Prima di arrivare alla recensione di Hearthstone: Il Risveglio di Galakrond avevamo avuto modo circa quattro settimane fa di dare un'occhiata alla prima parte dell'avventura, messa a disposizione gratuitamente per tutti i giocatori di Hearthstone. Nel corso dell'ultimo mese, come promesso il gioco di carte di Blizzard si è arricchito coi tre capitoli aggiuntivi, che completano così l'elenco di quattro episodi totali con cui va a concludersi l'Anno del Drago. Un anno senza dubbio interessante per Hearthstone, che è riuscito a scrollarsi di dosso il torpore del 2018 anche grazie alla decisione del Team 5 di dare una continuità narrativa alle espansioni in uscita, fino all'arrivo dell'avventura Il Risveglio di Galakrond che conclude così la ministoria messa in piedi dagli sviluppatori. Oltre a portarci all'interno della battaglia conclusiva tra Rafaam, Reno e compagnia, l'avventura di cui ci occupiamo oggi è importante anche perché è tornata a fornire nuove carte con cui popolare il meta, cosa che per questo tipo di contenuto non accadeva da un po' di tempo in Hearthstone.
Il Risveglio di Galakrond
Il racconto iniziato con L'Ascesa delle Ombre e poi proseguito con Salvatori di Uldum e La Discesa dei Draghi trova dunque il proprio compimento nei quattro atti di cui è composto Il Risveglio di Galakrond. A loro volta, gli episodi dell'avventura si dividono in due parti: la prima legata alla messa in atto del piano di Rafaam e della sua Legione del M.A.L.E. e la seconda dedicata invece alle gesta della Lega degli Esploratori per tentare di fermare il risveglio del potente proto-drago. Le due parti sono proposte sotto forma due diversi libri, all'interno dei quali ogni episodio porta con sé tre scontri affrontabili sia nella modalità base de Il Risveglio di Galakrond, sia in modalità eroica. Rispetto a quanto accaduto con le vecchie avventure di Hearthstone, la modalità eroica non offre però carte aggiuntive, ottenibili quindi semplicemente completando le sfide che compongono la storia principale. Per quanto riguarda la storia, bisogna apprezzare lo sforzo effettuato da Blizzard per proporre qualcosa di diverso all'interno di Hearthstone, anche se ovviamente la trama proposta è alquanto lineare e priva di particolari colpi di scena o di momenti memorabili in generale. Ci sono comunque alcuni attimi in cui si sorride grazie alle battute di Reno e degli altri protagonisti impegnati nella lotta che va dalla Costa Gelida fino a Dalaran, proponendo nel suo corso alcune meccaniche particolari per aggiungere un po' di sale all'avventura. Mentre la varietà delle dinamiche tra i vari scontri funziona abbastanza, nella sua componente dedicata al giocatore singolo Il Risveglio di Galakrond propone purtroppo una difficoltà un po' troppo livellata verso il basso, laddove ci sarebbe invece piaciuto vivere qualche scontro più impegnativo per portare a casa la pagnotta. La modalità eroica prova ovviamente a rispondere a questo bisogno, ma non offrendo carte come ricompensa la sua appetibilità resta piuttosto debole.
Nuove carte, nuovo meta?
Passiamo a questo punto ad analizzare la parte de Il Risveglio di Galakrond che ci accompagnerà per i prossimi mesi, vale a dire le nuove carte. Una volta completata tutta l'avventura, la vostra collezione si arricchirà con trentacinque new entry, delle quali quattro sono di tipo leggendario. La più famosa di queste è quella di cui si è parlato a lungo prima dell'uscita dell'avventura, vale a dire L'Incredibile Reno. La carta da dieci mana dedicata al mago fa letteralmente scomparire tutti i servitori presenti in gioco, non attivando nessuno dei loro eventuali effetti da distruzione né permettendone la resurrezione successivamente. Oltre a questo, la nuova versione di Reno sostituisce il potere eroe con il lancio di una magia casuale all'inizio del proprio turno, portando così un piccolo pezzo di Yogg-Saron in ogni fase di gioco. A beneficiare di questa carta sarà ovviamente l'highlander mage, ma anche le altre carte presenti dentro Il Risveglio di Galakrond stanno trovando la propria strada nel meta. In particolare ai mazzi aggro in questo momento fa gola soprattutto l'Alavile Frenetico, demone 3/3 da quattro mana che però costa uno meno per ogni danno subito dall'avversario nel corso del turno. Il Guardiano Alato permette invece al druido di contare su una carta 6/8 da sette mana con provocazione e rinascita, non bersagliabile da magie o potere eroe. Il Draco Nidomarcio è un'altra carta che farà probabilmente la gioia di molti mazzi del cacciatore, soprattutto quelli più aggressivi: a patto di avere un altro drago in mano, la carta distrugge infatti un servitore nemico casuale, portando anche in campo un drago 6/5 che va a nozze col Martello della Tempesta arrivato con l'ultima espansione. Sono comunque diverse le carte dall'ottimo potenziale non ancora del tutto esplorato, come Colpobot e Incursione Aerea che offrono un paio di importanti aggiunte al pure paladin, o il Gran Lacchè Erkh, una delle carte leggendarie proposte dall'avventura che permette di ottenere un lacchè ogni volta che se ne gioca un altro.
Compro o non compro?
Prima di passare alle conclusioni, è a questo punto doveroso chiedersi se valga o meno la pena comprare Il Risveglio di Galakrond. Ragionando in termini puramente economici, Blizzard ha messo l'intero pacchetto in vendita a un prezzo di 19,99 euro, oppure 6,99 euro per chi vuole acquistare gli episodi singoli. Vale quanto già detto in occasione del primo capitolo: considerando la permanenza in rotazione delle carte, se si è dei giocatori assidui di Hearthstone e si desidera essere sempre aggiornati, l'acquisto è da considerarsi pressoché obbligato. Un'idea per chi non vuole investire altri soldi e non ha fretta potrebbe essere quella di raccogliere i gold necessari, considerando che ogni capitolo può essere comprato per 700 unità. Nel caso in cui non abbiate fretta, in vista della rotazione di aprile potreste infatti pensare di raccogliere la valuta interna al gioco per portarvi a casa progressivamente le varie aree de Il Risveglio di Galakrond, per poi eventualmente integrare l'acquisto all'arrivo del nuovo anno di Hearthstone.
Conclusioni
A conclusione della recensione de Il Risveglio di Galakrond confermiamo il parere espresso qualche settimana fa: la nuova avventura non rappresenta una rivoluzione per Hearthstone, che dunque resterà indigesto a chi dovesse essersi stancato del gioco di carte di Blizzard. La componente singola si attesta su livelli buoni ma non ottimi, complice una difficoltà a nostro giudizio troppo abbordabile. Una buona selezione di carte lo rende invece un acquisto obbligato per chi vuole restare al passo con le ultime evoluzioni del meta, soprattutto in vista della rotazione di aprile.
PRO
- Alcune nuove carte sono molto interessanti
- Acquistabile anche risparmiando gold
- Modalità singola a tratti divertente...
CONTRO
- ...ma come conclusione dell'anno avremmo voluto qualcosina in più
- Difficoltà troppo bassa
- Modalità eroica poco attraente