggiore libertà di approccio alle stesse. All'epoca Bungie scelse anche di caratterizzare in modo più particolareggiato i diversi componenti del team, dando a tutti un nome e un volto riconoscibili, così da aumentare a dismisura l'effetto drammatico di alcune sequenze, che non vi stiamo a raccontare per evitare anticipazioni a chi non ci ha mai giocato.
Reach fu anche il capitolo in cui gli Spartan assunsero una diversa dimensione, in un certo senso più umana, andando al di là di Master Chief, il protagonista assoluto dei primi tre capitoli. Insomma, stiamo parlando di un gioco che contribuì in modo determinante ad ampliare l'immaginario del franchise Halo, molto più degli altri spin-off precedenti, cioè dello strategico in tempo reale Halo Wars e dello sparatutto in prima persona Halo 3: ODST. Per questo è molto amato dai fan, che tendono quasi a considerarlo come un Halo principale, tante sono le sue sfaccettature.
Rimasterizzazione
Il valore di Halo: Reach dovrebbe essere noto a qualsiasi appassionato di videogiochi. In fondo stiamo parlando di quello che ormai possiamo considerare un classico e che, dal 2010 a oggi, ha avuto tutto il tempo di dimostrare il suo indubbio valore, pur a fronte di una certa obsolescenza tecnologica. Ben più importante in questo contesto è capire la qualità del lavoro di rimasterizzazione svolto da 343 Industries e quello di adattamento alla piattaforma PC, che come saprete ha esigenze diverse rispetto alle console. Mettiamola così: fatichiamo a pensare a come avrebbero potuto fare di meglio. Per inciso, ci troviamo di fronte a un titolo fluidissimo anche su PC di qualche anno fa, che gode di texture completamente rifatte in alta risoluzione ed effetti avanzati non presenti nella versione originale. Certo, l'impatto dei sontuosi paesaggi non è più quello di un tempo, nonostante in alcune sequenze facciano ancora la loro figura.
Pensiamo in particolare a quelli visibili negli spostamenti con i velivoli. Anche alcuni dettagli grafici delle ambientazioni e dei modelli rendono meno e manca completamente l'effetto stupore che provò chi giocò l'originale, ma è naturale che sia così, dato che parliamo di un titolo proveniente da un'altra generazione.
Comunque sia la versione PC vanta una serie di caratteristiche esclusive davvero eccellenti, come un'opzione per il formato video 21:9 difficilmente vista altrove, anche in giochi moderni, con tanto di possibilità di spostare l'HUD a piacimento. Supportate nativamente anche le mod, grazie alla presenza della modalità di disattivazione del sistema anti-cheat in avvio, così da evitare ban indesiderati provandone qualcuna. Parlando invece di difetti, va detto che ci sono alcuni limiti che non sono stati risolti: ad esempio non è possibile muoversi da abbassati, fatto che può infastidire chi è abituato a farlo. Si tratta di una caratteristica presente nell'originale, quindi è naturale che sia stata mantenuta, ma immaginiamo che possa risultare indigesta ai meno tolleranti. Altra caratteristica mantenuta dall'originale è quella della dimensione delle armi, abbastanza generosa. In questo caso è davvero una questione di gusti personali: a noi non ha dato fastidio e non ha rovinato in alcun modo l'esperienza di gioco, ma per altri potrebbe non essere così.
Inoltre c'è la questione difficoltà: diciamo che con mouse e tastiera Halo: Reach è abbordabilissimo ai primi tre livelli di difficoltà. Selezionate il quarto se volete trarne il massimo. Infine, ci sono dei bug che pare siano decisamente fastidiosi. Abbiamo scritto 'pare' perché vi confessiamo che a noi non sono capitati, ma ci siamo informati e sembra che alcune persone stiano trovando difficoltà con le regolazioni audio delle voci e delle armi, con l'attivazione dei sottotitoli o con il sistema anti-cheat, che si blocca all'avvio. Si tratta di piccolezze che immaginiamo saranno risolte con i primi aggiornamenti.
Conclusioni
Halo: Reach rimane uno sparatutto in prima persona validissimo ancora oggi. Certo, molte di quelle che nel 2010 erano novità non lo sono più, ma la grande consapevolezza narrativa della campagna single player e la solidissima realizzazione complessiva, tendono a far trasparire molto di meno rispetto ad altri giochi il tempo trascorso. Notevole anche il lavoro di rimasterizzazione che, pur non avendo trasformato Halo: Reach, lo ha comunque svecchiato quel tanto che basta da non renderlo sgradevole per il pubblico moderno, tra texture in alta risoluzione ed effetti aggiuntivi. Insomma, la serie Halo ha fatto il suo debutto su PC nel migliore dei modi possibili.
PRO
- Sempre ottimo dal punto di vista narrativo
- Un capitolo importante per la serie
- Ottima rimasterizzazione
- Multiplayer ancora oggi appassionante
CONTRO
- I primi tre livelli di difficoltà con mouse e tastiera sono un po' troppo facili
- Alcuni limiti dell'originale non sono stati eliminati