Da quando l'RPG strategico si è definito in alcuni sotto-generi specifici sulle piattaforme mobile, sono iniziati a fioccare titoli che, sostanzialmente, si limitano a ricamare dettagli intorno a una struttura predefinita. È quello che succede ovunque nel mercato videoludico, potreste pensare, ma in questo caso si tratta di giochi talmente codificati e canonizzati da avere davvero poco spazio di manovra per introdurre variazioni all'interno della struttura data e spesso la maggiore caratterizzazione deriva dagli elementi di contorno, come l'ambientazione, la storia o la licenza utilizzata. Quest'ultimo caso, in particolare, è ciò su cui si fonda questo Looney Tunes: Il Mondo del Caos come vediamo in questa recensione. Il gioco riprende la meccanica degli RPG basati sulla raccolta dei personaggi in maniera pedissequa, ma riesce in qualche modo a trovare una propria identità proprio grazie alla ricca licenza dei Looney Tunes, potendo sfruttare un mondo talmente carismatico da non poter passare inosservato.
La storia praticamente non esiste, fornendo a malapena un presupposto per spiegare la necessità di raccogliere un esercito di personaggi da schierare in battaglia, ma da un cross-over del genere era difficile aspettarsi altro. Quello che invece è stato riprodotto alla perfezione è il clima tipico delle produzioni animate Warner Bros. d'epoca, dall'ottima rappresentazione dei personaggi in 3D cartoonesco allo stile delle ambientazioni, fino alle folli animazioni che caratterizzano i combattimenti. È questa atmosfera in pieno spirito Looney Tunes ad elevare il gioco sopra un buon numero di produzioni del tutto uguali in termini di gameplay e tanto potrebbe bastare a renderlo una scelta interessante. Sebbene le meccaniche siano piuttosto trite, infatti, il carisma dei personaggi è indiscutibile e il caos che emerge nel corso delle sessioni di combattimento riesce a renderle godibili anche nella reiterazione ossessiva delle stesse azioni di gioco.
Looney Tunes alla guerra
Marvin il Marziano ha escogitato un qualche piano per conquistare la Terra, tuttavia il solito Bugs Bunny interviene in maniera alquanto maldestra per bloccare il tutto e da tale evento si scatena una sorta di sconvolgimento dimensionale che si risolve con la solita necessità di recuperare una grande quantità di personaggi dispersi. Looney Tunes: Il Mondo del Caos si svolge su diversi piani di gioco: un menù generale da cui accedere ai combattimenti o alla gestione dei personaggi e una sorta di city builder che consente di ricostruire il mondo tipico dei cartoni animati in questione, donando una casa ad ogni personaggio recuperato. Il momento focale resta il combattimento, che si svolge a turni tra due squadre di personaggi, utilizzando uno stile tratto dalla tradizione degli RPG. Ogni creatura è dotata di un proprio stile di combattimento e un set di azioni possibili che possono aumentare ed evolversi in base all'investimento dei bonus raccolti ed è notevole vedere come ogni combattente abbia diverse mosse anche piuttosto complesse che riproducono molte delle gag tipiche dei cartoni di Looney Tunes e se pensate all'enorme quantità di personaggi presenti è facile immaginare la varietà di situazioni che possono verificarsi sullo schermo nel corso degli scontri. Questa è un'ottima cosa, considerando la ripetizione continua a cui siamo costretti nelle immancabili sessioni di grinding, fortunatamente con la possibilità di velocizzare l'azione fino a 4x e utilizzare il combattimento automatico.
L'altro grande settore del gioco in cui ci troviamo a investire parecchio tempo è la gestione dei vari personaggi: questi possono essere sbloccati una volta raggiunta la giusta quantità di frammenti che li riguardano, ma questo passaggio è solo l'inizio. L'utilizzo delle fiale recuperabili come loot dopo i combattimenti e dei materiali consente la progressione del livello d'esperienza, lo sblocco di nuove abilità e il potenziamento di queste, in un sistema che si rivela sorprendentemente complesso e profondo, considerando i soggetti in questione. Per quanto riguarda la componente in stile city builder, si tratta chiaramente di un elemento aggiuntivo che risulta piuttosto marginale nella meccanica di base del gioco ma che rappresenta comunque un buon diversivo, oltre ad incrementare l'atmosfera cartoonesca classica di Looney Tunes: Il Mondo del Caos. In tutto questo si innestano le immancabili casse premio, qui protagoniste di un sistema di continui "furti" o tentati tali da parte degli utenti online, per cui diventa necessario porre una squadra a difesa delle proprie casse in attesa di poterle aprire o cercare di assaltare quelle degli altri giocatori, generalmente piene di materiali, denaro e oggetti utili all'evoluzione dei personaggi. La meccanica free-to-play, almeno per quanto riguarda le ore di gioco iniziali, sembra essere decisamente equilibrata, con un sistema di energia non troppo severo e un ricorso moderato al grinding, che tuttavia non risulta troppo gravoso considerando anche la piacevolezza degli scontri.
Conclusioni
Non c'è praticamente nulla in Looney Tunes: Il mondo del caos che non si sia visto già in altri RPG di stampo strategico mobile, un genere che è diventato ormai un rigido canone nel quale è difficile trovare spazio per innovazioni e guizzi originali. In una condizione del genere, il buon utilizzo di una licenza iconica come i Looney Tunes riesce a fare la differenza, se non altro caratterizzando profondamente la grafica, l'atmosfera e lo spirito generale del gioco e donandogli dunque un'identità forte, nonostante la sua struttura profondamente derivativa. Gli scontri tra le star dell'animazione targata Warner Bros. sono folli e divertenti come ci si potrebbe aspettare da un enorme cross-over del genere e la grande quantità di personaggi con numerose possibilità di evoluzione riescono a mantenere alto l'interesse per un buon numero di partite.
PRO
- Si respira in pieno lo spirito dei Looney Tunes
- Combattimenti folli e simpatici da vedere
- Grande quantità di personaggi e relative evoluzioni
CONTRO
- Derivativo in ogni suo elemento
- Come si conviene al tipo di gioco, diventa monotono in breve
- Non c'è praticamente alcun elemento narrativo o legato alla progressione