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King of Crabs, la recensione

Una specie di brawler ad ambientazione marina con protagonisti dei granchi combattenti, ecco la recensione di King of Crabs.

RECENSIONE di Giorgio Melani   —   15/03/2019

A volte ci piacerebbe sapere come certe idee possano emergere e affermarsi all'interno di un team di sviluppo, fino a diventare oggetto di ore ed ore di sviluppo, quando si incentrano su premesse così strane. È il caso di King of Crabs, protagonista di questa recensione, che mette in scena una lotta all'ultima chela tra granchi (e altre tipologie di crostacei ma in misura minore) per il dominio dei mari. È probabile che il team Robot Squid abbia preso spunto dai giochi multiplayer più in voga del momento, come i battle royale, per tirare fuori un'idea così strana, cercando nel frattempo di mantenere dei forti caratteri di originalità per il proprio gioco. Da questo punto di vista la missione sembra proprio riuscita e King of Crabs, se non altro, può vantarsi di essere qualcosa di effettivamente poco sperimentato altrove nel pur vasto mare degli store digitali per piattaforme mobile.

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Non che gli elementi di base di questo gioco siano particolarmente inediti, in ogni caso: si tratta infatti di sopravvivere in un ambiente ostile, rafforzandosi il più possibile e combattendo contro i rivali all'interno di un contesto online multiplayer, ma è il modo in cui tutto questo viene presentato che colpisce. Ci troviamo dunque a far crescere il nostro granchio, che aumenta di dimensione a vista d'occhio mentre si ciba di creature e abbatte granchi rivali, diventando al contempo sempre più forte e resistente e potendo, in questa maniera, affrontare progressivamente i giocatori più esperti e potenti. È probabilmente proprio in questo senso di progressione costante, reso evidente da una crescita ben visibile in dimensioni e forza del protagonista all'interno di brevi lassi di tempo nell'arena, il segreto dell'assuefazione che King of Crabs può esercitare sul giocatore, rafforzando con un feedback palese e un certo senso di soddisfazione derivante dalla crescita a dismisura del proprio granchio il meccanismo di gestione dei "personaggi" alla base dell'intera struttura di gioco.

La dura vita del crostaceo

King of Crabs mette in scena una spietata riduzione in piccolo di quella che è, in effetti, la vera vita del crostaceo, sottoposta all'implacabile catena alimentare e alla selezione naturale. In sostanza, il "pesce grande mangia il pesce piccolo" all'ennesima potenza e concentrato in qualche minuto d'azione: ci troviamo a muovere il nostro granchio all'interno di un'ampia arena online condivisa che riproduce un'ambientazione costiera come habitat naturale per i crostacei. Lo scopo è mangiare le creature più piccole in modo da ricaricare l'energia che cala costantemente per effetto della fame e al contempo crescere di dimensione e combattere con altri granchi, acquisendo punti esperienza e monete da investire nell'evoluzione delle creature. In giro per la mappa è possibile trovare anche casse speciali contenenti armi e scudi in grado di fornire dei bonus temporanei da utilizzare negli scontri, sebbene il sistema di combattimento (super-semplificato, visto che richiede semplicemente di andare addosso agli avversari) si basi in gran parte sull'applicazione matematica delle probabilità di successo in base al livello di potenza dei contendenti, al di là di una minima abilità nel dosaggio dell'energia per effettuare gli sprint evasivi.

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Questo riconduce tutto alla costruzione di un buon granchio da combattimento, perché non è richiesta alcuna abilità particolare per vincere negli scontri, al di là delle statistiche. Qui si innesta l'altra componente fondamentale di King of Crabs, al di fuori del campo di battaglia: la gestione dei granchi. Ogni sessione di gioco comporta una progressione in termini di esperienza che porta, una volta raggiunti gli obiettivi preposti, allo sblocco di nuove creature, di rarità e potenza progressiva. Trattandosi di un free-to-play, si capisce bene dove possa andare a parare tutto questo: è infatti possibile anche vincere nuovi granchi attraverso il casinò, ovvero il classico gacha basato sia sulle monete conquistate in-game che sulle perle, che sono invece la valuta acquistabile con denaro reale. Va da sé che i granchi più rari possano essere conquistati con maggiore probabilità spendendo soldi, ma è anche vero che il gioco è piuttosto ben bilanciato e consente un'evoluzione importante anche a partire dai granchi più semplici e comuni. Ogni creatura può infatti essere potenziata applicandovi i punti esperienza e le abilità conquistate, oltre ad essere eventualmente adornata con accessori più o meno rari.

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Conclusioni

Versione testata Android, iPad 1.0.8
Digital Delivery App Store, Google Play
Prezzo Gratis
Multiplayer.it
7.2
Lettori (1)
7.9
Il tuo voto

Il senso di progressione costante, che si riflette in un'evoluzione palese sul proprio granchio in azione, è probabilmente la forza motrice che spinge a tornare su King of Crabs. Anche per questo, l'elemento random fornito dalla vincita degli upgrade al termine di ogni partita può rappresentare un limite, nel caso in cui il sistema dovesse finire per essere sbilanciato (e quando si ha a che fare con un free-to-play il rischio c'è), sebbene al momento sembri tutto piuttosto equo. Anche la bizzarria generale e il suo clima estivo contribuiscono a catturare per sessioni di gioco piuttosto lunghe, sempre che non ci si trovi a sbattere contro gli ostacoli tecnici: la connessione ai server può essere infatti instabile a volte, mentre su dispositivi non molto recenti e capaci le prestazioni del gioco calano vistosamente fino a diventare insostenibili.

PRO

  • La progressione costante può causare assuefazione
  • Carina l'idea di base sull'ambientazione
  • Buone implementazioni "ruolistiche" nella gestione dei granchi

CONTRO

  • Non manca la solita dinamica gacha con micro-transazioni
  • L'abilità non è praticamente richiesta, al di là delle manovre evasive
  • La concentrazione sui crostacei potrebbe non essere piacevole, visivamente